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Autore: FreddyOllow    06/07/2020    0 recensioni
[GTA IV]
[GTA IV][GTA IV][GTA IV]Dopo gli eventi di GTA IV. Niko Bellic sta facendo colazione in una tavola calda, quando due sicari cercano di ucciderlo...
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Passarono sei giorni da quando Niko aveva sbrigato un lavoro per Brucie, che da quel momento aveva avuto seri problemi con un'altro meccanico di North Holland. Alvaro, il tizio cui Niko aveva sfasciato l'auto, non era altro che un esca per far scoppiare una guerra. Una guerra che Brucie avrebbe perso in partenza. 
"Felix Hernandez." Disse Jacob fumando dell'erba. "Uno spacciatore che si è messo a fare il meccanico. Ha aperto un garage a North Holland e ne ha acquistati altri in tutta la città."
"Visto, Niko?" Rispose Brucie ansioso. 
Niko si voltò verso Brucie. "Visto cosa, Brucie? Mi hai mandato a dare una lezione ad Alvaro, un uomo che non è più nel giro."
"M-Ma... Io non lo sapevo."
"Se continui così, finirai per beccarti una pallottola in testa dalla prima testa calda."
Brucie sbiancò dal viso.
"Ok, Niko, ascolta." Aggiunse Jacob. "In giro si dice che stia con Petrov, che faccia affari con i suoi ragazzi, ma la gente parla, sai com'è. E da quanto ho capito, Felix ti ha fatto cadere in una trappola. Con la scusa di proteggere il suo amico Alvaro, ha distrutto il garage di Brucie come rappresaglia."
"Il fatto che spaccia nel quartiere di Dwaine la dice lunga sul casino che sta passando." Rispose Niko.
"Già, ma forse è arrivata il momento di fare qualcosa, Niko."
"Sì, facciamo così." Urlò Brucie. "Gli faremo rimpiangere di essersi messo contro di noi."
Niko scosse la testa. "Non c'è nessun noi, Brucie. Stanne fuori."
Brucie lo guardò sorpreso. "Hanno bruciato un mio garage."
"Solo per intimorirti. Vogliono isolarmi dai miei amici. Petrov sa come colpire senza sporcarsi le mani."
"Dobbiamo scoprire chi è Petrov." Disse Jacob. "Sono passate diverse settimane e ancora non sappiamo nulla di questo animale. Una volta capito chi è, colpiremo i suoi affari."

Quando Brucie e Jacob andarono via, Roman lo chiamò al cellulare. Niko camminava sul marciapiede.
"Buone notizie, cugino!" Urlò Roman esaltato. "Dimetteranno Mellorie. Oggi stesso."
"E' una bella notizia, Roman. Passo a prendervi?"
"No, no... Anzi, sì. Vieni a prenderci. Il mio taxi è dal meccanico."
"Veramente è saltato in aria mesi fa."
"Dettagli, Niko. Dettagli."
Niko prese la Intruder che usava di rado e si diresse all'ospedale. Quel giorno la città era avvolta dalla nebbia. 
Dieci minuti dopo arrivò all'ospedale.
Roman lo aspettava all'ingresso insieme a Mellorie seduta sulla sedia rotelle.
Niko uscì dall'auto. "Vuoi una mano, Mellorie?"
"No, Niko." Sorrise la donna. "Faccio da sola." Ma Roman l'aiutò a sedersi sul sedile posteriore dell'auto, mise la sedia rotelle nel bagagliaio ed entrò in macchina.
"Portaci al mio appartamento, Niko." Disse Mellorie.
Roman si voltò. "Al nostro appartamento."
"Certo, amore, certo."

Roman e Mellorie abitavano vicino Middle Park, un ricco quartiere frequentato da gente ricca. Fra questi c'erano politici corrotti, viscidi uomini d'affari e arrampicatrici sociali. Roman era del tutto fuori luogo in un contesto simile, ma finalmente poteva permettersi una vita agiata. 
Niko parcheggiò l'auto di fronte a un palazzo. 
"Grazie, Niko." Disse Mellorie.
"Ti aiuto a scendere?"
"Niko. Cugino." Rispose Roman. "Sono per caso invisibile? La aiuterò io."
"Ok, Roman."
Roman scese dall'auto e prese la sedia rotelle dal bagagliaio. Poi aprì la portiera dell'auto, aiutò Mellorie a salire sulla sedia a rotella e andarono via.

Niko tornò al suo appartamento e trovò Victoria in terrazza a sorseggiare una tazza di Tè verde.
"Ciao, Niko." Disse Victoria con un sorriso. "Il tuo amico è sveglio."
Niko corrugò la fronte perplesso. "Badman?"
Victoria annuì.
Niko rimase impalato per un attimo. Poi si diresse dall'uomo. 
Era steso sul letto, quando Niko entrò nella camera degli ospiti.
Badman lo guardò e disse qualcosa così velocemente che non lo capì.
"Che bello vederti in piedi." Disse Niko. "Vado a chiamare Jacob."
Badman scosse la testa e parlò rapidamente.
Niko cercò di sforzarsi per capirlo, ma non ci riuscì. 
Poi Badman mimò una pistola con la mano mentre parlava.
"Ok, B. Aspetta un attimo. Chiamo Jacob." E andò via ancor prima che Badman potesse dirgli qualcosa.
Una volta nel soggiorno, Niko prese il cellulare dalla tasca e chiamò Jacob. 
"Niko." Rispose Jacob.
"Badman si è ripreso."
"Merda, davvero?"
"Vieni qui. Non lo capisco quando parla."
Niko ritornò da Badman. "Jacob sta arrivando."
Badman si mise a farfugliare, gesticolando e puntando il dito in varie direzioni. Quindi si mise a sparare a vuoto come se volesse uccidere qualcuno.
Niko annuì a ogni cosa che diceva.
Jacob arrivò una ventina di minuti dopo. Quando vide Badman, lo abbracciò e si misero a parlare in uno stretto slang inglese che Niko non capì.
Poi Badman si rivolse a Niko. "Vuole riprendersi il quartiere."
"Cosa? Come?"
Badman rispose a Niko.
"Quello che vuole dire Badman è che vuole riunire un paio di ragazzi per ripulire il quartiere."
"Ma si è appena ripreso." Rispose Niko incredulo.
"Un leone finisce di lottare solo quando è morto, mi segui?" Jacob schioccò la lingua.
"Non dirmi che..."
"Niko, fratello. Io seguirò Badman sempre e comunque. Due leoni cresciuti in una foresta possono contare solo sulle proprie forze, mi capisci?" Schioccò la lingua. 
"Ok..." Rispose Niko confuso.
Badman disse qualcosa a Jacob.
"Sei con noi, Niko?" Domandò Jacob.
"Certo che sì."
"Allora andiamo riprenderci la tana."

Niko non fece in tempo a salutare Victoria, che venne trascinata dalla loro voglia di vendetta. Jacob sapeva sempre come far cambiare idea a Niko. Forse perché in realtà Niko non era molto diverso dai suoi valori morali; Famiglia, onore e libertà.
Entrarono nel emperor di Jacob, che si mise subito dopo a chiamare Redman.
"Ehi, fratello." Disse Jacob. "Il leone si è svegliato... Vogliamo riprenderci il quartiere. Tu hai qualche arma da prestarci? ...Grazie, fratello. Porta qualche arma in più. Con noi ci saranno anche altri ragazzi. A dopo, Red." Jacob chiuse la chiamata, accese il motore e partì.

Verso le cinque di pomeriggio, arrivarono a limitare di Schottler. Enormi palazzoni grigi si ergevano sulle loro teste.
Jacob fermò l'emperor vicino al marciapiede e spense il motore. 
"Redman sarà qui a momenti." Disse Jacob. 
"Non è meglio aspettare fuori dall'auto?" Domandò Niko.
Badman parlò velocemente.
"Sì, hai ragione." Disse Jacob. "Badman la pensa come te."
Uscirono dall'auto e si diressero all'angolo di un vicolo, guardandosi attorno circospetti. C'erano pochi passanti, per lo più senzatetto.
"Ho una pistola, J." Aggiunse Niko, mostrandola. 
"Tienila nella giacca." Disse Jacob. "Possono esserci delle iene qui vicino."
Badman disse qualcosa rapidamente.
"Lo so, B. Questa strada è sicura. Ci bazzicano pochi spacciatori."
In fondo alla via, un esperanto rossa si avvicinava lentamente.
Niko mise una mano nella giacca e fissò l'auto.
L'esperanto si fermò dietro l'emperor di Jacob. Redman uscì dalla macchina e i tre tirarono un sospiro di sollievo.
"Merda." Disse Niko. "Stavo quasi per spararti."
Redman abbozzò un mezzo sorriso e andò dietro il bagagliaio. "Forza, venite."
Quando lo raggiunsero, Redman aprì un grosso borsone nero. "Servitevi."
Niko prese un MP5, Jacob due Glock, Badman due Tech-9 e Redman un ak-47 da dietro i sedili posteriori.
I barboni, vedendo i quattro armati fino ai denti, si allontanarono in fretta. Presto in strada non si vide nessuno.
"Dove sono i tuoi ragazzi?" Domandò Redman a Badman.
Badman gli rispose, ma solo Niko non capì.
"Qual è il piano?" Disse Niko.
"Quale piano?" Rispose Jacob. "Non c'è nessun piano. Ammazziamo chiunque si metta tra noi e la nostra tana. E' semplice."
"Come facciamo a sapere chi dovremo sparare?"
"Non preoccuparti, Niko. Lo saprai."
Attesero all'angolo del vicolo ancora un paio di minuti, finché non videro due Huntley nere dirigersi verso di loro. 
Redman e Niko puntarono le armi.
"Sono i nostri." Disse Jacob. "Tranquilli."
Le due Huntley si fermarono davanti l'emperor di Jacob. Otto uomini uscirono dalle macchine e si diressero da Jacob.
"Le armi sono nel bagagliaio dell'esperanto." Disse Jacob. "Armatevi e seguitemi."
Poco dopo l'intero gruppo marciò verso la tana.
Mentre camminavano, la gente aumentava il passo per allontanarsi da loro. Non incontrarono nessun opposizione, fin quando arrivarono al cuore del quartiere; il covo degli Yarde, un bar dove Jacob e Badman organizzavano gli affari.
Quando i due uomini di guardia alla porta avvistarono il gruppo di Jacob, fuggirono all'interno. "Mi aspettavo gli Albanesi." Disse Niko.
"Sono gli uomini di Jeb." Rispose Jacob.
"Jeb?" Sottolineò Niko. "Quello che... Il figlio di puttana che non mi andava a genio."
"Neanche a me piaceva." Disse Redman.
Badman parlò velocemente.
"Lo so, B. Jeb dev'essere all'interno. Se non è uscito vuol dire che è con i Russi."
Badman fece segno di sparare al locale.
Proprio in quel momento si aprì la porta del bar.
"Ehi, gente!" Disse Jeb ad alta voce squadrandoli uno ad uno. "Wooh. Quante armi. L'avete rubate allo zio Sam?" Ridacchiò. Dalla porta alle sue spalle uscirono una decina di uomini armati di mitra e pistole.
"Vattene dal quartiere, se non vuoi ritrovarti un pallottola in fronte!" Urlò Jacob.
Niko serrò gli occhi, stringendo con forza l'MP5.
Jeb rise a crepapelle, spalleggiato dai suoi uomini che fecero altrettanto. "Cosa hai detto? Non ho capito."
Jacob aggrottò la fronte arrabbiato.
Nel frattempo, la strada era diventato un deserto.
Badman parlò rapidamente e con rabbia.
"Siete passati!" Gridò Jeb. "Questa zona non vi appartiene più!"
Niko gli puntò l'MP5. "Lo vedremo, testa di cazzo!"
Da ambo le parti, una pioggia di proiettili invase la strada. Tre uomini di Jacob caddero sull'asfalto, mentre gli altri si ritirarono dietro a blocchi di cemento, muri o auto parcheggiate. 
Il gruppo di Jeb si precipitò nel bar per apparire subito dopo sul tetto, sparando all'impazzata.
"Merda!" Disse Jacob. "Siamo esposti. Dobbiamo colpirli alle spalle." Si rivolse a Niko. "C'è una porta nel retro. Entra da lì e libera il bar, mentre noi terremo occupati le iene sul tetto, mi segui?" Schioccò la lingua.
"Ok, J." Rispose Niko e andò via.
Il gruppo di Jacob coprì i suoi movimenti, facendo fuoco di supporto.
Niko corse lungo il vicolo laterale del bar. Quando svoltò l'angolo, per poco un fucile a pompa non gli fece saltare la testa. Si gettò a terra e sparò due colpi all'uomo di guardia alla porta. Poi alzandosi, raggiunse la porta e girò la maniglia. Per suo grande stupore non c'era nessuna all'intero della piccola stanza. 
Niko strisciò lungo il muro ammuffito pieno di crepe, arrivando davanti a un altro ingresso. Quando fece per aprire la porta, quella venne colpita in piena da una tempesta di pallottole. Niko rimase appiccicato al muro e quel che rimaneva della porta crollò a pezzi. 
Ben presto l'intero bar si riempì di polvere fuoriuscita dai fori nei muri.
Niko si sdraiò in pancia in giù e strisciò dietro un divanetto, arrivando dall'altra parte del locale. Quindi aguzzò la vista, tenendo l'avambraccio sul naso per non respirare la polvere e sparò al primo che gli capitò a tiro. Gli altri due, allarmati dalla sparo, si voltarono, ma prima che realizzassero dove fosse Niko, vennero colpiti dall'MP5. 
Niko piegò un ginocchio sul pavimento. Attese. 
Quando capì che non sarebbero giunti altri uomini, si alzò e raggiunse la porta del secondo piano. Salì gli stretti gradini e si ritrovò in un piccolo corridoio immerso nell'oscurità. Anche qui attese un momento per accertarsi che nessuno si fosse nascosto. Poi, aprendo la porta della terrazza, vide gli uomini di Jeb dargli le spalle al ridosso del cornicione.
Niko alzò l'MP5 e scaricò su di loro tutto il caricatore. Due uomini volarono giù dal tetto, mentre gli altri furono finiti con un colpo in testa
Infine Niko si affacciò in strada e sventolò una mano. Jacob annuì e portò i suoi uomini nel bar.
"L'hai ucciso?" Domandò Jacob una volta dentro.
"Non c'era." Rispose Niko. "Forse è fuggito."
Badman disse qualcosa rapidamente preso dalla rabbia.
"Rilassati, B." Aggiunse Jacob. "Lo troveremo."
"Faccio una chiamata ai miei informatori." Disse Redman prendendo il cellulare dalla tasca. "Lo scoveranno." E lasciò il bar.
Niko, Jacob e Badman guardarono le mura del bar tappezzati di fori. In alcuni punti si erano persino staccati grossi pezzi di cemento.
"La nostra tana..." Bisbigliò Jacob fra sé malinconico.
Badman gli rispose velocemente, gesticolando o puntando il dito in varie direzioni.
Jacob rise. "Beh, abbiamo sempre pensato di rinnovare il bar. Credo sia il giunto l'ora di farlo."

Lasciarono il bar poco prima dell'arrivo della polizia. Questi chiamarono i paramedici e si dileguarono dopo una decina di minuti. Il loro intervento non era mai tempestivo. Anzi, tardavano di loro iniziativa. Preferivano che i criminali si ammazzassero tra loro, invece di mettere un freno.
Come sempre, tutto i cadaveri furono portati all'obitorio e il caso venne archiviato per mancanza di prove. In realtà di prove ne avevano in abbondanza.

   
 
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