Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: jarmione    06/07/2020    4 recensioni
Aziraphael ha un problema che lo assilla e non lo fa più dormire la notte.
Chi ci rimette è il povero Crowley.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa storia è dedicata a MusicAddicted che me l’ha proposta circa una vita fa (scusami cara) sotto al post “I prompt del lunedì” sul gruppo facebook il Giardino di EFP.
Spero di aver soddisfatto la tua richiesta.
Buona lettura
 
 
 
Era una notte strana, una notte diversa dalle altre.
Aziraphael faceva avanti e indietro per tutta la libreria, cercando qualcosa da fare per distrarsi.
Non dormiva, non riusciva.
Non aveva un apocalisse da sventare o misteri e profezie da risolvere, semplicemente non era più in grado di addormentarsi a causa di un pensiero stupido.
Più precisamente, da quando lui e Crowley si erano scambiati i corpi.
Da quel momento aveva iniziato a sentire qualcosa di diverso, di strano, accadere dentro di lui.
Gli batteva forte il cuore, gli mancava il respiro e si sentiva cedere le gambe ogni volta che Crowley gli si avvicinava anche solo per tormentarlo e prenderlo in giro.
Assurdo, pensò, come poteva provare certe sensazioni per un demone?
Eppure le provava, quelle emozioni erano reali e gli stavano facendo perdere il sonno da almeno una settimana.
Prima le ignorava, era troppo intento a sistemare e scoprire le novità nella sua libreria dopo l’apocalisse, ma ora le sentiva così forti da fargli avvertire anche delle morse allo stomaco.
Ma il sonno…perdere il sonno a causa di Crowley era l’ultima cosa che si aspettava.
Non che per lui fosse necessario dormire, gli angeli non sentivano il bisogno di dormire; però si era talmente abituato a farlo, per assomigliare di più ad un essere umano, che la necessità di un letto ed un cuscino erano diventati quasi patologici.
“Pensa, Azi, pensa!” diceva tra se e se, mentre si batteva le mani sulla testa “Come puoi farle sparire?”
I miracoli, in questo caso, non servivano e non avrebbero nemmeno funzionato.
Le emozioni sono indipendenti da qualunque forma paranormale di magia e quindi intoccabili.
Avvertì l’improvviso bisogno di dormire, ma più tentava di farlo più i suoi occhi restavano spalancati ed il suo cuore batteva all’impazzata.
“Giuro che, se non dormo, Crowley me la paga!” disse rivolto ai suoi libri, come se essi potessero ascoltarlo e capirlo “Che lo pigliasse un…un fulmine!”
 
NEL FRATTEMPO…
 
Crowley se ne stava sdraiato nel suo enorme letto matrimoniale con le lenzuola, rigorosamente nere, tirate su fino al petto nudo.
Non dormiva, non aveva sonno, ma teneva gli occhi chiusi e cercava di rilassarsi; cosa non tanto semplice visto il rumore delle macchine in strada.
Gli ultimi mesi erano stati una “palla unica” a detta sua.
Non accadeva mai nulla di eccezionale e, per un momento, si ritrovò persino a rimpiangere l’odiato XIV secolo, che aveva passato a dormire per tutto il tempo.
In confronto era stato più divertente, visto che era passato in un lampo.
Se solo fosse accaduto qualcosa, anche un fatto piccolo, ma che lo facesse muovere un po’ non gli sarebbe dispiaciuto.
Qualcuno, però, i suoi desideri sembrò averli ascoltati.
Nel giro di qualche secondo, un rumore elettrico rimbombò per tutta la stanza e una luce, che aveva tutta l’aria di essere un fulmine, colpì in pieno il suo amatissimo letto, formando un buco bruciacchiato poco distante dal suo “gioiello”.
“Porca di quella…!” esclamò il demone, facendo un balzo fuori dal letto e trascinando con se anche le lenzuola.
Persino il tatuaggio del serpente dietro all’orecchio, che lui aveva fatto animare con un piccolo miracolo qualche decennio prima, si era spaventato a tal punto che era fuggito dietro alle spalle di Crowley.
“Ma che Satana è successo!?”
**********
L’angelo si mise a sfogliare libri senza leggerli, cercando qualsiasi modo per distrarsi.
Alla fine giunse a delle conclusioni:
Primo – non sarebbe mai riuscito ad addormentarsi con il caos che aveva dentro di se.
Secondo – visto che stava così a causa di Crowley doveva meditare ad una vendetta…lieve, ovviamente.
Terzo – era totalmente e incondizionatamente innamorato di lui.
Quest’ultima conclusione lo faceva impazzire.
Era tutto sbagliato, tutto così…contorto!
“Questo non fa parte dell’ineffabile piano, non può!” disse cercando una spiegazione logica a tutto ma, si sa, la logia non è prevista per l’amore.
“Che gli vengano i capelli biondi, a quel demone!”
**********
Crowley, dopo aver fatto tornare il letto come nuovo grazie ad un piccolo miracolo, si era recato in bagno e si era fatto una doccia per scaricare quanto gli era appena accaduto.
Per alcuni istanti aveva avuto persino paura di toccare le maniglie della doccia.
“Calma, Crowley, calma” si disse “Hai solo ricevuto un fulmine…un cazzo di fulmine che per poco non ti friggeva le palle” specificò “Che sarà mai?”
Parlava con tono sarcastico ma, qualunque cosa ci fosse sotto a quell’evento strano, voleva indagare.
Si lavò per bene, grattandosi la testa per far sì che i capelli tornassero al loro posto; la scarica era stata tale da fargli venire un pizzicorino alla testa, che non accennava a sparire neanche con un miracolo.
Uscì dalla doccia e si recò al lavandino, lavandosi i denti davanti ad uno specchio completamente appannato.
Ma lo specchio sembrava avere un problema.
Sembrava non riflettere la sua immagine o meglio, lo rifletteva ma con qualcosa di diverso.
Finì di lavarsi i denti al volo e passò una mano sullo specchio.
Ciò che vide gli fece sgranare gli occhi dall’orrore.
“CAAAZZOOOO!”
**********
Aziraphael si era recato in cucina e si era preparato un buon the alla menta.
Aveva letto in un libro che era ottimo per rilassarsi e conciliare il sonno e quindi ne aveva approfittato.
Mentre lo sorseggiava, si rese conto di quanto i suoi pensieri, nei confronti di Crowley, fossero indomabili e, sfortunatamente, veri.
Avrebbe dovuto parlargliene, era giusto così.
Era meglio mettere le cose in chiaro e ricevere un rifiuto, ma vivere così non era proprio nei suoi piani; quelli dell’onnipotente erano una cosa diversa, ma Aziraphael non aveva intenzione di seguirli.
Sospirò “Crowley, Crowley, guarda come mi hai ridotto”
Fece per alzarsi e posare la tazza nel lavandino, quando una sgommata molto rumorosa cessò accanto alla libreria.
“Angelo!” la voce di Crowley echeggiò sonoramente per tutta la libreria, meno male che Aziraphael l’aveva insonorizzata circa trent’anni prima “Dove cazzo sei!?”
L’angelo, preoccupato, accorse subito “Crowley!” si fermò sulla soglia della porta che divideva la libreria dall’abitazione e sgranò gli occhi.
“Oh cielo!”
“Oh cielo un cazzo, angelo!” Crowley si portò le mani nei capelli e fece il gesto di volerseli strappare.
La sua chioma, che fino al giorno prima Aziraphael ricordava rossa, era diventata biondo platino.
“Che cazzo sta succedendo!?” gridò ancora il demone “Non riesco a farli sparire neanche con un miracolo!”
Aziraphael deglutì.
I capelli di Crowley erano diventati biondi…proprio come gli aveva augurato pochi minuti prima.
Sperò vivamente che fosse solo una coincidenza, ma in quel momento solo una cosa gli sorse spontanea.
“Quindi immagino che anche il fulmine ti abbia colpito”
“E certo che mi ha…!” si bloccò a metà “Un momento, come diamone fai a sapere del fulmine?” lo sguardo del demone divenne minaccioso.
“E-ecco, Crowley, i-io…”
Non fece in tempo a finire la frase che Crowley lo aveva sbattuto per terra e lo aveva bloccato con le ginocchia.
“Quel cazzo di fulmine mi ha quasi fritto le palle!” sbottò “Non ti è bastato!? Pure i capelli dovevi toccarmi!?”
Le parole che Crowley disse successivamente furono irripetibili, ma Aziraphael non riuscì ad ignorarle perché sapeva di meritarsele tutte.
Quando il demone ebbe finito, solo una cosa fuoriuscì dalle labbra dell’angelo “Hai ragione, scusami”
Crowley lo liberò e, una volta assicuratosi di avere la piena attenzione di Aziraphael, lo guardò minaccioso e disse sibilando “Se entro IERI non mi sistemi i capelli ti giuro che questi libri spariranno dalla libreria”
Ben sapendo che il demone lo avrebbe fatto sul serio, Aziraphael schioccò le dita ed i capelli di Crowley tornarono come prima.
Lui aveva fatto un miracolo involontario e solo lui poteva rimediare.
Dopo aver controllato ad uno specchio di essere tornato come prima, Crowley fece un sospiro di sollievo e si sedette su una sedia.
“Adesso, io e te dobbiamo parlare” incrociò le braccia al petto “Posso perdonarti il fulmine, ma i capelli biondi no” Aziraphael si sedette con sguardo basso “O mi dai una motivazione valida o, ti giuro, ti farò passare il più brutto quarto d’ora della tua inutile esistenza terrena!” Crowley batté entrambe le mani sul tavolo, facendolo tremare, fissando l’angelo.
Era pronto a fulminarlo…in tutti i sensi.
Aziraphael deglutì di nuovo e si sistemò il papillon “Vedi, Crowley, è successa una cosa e…”
“Se inizi a fare giri di parole, giuro su Hastur che ti brucio la libreria” minacciò Crowley, vedendo che l’angelo stava tergiversando.
Aziraphael sgranò gli occhi, doveva parlare.
Fece un profondo respiro e disse tutto d’un fiato “I miracoli erano involontari e sono successi perché non dormo da giorni e mi sono innamorato!”
Crowley, che si era levato gli occhiali, fissò Aziraphael come se fosse un pazzo.
“Hai bevuto?”
“No, Crowley, è questo il problema” Aziraphael si mise seduto con lo sguardo basso “E’ da una settimana che non dormo, non che ne abbia la necessità ma sto impazzendo”
“Che sei pazzo lo sapevo già, quindi dimmi la novità” sbuffò Crowley, che di tatto ne aveva ben poco “So che quando un demone o un angelo soffrono di insonnia, i miracoli possono accadere involontariamente, ma vorrei capire che cavolo centro io!?”
Crowley si passò una mano fra i capelli, per paura che fossero tornati biondi.
“E’ che…i miei pensieri erano rivolti a te quando sono stati lanciati”
“Sì, ma con che motivo?”
“Crowley…credo di essermi…innamorato” chiuso gli occhi e aggiunse “di te”
Crowley scoppiò a ridere, una risata divertita e di gusto “Oh, angelo, peggio di così non me lo potevi dire”
Aziraphael realizzò quanto appena confessato e se ne vergognò profondamente.
“Lo sai che ti spetta un posto all’inferno per questo?”
Aziraphael annuì “Sì, lo so” finalmente alzò lo sguardo “Ma…non credo che mi interessi, Crowley, purtroppo è qualcosa di inspiegabile e incontrollabile e penso che anche questo faccia parte dell’in…”
“Non dire ineffabile!” lo zittì Crowley “Ho abolito questa parola dal vocabolario mesi fa e vorrei che non venisse utilizzata, chiaro?”
L’angelo annuì “Scusami, Crowley, ho fatto una bella…come posso dire”
“Una bella cazzata, angelo, una bella e pura cazzata” sospirò e si spostò accanto ad Aziraphael “Sai che ti dico? Che questa tua cazzata ha rischiato di costarti cara”
“Mi avresti torturato?”
“Peggio” e, senza un minimo di preavviso, si allungò ancora di più e diede un bacio veloce sulle labbra dell’angelo, che arrossì e sgranò gli occhi.
“Crowley…”
“Se le mie palle si friggevano, angelo, tu adesso non potresti provare il brivido del proibito” la mano di Crowley si allungò nelle zone intime di Aziraphael, che fremette.
“Fammi solo una promessa, angelo”
“C-che cosa?”
“Non farmi più venire i capelli biondi”
Aziraphael sorrise, mentre le labbra di Crowley si posavano di nuovo sulle sue.
Sarebbe stata una lunga e piacevole notte.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: jarmione