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Autore: AcquaSaponePaperella    09/07/2020    5 recensioni
Classificata terza al contest "A noi i personaggi, a voi la storia" indetto da elli2998 e Inchiostro_nel_Sangue sul forum di EFP". I personaggi non sono stati inventati da me, bensì dalle autrici del contest.
Comincia a piovere. Le gocce bagnano il finestrino del nostro scompartimento.
Mi annoio e comincio a sbuffare, mentre Jake mi lancia uno sguardo severo.
Io alzo le spalle e scrivo -una cosa che ho sempre adorato fare fin da quando ero piccola- sul finestrino appannato "Che noia". Lora mi rivolge un sorrisetto divertito e mi indica la nonna, intenta a leggere il suo libro, con un'espressione come a voler dire "sai che non possiamo parlare".
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Comincia a piovere. Le gocce bagnano il finestrino del nostro scompartimento.
Mi annoio e comincio a sbuffare, mentre Jake mi lancia uno sguardo severo.
Io alzo le spalle e scrivo -una cosa che ho sempre adorato fare fin da quando ero piccola- sul finestrino appannato "Che noia".
Lora mi rivolge un sorrisetto divertito e mi indica la nonna, intenta a leggere il suo libro, con un'espressione come a voler dire "sai che non possiamo parlare".
Io sbuffo ancora una volta -seconda occhiataccia di Jake- e i miei occhi cominciano a vagare qua e là, alla ricerca di qualche distrazione che non riesco a trovare.
Mi soffermo allora a studiare, come faccio molte volte, i miei compagni di scompartimento, e di vita. Di fianco a me c'è Lora Smith, la domestica della nonna.
Ogni volta mi incanto a contemplarla. Lora è una donna bellissima. Di lei mi piace molto il contrasto dei colori: i capelli corti e corvini meglio le incorniciano i suoi stupendi occhi, sottili e di un verde intenso. Il carattere vivace della nonna ben si sposa con quello pacato di Lora, infatti vanno molto d'accordo.
Anche io mi trovo bene con lei; molte volte ci troviamo a parlare fino a notte fonda fin da quando ero piccola, e adesso che sono grande i nostri discorsi hanno preso un'altra piega: è da un po' di tempo infatti che Lora mi dispensa consigli e confidenze in fatto di ragazzi.
Eh già, ragazzi... I miei occhi si spostano adesso su Jake Walker, il maggiordomo della nonna.
Qualche capello bianco, che credo gli sia venuto dopo anni di onorato servizio alla mercé di mia nonna, così come le rughe che gli solcano il viso, che sarebbe pure affascinante se solo non fosse sempre così corrucciato.
Adesso, come immaginavo, Jake ha assunto l'espressione da pesce lesso, la mia preferita.
Ovviamente perché sta guardando Lora, seduta di fronte a lui.
Quando ho cominciato a crescere un po' di più, ci avrei messo la mano sul fuoco che quei due, agli inizi, quando io e la nonna dorrmivamo, si incontravano di nascosto in una delle tante camere della casa della nonna per smuovere un po' le lenzuola.
Jake mi sta facendo segno di cancellare la scritta precedente dal finestrino, e io per fargli un dispetto disegno un cuoricino, indicando Lora, e a fianco faccio la forma di un pesce, indicando Jake, che mi incenerisce con il solo sguardo, mentre Lora trattiene a stento una risata.
Stanno bene insieme, Lora e Jake. Lei ama la solitudine, lui il silenzio, e credo che siano proprio la riservatezza e la discrezione i punti a loro favore.
Quando con il mio fare impertinente e malizioso feci loro presente che avevo capito cosa c'era tra loro due, e ho chiesto a Lora scherzando perché una donna come lei, bella e giovane -36 anni- si fosse messa con un vecchietto -46 anni- come Jake, lei si limitò a scrollare le spalle e a dirmi con aria complice che, beh, era destino!
Jake aveva invece reagito con stizza dicendomi che erano cose da grandi, ma poi aveva lasciato perdere il suo classico cipiglio scorbutico e, dandomi un buffetto sulla guancia (fa tanto il rigido maggiormodo ma in realtà mi vuole bene, e ne ho la prova quando io e Lora ci incontriamo durante le nostre conversazioni notturne e lui ci porta sempre un vassoio colmo di cioccolatini) mi disse che la nonna ci era già arrivata prima di me.
Già, la nonna... Sposto lo sguardo su di lei, seduta di fianco a Jake e di fronte a me, vicino al finestrino. Emily Green. Io adoro la nonna.
Lei dice che quando aveva la mia età, 17 anni, era esattamente come me: bionda, occhi azzurri, lunghe gambe. L'unica differenza, a suo parere, è che se io, Alice White, dimostro qualche anno in più, lei invece di certo dimostra meno dei suoi 66 anni suonati!
Non si sa mai quello che può succedere con lei: ogni giorno se ne inventa sempre una di nuova.
Oggi per esempio ci ha trascinato tutti su questo treno e solo quando ci siamo seduti ci ha detto che saremmo andati a Londra ad assistere ad una prima teatrale alla quale era stata invitata, e che aveva già fatto i biglietti. Ecco quindi perché è l'unica vestita in modo troppo elegante per stare in un treno di seconda classe.
"Non si è mai troppo eleganti!" mi aveva detto.
"Sì nonna, però potevi anche darmi il tempo di mettermi un vestito decente prima di buttarmi giù dal divano. Accidenti, questo vestitino corto lo uso solo per stare in casa.
A momenti stavo per venire in pantofole." avevo sbuffato, osservando il mio striminzito vestitino azzurro.
La nonna aveva ignorato le mie proteste, e aveva fatto comparire magicamente un libro, pronunciando con tono solenne: "Ora esigo che non voli nemmeno una mosca! Questa è l'opera originale dello spettacolo che stiamo andando a vedere e ho tutto il tempo per scoprire di cosa parlerà la storia."
A nulla valsero i miei tentativi di farle capire che così si sarebbe rovinata la sorpresa: lei aveva già inforcato gli occhiali e assunto una posizione rigida, come fa sempre quando deve leggere, per poi immergere il naso dentro le pagine per non uscirne più fino a lettura ultimata.
E come sempre a noi toccava stare in silenzio per tutta la durata del viaggio. Fosse stato almeno un libro corto...
Sposto il mio sguardo sulla copertina del libro con l'intento almeno di leggere il titolo, dato che la nonna non si è degnata di dircelo, quando sento una voce "Biglietti, prego!" La nonna alza lo sguardo sull'uomo appena arrivato e aggrotta un sopracciglio. "E perchè vorrebbe i nostri biglietti, di grazia?"
Tutti la guardiamo straniti. "Come sarebbe a dire perché, nonna?" le domando.
La nonna mi guarda come se fossi pazza. "Tesoro, hai sentito? Quest'uomo vuole i nostri biglietti!"
Continuiamo a non capire. Jake e Lora si guardano confusi, e Jake prende in mano la situazione.
"Me ne occupo io" sta per tirare fuori i biglietti dalla tasca, quando la nonna chiude il libro con uno scatto, facendoci sussultare.
"No, Jake! Non darglieli! Li ho pagati io, e io me li tengo!" dice, e l'uomo comincia a spazientirsi.
"Signora, guardi che la faccio scendere dal treno se continua così..."
"E allora vorrà dire che andrò a teatro a piedi! E se lei, giovanotto, vuole assistere allo spettacolo, se li vada a comprare, i biglietti!"
Un momento? Spettacolo? Mi tiro uno schiaffo in fronte.
"Ma nonna..." dico divertita. "È il controllore... Ci sta chiedendo i biglietti del treno, non del teatro..."
La nonna emette un "oooooh" come se fosse caduta dalle nuvole e Jake le domanda esasperato "Posso darglieli ora?", mentre il controllore aspetta battendo il piede.
Lora si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: "Il treno è un palcoscenico e i passeggeri sono gli attori."
Io le sorrido e scrivo sul finestrino "Non mi annoio più!" strizzandole l'occhio.

   
 
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