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Autore: Sambyeol    10/07/2020    0 recensioni
[Z-O-M-B-I-E-S]
Hey, qui è il vostro zombie preferito Zed che parla! Cosa? Pensavate che le cose a Seabrook si fossero calmate? Beh, mi dispiace dirvelo, ma qua la situazione non sarà mai abbastanza calma. Beh, almeno non siamo una cittadina noiosa! Secondo voi cos'altro potrà mai accadere? Dopo zombie e licantropi, quali altre creature verranno a disturbare la nostra quiete?
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo a scuola non si presentò nessuno dei licantropi, a quanto pare avevano ancora qualche problema con i loro amuleti. Eliza si ripromise di andare a vedere come stavano una volta finita la scuola, era decisa a capire cosa stesse succedendo. Io cercai ancora una volta di parlare con Samyeo, volevo capire perché il giorno prima era scappata così di punto in bianco, ma sembrava fare di tutto pur di evitarmi, a pranzo non venne nemmeno in caffetteria.
-Lasciala in pace, magari la storia dell’essere invisibile significa semplicemente che preferisce starsene da sola.- Eliza fece spallucce mentre spiluccava il proprio pranzo, le si leggeva in viso quanto fosse preoccupata per Wyatt e gli altri.
-Aspetta un attimo, ha detto che ha un club di danza tutto suo.- subito collegai tutti i pezzi del puzzle -Sono certo che la musica che avevo sentito quel giorno era lei che provava. Perciò la troverò sicuramente oggi dopo gli allenamenti di Football.-
-Ma mi stai ascoltando o fai solo finta? Magari lei non vuole parlare con te, magari non vuole fare amicizia con nessuno, soprattutto con uno zombie che sembra continuare a seguirla come un maniaco.-
-Tu non capisci Eliza, ieri per la prima volta stavamo iniziando a parlare come persone normali, poi dal nulla se ne è andata senza dare alcuna spiegazione.-
-Zed, nessuno di voi due è una persona normale.- lo disse come se fosse stata una cosa ovvia -Prima di sentirsi male ieri, Wyatt mi ha detto che percepiva qualcos’altro da lei, come se fosse uguale a loro ma allo stesso tempo diversa, più potente di loro. Se fossi in te le starei lontano, lo sai bene che questa città non scherza quando si parla di creature e di mostri.-
-Noi non siamo mostri, e sicuramente non lo è nemmeno Samyeo.- mi alzai prendendo lo zaino e il vassoio -E oggi pomeriggio scoprirò cosa c’è di tanto diverso in lei.-
 
 
Una volta finiti gli allenamenti, corsi subito in cerca di Samyeo. La vidi che era già fuori dai cancelli della scuola, cercai di chiamarla ma indossava ancora una volta le cuffiette, perciò la seguii e mi accorsi di come controllasse chi c’era attorno a lei in maniera quasi furtiva. Decisi così di seguirla senza farmi vedere, la situazione mi sembrava parecchio strana, soprattutto quando iniziò ad addentrarsi nel bosco. Cercai di starle al passo ma mi riuscì difficile, mentre lei sembrava conoscere i sentieri come il palmo della sua mano, io cercavo di evitare rami, sassi, buche e di storcermi una caviglia. Ad un certo punto la persi di vista, ma sentendo la sua voce riuscii a raggiungere quella che doveva essere casa sua, una semplice casetta di legno con un piccolo porticato.
-우리 딸. 학교에 어떻게 지냈어요?- non capii una singola parola, ma sicuramente questa non era la voce di Samyeo, ma di una donna adulta.
-잘 지냈어요.- questa invece era la sua voce. Provai ad avvicinarmi in modo tale da capire meglio cosa stessero dicendo, ma mettendo male il piede scivolai all’indietro cadendo di sedere. Non feci in tempo ad alzarmi che Samyeo fu subito di fronte a me con gli occhi sbarrati -아니요 엄마. 아무도 없어요, 다 괜찮아요.- rispose in fretta, probabilmente per evitare che la madre uscisse e che mi vedesse -Che diavolo ci fai qua? Mi hai seguita?- mi diede una mano per alzarmi, ma il suo tono di voce, per quanto fosse basso e leggero, era tutt’altro che accondiscendente.
-Lo so di aver sbagliato, ma dovevo parlarti e oggi in caffetteria non ti ho visto.-
-Ciò non ti da il diritto di seguirmi fino a casa come un pervertito.- si passò frustrata una mano fra i capelli -Non è che ti sia passata per la testa l’idea che io non voglia parlare con te e che ti stessi evitando? Anche se a dire dalla tua presenza qui, è stato tutto inutile.-
-Cosa è successo ieri? Stavamo parlando come persone normali quando ad un tratto ti sei richiusa a riccio.- cercai di non alzare troppo la voce per non far insospettire sua madre, avevo bisogno di risposte.
-삼여, 무슨 일이야?-
-아니, 토끼를 봤어요. 점심을 위해서 좋아요?- Samyeo era visibilmente nel panico, stava sicuramente trovando una scusa per non far uscire la signora -Va bene, hai vinto. Domani non hai gli allenamenti di football, giusto? Ci troviamo in aula di musica dopo il pranzo. E vedi di non farti vedere da nessun insegnante.- visto il suo sguardo, quella era una minaccia bella e buona -E portati dei vestiti comodi. Ora va via!- con le mani mi fece segno di andarmene prima di tornare in casa.
 
 
Il giorno seguente i licantropi tornarono a scuola, ma sembravano parecchio irrequieti, sembravano aver paura di qualcosa. Anche durante il pranzo si misero tutti insieme in un angolo della caffetteria, nel tavolo accanto al nostro dove sedevano Wyatt, Wynter e la loro alpha Willa.
-Ragazzi, abbiamo delle novità.- esordì Willa più seria che mai -Ieri sera abbiamo parlato con gli anziani del nostro branco e a quanto pare c’è una leggenda.-
-Si si, hanno detto che secondo i nostri antenati in futuro sarebbe arrivata una creatura, allo stesso tempo simile e diversa da noi, molto potente ed antica, e il suo potere porterà lo scompiglio tra i licantropi, a tal punto da instillare in noi un immenso cambiamento.- Wynter sembrava aver appena raccontato una storia di fantasmi. Willa la guardò male per l’interruzione e riprese a parlare.
-Direte che è un’assurdità, come ho pensato anche io, fino a che non ho visto qualcosa di strano nel bosco.- Zed, che fino a quel momento stava ancora pensando a ciò che era successo il giorno prima, alzò subito lo sguardo dal vassoio.
-Cos’hai visto?- Willa si spaventò.
-Subito sembrava un semplice animale, ma poi ho notato- ad interromperla fu un urlo misto ad un ruggito. Tutti gli studenti si girarono allarmati verso il tavolo dei licantropi.
   
 
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