Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: elfin emrys    05/07/2020    3 recensioni
{post5x13, sorta di postApocalisse, Merthur, 121/121 + epilogo}
Dal capitolo 85:
Gli sarebbe piaciuto come l’aveva pensato secoli prima, quando era morto fra le braccia del suo amico, non ancora consapevole che sarebbe tornato, con Merlin, sempre, sempre con lui.
In fondo, non aveva mai desiderato null’altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gli Jura – Capitolo 1

 
Merlin entrò nella tenda e, con una mano rassicurante dietro la schiena, fece entrare anche Jacob. Il giovane Jura aveva quasi smesso di respirare e fissava i suoi compatrioti come se stesse guardando dei fantasmi. Jasper rimase interdetto a vederlo, ma non parve riconoscerlo; Josephine, invece, si incupì quasi immediatamente.
La voce della fanciulla risuonò fredda.
-E tu sei…?
Merlin mosse piano la mano e Jacob lo guardò per un attimo, prima di prendere un respiro e parlare.
-Sono Jacob primo di Joanne.
Jasper aprì le labbra e fece un verso scioccato.
-È quello che è scappato!
Josephine strinse le labbra in un’espressione amara, annuendo al fratello e guardando l’altro Jura di sbieco.
-Vedo che abbiamo ritrovato la Vespa fuggita.
Arthur alzò un sopracciglio, non comprendendo la gravità dell’insulto, e si girò verso Jacob, il cui viso era divenuto rosso e gli occhi brillanti di offesa. Il ragazzo deglutì e si passò la lingua sulle labbra secche, prima di parlare.
-Non attendevo certo un’accoglienza festosa; il vostro sdegno è comprensibile e le vostre parole di biasimo meritate. Tuttavia vi pregherei di riservare la vostra collera a me solo e di non lordare la dimora dei nostri signori con le nostre… futili questioni.
Josephine lo squadrò da capo a piedi con indignazione e fece per rispondere, ma Jasper le mise una mano sul braccio, fermandola. La fanciulla lo guardò con le narici vibranti dall’ira e quasi sputò.
-Che c’è?
Il ragazzo rispose a bassa voce, per non farsi udire dai presenti.
-La Vespa non ha tutti i torti, non è cortese discutere di fronte a…
Jasper spostò brevemente lo sguardo su Arthur e Merlin e Josephine sospirò, annuendo. Le labbra le tremarono e, alla fine, parlò con apparente tranquillità.
-Certamente. Miei signori, spero possiate perdonarmi per la mia sfrontatezza.
Il re alzò il mento.
-Naturale. Spero che non abbiate intenzione di maltrattare Jacob durante la nostra permanenza nella città degli Jura, poiché né io né Merlin abbiamo intenzione di farvi visita se questo è il caso e neppure abbiamo intenzione di muoverci senza di lui. Lo riteniamo fondamentale.
La ragazza trattenne il respiro e gettò un’occhiataccia a Jacob, che invece aveva abbassato il capo e aveva sorriso con orgoglio e commozione.
Josephine espirò e annuì.
-Ogni vostro desiderio è anche il nostro; se sarà possibile conoscere tutti coloro che faranno parte del vostro seguito, potremo organizzare al meglio gli alloggi, in modo da fornirvi tutta l’ospitalità di cui la tribù sarà capace e anche di più.
Arthur assentì e parlò con calma, facendo agli Jura cenno di sedersi.
-Accomodatevi pure; Merlin, vieni accanto a me, e anche te, Jacob, prendi quella sedia e avvicinati. Spero non ti dispiaccia cenare con noi.
Il ragazzo abbassò il capo.
-Affatto, mio sire, è anzi un immenso onore per me.
Il biondo annuì e spiegò, mentre tutti si stavano accomodando.
-Qualcuno verrà a breve a chiedere per la cena. Non credo che a Merlin dispiaccia non aiutare, per questa volta.
Lo sciamano alzò gli occhi al cielo; Arthur sorrise divertito e si prese tempo per osservare i due ospiti.
Tutti e tre gli Jura avevano lo stesso particolare colore di capelli; il ragazzo aveva una mezza luna tatuata sulla fronte esattamente come Jacob, mentre la fanciulla aveva un cerchio, probabilmente una luna piena. Arthur si rese conto che anche gli Jura dovevano avere una sorta di codici di colore: Jacob spesso si vestiva e usava anche in viso il rosso e il rosa, come Jasper, mentre quando aiutava Betty a prepararsi le consigliava sempre i blu e i verdi, esattamente i colori che aveva Josephine.
Il re sospirò – se gli Jura erano imparentati con i Niall, come aveva creduto, lo erano anche con i Donald, del resto, non avrebbe dovuto stupirsi di un uso settoriale dei colori – e rilesse velocemente il messaggio che gli era stato consegnato, poi posò il foglio sul tavolo.
-Parliamo di questo viaggio.
 
Jacob finì di impacchettare i suoi abiti e li infilò nel proprio bagaglio.
Si era ridotto all’ultimo perché fino alla fine non aveva deciso cosa fare.
Quando se n’era andato dalla sua tribù aveva pensato che non si sarebbe più voltato indietro e invece erano bastati due anni per fargli cambiare idea.
Il mondo lì fuori non era neanche lontanamente quello che si aspettava e lui non aveva creduto di poterne fare parte. Era troppo, troppo diverso dagli altri, da chiunque incontrasse. Gli altri popoli non erano per lui, da essi aveva ricevuto solo delusioni.
E se doveva soffrire, tanto valeva farlo a casa propria, circondato dalle sue sorelle.
Perciò, si era diretto verso Asgol Ewchradd, dove avrebbe potuto riprendersi dal lungo viaggio, racimolare un po’ di provviste e tornare, finalmente, dagli Jura.
Ma qualcosa aveva fermato il suo cammino. Ormai sapeva che era stato il dracontopode a nutrire i suoi dubbi, a bloccare i suoi passi nella città dei Donald, ma mentre era lì non poteva saperlo; sentiva solo un’aria pesante, una sensazione di nervosismo, di prossima devastazione che l’avrebbe colpito ovunque sarebbe andato. Non pensava che il dracontopode avesse un piano per lui, poiché Jacob si credeva trascurabile per l’equilibrio delle cose, ma comunque, senza volerlo, la creatura l’aveva fatto rimanere.
Jacob gli era quasi grato per quella benedizione.
Se fosse andato via quando avrebbe dovuto, non avrebbe mai incontrato Emrys e il Re Eterno e non sarebbe mai stato accolto nel loro popolo.
Era quella casa sua.
Era quello il posto dove doveva stare.
Fra gli Jura, non avrebbe mai potuto avere una vita normale, avrebbe rivissuto tutta la frustrazione di un tempo, se non addirittura di più; fra gli Arthur, invece, aveva la possibilità di una esistenza diversa o, almeno, libera.
Alla fine, quindi, aveva deciso di non andare con Emrys e il Re e rimanere dagli Jura, ma di tornare indietro. Il bagaglio era molto più piccolo, ovviamente.
Guardò un’ultima volta la foto delle sue sorelle e sorrise, pensando che presto le avrebbe riviste; lasciò l’immagine dov’era, per ritrovarla lì quando sarebbe tornato.
Avrebbe portato con sé dei piccoli doni per loro e per sua madre, sperando nel loro perdono.
-Si può?
Jacob alzò la testa a sentire la voce di Frederick, e poi quella di Betty dire “Sei lì?”. Li chiamò, dando loro il permesso di entrare, e quando i suoi amici arrivarono gli sorrisero.
Frederick fece un cenno verso lo zaino.
-Pronto per la partenza?
Jacob prese un respiro profondo e annuì. Betty gli si lanciò addosso, piangendo.
-Tornerai qui, vero? Non provarci nemmeno a rimanere lì!
Elisa si lasciò andare a un’esclamazione di rimprovero.
-Betty! Avevamo detto che non gli avremmo fatto pressioni!
La ragazza alzò gli occhi al cielo e Jacob rise; Frederick si avvicinò al bagaglio.
-Con la quantità di cose che ti stai portando dietro, direi che hai intenzione di tornare qui, alla fine.
Betty gli diede una pacca sulla spalla, esclamando “Bravo”, e si allontanò, asciugandosi gli occhi col dorso della mano, per poi portarla al lato della tempia dello Jura, dove campeggiava un livido, per osservarlo più da vicino.
Jacob sorrise ai tre.
-Naturalmente sarei tornato qui.
Elisa alzò le spalle.
-Mh, a me sembravi confuso.
Lui non rispose. Il tempo che aveva trascorso in quella tribù, sebbene di solo qualche mese, era il periodo più lungo in cui era rimasto fermo in un solo luogo. Gli piaceva stare lì, sebbene non stesse simpatico a tutti e lui stesso non trovasse accettabili tutte le persone che aveva incontrato. Era un bel posto e poi… Beh, almeno lì serviva a qualcosa.
Era sbagliato? Era sbagliato voler rimanere solo perché pensava che qualcuno lì avrebbe avuto bisogno di lui, perché lì era utile? Era un desiderio onorevole, era un desiderio giusto verso gli altri?
Se fosse rimasto lì avrebbe continuato a lavorare e a parlare con Arthur e Merlin, a guardare la nascita del regno di cui gli era sempre stato raccontato e che tanto il suo popolo originario aveva atteso; forse si sarebbe innamorato, forse avrebbe anche finito per sposare una qualche donna di lì, sebbene il concetto gli fosse ancora estraneo poiché aveva scoperto solo una volta fuggito l'esistenza del matrimonio, forse avrebbe avuto addirittura dei figli e, se li avesse avuti, lì, almeno, li avrebbe potuti crescere.
-Jacob? Ohi?
Elisa gli passò la mano di fronte agli occhi e il ragazzo si riscosse.
-Scusate, stavo pensando a cosa vi porterò come ricordo.
Frederick sorrise e scosse la testa.
-Non credo ci sia bisogno tu ci porti nulla.
Betty annuì, esclamando un “Hai ragione”, per poi mormorare.
-Però non mi dispiacerebbe un regalino.
Jacob abbassò la voce.
-Allora lo porterò solo a te.
Frederick prese lo zaino e lo aiutò a metterselo.
-Pronto?
Lo Jura alzò le spalle alla domanda. Aveva avuto quasi un mese per essere pronto, aveva pensato alla partenza in ogni momento, eppure non si sentiva per nulla preparato. Pazienza. Ormai doveva andare per forza.
I quattro giovani uscirono dalla piccola tenda e si diressero verso il confine est della città, dove Arthur e Merlin avevano dato appuntamento a tutti coloro che dovevano partire con loro.
 
Merlin lasciò scivolare le mani sul colletto della giacca di Arthur e finì di chiudere l’ultimo bottone.
-Pronto?
Il biondo annuì. Il mago gli sorrise e fece per allontanarsi, ma l’altro lo fermò, prendendogli le mani.
Sconfitta l’esitazione, il re chiese.
-Non si sa davvero niente sulla Prova della Dea?
Merlin scosse la testa.
-È un rito segreto, nessuno sa cosa vi accade. Neanche io.
-È una situazione spinosa: hai detto che, nonostante non si sappia in cosa consiste, l’intera foresta tiene questa Prova in grande considerazione; tutti coloro che non l’hanno superata, hanno fallito nella propria impresa.
-Esattamente.
-Ma se non so cosa dovrò fare, come faccio a sapere che non la fallirò? Non mi posso permettere di tornare sconfitto.
Merlin sospirò e posò le mani sulle spalle di Arthur.
-Tu credi che non la vincerai?
Il biondo rimase in silenzio, pensoso, poi scosse la testa, rispondendo.
-Non credo di perderla.
Merlin sorrise.
-Anche io non lo credo. Sarà una delle tue più grandi vittorie. L’unica cosa che mi turba è che io, con tutta probabilità, non potrò essere con te quando la affronterai. Si assicureranno io non possa aiutarti in alcun modo. Questo sì, questo mi preoccupa.
Arthur strinse le labbra, come se volesse trattenere qualcosa, ma, alla fine, parlò comunque.
-Prima che tu arrivassi ho affrontato molte sfide senza di te; abbiamo sconfitto i cani del crepuscolo mentre tu eri assente. Anche io desidererei averti al mio fianco, ma posso farcela anche privato della tua protezione.
Merlin rise, osservando il lieve rossore sulle guance dell’altro, e gli tolse un pelucco dalla stoffa della giacca.
-Questo lo so, ma penso di potermi permettere di essere in ansia per te ugualmente. L’unica cosa che mi chiedo davvero è perché ti hanno invitato, perché te la vogliono far fare. Dalla loro tradizione, tu sei già stato benedetto dalla Dea, quindi perché pretendere questa Prova? Non mi è chiaro.
La voce del mago si fece più bassa, mentre quella di Freya gli tornava alla mente: “Persino adesso, senza che nessuno di voi se ne accorga, si sta consumando una tragedia nella città degli Jura”.
Josephine e Jasper non erano sembrati turbati da nessun’altra cosa se non la presenza di Jacob. Cosa era accaduto durante quei mesi? Poteva aver influenzato la decisione di quel popolo di far affrontare ad Arthur la Prova della Dea? E perché si erano fatti vivi solo in quel momento?
Merlin scosse la testa, placando la propria ansia: in fondo, tutti coloro che avevano perso la Prova erano comunque tornati sani e salvi a casa, perciò doveva essere qualcosa di più o meno innocuo. Non c’era motivo di preoccuparsi.
Il mago si rigirò a guardare i loro bagagli, rivedendo mentalmente tutto quello che si dovevano portare.
Charles suonò il campanellino che stava fuori dalla stanza e Arthur rispose.
-Entra pure.
L’uomo fece il suo ingresso e guardò il capo e lo sciamano.
-Tutte le guardie sono pronte alla partenza.
Il capo sorrise e annuì.
-Ti ringrazio, arriviamo.
I due presero ciò che dovevano e uscirono, dirigendosi verso le stalle.
Avevano deciso di portarsi dietro una manciata di guardie, nessuna di esse particolarmente importante per il villaggio; non volevano privare il popolo di alcun elemento valido così a lungo, considerando che il viaggio per gli Jura sarebbe potuto durare anche quattro giorni a causa del terreno di quella tribù, che, a quanto pareva, era protetto da zone acquitrinose e una fitta rete di alberi e piante. Inoltre, Arthur aveva ritenuto più positivo che degli uomini comuni fossero presenti per la Prova, in modo da far toccare loro con mano la vittoria del capo.
In realtà, l’aspetto che più preoccupava sia il biondo che il mago era proprio Jacob; solo due giorni prima era finito in una rissa poco chiara e, anche se ne era uscito indenne se non per un occhio nero e un livido e non pareva turbato dalla cosa, era chiaro che ritornare dal suo popolo d’origine era per lui estremamente stressante.
Arthur non credeva di avere ben chiara la situazione, sebbene fosse convinto che Merlin ne sapesse di più, come al solito.
Quando giunsero al luogo indicato, si resero conto che molti erano sopraggiunti per assistere alla loro partenza e salutare i membri del loro seguito; persino le amiche di Elisa e Betty, che nel tempo erano divenute anche amiche di Jacob, si erano fatte vive e, in quel momento, si stavano lasciando andare a un lungo discorso sulla bellezza di quel villaggio e sul perché lo Jura sarebbe dovuto tornare indietro.
Charles fece un fischio, avvisando i presenti dell'arrivo del capo, e tutti si spostarono, acclamandolo e facendo mettere in posizione Jacob e le sei guardie.
Arthur fece un giro fra tutti i membri di Consiglio, dando loro le ultime raccomandazioni, poi fece un breve discorso al popolo, rassicurandolo del fatto che sarebbero tornati vittoriosi.
Pochi minuti dopo, erano già nel fitto della foresta.

Note di Elfin
Buona serissima :3
Abbiamo iniziato gli Jura :00 Non ci posso credere! Lo so che lo dico ogni volta, ma è davvero assurdo. Fra l'altro lo sto scrivendo anche piuttosto rapidamente, anche se in maniera disordinata. Ho già molti pezzi dei prossimi capitoli, ma non ho i collegamenti e, soprattutto, del capitolo più importante di questa stagione (l'equivalente della sconfitta del dracontopode nei Donald o del viaggio ad Avalon nei Niall, per intenderci) ho solo delle linee e davvero poco di già fatto, cosa rara, visto che le scorse volte in cui c'era un capitolo importante avevo già molto di pronto. Ciò nonostante, sto scrivendo come un treno e spero di recuperare abbastanza vantaggio da pensare un po' più a lungo alle cose in modo da non perdermi nulla.
Nel prossimo capitolo (massimo quello dopo), vi spiegherò che diamine è successo a Jacob che si è andato a infilare in una lotta corpo a corpo XD
Se ve lo state chiedendo: , ho fatto passare quasi un mese così XD Verranno recuperate un po' di cose più in là, perdono, ma tanto non sarebbe accaduto nulla di interessante.
Se devo essere sincera, questo mese di sbalzo è dovuto al fatto che nel mio piano iniziale qui in mezzo ci doveva essere un'altra tribù e solo dopo gli Jura... Ma poi mi sono resa conto che non aveva il minimo senso, ahahahah XD Non ho idea del perché avessi pensato un ordine diverso, vi giuro.
Ringrazio tantissimo dreamlikeviewroyal_donkey e uelafox che hanno recensito lo scorso capitolo e lilyy che se n'è letti e recensiti due *^* Come al solito l'entusiasmo che dimostrate nei confronti di questa storia mi commuove tantissimo T^T
Buona domenica a tutti, alla prossima :3
Kiss

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: elfin emrys