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Autore: BlackLoony    08/07/2020    1 recensioni
Su un gruppo di Harry Potter, si discuteva sui Babbani che conoscono il mondo magico, ade esempio i genitori con figli maghi che ovviamente devono accompagnarli a comprare il necessario per la scuola. Da questo è uscito che i genitori andranno qualche volta a trovare i figli ad Hogwarts, soprattutto se al primo anno, o se sono malati in infermeria.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Babbani Pietrificati






Hogwarts, 1993.
Gli attacchi agli studenti Nati Babbani e mezzosangue e fantasmi continuavano. Il preside Albus Silente era sommerso dalla corrispondenza. Ovviamente avvisò tutti i genitori dei ragazzi pietrificati, e ancora più ovviamente questi genitori si preoccuparono sapendo i loro figli in pericolo. Anche se Silente nella lettera aveva specificato "I vostri figli rimarranno pietrificati solo fino a questa primavera, quando le mandragore saranno pronte per creare la pozione che li riporterà alla normalità." Chissà perché i genitori erano così preoccupati... Questi Babbani non sono abituati ai pericoli.
 
I genitori nelle lettere richiedevano, senza giri di parole, di riprendersi i figli e farli curare negli ospedali Babbani (e che avrebbero detto i media Babbani di questi ragazzi pietrificati? Che la leggenda di Medusa era realtà? Non avrebbero potuto curarli in nessun modo e avrebbero infranto una dozzina di leggi sulla segretezza del mondo magico. I genitori dei ragazzi mezzosangue, invece, almeno il genitore mago, chiedeva che venissero portati al San mungo, e non tenuti lì dove il pericolo incombeva ancora. Silente rispondeva che l'unica cura era la mandragora e che anche al San mungo avrebbero dovuto aspettare. Erano tutti d'accordo su un punto, però. Volevano vedere i loro figli. Per i parenti maghi non c'erano problemi, i genitori maghi, per qualsiasi problema, hanno sempre potuto entrare nella scuola, anche se la loro cultura li portava a crescere i figli in modo che se la cavassero da soli quando ne avevano la possibilità.
Ai genitori Babbani invece, causa sempre la legge sulla segretezza della magia, è reclusa la possibilità non solo di nettare a Hogwarts ma anche solo di vedere la scuola, infatti ai Babbani che riescono ad avvicinarsi si presenta come un enorme montagna di spazzatura. È comprensibile che, dato che i figli staranno pietrificati per mesi, vogliano andare ad assisterli.
 
Albus Silente risolse con dei giorni specifici aperti alle visite dei parenti, e quella mattina, tra pochi minuti, dopo aver consentito ai Babbani di entrare a Hogwarts, avrebbero aperto i cancelli per entrare nella scuola.
I genitori lì fuori erano a dir poco furiosi.
«Ho scoperto pochi mesi fa che mio figlio è un mago, mi fido del preside di questa scuola e lo mando a studiare lontano, a soli undici anni, e poi mi mandano una lettera per dirmi che è rimasto pietrificato?» sbraitava il signor Canon.
«Che scuola è questa? A Eton non sarebbe mai successo!» aggrava il signor Finch-Fletchley.
«Vi assicuro che in 6 anni a nostra figlia non è mai successo niente del genere, il preside saprà risolvere come sempre» la voce della signora Light fu presto coperta dai continui commenti contro la scuola e i maghi in generale.
 
Albus Silente, si palesò davanti alle porte dei cancelli, pronto ad accogliere i genitori, e le loro reazioni.
«Benvenuti alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, sono Albus Silente, il preside» iniziò e, prima che partissero le lamentele, continuò «Come vi ho scritto nelle molte lettere a voi recapitate, al piano terra, a pochi metri dall'entrata della scuola, è presente l'infermeria, seguitemi.»
Si girò e guidò i preoccupati genitori all'interno del castello.
Proprio sul portone d'ingresso, la professoressa McGranitt e il custode Argus Gazza erano impegnati in una discussione. "Non intrometterti, queste persone hanno già troppi problemi senza che aggiungano anche te" la McGranitt si rivolgeva al Poltergeist in tono autoritario "Davvero, non aggravare la situazione". Intanto il custode, sventolando la scopa, cercava di cacciarlo via senza risultati. Pix sì combinava scherzi e casini ai docenti e agli studenti, ma capiva quando non erano opportuni, e la professoressa riusciva sempre a farsi ascoltare.
Questa fu la scena che si trovarono davanti il gruppo di Babbani: una professoressa che rimproverava un fantasma simile a un pagliaccio e un uomo che agitava la scopa inseguendolo.
«Bene signori, lieta di vedervi, sono la professoressa di Trasfigurazione, Minerva McGranitt» si presentò, e Argus decise che era meglio fermarsi e abbassare la scopa.
 
«Ehm, scusi» chiese permesso una madre, quando entrarono nell'infermeria e la videro così ben fornita di Pozioni, erbe, e altre cure magiche a loro sconosciute «è normale andare in infermeria qua? Sa, nelle scuole Babbane, nell'infermeria si trovano al massimo dei cerotti e della tachipirina»
In quel momento entrò trafelata Madama Chips che, bacchetta in mano, guidava uno studente volante, muovendola in base alla destinazione finale.
Riuscì a farlo entrare dalla porta dell'infermeria senza farlo sbattere e lo depose su un lettino vuoto.
Le famiglie si guardarono tra loro a occhi sgranati, nessuno aveva il coraggio di chiedere.
«Voi siete le famiglie degli studenti pietrificati immagino, sono l'infermiera Madama Chips» si presentò, dopo aver sistemato il ragazzo nuovo. Vedendo i loro volti terrorizzati aggiunse «Tranquilli, lui non è stato pietrificato, si è solo beccato un bolide sulla gamba. Tra qualche giorno le ossa saranno di nuovo al loro posto. Sport violento il Quidditch!»

I genitori, scioccati, non avendo più parole, continuarono a seguire silenziosamente i professori, diretti verso i letti dei loro figli.
«McLaggen, come vanno i graffi? Vedo che quel gatto te l’ha fatta pagare quella trasfigurazione fallita» disse la McGranitt, passando davanti al letto di un ragazzo con tagli profondi sul viso e sulle braccia. «Goyle, non lamentarti, la prossima volta parti prima per andare a lezione. Non ti ritroverai a saltare dalla scala mentre questa cambia posizione.» rivolta a un altro ragazzo ridotto male nel letto successivo.
«Sicuri che non possiamo portarli a casa? E tornare qua quando sarà pronta la pozione?» chiese il signor Canon, senza perdere d’occhio il poltergeist che volteggiava con un ghigno mefistofelico sopra di loro.
«Oh, no, sono più al sicura qui, lo assicuro» chiuse il discorso Silente.
Ogni famiglia riuscì a vedere i propri figli pietrificati, non che riuscirono a parlarci, dato che erano del tutto immobili, ma almeno sapevano che c’erano. I genitori di Hermione Granger, erano sì preoccupati, ma conoscevano l’ostinazione della figlia per continuare gli studi in quella scuola, e sapevano che sarebbe tornata comunque per il prossimo anno.
«Per le lezioni perse come si farà? E gli esami?» si limitò a chiedere la madre.
«Hermione è la studentessa più in gamba di Hogwarts, non avrà problemi a recuperare.» rispose Silente «Per gli esami, credo proprio che quest’anno non si faranno.»
I genitori di Penelope Light erano i più tranquilli, la figlia frequentava Hogwarts da sei anni e conoscevano la fama del preside. Inoltre, Percy Weasley, moroso di Penelope si era liberato dagli studi per fare visita alla ragazza e spiegare ai genitori, in tutti i dettagli, cosa stava succedendo alla scuola, come procedevano le cure e la crescita delle mandragore. I coniugi, per qualche strana ragione, erano i primi a voler tornare a casa. I genitori di Justin Finch-Fletchley li seguirono, mormorando improperi contro la scuola.
«Voglio studiare anche io qua!» esclamò invece Dennis Canon, fratello minore di Colin, uscendo dall’infermeria. Non aveva prestato attenzione ai discorsi degli adulti e stava osservando il quadro magico lì vicino, dove due signori giocavano a scacchi.
Un oggetto di colore argenteo percorse in velocità il lungo corridoio, attraversando i corpi dei Babbani. Un’ondata gelida li colse, cercarono riparo senza sapere bene dove andare e da cosa nascondersi.
«Non preoccupatevi, sono solo i fantasmi dei morti decapitati che si allenano per la partita di lancio della testa» in quel momento, comparve un cavaliere fantasma, al galoppo sul cavallo, sempre fantasma, si mise la sua testa sotto il braccio e, sorridendo, lì salutò tutti.
Il gruppo di Babbani cercò di uscire dalla scuola rapidamente, ma senza far dubitare i professori, prima di far la conoscenza con altre stranezze.
I coniugi Canon furoni gli ultimi, dato che dovevano portar via di peso di figlio minore, che guardava con entusiasmo tutte le cose nuove e magiche del castello.
Quella, fu la prima e ultima visita per i Babbani. Per qualche strana ragione, i genitori, nelle visite seguenti, hanno preferito incontrare i loro figli fuori dalle mura di Hogwarts, magari prendendo un succo di zucca ad Hogsmeade.


   
 
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