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Autore: reggina    04/07/2020    0 recensioni
Sono passati diversi anni da quel fatidico 4 luglio 2002 che stravolse la vita di tutti.
Amy, Bright e Colin sono cresciuti con il peso di quel giorno che li accompagna come un'ombra e hanno capito che la vera felicità risiede nelle piccole cose.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Abbott, Bright Abbott
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E vissero felici e contenti .

Da bambino era come un gioco ascoltare la voce calda di sua madre che parlava del lupo cattivo e dell'uomo di latta ma l'ultima riga lo lasciava sempre insoddisfatto.

Colin avrebbe voluto sapere cosa succedeva davvero, dopo.

Nel suo dopo il catalizzatore, il centro dell'universo suo e di Amy è una bellissima bambina dall'espressione birichina , con i capelli che paiono d'oro filato come quelli della mamma e gli occhi chiari e splendenti del suo papà.

È felice quella piccina, si è decisamente felice, quando con le sue scarpe di vernice bianche oltrepassa in una corsa esuberante ed incerta la soglia di casa Abbott. Assomiglia alla casa di pan di zenzero di Hansel e Gretel da quando è arrivata lei : con i giocattoli a monopolizzare ogni spazio e disseminati negli angoli più improbabili ha un qualcosa di fiabesco.

Questo quattro luglio anche lo sguardo angosciato e meditativo dei suoi giovani genitori pare l'incarnazione di un principe che si è smarrito tra le righe del mondo alla ricerca della sua principessa.

In un giorno così particolare, in un anniversario in cui vogliono soltanto polverizzare la tristezza, la parola d'ordine è: non restare soli !


Il 4 luglio del 2002 sono caduti tutti i miti della loro infanzia.

Dopo le grandi peripezie e i travagli che sono seguiti a quel fatidico giorno, per Colin ed Amy la felicità è ora uno stato permanente in qualche modo possibile.

È Harold che si occupa del barbecue con indosso un ampio grembiule e un buffo copricapo.

Sono gli Abbott e gli Hart insieme che organizzano la grigliata all'aperto a base di hot dog per l'Indipendence day, come da tradizione.

È Bright che propone una partita di baseball che presto si trasforma in un acchiapparello con tutte le attenzioni concentrate sulla nipotina.

Ma è quando i nonni si stanno godendo il monopolio del loro ruolo che, a tradimento, dalla radio viene trasmesso un pezzo che da il via alla rievocazione.

I primi accordi sono fiochi, confusi, poi piano piano si fanno più netti. La nota stridula di quella canzone pop riecheggia nell'aria come uno strappo, una ferita che squarcia crudelmente l'armonia di Amy e Bright.

"L'ascoltavamo in auto quel giorno..."

Le parole impigliate nella gola di Bright, escono smozzicate tra i denti e li investono con la violenza di un'onda che si infrange sulla roccia.

Sono passati tanti anni, sono cresciuti, ma quella notte nera come pece farà per sempre parte dei fratelli Abbott.

Così come risuona ancora nei loro ricordi il suono stridulo delle sirene dell'ambulanza che squarciava l'aria infrangendola in mille pezzi.

Colin, invece, si muove come un animale preistorico. Lui non ha nessun immagine del giorno che ha stravolto per sempre la sua vita. Niente. Neppure il ricordo sbiadito come in una vecchia fotografia.

Gli sguardi dei tre ragazzi si incrociano in una scomposizione di emozioni per pochi secondi in cui i loro pensieri, come in una sorta di Sliding Doors, si concentrano sul destino e sulle sue sottili trame.

Alla fine è Colin a riportare tutti al presente con quel suo sorriso sfacciato ed adorabile allo stesso tempo.

"L'avevo detto a suo tempo che, dopo tutta quella fatica, io in fondo al tunnel non volevo la luce ma, come minimo i fuochi d'artificio !"


Quasi che li avesse invocati, i fuochi iniziano a salire in alto e a sfidare le stelle in cielo come bambini.

Per Colin la cosa importante non sono le ruote rosse, i raggi gialli, gigantesche attinie e orifiamme verdi ma il fatto di essere lì, nello stesso momento, con i suoi affetti più cari.

Mentre gli ultimi bagliori si sfarinano in cenere, nel silenzio irreale che segue il gran finale, prende in braccio sua figlia e attira a sé Amy per sussurrarle all'orecchio la sua dichiarazione di amore eterno.

"In fondo in ogni angolo di mondo e in ogni tempo, l'incipit di ogni fiaba che si rispetti è: c'era una volta..."

   
 
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