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Autore: MauraLCohen    09/07/2020    1 recensioni
Sophie Rose non vuole saperne di andare a letto, ma Kirsten e Sandy hanno i loro trucchetti per convincerla.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirsten Cohen, Sandy Cohen, Sophie Rosie Cohen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One shot scritta per la #SummerBingoKinkyChallenge2020 del gruppo Facebook Non solo Sherlock – eventi multifandom.

***

Cartella n°2: movie star


 

Piccole donne


« Papà-àà! Papà-àà » Sophie Rose balzò giù dal divano, facendo volare sul pavimento la coperta e i cuscini che fino a poco prima l'avevano tenuta al caldo mentre guardava la TV. Sul tavolino davanti al divano vi era il contenitore dei pop corn ancora traboccante. 

« Papà-ààà! » gridò ancora la piccola, ma l'uomo, impegnato nel suo studio, non parve sentirla. Allora, stanca di aspettare, iniziò a correre verso la stanza che stava vicino all'ingresso e in cui era certa di trovare il padre. 
La porta dell'ufficio di Sandy era chiusa, questo significava che era impegnato a preparare una lezione o a fare qualcos'altro che riguardasse l'università. La piccola Cohen, però, non si fece fermare e si fiondò dentro lo studio, spalancando la porta di colpo.

« Papà! Perché non mi rispondi? » protestò Sophie Rose portandosi le mani sui fianchi.

Sandy sorrise in direzione della figlia, lasciando che le carte che aveva in mano raggiungessero le altre che ricoprivano la scrivania. Sophie Rose lo guardava offesa, il labbro inferiore leggermente pronunciato e gli occhietti azzurri assottigliati fin quasi a diventare due piccole fessure.

« Non ti ho sentita, scimmietta, scusa. Che ti serviva? » le rispose, poggiando i palmi delle mani sul bordo della scrivania per tirare indietro la poltrona su cui sedeva.

L'espressione sul viso di Sophie Rose mutò in un millesimo di secondo, offrendo ora alla vista del padre un sorriso entuasta, mentre gli correva incontro per sedersi sulle sue ginocchia. Sandy l'aiutò a salire, accarezzandole i boccoli biondi che le incorniciavano il viso. Era incredibile quanto assomigliasse a Kirsten.

« Allora, cosa posso fare per lei, signorina? » le domandò ancora, facendola ridere.

Sophie Rose gli portò le braccia al collo, affondando le ginocchia nelle sue cosce. « Nemo è finito. Voglio vedere Bolt adesso. »

Sandy le picchettò la punta del naso due volte con l'indice. « Bolt dovrà aspettare fino a domani. Ora si cena e poi si va dritti a letto. »

« Tu e la mamma non andate a letto » protestò Sophie, incrociando le braccia al petto.

Sì, è proprio una mini Kirsten - pensò Sandy tra sé e sé, mentre le sorrideva.

« È vero! Ma io e la mamma non abbiamo cinque anni. Tu sì. »

« EHI! » Quel commento costò un pizzicotto al povero braccio di Sandy, L'uomo si lasciò scappare un lamento gutturale e Sophie sorrise soddisfatta, prima di voltarsi di scatto per incontrare gli occhi della madre che la guardavano dall'uscio della porta. Kirsten era appoggiata allo stipite, ridacchiando sotto i baffi nel vedere la scena. Negli ultimi mesi mettere a dormire Sophie Rose era diventata un'impresa impossibile per entrambi i genitori. 

« Sophie Rose Cohen! » la rimproverò Kirsten « Che hai combinato? » aggiunse, portando lo sguardo sul marito che si massaggiava l'avambraccio. 

La bambina balzò giù dalle gambe del padre per raggiungere la madre. Sapeva che Kirsten non riusciva a rimanere arrabbiata con lei, non quando sfoderava gli occhioni da cucciolo indifeso. 

« Papà ha detto che sono piccola » piagnucolò, allungando le manine paffute verso il petto della madre. 

Kirsten trattenne a stento le risa, capendo il gioco che Sophie Rose era intenta a fare. Si chinò su di lei e la portò su con sé, tenendola saldamente con una mano sotto la spalla e facendo in modo che l'altro braccio le facesse da seggiola. 

« E tu non sei piccola, vero? » la incalzò, sfiorandole il naso con il suo.

Sophie scosse il capo vigorosamente per dire di no. 

« Allora non vedo perché tu debba andare a letto così presto »concluse Kirsten, ignorando lo sguardo di dissenso che Sandy le stava rivolgendo. 

Fidati e lasciami fare suggerivano i suoi occhi e l'uomo annuì impercettibilmente. 

« Quindi posso rimanere con voi? » Sophie Rose si illuminò come un albero a Natale, iniziando a scalciare per essere rimessa a terra.

« Certo! » Kirsten l'accontentò e subito la piccola si rivolse verso il padre con fare soddisfatto. « Vado a prendere Bolt. »

Non così in fretta - ridacchiò Sandy tra sé e sé, incrociando gli occhi di Kirsten. Era pronta a vincere la partita. 

« Bolt? » Il tono della donna era scettico. « No, Sophi, sei grande per quel cartone. Stasera guardiamo La scelta di Sofia con Meryl Streep. Quello sì che è un film per una signorina grande come te. »

Sandy dovette chinare il capo per nascondere le risate e Kirsten fece lo stesso quando vide l'espressione sconcertata che era apparsa sul viso della figlia. 

« Ottima idea! » intervenne allora Sandy, alzandosi in piedi per raggiungere il fianco della moglie. « Tre ore in compagnia di una delle stelle del cinema più famose al mondo. Vedrai quanto ti piacerà Sophie! »

La bambina non parve molto convinta. 

« Perché non possiamo vedere Bolt? » chiese con un filo di voce e l'indice pressato contro il mento, mentre il suo corpicino oscillava da una parte all'altra. 

« Perché i grandi guardano cose da grandi » suggerì Kirsten, scambiandosi uno sguardo di intesa con il marito, che subito intervenne rivolto verso Sophie Rose. 

« E tu sei grande, vero Sophi? » 

Lei rimase in silenzio per un secondo, corrugando la fronte pensierosa. 

Se non poteva guardare Bolt, perché doveva rimanere sveglia? I film di mamma e papà erano sempre troooppo noiosi. 

Così guardò di nuovo i suoi genitori, in attesa della risposta, piegò le braccia davanti al petto e aprì le mani con i palmi rivolti verso l'alto, stringendosi nelle spalle. 

« Sai, papà » disse, con fare innocente. «Forse hai ragione, non sono così grande. »

Sandy e Kirsten non riuscirono più a trattenersi e scoppiarono a ridere, mentre annuivano. 

« Allora a letto dopo cena » proseguì l’uomo, chinandosi su un ginocchio per essere alla stessa altezza della figlia. Lei lo guardò rattristata, ma lui le accarezzò il viso sorridendole. « E domani guarderemo Bolt tutti e tre insieme, vero tesoro? » aggiunse, voltando il viso verso Kirsten che, intanto, faceva cennò di sì col capo. 

« Davvero? » domandò la piccola, tirando su rumorosamente col naso. 

« Uh-uhm » risposero entrambi i genitori. 

Sophie Rose allora si convinse, tornando a sorridere allegra. Sandy aprì le braccia per invitarla a raggiungerlo e lei non aspettò neanche un secondo, fiondandosi con un balzo sul padre, che prontamente la afferò, sollevandola. 

« Brava la mia bambina » le disse, facendola ruotare sopra la propria testa mentre tutti e tre ridevano.
 
Note dell'autrice: sì, lo so. Potrei essermi fatta prendere la mano con le pubblicazione, ma mi duole dirvi che la situazione non può che peggiorare. Restate sintonizzati. 
 
   
 
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