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Autore: Percyxx    05/07/2020    0 recensioni
Nathan non crederai mai a ciò che sto veden… - non finì la frase che un enorme mano che sembrava fatta di pietra lo afferrò e lo tirò fuori.
Tutto ciò in cui credevo crollò non appena mi avvicinai alla parete sfondata, vidi due esseri alti almeno quattro metri uno era un ciclope, me lo fece intuire il suo unico occhio verde grande quanto un piatto di plastica.
I protagonisti sono inventati da me ma durante la storia potranno comparire i personaggi di Rick Riordan
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Ezio
 
- Siete sicuri ragazzi? - chiese Mann un po' preoccupato.
Per la prima volta da quando era diventato un cacciatore era lui ad andare nella tana del lupo, quindi potevo capire la sua preoccupazione, se le cose fossero andate storte avremmo dovuto affrontarlo ed essendo che il mostro provava un grande astio verso me e Nathan era decine di volte più pericoloso del normale.
- La scelta di farlo è vostra, non posso portarvi per mano all'infinito, voglio solo sapere se vi sentite pronti. - continuò lui cercando di rendersi più chiaro
- Non c'è tempo ed il piano di Nathan sembra solido, senza quelle spade integre non potremo battere quella creatura, qui non si tratta di tagliare le sottili ali di una manticora o di qualche graffio, questa creatura è grossa, o almeno nel mio sogno lo era, e le spade per come sono non riuscirebbero ad attraversare il suo pelo, le spade vanno riparate e lui può farlo.- dissi indicando il mostro che andava in giro delirando di come volesse l'occhio.
Nathan si alzò dal cornicione su cui si era seduto e disse
- Dai, andiamo, o rischiamo di perdercelo. - disse il corvino chiudendo la conversazione.
Lo seguimmo finché non andò a finire in un garage abbandonato dove iniziò a martellare.
Entrammo di soppiatto nel garage, grazie al cielo era fuori dal qualsiasi centro abitato così da evitare possibili vittime. Il mostro martellava e imprecava, non seppi mai cosa stesse costruendo ma era talmente preso da non sentirci entrare.
Fu mio fratello a parlare per primo
- Salve! Si può? - chiese dopo aver sbattuto una chiave inglese contro una macchina come per bussare.
- Questa voce... - disse il mostro - Sei tu! Tu che mi hai strappato l'occhio. - disse lui con la sua voce gutturale.
- E hai portato i tuoi amici.- disse dopo aver annusato l'aria
- Ora vi ucciderò! - disse con tono stranamente calmo prendendo un'immensa mazza e caricando.
- NON FARE UN ALTRO PASSO O RIDUCO IL TUO OCCHIO IN UNA POLTIGLIA! - disse il corvino con una furia tale da spaventare me, Mann e il ciclope che inciampo a causa dello spavento.
Lo guardai, l'altro Nathan era uscito di nuovo, me lo sarei dovuto aspettare, erano già due settimane che era tenuto buono, avvolte l'altro Nathan scompariva a caso senza che accadesse qualcosa, come se inconsciamente si addormentasse.
- SE LO VUOI DOVRAI RIPARARE QUESTE! - disse interrompendo i miei pensieri il corvino e lanciando per terra le spade.
- Come so che non le userete per uccidermi? - chiese il mostro in modo diffidente
- Noi e te faremo un giuramento sullo Stige, fino a domani non potremo ferirci e tu riparerai le nostre spade, ce le darei e noi ti daremo l'occhio, che ne dici? - disse il mio amico con calma.
Il mostro ci pensò su e poi accetto.
- Giuro sullo Stige di rispettare tale accordo. - dicemmo tutti all'unisono, il patto era siglato ed un tuono rimbombo come se il cielo fosse testimone del giuramento, il ciclope gattono in cerca delle spade, le trovò e si mise a lavorare.
Dopo circa venti minuti il ciclope si avvicino e cerco di mostrarcele però lo fece nella direzione sbagliata
- Eccole qui le vostre spade. - disse
- Siamo qui! - disse Nathan spazientito battendo un piede
Il ciclope si girò e ce le mostrò, erano bellissime, si notavano pure degli effetti particolari nel metallo come se contenessero acqua al loro interno, Psiche e Spirito stavano brillando di luce propria, stavo sbavando e non lo sapevo.
Stavamo per prenderle ma il mostro strinse la mano.
-L'occhio!- disse porgendo l'altra mano.
Mann gli poggio la scatola in mano e il ciclope lasciò cadere le spade, dopo di che rimise a posto l'occhio e quanto pare, riusciva di nuovo a vedere, la cosa mi sorprese al quanto, non pensavo che gli occhi per i ciclopi fossero come delle lenti a contatto.
Non perdemmo tempo e sia io che Nathan prendemmo le spade, poi, dopo qualche secondo che stavamo ammirando le spade, le spade ci ustionarono le mani ed istintivamente le facemmo cadere a terra.
- CHE COSA CI HAI FATTO? TU AVEVI GIURATO! - gridò il corvino stringendosi la mano per il dolore.
Mann tirò fuori il suo fucile ed era pronto a far fuoco.
- Io non lo farei se fossi in te, piccolo umano, infrangeresti il giuramento, quelle spade ora portano con loro una maledizione, e sarà quella maledizione ad uccidervi luridi semidei, io non vi ho attaccato e non vi ho ferito, quindi su di me la punizione del giuramento sarà lieve e se anche non lo fosse, se anche fosse mille volte più atroce ne varrà la pena. Ogni giorno sentirete una forte bruciatura che aumenterà di intensione ad ogni giorno e fra quindici giorni l'ustione sarà reale e brucerete vivi. - spiego il mostro con una calma ed una sicurezza che non erano mai state sue.
Guardai la mia mano non c'era alcuna ferita, stava dicendo il vero, quindi avevo solo quindici giorni ancora da vivere, mi prese il panico inizialmente, mille pensieri nel giro di pochi attimi, poi però pensai, ci deve essere una soluzione, le maledizioni posso essere spezzate.
- Come si spezza la maledizione? - chiesi, sperando che fosse abbastanza distratto da dircelo.
- Ah già, se non ve lo dico la maledizione non sarà completa, dovete uccidere la bestia più potente della nazione, mi riferisco a Scilla! - spiego prima che il cielo tuonasse di nuovo e la stanza si riempisse di nebbia.
- E con questo, la maledizione e completa. Potete andare. - disse prima di ridere di gusto, poi si rimise a battere del metallo.
Mann pieno di rabbia lasciò il fucile, lo rimise a p
- No... - disse con voce tremante Nathan 
- Non finisce così - continuò carico di rabbia.
- IO TI UCCIDO! - urlò prendendo Psiche e caricando il mostro.
Usai i venti per fare un salto in avanti e placcarlo ma mi venne difficile tenerlo poi fermo, sembrava andato in berserk, persino il mostro sussulto a causa della scena, gli girai il braccio dietro la schiena ci misi tutto il mio peso sopra per tenerlo fermo. 
- SEI IMPAZZITO? SE GLI FAI QUALCOSA TI TOCCHERA' UNA FINE ORRENDA! - gli gridai tirandoli la testa dai capelli così che lo potessi guardare negli occhi, nel giro di un secondo il vero Nathan tornò.
Mann ci raggiunse e cercò di tranquillizarci dicendoci che avremmo trovato una soluzione a tutto.
Uscimmo da quel garage con il ciclope che stava ancora ridendo, portammo con noi le spade senza farle toccare al rosso per non rischiare di far cadere anche su di lui la maledizione.
- Per... perdonami Ezio per il casino in cui ti ho messo- disse Nathan a testa bassa
- E scusami Mann per la scenata. - finì il corvino
Si sentiva in colpa, li diedi una pacca sulla spalla per fargli capire che non aveva senso esserlo, la colpa era mia, per aver tirato fuori l'idea delle spade. Fu allora che ci pensai, la maledizione si sarebbe conclusa in quindici giorni se non avessimo ucciso Scilla, e mancavano quattordici allo scontro con la bestia, il mio istinto mi dicevano che le due cose erano connesse e sapete cosa penso del mio istinto.
- Voi cosa sapete di, voi sapete cosa? - chiesi cercando di non far tuonare di nuovo.
- Compare per poco nei libri, giusto qualche pagina. - rispose Mann.
- Se non sbaglio era una ninfa che fu trasformata tramite una pozione in un orribile bestia con sei zampe, sei lunghi colli quasi serpentiformi e sei orribili teste di cane. - cercò di ricordare il mio amico.
- Aspetta! Sei teste di cane? Perché non mi suona nuovo? - chiese il rosso.
- Perché quella che ho sognato era una sua rappresentazione! Invece di sei teste, solo una ma con dodici occhi. Avevamo cercato di prepararci per poter affrontare lo scontro e ora lo avevamo confermato. - conclusi, ci ero finalmente arrivato, la bestia aveva ragione, entro quattordici giorni l'avremmo affrontata nel tentativo di ucciderla. Forse, se mi fossi stato zitto sul sogno e non avessi proposto di riparare Spirito e Psiche, avremmo potuto vivercela tranquilla, la mia testa stava scoppiando, Nathan si stava prendendo una colpa che non aveva, tutto a causa mia e della mia stupida bocca.
Gli altri concordarono, vedendo anche la forte emicrania che mi stava venendo e ritornammo a casa del nostro maestro con più problemi di prima.
   
 
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