Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Rebi_7_24    05/07/2020    0 recensioni
La bambina tratteneva il fiato in attesa di vederlo. Era determinata a tornare a casa con qualcosa che avrebbe conservato fino alla morte, niente e nessuno glielo avrebbe impedito.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Farlan Church, Isabel Magnolia, Levi Ackerman
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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“spero di rivederti”, le disse Sans. “viva, intendo.”
“Sì, l’avevo capito. Non preoccuparti, ce la farò. Usciremo da qui tutti insieme”, gli rispose decisa lei, ed uscì dall’abitazione.
Passò nuovamente nel luogo in cui Papyrus l’aveva affrontata, strizzando gli occhi per farsi strada tra tutta quella nebbia. Ma mentre camminava quasi alla cieca, le sorse un pensiero: ce l’avrebbe davvero fatta?
Papyrus era solo un ragazzino, eppure non ci aveva messo molto a sconfiggerla. Cosa avrebbe fatto se avesse incontrato qualcuno di più forte? Chiunque lì avrebbe potuto decidere di vederla come una minaccia e attaccarla, e inoltre Undyne le dava la caccia. Chissà che aspetto aveva.. Ma da ciò che aveva sentito su di lei, sembrava veramente pericolosa.
Scacciò quei pensieri. Se ne sarebbe preoccupata sul momento, adesso era inutile.
Giunse alla fine di quel sentiero, e si ritrovò in un ambiente totalmente diverso. Niente più nebbia, niente più freddo e nessuna traccia di neve. Ma c’era un fiume che seguiva il suo stesso percorso, ed un susseguirsi di cascate provenienti da un piano superiore. Proseguendo, vide delle persone, tra cui un bambino che aveva già visto a Snowdin. Era una specie di draghetto giallo… Senza braccia. Quando la vide, la salutò sorridente.
“Ehi! Anche tu sei uscita di soppiatto da casa per vederla?”
“Vedere chi?” Ma poi si ricordò di Undyne. Papyrus le aveva parlato dell’ammirazione che tutti avevano nei suoi confronti. “Oh, parli di Undyne? Ehm, certo!” Disse poco convinta. Meglio non destare sospetti.
“Fantastico…” Commentò lui. “E’ proprio fichissima, vero!? Voglio essere proprio come lei da grande!”
Frisk annuì in segno d’appoggio, poi fece per andarsene, ma venne richiamata un’ultima volta.
“Ehi, non dire ai miei genitori che sono qui”, ridacchiò il bambino, quindi si salutarono.
La ragazza posò gli occhi su un’altra di quelle strane lucine, e anche stavolta sentì l’impulso di avvicinarsi, di toccarla. Ma la vedeva soltanto lei? Nessuno sembrava farci caso, com’era possibile? Era così magnetica…
Più avanti c’era una piccola capanna di legno, simile ad altre che aveva già visto in precedenza. E dentro c’era Sans! Si piazzò davanti a lui con espressione confusa. L’aveva appena lasciato a casa sua, come faceva ad essere lì?
“cosa? non hai mai visto nessuno fare due lavori, prima d’ora?”
“Non credo sia questa la cosa strana”, pensò lei.
“fortunatamente, ciò significa anche dover prendere due pause. sto andando da Grillby, vuoi venire?”
“Di nuovo?”
Sans annuì.
“Oh beh, perché no.”
“beh, se insisti… abbandonerò per un po’ il mio posto di lavoro…”
“Ma sei stato tu a-“, ma Sans le fece l’occhiolino, e lei rise. “Ok, ok, andiamo.”
“di qua. conosco una scorciatoia.”
Fecero qualche passo, e senza che Frisk se ne rendesse conto, erano già nel locale. Non ricordava neanche di esserci entrata.
“Come-“
“scorciatoia piuttosto veloce, eh?”
“Io-… Ah, non importa.”
“ciao a tutti”, disse Sans ai presenti, evidentemente suoi amici.
“Ehi Sans, non eri qui a fare colazione cinque minuti fa?”
“nah, non mangio da almeno mezz’ora. e ora non ci vedo più dalla fame.”
Per qualche motivo, tutti scoppiarono a ridere. Frisk non aveva nemmeno capito che fosse una battuta.
“vieni, siediti qui. mettiti comoda”, la invitò battendo la mano su uno degli sgabelli al bancone. Ma quando la ragazza prese posto, un rumore insolito si fece largo tra le voci dei presenti. Frisk tirò fuori da sotto di lei una sacchetta di gomma.
“Ma…”
“ops, guarda dove ti siedi. a volte dei tipi strani mettono dei cuscini per peti sulle sedie.”
“’Tipi strani’ comprende anche te?” Domandò sorridendo, e lui alzò le spalle.
“comunque, ordiniamo. tu che vuoi?”
“Mh.. Vada per delle patatine, prima ho mangiato solo un hamburger.”
“hmm, bella scelta. Grillby, prendiamo una doppia porzione di patatine fritte.”
Un uomo di fuoco sparì in cucina, mentre Sans si passava sulla testa un… Pn pettine. Frisk non ci fece caso, ormai era strano persino stupirsi di qualcosa, lì sotto.
“allora, che ne pensi di mio fratello?”
“Oh, beh, è molto tenero”, commentò sinceramente. “O come direbbe lui, è proprio fico!”
“certo che è fico. anche tu lo saresti se indossassi sempre quei vestiti.”
“Credo che passerò.”
“lui se li toglie solo se deve farlo per forza.”
“Almeno vuol dire che li lava.”
“stavo per dirlo anch’io. e con questo voglio dire che li indossa anche sotto la doccia.”
“….Ah”, entrambi risero, e in quel momento arrivarono le loro ordinazioni.
“vuoi del ketchup?”
“No, grazie”, preferiva di gran lunga la salsa barbecue, ma non sembravano averla.
“beh, ce n’è di più per me allora”, detto questo, si scolò direttamente l’intera bottiglia come fosse acqua.
“comunque, fico o no, devi ammettere che ce la mette tutta.”
“Senza dubbio.”
“soprattutto per entrare nella Guardia Reale. un giorno andò a casa del capo, e la pregò per entrare a farne parte. ma lei gli chiuse la porta in faccia perché era mezzanotte.”
“Non sono sicura che sia stato l’unico motivo..”
“ma il giorno dopo, lei si svegliò e vide che era ancora lì. notando la sua perseveranza, decise di addestrarlo nel combattimento. c’è ancora da lavorarci su.”
Frisk annuì pensierosa, mettendosi in bocca un paio di patatine.
“ah già, volevo chiederti una cosa”, Sans si fece di colpo più serio.
“hai mai sentito parlare di un fiore parlante?”
La ragazza per poco non si strozzò col cibo.
“Sì… Perché?”
“quindi già li conosci.”
Li conosci?? Ce n’erano altri come lui??
“i fiori dell’eco. si trovano tutti alle cascate. se gli dici qualcosa, la ripeteranno continuamente.”
Quelle parole la rassicurarono da una parte, perché voleva dire che di ‘Flowey’ ce n’era solo uno. Ma dall’altra… Sans non sapeva della sua esistenza.
“Perché me lo dici?”
“Papyrus mi ha fatto sapere una cosa interessante. a volte, quando non c’è nessun altro in giro, appare un fiore… gli fa complimenti, gli dà consigli, incoraggiamenti… e gli dice anche delle predizioni.”
Frisk sbiancò. “Oh mio Dio..”
“strano, eh? qualcuno starà usando un fiore dell’eco per prenderlo in giro. ma tu tieni comunque gli occhi aperti, ok?”
Lei annuì, e Sans si alzò.
“beh, è stata una pausa piuttosto lunga. non riesco a credere che sia stato così tanto senza lavorare.”
Doveva dirglielo?
“oh, comunque… sono senza soldi, puoi pagare tu?”
“…Scusa? Ma hai capito da dove arrivo?”
“stavo scherzando. Grillby, metti tutto sul mio conto.”
Sans si voltò e si diresse verso l’uscita, ma poi la guardò di nuovo.
“e comunque… volevo dirti una cosa, ma me la sono scordata.”
“Io-“, ma non fece in tempo a parlare, che già se n’era andato.
 
 
 
 
 
   
 
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