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Autore: Kim WinterNight    07/07/2020    8 recensioni
Dicle piangeva in un angolo del grande parco.
Il suo cuore era in frantumi, la sua anima agognava un poco di salvezza, i suoi occhi bramavano quelli cerulei di un angelo.
Sospirava, si crucciava, si contorceva all’ombra dei faggi.
Le sue pupille erano troppo scure e liquide.

[Dedicata a Lea, un'amica speciale ♥]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tulipano rosso
 
 
 
 
 
 
 
 
A Leaina, una grande scrittrice,
un’enorme fonte d’ispirazione,
una persona speciale, unica, rara.
Tanti auguri, amica mia
 
 
 
 
 
 
Dicle piangeva in un angolo del grande parco.
Il suo cuore era in frantumi, la sua anima agognava un poco di salvezza, i suoi occhi bramavano quelli cerulei di un angelo.
Sospirava, si crucciava, si contorceva all’ombra dei faggi.
Le sue pupille erano troppo scure e liquide.
Le sue mani brunite erano troppo grandi per carezzare un cuore puro come quello di Alice.
Dicle piangeva in un angolo del grande parco, le membra tremanti e i capelli sgualciti dal vento.
Le tempie pulsavano, il cuore singhiozzava, la gola bruciava.
Le dita stringevano con disperazione l’orlo della gonna, la pelle riluceva di sudore, le guance erano fuoco solcato da perle di cristallo.
Poi un fruscio la raggiunse: lieve come un soffio, disturbante come una consapevolezza troppo crudele.
Qualcuno l’aveva trovata, lei l’aveva trovata.
Il capo di Dicle si sollevò timidamente e i suoi occhi appannati incrociarono due iridi chiare, quasi trasparenti, dense di preoccupazione.
Stringeva un fiore tra le mani, Alice; lo teneva con delicatezza e decisione, un gesto semplice e naturale.
Dicle la scrutò senza proferire parole, le palpitazioni a scuoterle le viscere.
Alice distese le labbra sottili in un tenue sorriso, poi lasciò cadere il tulipano rosso ai piedi di Dicle.
«C’è stato un tempo in cui i tulipani hanno avuto un significato molto importante» sussurrò Alice.
Dicle asciugò le proprie lacrime – stupide gocce salate che piovevano senza fare rumore – e prestò attenzione alla giovane donna, eretta in piedi di fronte a lei.
«Si dice che in Turchia un sultano poteva scegliere la sua donna con un tulipano rosso: gli bastava lasciarlo cadere ai piedi della prescelta per farla sua.»
Dicle sospirò affranta. «Un atteggiamento maschilista…»
«Certo. Eppure il tulipano è uno dei fiori più belli. Conosci la leggenda di Shirin e Ferhad?»
Alice si accovacciò di fronte a Dicle e la osservò attentamente, con calma, con quei piccoli laghi trasparenti e profondi.
Dicle scosse il capo.
«Te la racconto. C’era una volta un giovane di nome Shirin innamorato della bella Ferhad, un amore ricambiato ma destinato ad essere spezzato. Secondo la leggenda Shirin era partito in cerca di fortuna, lasciando la sua amata. Per molto tempo, la donna aveva atteso un suo ritorno, un giorno mentre vagava alla ricerca del ragazzo, cadde su delle pietre aguzze e pianse con la consapevolezza che sarebbe morta senza rivedere Shirin. Le sue lacrime si mescolarono al sangue e cadendo goccia dopo goccia sul terreno, si trasformarono in bellissimi fiori rossi: i tulipani. Da allora tutte le primavere questi fiori tornano a fiorire in ricordo di questo amore infelice.»
Dicle sorrise debolmente. «È molto bella.»
«È una leggenda persiana.»
«Perché me l’hai raccontata?»
«Perché vorrei sapere se ti va di essere la mia bella Ferhad. Anche se ti chiami Dicle, anche se io non sono un bel giovane di nome Shirin. Vorresti essere la mia Ferhad?» La risata di Alice scivolò dalle sue labbra cristallina, leggera, con la musicalità di una giornata estiva. «In ogni caso non puoi rifiutarti: sono il sultano e ho scelto la mia donna all’interno dell’harem.»
Dicle lasciò che il suo capo si reclinasse all’indietro, offrendo ad Alice un sorriso più ampio e dolce.
Le loro labbra si sfiorarono in un soffio di vento e respiri, le loro dita si intrecciarono in un lieve sussulto, i loro capelli si intrecciarono e divennero un tutt’uno.
Quelli di Alice erano rossi come il tulipano che giaceva abbandonato ai piedi di Dicle.
 
 
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
Salve a tutti!
Non so esattamente cosa sia questa roba e se la cara Lea possa apprezzarla, ma vedete, tutto è nato da un prompt che ho ricercato in un modo un po’ particolare (modalità che ho deciso di usare per ottenere i prompt per scrivere ogni regalino del mese di luglio): a casa ho un barattolino, comprato da Tiger, con dentro sei dadi; su ogni faccia di ogni dado sono raffigurate delle immagini, così io ne ho lanciato uno ed è capitato (a fagiolo?) il disegnino di un fiore che aveva tutta l’aria di essere un tulipano!
Pensando così a Lea e considerando anche il fatto che lei avesse indetto un contest a tema floreale (?) tempo fa, mi sono detta: e se provassi a cercare una leggenda o qualcosa del genere su questo bel fiore?
Così mi sono imbattuta nella leggenda persiana che ho riportato in corsivo nel testo, trovandola su internet sul sito greenme.it ^^
Nello stesso articolo ho anche trovato le informazioni relative al sultano che sceglie la donna prescelta lasciando cadere ai suoi piedi un tulipano; c’era scritto che il tulipano rosso è associato all’amore, secondo alcuni racconti, il sultano lasciava cadere uno di questi fiori ai piedi di una delle donne dell’harem per indicarne la prescelta. Durante il regno del sultano Solimano il Magnifico, il tulipano raggiunge la sua massima popolarità, tant’è che dalla sua corte vennero esportati a Vienna, poi in Olanda e Inghilterra.
Questo fiore, infatti, ebbe molta popolarità in Turchia nel Sedicesimo secolo, durante il regno di Solimano Il Magnifico ^^
Ovviamente sono super ignorante e ho cercato informazioni su internet, se qualcuno di voi è a conoscenza di informazioni più precise o corrette, non esiti a farmelo presente!
Spero che questa piccolezza sia piaciuta almeno alla festeggiata ^^”
Grazie per essere giunti fin qui e alla prossima ♥
  
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