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Autore: Kimly    06/07/2020    2 recensioni
Le coppie di Harry Potter alle prese con la scelta dei nomi per i loro figli.
Perché, a volte, è davvero difficile accontentare i gusti di entrambi i genitori.
Dall'ultimo capitolo: «Comunque, novità?» chiese Ron, prendendo in braccio la figlia che aveva allungato le manine verso di lui.
«Sì» buttò lì lei, non riuscendo però a trattenere un sorriso «Sembra che presto non sarai il solo figlio maschio di cui dovrò prendermi cura».
«Un maschio?»
«Eh, già» rispose lei, toccando la pancia che già aveva preso forma.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Draco/Astoria {Scorpius Hyperion}

 
«È sicuro che sia tutto a posto?» domandò Draco Malfoy, mal celando un’incertezza nella sua voce.
Il Guaritore che gli stava di fronte, alto con i capelli brizzolati legati in un codino, fece un sorriso amaro e provò a spiegare.
«Signor Malfoy, conosce la malattia di sua moglie…»
Draco annuì meccanicamente. Odiava parlare della maledizione di sangue che aveva dovuto colpire proprio la sua Astoria.
«E sua moglie conosceva tutti i rischi di un’eventuale gravidanza»
«Non mi dica quello che già so. Peggiorerà?»
«Sì» sospirò il Guaritore, lo sguardo carico di compatimento che tanto infastidiva Draco «Ma il bambino è sano, sta bene, e la signora Malfoy ha tutta l’intenzione di portare a termine la gravidanza. Al momento sta reagendo bene, ma è meglio che quest’ultimo mese lo passi qui al San Mungo, costantemente monitorata»
«D’accordo» Draco lo congedò con un cenno del capo ed entrò nella stanza che ospitava sua moglie.
Astoria era seduta sul letto, i folti capelli neri legati in due trecce che le davano un aspetto innocente, lo stesso che lo aveva fatto innamorare tempo prima. Ricordava ancora il momento in cui aveva compreso che quegli occhi scuri, così caldi ed accoglienti, erano qualcosa di cui non avrebbe più potuto fare a meno.
Appena lo vide, gli sorrise e lo chiamò a sé con una mano.
«Non potevi proprio evitare di farmi avere una stanza tutta per me?» lo prese in giro lei, toccandosi il pancione con delicatezza; la stessa delicatezza che aveva usato per abbattere anni ed anni di pregiudizi, costruiti abilmente da Lucius e Narcissa Malfoy, attorno al cuore del loro unico figlio «Avrei preferito avere qualcuno con cui chiacchierare»
«Hai bisogno di stare tranquilla» disse solo Draco, sedendosi accanto a lei sul letto e guardandola attentamente. Astoria ricambiò lo sguardo e sorrise ancora. Le guance della donna arrossivano sempre quando sorrideva.
«Trovato niente?» ironizzò Astoria e Draco, a malincuore, non trattenne un sorriso «Sto bene e starò bene per ancora molto tempo, per cui decidiamo che nome dare al nostro bambino. Te l’ha detto, il guaritore, che è un maschio?»
«Me l’ha detto, ma mi ha anche detto che…»
«Ah-ah» lo interruppe lei, tappandosi le orecchie con fare scenico «Non voglio sentire nulla che non sia una proposta di un nome»
Draco la assecondò, come sempre.
«Allora» iniziò lei, prendendogli una mano e posandogliela sul pancione «Dovremmo rispettare entrambe le tradizioni delle nostre famiglie. Un nome di una costellazione per i Black/Malfoy e un nome mitologico per i Greengrass»
Draco diede un’occhiata alla mano di lei, piccola e scura, posta sopra a quella più grande e pallida di lui. 
«Preferirei non rispettare alcuna tradizione della mia famiglia» disse lui con durezza.
Rammentava le facce dei suoi genitori quando aveva detto loro che avrebbe voluto sposare la secondogenita dei Greengrass, sua madre era rimasta sorpresa, mentre suo padre aveva approvato la scelta della famiglia.
Quando avevano conosciuto Astoria, però, le opinioni di entrambi erano cambiate.
Astoria, così lontana dal modo di pensare dei maghi a cui i Malfoy erano abituati, era stata considerata troppo remissiva, troppo fragile e troppo diversa per uno come Draco. Lei, convinta che non ci fossero distinzioni fra i maghi e i Babbani o fra Mezzosangue e Purosangue, aveva sconvolto l’ideale di moglie che i Malfoy avevano in mente per il figlio.
Ma i suoi genitori non sapevano che Draco era cambiato, che la guerra l’aveva cambiato, così com’era accaduto alle sorelle Greengrass, a Theodore Nott e persino a Blaise Zabini. I ragazzi Serpeverde, cresciuti come se fossero superiori a tutti gli altri, si erano trasformati in uomini e donne con idee molto diverse da quelle dei loro genitori.
«Vedrai che prima o poi capiranno» la voce delicata di Astoria lo risvegliò dai suoi pensieri «Potrebbe essere proprio il nostro piccolo a portare la pace nella tua famiglia»
«Mh. Certo» la mezza risata di Draco, tutt’altro che divertita, fece intenerire Astoria che si allungò per baciargli il mento.
«Mio padre è molto più malleabile da quando Daphne e Theo hanno avuto Antheia» perdurò la donna, non volendo arrendersi «E voglio seguire le tradizioni proprio perché il nome dei Malfoy va riscattato. E nostro figlio lo riscatterà, ne sono certa»
«Beh, se prenderà almeno la metà della testardaggine di sua madre, penso che ci riuscirà» fece Draco, sorridendole e appoggiando la fronte su quella della moglie.
«Facciamo così, metà della tua e metà della mia» disse lei e a Draco scappò un sorriso «Allora? Idee per il nome?»
«Leggevo qualche passo della mitologia greca l’altro giorno» disse Draco, facendo vagare lo sguardo con nonchalance, non volendo vedere lo sguardo soddisfatto della moglie «E mi sono imbattuto in un nome interessante»
«Quale?» chiese Astoria con il sorriso di chi sa di aver vinto una battaglia.
«Hyperion. Era un titano della luce, giusto?»
«Giusto» Astoria annuì «E mi piace davvero molto, Draco»
L’uomo tornò a guardare la moglie e, vedendola ancora sorridere felice, provò a giustificarsi.
«Non stavo leggendo quel libro perché anch’io volevo rispettare le tradizioni delle nostre famiglie»
«Io non l’ho mai detto» si difese lei, alzando una mano in segno di resa. L’altra teneva stretta ancora quella del marito. Entrambe posate sul pancione.
«Quindi è deciso. Hyperion Malfoy»
«Ah, no» Astoria scosse la testa, le guance arrossate per il troppo sorridere «Hyperion è perfetto come secondo nome, Draco, ma nostro figlio avrà un nome tradizionale anche per la tua famiglia e sono categorica su questo punto»
«Quando mai non sei stata categorica nella tua vita?» scherzò lui e la donna fece finta di niente.
«Quale nome hai deciso, Astoria?»
«Beh, devo dire che sono stata meno originale di te» rispose lei, sospirando teatralmente. Draco adorava quel suo modo di fare. «A detta dei Guaritori, nascerà a fine ottobre. Massimo massimo i primi di novembre»
«Continua»
«Sarà del segno dello scorpione» disse Astoria «Quindi, Scorpius»
«Non è un nome molto rassicurante» commentò Draco, sulla difensiva «Gli scorpioni sono animali pericolosi»
«Come i draghi» replicò lei, velocemente «Ma i draghi, così come gli scorpioni, sanno anche essere protettivi e non si arrendono senza combattere»
«Astoria» sospirò Draco, sorridendo.
«E gli scorpioni non attaccano, se non si sentono in pericolo»
«Non credo che sia vero» 
«Hanno una corazza dura per proteggersi dal mondo» continuò lei, caparbia «Ti ricordano qualcuno?»
«Una corazza dura come la tua testa, vuoi dire?»
Astoria rise e si lasciò baciare le lentiggini sul naso, prima di accarezzarsi la pancia con una nuova luce negli occhi.
«Davvero non ti piace?»
«Scorpius Hyperion Malfoy» disse ad alta voce Draco, fingendo di pensarci su «Sai, potrebbe funzionare»
«Funzionerà» affermò Astoria con decisione.
«Funzionerà» ripeté Draco, rassegnato.
Era impossibile vincere contro sua moglie.
 
 
 
 
 
Angolo Kimly:
 
Non ci credo che l’ultima volta che ho aggiornato questa storia sia stato nel lontanissimo 2013!
Comunque sì, eccomi di ritorno con un altro capitolo. E sicuramente è stato il più difficile e no, non perché ci ho messo sette anni per pubblicarlo, ma proprio perché non riuscivo neanche ad iniziarlo.
È difficilissimo per me scrivere su Draco Malfoy. È un personaggio che ho apprezzato nell’infanzia e nell’adolescenza, ma crescendo ho iniziato a ricredermi su di lui. Tralasciato il bel faccino di Tom Felton, non ho mai sopportato che venisse idolatrato dal fandom come un personaggio che ha capito i propri errori ed è cambiato. Quando ha capito i propri errori? Quand’è cambiato? Non ha denunciato il trio a Villa Malfoy, vero, ma in fin dei conti non si è mai schierato apertamente, così come i suoi genitori. Tutti e tre si sono adeguati al regime di Voldemort prima e alla vittoria di Harry dopo e questa cosa mi ha sempre fatto storcere il naso. Ok, era giovane, era stato cresciuto con dei valori diversi, ma tutti i ragazzi in Harry Potter sono maturati e cresciuti. Tutti, tranne lui.
Finito questo sproloquio – e prima che il fandom mi venga a prendere a casa –, passiamo al capitolo.
Ho dovuto seguire The Cursed Child (fatico persino a scriverlo!), anche se in generale quel libro non lo considero canon. Mi ha stravolto tutti i personaggi, rendendoli delle macchiette senza spessore, ma ho sfruttato l’idea della malattia di Astoria e da lì è partito tutto. Anche il cambiamento di Draco – e dei suoi amici – l’ho collegato a quello che dice Draco stesso in TCC.
E sì, Daphne Greengrass e Theodore Nott sono sposati ed hanno una bambina (Antheia è il nome di una ninfa, così come quello di sua madre), un crack pairing che adoro.
Penso di aver detto tutto. 
Alla prossima :3
   
 
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