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Autore: Spensieratezza    07/07/2020    1 recensioni
L'incantesimo creato da Ruben, ha riportato Sam e Dean nel passato, in un'altra epoca, a quando erano figli degli Dei, non si conoscevano e non erano fratelli. Di nuovo senza memoria, Dean, Sam e i loro amici, ripercorreranno di nuovo tutto da capo.
-Sequel della fanfiction The love of the Gods
Crossover con Harry Potter e Sailor Moon :)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Avviso: so che vi sembra un capitolo già visto, per questo vi chiedo di leggere bene le note :)  
 
 
 
 
 
 
 
Dean e Sam stavano camminando vicino al molo, dove uno straniero, coperto di stracci, sembrava che stava litigando con due uomini e altri due si stavano avvicinando, insultandolo.
Dean andò dietro uno di loro e gli picchiettò sulla spalla.
“Sapete cosa mi è sempre piaciuto del quattro contro uno?”
Il tipo barbuto si voltò.
UN PUGNO.
 
“Niente!” disse Dean.
 
Sam si apprestò a dargli subito manforte, visto che i quattro non persero tempo ad aggredirli.
Si trasformò tutto in una piccola zuffa.
Gli uomini rantolavano:
 
“Siete amici di quel fetente di un Dio? Dean non me lo sarei mai aspettato!”
Dean ridacchiò.
“Sei ubriaco per caso? Dio quello lì?”
 
Ma un sospetto gli attraversò la mente, mentre i quattro scapparono a gambe levate, mentre Sam gridava “Vigliacchi!!”
 
La vittima in questione, cappuccio sulla testa, stava cercando di dileguarsi, ma Dean gli arrivò alle spalle e lo fece cadere, faccia a terra.
“Fermo lì dove sei, Dio!”
Gli fece cadere il cappuccio dalla testa e gliela scoprì.
L’uomo sbuffò.
 
“Cosa?? MARTE?”
La sorpresa nella voce del semidio, era palese.
 
 
 
*
“E così, hai perso i tuoi poteri.” Disse Sam, braccia conserte, guardandolo con disprezzo.
“Esatto. È stato un castigo di Giove!” disse Marte inacidito.
 
Dean e Sam sembrarono sorpresi.
 
“Giove, nostro padre, fratello di Odino!” rimarcò Marte con la sua fastidiosa petulanza.
“Sappiamo chi è Giove. Ti prego, va avanti!” disse Dean, alzando gli occhi al cielo.
 
“A quanto pare, lassù, non sono molto contenti di noi. E tra la nostra famiglia, sono giunte voci non troppo lusinghiere. Giove è arrabbiato, molto arrabbiato. Dice che gli Dei non sono più quelli di un tempo..dice..”
“Sì?” lo incitò Sam, divertito.
Marte lo guardò male.
 
“Dice che alcuni di noi hanno bisogno di una lezione. E non so perché, se l’è presa con ME!”
 
Dean e Sam si guardarono buffamente. Dean apprezzò lo sforzo dell’amico per non ridere.
“E..perchè, proprio con te? Cosa hai..uhm fatto?” chiese Dean, quasi soffocandosi.
 
“Ma che ne so! Potrei..uh..aver fatto scoppiare qualche guerra di troppo ed essermi divertito un po' troppo ad assistere a qualche disputa. A quanto dice quell’inetto, sembra che non prendo il mio ruolo seriamente, mi ha chiamato..uh..com’era? sciocco moccioso infantile arrogante e ottuso!
 
Era troppo. Dean e Sam si stavano sganasciando dalle risate.
Dean si teneva la pancia e Sam era rotolato per terra.
 
“Ridete, ridete pure, sciocchi, ma quello che non sapete, è che se non riuscirò a riconquistare la spada che mi ridarà i miei poteri, il mondo andrà allo scatafascio! Sta già succedendo.”
Dean rise ancora una volta.
 
“Quindi il mondo rischierà di finire, se tu non ritorni a essere un Dio? Attento, potrei essere costretto ad essere d’accordo con Giove, nel sostenere che sei davvero solo un moccioso arrogante.”
 
“RAZZA DI IDIOTA, NON TI RENDI CONTO!” gridò Marte avvicinandosi a lui, anche se Sam, prontamente, si era avvicinato per impedirgli di avvicinarsi a Dean.
 
“Senza un Dio che governa l’Odio sulla Terra e nel mondo, la gente si lascerà dominare dai suoi impulsi senza più alcun controllo e regola! Non ci saranno più regole! SARÀ IL CAOS! Pensate che io sia terribile? Non avete idea di come le persone diventeranno senza il mio dominio! ”
 
Lo stupore era palese sui volti dei due ragazzi.
 
“Io credevo che..senza l’esistenza di un Dio della Guerra, non sarebbe più esistito l’odio. Non dovrebbe essere una cosa..BELLA?”
Il tono, l’ingenuità e la purezza di Sam, fece ridere Marte.
 
“Ohhh, ammiro la tua purezza, Sam. Finalmente riesco a capire cosa ci trova Dean, in te. Sì, questa è una credenza tanto comune quanto sciocca. La gente dà a noi la colpa della sua sofferenza, perché deve trovare dei colpevoli da ODIARE, appunto, ma non siamo noi gli artefici dell’odio, dell’amore e di tutte le altre cose. Non siamo noi i CREATORI.”
 
“E allora CHI?” chiese Sam interrompendolo.
 
Marte lo guardò male per averlo interrotto, ma rispose comunque.
 
“Chi lo sa. Forse un unico Dio, il più grande di tutti. o Forse l’Universo, ma non è questo il punto. Il punto è che noi siamo solo quelli che governano queste cose che sono più forti di voi. IN CAMBIO, di quello che facciamo, ci viene risparmiata la sofferenza di esserne dominati, come succede a voi. Non sappiamo quando esattamente è cominciata, ma è stata sempre così, noi siamo solo quelli a cui spetta governarli, tutto qui. A ogni Dio viene dato un elemento. Il mio è la rabbia, la guerra e quando perdo i miei poteri, perdo anche la possibilità di governarla.”
 
“E cosa succede…in quel caso?” chiese Dean, temendo di saperlo.
Marte li fissò grave.
 
“Nel mio caso specifico, il mondo viene divorato dall’ODIO.”






Dean e Sam, si trovavano con Marte e stavano dormendo all’aperto.
Marte non riusciva a dormire.
 
In piena notte, combatteva facendo a pugni con l’aria.
Dean lo raggiunse.
“Non otterrai nulla, lottando con i mulini a vento.” Gli fece presente Dean.
 
“Ma gli umani lo fanno continuamente, no? Quindi deve esserci un senso, se lo fanno comunque, no? E frequentemente.”
“Mi dispiace deluderti, Marte, ma esistono tante cose senza senso, a questo mondo, e questa è solo una di queste.”
 
Marte si voltò guardandolo con una smorfia.
 
“Ma non importa! Ho tanto tempo per imparare, no? La seconda cosa senza senso, sta davanti ai miei occhi! Un semidio!”
Dean storse la bocca in un ghigno.
 
“Pensi che potrei restare ferito dalle parole di chi è fuori di sé, disperato perché gli hanno tolto i poteri?”
Marte rise. “Disperato? Tu, ometto, cosa vuoi saperne tu della VERA disperazione?”
 
“So quello che vedo.”
“COSA NE PUÓ SAPERE UN ABOMINIO COME TE, DELLA DISPERAZIONE DI UN DIO PURO?”
 
“Devi cercare di controllare la tua rabbia o l’odio ti consumerà, lo stesso tuo elemento si ripercuoterà contro di te.”
“E’ buffo, un semidio che crede di conoscere dettagliatamente come funziona l’animo di un Dio.”
 
“Ma tu non sei un Dio, sbaglio? Non più, sei un comune mortale, o sbaglio? Questo significa che ora IO sono più forte di te.”
Marte lo guardò stupefatto, poi emise un grido.
 
“AAAAAAAAAARGH!” e cercò di andargli contro come un toro infuriato.
Dean si spostò senza alcuna fatica.
“Sei così prevedibile, fratello.” disse Dean.
“Non chiamarmi così.”
 
“Perché? È quello che siamo.” Disse Dean scrollando le spalle.
“Io non ti voglio come fratello!”
Dean fece una smorfia, cercando di non lasciar trapelare il suo sguardo ferito.
 
“Lo so, l’ho sempre saputo, è questa la differenza tra me e te. Io ho sempre saputo che tu mi odi, una cosa che non ho mai capito, ma che non ho mai ricambiato. Vedi, Marte, a me non importa che tu sia un borioso, ignorante, stupidello, arrogante, bullo, Dio della guerra e non mi importa che mi odi. Sei e rimarrai sempre mio fratello, per questo ti ho aiutato con quegli uomini sul molo. Per questo non posso voltarti le spalle, e non mi scuserò per questo.”
 
Marte lo spinse con una spinta violenta che lo fece arretrare, ma non cadere.
Il suo volto era stravolto.
“E’ buffo, sai, che pensi di me queste cose, perché per me è stato esattamente il contrario.”
“Cosa?” chiese Dean, il lampo di un leggero stupore sul suo viso.
 
“Io al contrario non ho pensato che tu fossi come me, ma tutto il contrario, ho sempre pensato che fossi coraggioso, nobile, valoroso e sdolcinato in un modo da far venire il diabete perfino agli angeli!”
Dean era stupefatto. Davvero suo fratello Marte pensava queste cose di lui?
 
Poi un lampo di consapevolezza lo colse.
 
“E tu non l’hai mai sopportato.”
 
“NO, ESATTO! MAI!”
 
Dean sospirò.
 
“Ti concedo di sfogarti con me come non hai mai fatto, se concederai anche a me, qualcosa.”
Marte sbarrò gli occhi.
“Cosa? Perché mai dovrei concedere qualcosa a TE?”
 
“Io ti concederò di picchiarmi, se è quello che vuoi, ma tu in cambio dovrai dirmi perché mi odi cosi tanto.”
Marte lo fissò basito, poi scoppiò a ridere.
 
“La perdita di poteri doveva fondere il cervello solo a uno dei due. Io me ne vado.”
Dean storse la bocca, poi lo trascinò con la sua forza, spingendolo contro un albero.
 
“Reagisci, altrimenti agirò IO.” Lo provocò Dean.
 
“No! Non mi presterò al tuo gioco folle. Non ti darò quello che vuoi.” Rise Marte sadico.
Un pugno. Prima sullo stomaco.
Poi sulla faccia.
 
“REAGISCI, VIGLIACCO!” gli disse scuotendolo.
Niente.
Marte era rimasto fermo.
Dean si allontanò.
 
“Capisco perché ti hanno tolto i poteri, non sei degno di essere il Dio della guerra.”
 
E fu allora che Marte finalmente reagì, lo prese da dietro, facendolo cadere. Caddero entrambi.
“Tu sei degno invece, di essere il cocco di papà? Che cos’hai tu in più di noi per meritare il suo affetto e la sua STIMA?”
 
“Coff…sei impazzito? Giove mi odia! Mi ha rinnegato! Cosa stai dicendo?”
Marte fece una smorfia, poi gli diede un pugno.
Si rialzò, perché neanche lui era così vile da picchiare un uomo a terra.
 
“Ti sei chiesto perché non ha mai voluto saperne di te? Forse perché non è il tuo VERO PADRE.”
“Cosa? NO, STAI MENTENDO. NON E’ VERO.”
 
“Sai benissimo chi è. L’hai sempre saputo.”
“THOR? No, è una diceria! Non è lui…non..”
 
“Le voci che giravano, erano vere! Thor, è il tuo vero padre! Giove ha fatto credere che fossi TU suo figlio, in modo da proteggere sia suo figlio, sia te stesso. Non avrebbero osato toccarti, se avessero pensato che sei il figlio del Padre degli Dei, mentre se avessero saputo che eri solo figlio di mio fratello invece....”
“Quindi tu non sei mio fratello! Sei..”
 
“Tuo zio!! Capito l’ironia?” rise. “Ma la cosa ASSURDA è che malgrado non sei mai stato mio fratello, è stato come se lo fossi sempre stato! Odino si è calato così tanto in questa messinscena del padre amorevole, da averti cominciato a guardare davvero COME UN FIGLIO. Oh la fierezza con cui ti guardava, quando tu non potevi vederlo, Dean... Ma IO lo vedevo. Il brillio nei suoi occhi, quando tu lo sfidavi e gli disobbedivi. Non l’ho mai visto con me, malgrado ho sempre fatto tutto per compiacerlo.”
 
Questa volta fu Dean a cercare di colpirlo, ma lo mancò.
“Se tu mi avessi detto tutto quanto avremmo potuto risolvere le cose!!” disse Dean.
Marte lo colpì di nuovo in viso.
 
“IO TI HO SEMPRE ODIATO, HERCULES. All’inizio era perché aveva scelto te come suo cocco, poi è stato perché non gli bastava neanche non volermi bene, ma insisteva a dirmi che dovevo assomigliarti! “Devi assomigliare a tuo fratello” mi diceva, peccato che tu non lo fossi.” Gli disse, dandogli un altro pugno.
Dean non reagì di nuovo.
 
“E poi ti ho odiato perché, con i tuoi modi sempre così gentili, da buon samaritano, la tua insistenza a non voler ricambiare il mio odio nei miei confronti, a trattarmi da fratello, anche se non lo ero, mi hai portato a desiderare...” un altro pugno ”....mi hai fatto desiderare che lo fossi.”
 
Era difficile dire se Dean fosse più scioccato o commosso dalle sue parole, visto che la sua espressione era vuota, solo dei sottili fili di sangue gli contornavano la faccia.
Marte se ne andò via senza più replicare.
 
 
Sam era rimasto a guardare tutta la scena, sentendosi straziare il cuore.
 
Per tutto il tempo aveva desiderato di fiondarsi in quella lotta e impedire a Marte di colpire il viso del suo migliore amico, ma qualcosa di più forte l’aveva fermato.
Sam sapeva che, anche se quell’essere non lo meritava, Dean soffriva perché lo respingeva come fratello e sapeva che se si fosse intromesso tra loro in quel momento, Dean non gliel’avrebbe perdonato. Sapeva che era una cosa tra loro.
“Dean.....”
 
Ma adesso il suo migliore amico aveva bisogno di lui e quindi corse ad abbracciarlo, mentre quello singhiozzava contro di lui, per terra.
“Sam quello che ho sempre creduto mio padre, mi ha sempre mentito.”
“Non fare così..non fare così..”
 
Oh, se solo fossi un ragazzo che sappia consolare meglio di così la persona che mi sta così a cuore!
Invece so dire solo banalità..il suo dolore è il mio e mi stringe il petto, non riesco a respirare e so dire solo banalità.

Quando saremo più calmi, io e lui, gli dirò che non deve essere triste, perché stanotte ha scoperto che esistono più persone che lo amano, di quanto avesse pensato.
Odino, che credeva fosse suo padre, gli ha mentito, sì, ma se quello che Marte dice, è vero, lo ha trattato come un figlio. Lui non era costretto a proteggerlo, ma l’ha fatto.

E gli dirò che anche Marte, l’uomo che lui ha sempre creduto lo odiasse, in realtà lo amava. Lo amava e lo stimava e desiderò anche che fosse suo fratello vero.

Più tardi, gli dirò tutte queste cose, gli dirò anche che aveva ragione, nel cercare di trovare amore anche in quel bastardo, che ho sempre odiato, perché aveva un fratello meraviglioso e non l’ha mai apprezzato, gli dirò tutte queste cose e cercando di non farmi vedere, poi, volterò la testa, dicendogli buonanotte, per non farmi vedere piangere.
Per non dirgli che anche io lo amo, ma non posso dirglielo.


Rimasero abbracciati a lungo, Sam e Dean, finalmente dopo un po' i singhiozzi di Dean si calmarono, sembrava un cucciolo ferito.
“Sono tanto triste, Sam..”
“Non devi esserlo. Stanotte hai scoperto che esistono tante persone che ti amano, più di quante tu avessi mai pensato.”
“Odino..mi ha mentito..ha fatto credere a tutti di essere mio PADRE..”
“È vero..lo ha fatto, ma l’ha fatto per proteggerti, poteva non farlo ma l’ha fatto..”
“Tutto questo ha portato l’odio di Marte nei miei confronti..”
“Ma oggi hai scoperto che lui ha imparato anche a volerti bene. Ti voleva BENE, Dean. A quanto pare, scombussoli i cuori della gente, è impossibile non volerti bene, non imparare a volertene.”
“Marte..” disse Dean, buttando la testa sul mio petto.
“E poi..sai..se i fratelli tuoi ti deludono, ci sono sempre io..non hai detto che sono tuo fratello?” gli chiese Sam sorridendo sentendo un groppo allo stomaco.
“No..non è vero..ho mentito…”
“C-come?”
“Sei più di un fratello per me..” disse Dean.
Sam avvertì il granito dentro di sé, sciogliersi.
“Per tutto questo tempo, ho cercato amore in lui..amore anche da Marte..”
“E avevi ragione a farlo..hai sempre avuto ragione e io avevo torto..”
“Thor…è un BASTARDO..lui..lui era davvero mio PADRE e ha lasciato che credessi sempre che fosse un altro mio fratello..”
“Lui l’ha fatto per..”
“No non dire che l’ha fatto per proteggermi..non posso sopportarlo..lui mi ha rinnegato e d’ora in poi è quello che farò io con lui..non toneremo mai più sull’argomento, non parleremo mai più di lui..Sammy, promettimelo.” Disse Dean.
E con il cuore in tumulto, in tempesta, con grande tristezza Sam gli rispose:
“Te lo prometto, Dean.”






















Note dell'autrice: mi sono resa conto che il confronto tra Marte e Dean è così importante (almeno per me) che deve avere un capitolo a parte, perchè lasciandolo nel capitolo di Venere e Marte, non riesco mai a collegarlo a quel capitolo e quindi ogni volta faccio una fatica bestiale per ricordarmi che è li.
Non voglio più fare fatica e quindi lo divido xd
anche perchè con la saga di Venere e Marte e i loro poteri, non c'entra un ciufolo :)
ovviamente sposterò anche questo! magari già oggi!
Scusate il disagio   
   
 
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