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Autore: RickishMorty    05/07/2020    2 recensioni
Ho visto il tuo account su PornHub.
Quella frase gli risuonava in testa da giorni, fin da quando erano stati su quel pianeta. Rick l’aveva detta con indifferenza, ovviamente, non dando peso a nessuna delle sue parole, specialmente quando riferite a qualcosa che riguardava gli altri. Non sapeva che quella confessione aveva scatenato in Morty pensieri irrefrenabili, uno sopra all’altro.
Genere: Angst, Erotico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Morty Smith, Rick Sanchez
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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Ho visto il tuo account su PornHub.

Quella frase gli risuonava in testa da giorni, fin da quando erano stati su quel pianeta. Rick l’aveva detta con indifferenza, ovviamente, non dando peso a nessuna delle sue parole, specialmente quando riferite a qualcosa che riguardava gli altri. Non sapeva che quella confessione aveva scatenato in Morty pensieri irrefrenabili, uno sopra all’altro.

Specialmente dopo ciò che era successo con quelle specie di Facehugger che avevano preso il controllo di entrambi e da cui erano riusciti a liberarsi per puro caso. Né lui né Rick avevano aperto l’argomento riguardo ciò che era successo mentre erano controllati, ma Morty sapeva che Rick ricordava: se lui aveva memoria di ciò che era accaduto mentre non erano coscienti, perché non avrebbe dovuto averla lo scienziato? Ma se Rick non ne parlava, di sicuro non l’avrebbe fatto lui: già gli bastava pensarci ogni giorno. Perchè quella di Rick non era l’unica frase che gli risuonava in testa.

“Vorrei succhiarti così tanto”.

Morty deglutì, con le gambe che si facevano deboli e il basso ventre che cominciava a fare degli strani movimenti, mentre era seduto davanti al computer. Fissava lo schermo, senza decidersi ad aprire l’account di PornHub: aveva un bisogno di masturbarsi impellente, sempre più frequente negli ultimi giorni.

La voce di Rick che gli diceva quelle cose, così bassa, roca e calda, gli vibrava nella testa, incapace di andarsene: sapeva ovviamente che non era stato lo scienziato a pensare o a dire quelle cose e nemmeno aveva potuto guardarlo in faccia. Sentire la sua voce, però, il suo tono con quelle sfumature erotiche ed affascinanti che non si era mai rivolto a lui così prima, lo aveva fatto impazzire. Ricordava la stretta delle sue mani, grandi e dalle dita lunghe, che avevano preso le sue, minuscole al confronto. Aveva maledetto e benedetto allo stesso tempo quei cazzo di alieni per aver creato quel momento, ma per essersi baciati al posto loro, frapponendosi fra la sua bocca e quella di Rick.

Rick.

Suo nonno.

Morty si prese la testa fra le mani, tirando su le gambe sulla sedia, nel tentativo disperato di fermare quell’erezione nascente che si stava premendo contro i boxer. Era schifato da sé stesso e si vergognava da morire, ma non poteva fare nulla contro quel desiderio: Rick lo arrapava. Ed era da un bel po’ che succedeva, in realtà. Aveva avuto miliardi di occasioni per provare ad andare oltre quel desiderio, trasformandolo in qualcosa di più: l’orgia coi draghi, Rick che gli aveva chiesto quel bacio, le mille volte da soli in astronave. Ma il fatto che Rick non avesse parlato di ciò che era successo con quei facehugger, la diceva lunga: era un’esperienza che preferiva dimenticare, sicuramente. E schifare e zittire Rick non era facile.

Morty sospirò, aprendo finalmente PornHub, cercando di dimenticarsi della propria erezione. Stava ricontrollando per l’ennesima volta tutti i followers del suo profilo, cercando Rick fra di essi: niente, nessuno sembrava essere lui, anche se era impossibile dirlo. La sua homepage era affollata di redhead, threesome, persino qualche pissing e Morty si sentì stranamente al sicuro.

Sì, perché non era quello l’account PornHub che usava più spesso. Preso dal panico per la paura che qualche compagno di classe potesse scoprirlo (si era collegato con Facebook), Morty aveva creato un altro account, quello dove raccoglieva le sue più segrete e perverse fantasie: decine e decine di porno SilverFox. Uomini dai capelli grigi e bianchi che scopavano in ogni modo e posizione ragazzi molto più giovani di loro. Ovviamente era difficilissimo, se non impossibile, trovare ragazzi della sua età precisa, ma uomini dell’età di Rick erano facilmente trovabili. Si andava dai culturisti, al vecchio con la pancia rassicurante e tenero, fino ai vecchi rachitici e scheletrici: questi ultimi erano i suoi preferiti, sebbene non fosse mai pienamente soddisfatto.

Nessuno assomigliava a Rick. Non su PornHub, ma nell’universo: nessuno assomigliava a suo nonno nella maniera più assoluta. L’atteggiamento, la voce, gli occhi.

Nessuno aveva il suo sguardo.

Ma sicuramente Morty aveva fatto il callo con quel problema, riuscendosi ad accontentare comunque di quei video per soddisfare le sue fantasie inconfessabili. Un altro dei motivi per cui avrebbe voluto continuare ad andare dalla psicologa della scuola.

Ho visto il tuo account su PornHub.

Quella frase gli risuonava in testa per due motivi: Rick si era interessato ai suoi gusti sessuali. Perché? Cosa poteva importargli? Il secondo motivo era: quale dei due cazzo di account aveva visto Rick? In quel momento, Morty aveva sudato freddo, sentendo la tachicardia che gli montava velocissima. E se avesse visto quell’altro? Che cosa aveva pensato? Aveva voluto dirglielo per fargli capire “so che perversioni hai, brutto maniaco che non sei altro”?

La sua erezione scompariva lentamente, mentre Morty si scontrava con l’orribile opzione che Rick avesse scoperto tutto, sempre che non lo avesse già saputo. Come si poteva nascondere qualcosa all’uomo più intelligente dell’universo, ricercato da tutte le Intelligence aliene e terrestri?

Morty si strinse le gambe contro al petto, nascondendo il viso contro le ginocchia, bagnandole di lacrime che nascevano in quel momento, mentre la tachicardia lo mangiava vivo.

Rick era uno stronzo. Un bastardo. Un egoista.

Ma era tutto ciò che aveva. L’idea di averlo potuto disgustare era…

BLIM!

Il suono di una notifica interruppe i pensieri di Morty, che sollevò lentamente la testa e gli occhi pieni di lacrime. Voleva spegnere il computer, senza pensare più a nulla: l’eccitazione era ormai un ricordo lontano e l’ultima cosa di cui aveva voglia era masturbarsi.

Portò una mano sul mouse per spegnere il pc, prima di spalancare gli occhi, facendo cadere lo sguardo sulla notifica di PornHub.

The Rickest Rick ti ha aggiunto.

Morty sentì il cuore in gola e i battiti direttamente nelle orecchie. Abbassò lo sguardo sulla home, guardando i video: ragazze dai capelli rossi ovunque. Roteò gli occhi all’indietro, sospirando di sollievo improvvisamente confortato: non era quello vero. Grazie a Dio allora Rick aveva visto quello “fittizio”, non quello pieno di ultrasettantenni impegnati a scomparsi ragazzi molto più giovani.

Morty si rilassò sulla sedia, abbassando le gambe nuovamente per terra e cliccando sul profilo di Rick: vuoto. Non c’era nessun video né visto, né messo fra i preferiti ancora. Doveva averlo creato in quell’istante. Probabilmente per prenderlo per il culo e metterlo in difficoltà.

Mentre Morty ragionava sull’aggiungerlo o meno, la chat si aprì, con un altro suono acuto. Ovviamente, era Rick.

Nella chat c’era un link, di un sito esterno a PornHub e che Morty non aveva mai sentito.

- Impara, lil shit

Morty cliccò sul link, che si aprì unicamente perché Rick aveva configurato il suo computer per poter navigare anche sui portali alieni: la pagina web rivelò un porno in cui stava avvenendo una threesome parecchio spinta. Il “parecchio” risiedeva nel sesso violento che stavano facendo tre razze aliene differenti, di cui uno sembrava un gigantesco echidna: come l’animale, infatti, anche lui aveva un glande che si diramava in quattro parti, sviluppate in quattro peni diversi. Morty chiuse immediatamente la pagina, tornando sulla chat, con la bocca piegata in una smorfia disgustata.

- Che schifo, Rick.

Forse si stava preoccupando troppo; Rick non aveva visto il suo vero account e stava cazzeggiando come al solito, sfottendolo senza pensarci troppo. Forse era lui l’unico che si stava preoccupando esageratamente.

- Gusti sofisticati per uno che ha nella top ten un horal pissing

- Stalker

Morty si morse le labbra, prima di cercare la categoria GILF. Copiò il link, incollando nella chat con Rick un video porno di un’anziana signora impegnata in un pompino senza dentiera.

- Tu al massimo puoi eccitarti con questi

Morty ridacchiò, provando a cercarne altri, più spinti del precedente, prima che Rick contrattaccasse con un altro link. Nel momento in cui Morty lo vide, perse un battito.

- Mah, io saprei fare di meglio

Rick gli aveva mandato un porno SilverFox che Morty conosceva benissimo: era uno dei suoi preferiti. Il motivo era molto semplice; il sessantenne protagonista aveva il fisico asciutto, slanciato, molto simile a quello di Rick. Stava scopando una donna, poco più giovane di lui, ma ancora con delle belle forme. Morty arrossì e contemporaneamente gli venne di nuovo l’ansia: lo aveva visto miliardi di volte, lo conosceva a memoria, ogni gemito, ogni ansito. Davvero Rick non aveva scoperto il suo vero account? Sembrava una coincidenza troppo strana.

Ma era anche vero che era stato lui ad aprire le danze con la Gilf…

Morty passò al suo secondo account, vedendo davanti a sé i tantissimi porno dove aveva fantasticato mille volte, immaginando più volte le mani di Rick su di sé, la sua erezione che gli scivolava fra le natiche, dura ed esigente. Morty sentiva il basso ventre che tornava a muoversi, con la stoffa dei boxer più stretta di prima. In un impeto di follia (o coraggio? O incoscienza?), Morty copiò il link del suo porno preferito, mandandolo a Rick in chat.

Immediatamente, il ragazzino si voltò con la sedia girevole, dando le spalle al pc e coprendosi il viso con le mani. L’aveva fatto. Aveva buttato la bomba e non c’era modo di tornare indietro. Che cazzo gli era venuto in mente?

Morty aveva girato a Rick la sua fantasia più grande: se aveva duemila visualizzazioni, almeno duecento erano tutte sue. In questo porno, il SilverFox presente, aveva sempre qualcosa che ricordava a Rick, nel fisico e nei capelli. Ma era l’altra persona presente, la vera chicca: era un uomo, non una donna, e molto, molto più giovane dell’anziano: doveva avere poco meno di trent’anni, in una differenza di età grandissima. Era magro, dai capelli castani e corti, ma soprattutto aveva una voce acuta, stridula, tremendamente simile alla sua.

Morty strinse le gambe, mugolando di frustrazione per l’erezione che si gonfiava, e contemporaneamente per la vergogna e il profondo rimorso di ciò che aveva appena fatto. Poteva essere un punto di non ritorno; come aveva potuto fare una cosa del genere, così a cuor leggero?

Era una vita che sognava di farlo, di dirglielo… ma non si immaginava di esporsi così. Beh, poteva dissimulare, no? Poteva fare il finto tonto, che male c’era? Si stava solo scambiando dei porno. Sì, dei porno gay e i cui protagonisti assomigliavano a loro, con suo nonno, ma che male c’era? Era una cosa goliardica, no? Se Rick pensava male, era colpa sua; era lui ad essere malizioso.

Certo. Non lui ad essere un fottuto pervertito.

Il fatto che non arrivasse nessuna notifica, comunque, non era un buon segno. Rick poteva sdrammatizzare tutto con una risata, o una presa per il culo, qualche frase di scherno. Invece nulla; nessuna risposta. Rick silenzioso era spaventoso.

Morty si girò nuovamente, ruotando con la sedia, perdendo un battito nel momento in cui vide che Rick aveva visualizzato l’ultimo messaggio. L’aveva letto e non stava rispondendo. Morty deglutì, poggiando le dita sulla tastiera per provare ad abbozzare una risposta o una scusa che simulasse l’invio di un link sbagliato. Non l’avrebbe convinto, ma almeno gli avrebbe lasciato il dubbio.

Mentre scriveva, incerto e titubante, il suono di una notifica lo interruppe, portandolo ad alzare immediatamente lo sguardo.

- Il ragazzo è carino.

Morty rimase imbambolato per un tempo incalcolabile, fermo, a fissare la risposta del nonno e la stanghetta della casella di testo che continuava ad apparire e scomparire, scandendo il tempo in cui Morty rimase a fissare lo schermo.

Il ragazzo è carino.

Rick si riferiva al giovane, castano, con la voce incredibilmente stridula che gli assomigliava parecchio, se non per l’età?

La sua erezione stava esplodendo e il ragazzo cominciò ad accarezzarla, sbottonandosi i pantaloni.

Morty deglutì, senza sapere che altro rispondere. Che voleva dire?

Era un semplice commento o Rick mirava a dirgli qualcos’altro? Che il nonno fosse pansessuale lo sapeva fin da quando avevano incontrato Unity, quindi non avrebbe dovuto stupirsi di quel commento, però gli faceva comunque senso. Superficialmente, poteva pensare che Rick fosse più incline ad età più mature. Non aveva senso averlo pensato, però: si era scopato un pianeta, letteralmente, perché non avrebbe dovuto trovare attraente un ragazzo poco meno trentenne?

Era anche incredibile quanto Morty fosse sia eccitato, sia ingelosito da quella frase: se l’idea che Rick trovasse carino qualcuno simile a lui lo esaltasse, immediatamente scattava anche la comparazione fra lui e il ragazzo del porno. Era più grande, dal fisico più tonico, il pene più grande… Il fatto che lo trovasse carino, non voleva dire che trovasse carino lui. Anzi.

Morty mugolò, con l’erezione che cominciava a fargli male e pregava di essere soddisfatta. E, per una volta, non dalle sue mani. Ma non poteva toccarsi: se Rick fosse arrivato in quel momento, non avrebbe avuto dubbi riguardo a cosa lo stesse eccitando. Stavano parlando insieme, condividendo gli stessi porno: non ci sarebbe stata ambiguità. Ma se già non ci fosse stata? Se davvero Rick gli stava lanciando un’esca, oppure un aiuto per fare il primo passo?

Lo avrebbe potuto ricambiare? O nemmeno lui era così deviato da fare sesso col proprio nipote? Forse non sarebbe mai più stato così vicino allo scoprirlo come era in quel momento… Era meglio un rimorso o un rimpianto?

Morty deglutì, col viso che diventava viola, mentre linkava il seguito di quel porno, con gli stessi identici protagonisti, che se nel primo erano alla missionaria, qui invece erano in una scontatissima, ma sempre attuale doggy style.

Morty digitò più in fretta dei suoi pensieri, quasi ad occhi chiusi, volendo tentare il tutto per tutto.

- Un po’ lo invidio…

Il messaggio venne immediatamente visualizzato, senza dare a Morty il tempo di riflettere su ciò che aveva fatto. Era troppo tardi. Il ragazzino cominciò a guardare l’orario in basso a destra nello schermo, contando i minuti che Rick ci metteva a rispondere.

Il primo era scontato, non andava nemmeno calcolato. Dal secondo in poi, Morty cominciò a calcolare i minuti di durata del porno: magari Rick lo stava guardando tutto? Gli voleva rispondere dopo averlo visto? (Cazzo, quella situazione era paradossale).

Finiti quei minuti, Morty cominciò a preoccuparsi: ne era passati più di dieci, e ancora nessuna risposta da Rick. Il ragazzino corse ai ripari, digitando in fretta una risposta.

- Scherzavo, eh…

Niente.

Rick non visualizzava neanche più.

- Ehi?

Nulla.

Morty si morse le labbra, con l’erezione che svaniva, veloce come era arrivata: il gioco era finito. Guardò la porta, decidendo di uscire ed andare di sotto: si sarebbe comportato normalmente, avrebbe cenato e guardato la tv interdimensionale. Niente di più, niente di meno. Se Rick avesse agito in maniera strana o sarebbe stato freddo e scostante, il problema era suo. Morty doveva solo dissimulare, e tutto sarebbe andato al suo posto.

 

 

In cucina, Beth stava preparando la cena, mentre in salone Jerry guardava la tv e Summer chattava sul telefono. Morty fece il bravo bambino, andando in cucina per aiutare Beth e sondare contemporaneamente la situazione: dal garage non si sentiva neanche un suono. Nel momento in cui prese i piatti per apparecchiare, Beth lo fermò, notandolo.

“Oh, no, uno in meno, Morty”.

“Perchè? Summer mangia dalle sue amiche?”

“No. Rick è uscito”.

Morty aggrottò la fronte, senza capire in un primo momento.

“… Uscito? Dove? Quando?”

“Non ne ho idea, Morty. Se non lo sai tu”.

Subito Morty si mise sulla difensiva, come se il suo segreto fosse sulla bocca di tutti e tutti ne fossero improvvisamente a conoscenza.

“I-io? Pe-perchè dovrei saperlo?”

“… State sempre insieme in giro per l’universo, pensavo sapessi dov’era andato, no?” nel tono di Beth sembrava esserci un’invidia nascosta, ma non era su quella che Morty si stava concentrando.

Rick era scappato. No, Rick non scappava. Ma se ne era andato, e proprio dopo quel messaggio. Aveva tirato la corda, andando troppo oltre: non poteva neanche nascondersi dietro l’ambiguità del parlarsi su internet. Aveva esagerato, si era esposto troppo. E Rick se ne era andato, schifato e forse travolto da quella realtà.

Nel momento in cui le lacrime cominciarono a pungergli gli occhi, Morty uscì dalla cucina, biascicando qualcosa riguardo al fatto che non aveva fame neanche lui. Ignorò le (poche) chiamate di Beth, andando giù in garage per sincerarsi che Rick fosse davvero andato via.

La navicella era ancora lì, ma dello scienziato non c’era traccia: era tutto spento, nemmeno particolarmente disordinato o altro. Era tutto molto banale, come sempre.

Morty scese le scalette del garage, guardando sconsolato la stanza vuota, con la tachicardia che si faceva insopportabile e gli rendeva quasi impossibile respirare. Aveva fatto un casino e aveva rovinato tutto, ed era riuscito a scandalizzare e schifare anche l’uomo più assurdo e senza morale dell’universo.

L’aveva fatta grossa.

E se Rick l’avesse detto alla famiglia?

Morty si appoggiò sul tavolo da lavoro del nonno, prendendosi la testa fra le mani e scoppiando a piangere, per poter dare sfogo a quell’ansia e a quella frustrazione che lo stava facendo impazzire da mesi e che era esplosa nel peggiore dei modi.

Mentre cercava di calmare il respiro per non soffocare, Morty vide accanto a sé l’unica cosa strana della stanza: Rick si era scordato la sua fiaschetta sul tavolo. Morty la prese fra le mani, facendola oscillare: era mezza piena.

Era così che Rick risolveva i problemi, no? Alcool, droghe… sesso. Se quella era la sua unica via di uscita, tanto valeva tentarla. Morty stappò la fiaschetta, annusandone l’odore: arricciò il naso al forte puzzo d’alcool, ma riconoscendo anche l’odore dell’alito di Rick. Insopportabile, ma anche attraente e inconfondibile.

Morty allungò la lingua, leccando timidamente il beccuccio della fiaschetta, sentendo per la prima volta il sapore di Rick. Chiuse gli occhi, cercando di immaginarsi l’uomo che lo ricambiava, baciandolo, prima di attaccarsi senza accorgersene alla fiaschetta, facendosi prendere dal momento. Ingoiò un grande sorso d’alcool, cominciando a tossire rumorosamente, con le lacrime agli occhi e le guance rosse.

Faceva veramente schifo, ed era fortissimo. Una volta aveva preso un sorso di birra, ma una cosa del genere non l’aveva mai bevuta. Morty storse le labbra, tappandosi il naso e prendendone un altro grande sorso, deglutendo senza pensarci.

Rick risolveva le cose così? Bene, allora lo avrebbe fatto anche lui. Perché in quel momento non aveva assolutamente idea di come altro fare.

 

 

La sua prima sbronza era stata violenta, imprevista, solitaria e per dei motivi che non sarebbe mai riuscito a prevedere. Dopo essersi finito tutta la fiaschetta ed aver messo parzialmente a soqquadro il garage, Morty era tornato in camera sua, chiudendocisi dentro. Aveva passato in rassegna più volte tutti i porno che aveva passato a Rick, compreso quello della vecchia, masturbandosi più volte nell’immedesimarsi in quelli che avrebbero potuto essere i pensieri del nonno. Cosa lo aveva eccitato? Cosa lo aveva disgustato? In cosa si era riconosciuto e cosa invece non aveva mai fatto (sempre che ci fosse qualcosa che Rick non avesse mai fatto)?

Si era masturbato furiosamente, nei fumi dell'alcool, chiudendo gli occhi nell'immaginare Rick che lo fotteva lì, sul suo letto. Ma era diverso dal porno... Rick aveva una voce roca e penetrante, così come il suo sguardo, impossibile da leggere e da interpretare, ma in cui si poteva vedere solo aspettativa e pretese. Quelle mani grandi, che si stringevano attorno al suo sedere, ricoprendolo completamente, affondando i polpastrelli nella sua carne mai toccata da nessun altro. E l'erezione di Rick... L'aveva sognata mille volte, intravedendola qualche rara volta, come quando aveva distrutto tutti i suoi cloni. Ma non aveva idea di come fosse in realtà. Di come fosse quand'era eccitato, arrapato, completamente duro e teso. Sapeva solo che già a riposo, Rick sembrava enorme. Non aveva nulla da invidiare ai protagonisti di quei porno.

La cosa peggiore era che Morty, prima di crollare addormentato, aveva scritto valanghe di messaggi a Rick, in un’esplosione di sensi di colpa, confessioni, rabbia, paura e preghiere. Erano quelle ultime il problema.

 

- Rick stavo scherzando, addirittura te ne vai? Che vittima

- Senti mi dispiace è stata una cazzata ok?

- Non dirlo a mamma

- Basta Rick cazzo rispondimi

- Rick ti prego torna ti prego ti prego ti prego

- Non è colpa mia non ho scelto io di farmeli piacere

 

Mentre Morty apriva lentamente gli occhi nel pieno della notte, leggendo confuso le chat che non ricordava di aver mandato, posò subito lo sguardo sull’ultimo messaggio inviato. Quello che lo condannava a morte certa.

 

- Vorrei quelle cose me le facessi tu

 

Mentre la tachicardia tornava galoppante, svegliandolo dal torpore dell’alcool, Morty allungò immediatamente la mano sul mouse, per cancellare i messaggi prima che Rick li vedesse.

Nel momento in cui stava per eliminarli, apparve la più spaventosa parola che potesse leggere: visualizzato.

Morty rimase senza parole, paralizzato; gli venne da vomitare improvvisamente e non perché fosse in hangover. Ora Rick sarebbe entrato nella sua stanza con la sparaporte, urlandogli contro che faceva schifo, che era una piccola merda che si era bevuta il cervello e che lui non aveva niente a che fare con quelle perversioni disgustose e malate. Che passavano troppo tempo insieme e che era meglio stare lontani, forse per sempre.

O peggio, magari sarebbe sparito senza dire nulla, senza nemmeno avvisare, abbandonando di nuovo sua madre di punto in bianco. Abbandonando lui.

E se lo avesse operato al cervello? Spostando qualche sinapsi, cucendo qui e lì per poter evitare che gli venissero ancora delle idee così raccapriccianti?

Mentre Morty stava per avere un attacco di panico fortissimo e irrefrenabile, Rick cominciò a digitare qualcosa sulla chat. Quei puntini sospensivi che saltellavano, preannunciando un messaggio di risposta, sembravano prendersi gioco di Morty, facendolo aspettare in un’attesa eterna, mortale, che poteva finire solo male.

Quando Rick finalmente inviò la risposta, Morty aggrottò la fronte e si asciugò le lacrime dagli occhi, per assicurarsi di non aver letto male.

- Vieni in garage. Ora.

 

 

Scendere nel garage era la cosa più difficile che aveva mai fatto. Più di invadere una razza aliena o crescere un figlio in una manciata di ore. Lo sguardo giudicante e sprezzante di Rick lo aspettava, insieme a chissà quali parole di scherno o di rimprovero. Non era pronto ad affrontare la sua reazione, ma sapeva di doverlo fare prima o poi: non si poteva scappare da Rick. E per di più vivevano nella stessa casa.

Sentendosi sporco e perverso, Morty scese le scale, col cuore in gola e una voglia fortissima di vomitare. Sondava la stanza con ansia, senza vedere Rick da nessuna parte. Se ne era andato di nuovo?

Arrivato al centro della stanza, Morty deglutì, stringendosi il bordo della maglietta con le mani sudate e appiccicose.

"R-Rick...?"

Nessuna risposta. Era un gioco psicologico anche quello? Voleva farlo soffrire, facendogli scontare quella perversione che era troppo anche per chi aveva scopato un'intera popolazione aliena?

"R-Rick... T-ti pre-prego..."

Improvvisamente, Morty sentì una presenza alle sue spalle e il fiato di Rick fra i suoi capelli. Non lo stava toccando, ma anche senza sfiorarlo, Morty si sentiva nudo, totalmente alla sua mercè.

Quel silenzio lo stava uccidendo.

"M-mi dispiace..."

"Di cosa? Di avere dei gusti orribili in fatto di porno?" disse, severo.

Morty si strinse fra le braccia e la voglia di vomitare si fece sempre più impellente. Gli tremò il mento mentre gli occhi si riempivano di nuovo di lacrime. 

Allora era vero. 

Gli faceva schifo.

"M-mi dispia-"

Rick si abbassò al livello del suo viso, sussurrandogli all'orecchio in un tono di voce completamente diverso, con una voce bassa, roca e invitante, che fece venire i brividi a Morty.

"Te l'ho detto Morty che io saprei fare molto di meglio…"

  
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