09/07/2020
1 recensioniLe seguenti due flashfic sono state scritte per la #Vignetteficchallenge del gruppo Facebook Hurt/Comfort Italia – Fanfiction e fanart.
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Prompt: vertigini, paura, vergogna.
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La vignette!fic (per coloro che non lo sanno) è un componimento breve in cui dialoghi e azioni sono ridotti allo stretto necessario. Lo scopo di questo tipo di storia è dipingere una piccola scena grazia alla tecnica della descrizione.
Senza smettere di guardarla
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Prompt: vertigini, paura, vergogna.
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La vignette!fic (per coloro che non lo sanno) è un componimento breve in cui dialoghi e azioni sono ridotti allo stretto necessario. Lo scopo di questo tipo di storia è dipingere una piccola scena grazia alla tecnica della descrizione.
Senza smettere di guardarla
Kirsten barcollava in mezzo alla folla che gremiva il loro giardino. Sandy la guardava stringere le sue piccole dita attorno alla bottiglia di Vodka con una forza che non credeva lei avesse. La guardava portare il becco alle labbra, quelle labbra che per anni aveva baciato con amore e delle quali, ora, non ricordava più nemmeno il sapore, corrotto dal amaro dell’alcol.
Era Kirsten.
La sua Kirsten, quella che ora si stringeva alla spalliera di una sedia per resistere alle vertigini.
Sandy credette di svenire. Sentiva le gambe abbandonarlo, il cuore che lentamente lasciava andare i battiti, quasi volesse fermarsi.
Era solo colpa sua.
Sua e basta.
L’aveva lasciata andare a fondo senza nemmeno accorgersene. Non era stato in grado di afferrarla, di tirarla fuori dall’abisso che l’aveva risucchiata e non se lo poteva perdonare. Non ora, non vedendola così.
Mi dispiace, amore mio. – pensò Sandy – avrei dovuto essere lì per aiutarti ma non ci sono riuscito.
In quel momento i suoi occhi incontrarono quelli di lei.
Vuoti, spenti, smarriti.
E l’unica cosa che riuscì a provare Sandy fu vergogna.
L’amava con tutto il cuore, più di ogni altra cosa al mondo e ovunque fosse la sua Kirsten, lui l’avrebbe ritrovata.
Se lo giurò.
Glielo giurò.
Senza smettere di guardarla.
Era Kirsten.
La sua Kirsten, quella che ora si stringeva alla spalliera di una sedia per resistere alle vertigini.
Sandy credette di svenire. Sentiva le gambe abbandonarlo, il cuore che lentamente lasciava andare i battiti, quasi volesse fermarsi.
Era solo colpa sua.
Sua e basta.
L’aveva lasciata andare a fondo senza nemmeno accorgersene. Non era stato in grado di afferrarla, di tirarla fuori dall’abisso che l’aveva risucchiata e non se lo poteva perdonare. Non ora, non vedendola così.
Mi dispiace, amore mio. – pensò Sandy – avrei dovuto essere lì per aiutarti ma non ci sono riuscito.
In quel momento i suoi occhi incontrarono quelli di lei.
Vuoti, spenti, smarriti.
E l’unica cosa che riuscì a provare Sandy fu vergogna.
L’amava con tutto il cuore, più di ogni altra cosa al mondo e ovunque fosse la sua Kirsten, lui l’avrebbe ritrovata.
Se lo giurò.
Glielo giurò.
Senza smettere di guardarla.