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Autore: Keeper of Memories    10/07/2020    1 recensioni
Questa storia si sviluppa sessant'anni dopo la battaglia del sistema Sol dopo il finale "controllo" e ripercorre le vicende di tre personaggi, inizialmente slegati tra loro: Rebekha T'Soni, figlia di Liara e irruente cacciatrice asari, Edward Anderson, spettro e nipote del ben noto eroe umano, e Selius Victrilius, soldato turian ligio al dovere.
Una minaccia antica e ben nota farà incrociare le loro strade, una parola che ancora fa tremare di paura la Galassia: i razziatori.
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Cintura d’Asteroidi, Sistema Tikkun, 2246 EC

Conclusasi la missione su Uriyah e preso le distanze dall’asteroide, Ed aveva fatto appena in tempo a togliersi la corazza e cambiare la fasciatura sul braccio che la voce allegra di Taylor lo raggiunse attraverso l’intercom della sua cabina.
«Capitano, una chiamata urgente dall’ammiraglio Vega. Richiede anche la presenza dell’ammiraglio Waem.»
«Passalo in sala briefing» disse, abbottonandosi l’uniforme da ufficiale e uscendo alla ricerca della quarian.
 

«Ammiraglio Vega» disse Ed facendo il saluto non appena l’immagine tridimensionale del suo superiore apparve.
«Capitano Anderson. Vedo che è in compagnia dell’ammiraglio Waem come le avevo richiesto» osservò, notando la quarian alle sue spalle.
«Si, signore.»
«Ammiraglio Vega» disse Neela facendo qualche passo avanti e imitando il saluto che Ed aveva appena fatto «Posso chiedervi perché sono qui?»
«Non appena l’ammiraglio Tali Zorah ci raggiungerà vi spiegheremo la situazione. Deve contattare una sua vecchia conoscenza, ma non ci vorrà molto.»
«Pensavo di dover fare rapporto, signore» aggiunse Ed.
«La situazione è più complessa di quanto ci aspettassimo, capitano.»
«Capitano! Mi dispiace interromperla, ma ha due chiamate in arrivo» li interruppe la voce di Taylor all’intercom «Una viene da Rannoch, ma l’altra è criptata.»
«Passamele entrambe qui.»
«Subito!»
L’ologramma di due figure femminili apparve accanto a quello dell’ammiraglio Vega. Una di queste, come si può immaginare, era Tali Zorah. La seconda era un’asari molto bella, dalla carnagione blu e gli occhi dello stesso colore.
«Perdonate l’attesa» esordì Tali.
«Nessun problema ammiraglio Zorah, abbiamo appena cominciato.»
«Molto bene. Ammiragli, Capitano, vi presento la dottoressa Liara T’Soni, cara amica e agente dell’Ombra.»
«Molto piacere» disse l’asari, facendo scorrere lo sguardo gentile sui presenti.
«Liara, questi sono il Capitano Edward Anderson, l’Ammiraglio Neela Waem e l’Ammiraglio Markus Vega» proseguì la quarian.
«Molto piacere» disse Neela mentre Ed si limitò ad un cenno del capo. L’ammiraglio Vega stava per dire qualcosa, ma venne anticipato dall’asari stessa.
«Markus Vega? Per la Dea, sei il piccolo Markus!»
«Ehm! Perdonatemi dottoressa T’Soni, ma non credo di conoscervi» disse l’anziano ammiraglio, cercando di nascondere l’imbarazzo.
«No, certo, l’ultima volta che sono andata a trovare James e Ashley eri molto piccolo. Come stanno?»
«Si godono la pensione.»
«Porta loro i miei più cari saluti, appena possibile.»
«Certamente. Possiamo procedere?»
«Sicuramente faremmo meglio ad ascoltare cos’hanno da raccontarci i nostri sottoposti, Ammiraglio Vega» intervenne Tali, con tono pacato.
«Concordo. Capitano Anderson, procedete.»
A turno, prima Ed e poi Neela fecero rapporto, raccontando nel dettaglio ciò che era accaduto su Uriyah e cosa avevano trovato nella base. Ed omise volutamente qualunque dettaglio sul comportamento di Michelle, voleva prima parlarne con la sua sottoposta.
«Se me lo permettete, il mio geth può farvi avere le informazioni contenute nei server» disse Neela, concludendo il suo resoconto «dice che le ha già parzialmente elaborate, sono perlopiù dati biometrici di alcune cavie. I dati restanti sono corrotti e hanno bisogno di più tempo per essere recuperati.»
«Se permetti ammiraglio Waem, vorrei avere quei dati, corrotti e non» intervenne Liara.
Neela guardò brevemente Tali Zorah e ad un cenno d’assenso di questa rispose affermativamente.
«Credo sia il mio turno di mettervi al corrente della situazione» disse l’asari «ascoltate con attenzione, perché per ragioni di sicurezza mia e vostra non mi ripeterò.»
Liara fece una pausa, assicurandosi di avere l’attenzione dei suoi interlocutori, quindi riprese.
«C’è un’organizzazione segreta, o meglio una setta, dietro a tutto questo. Si fanno chiamare “Adoratori delle Antiche Macchine” e questo è il simbolo che usano.»
Liara mosse rapidamente le dita sul factotum e un’immagine apparve davanti a tutti loro. Il logo rappresentava un razziatore stilizzato all’interno di un cerchio. Non era poi così difficile immaginare i loro intenti.
«Haueal, il mio geth, dice che è riuscito a recuperare un file simile a quello nei server del laboratorio su Uriyah» aggiunse Neela, confermando i sospetti di tutti.
«È ridicolo. Come può un’organizzazione del genere esistere? Hanno dimenticato cos’hanno fatto i razziatori?!» tuonò Vega.
«Possiamo passare la giornata a fare congetture ammiraglio, tuttavia le informazioni vere e proprie in possesso dell’Ombra sono decisamente troppo scarne per la diffusione e il peso politico che questa organizzazione possiede. Sappiamo per certo che ha rappresentanti in quasi tutti i governi delle principali specie, perfino nella Gerarchia. Le informazioni sono recenti, non sappiamo da quanto sono in circolazione, ma solo di recente i politici appartenenti a questo culto hanno iniziato a usufruire della loro influenza, meno di cinque anni secondo l’Ombra.»
«Come operano?» chiese Ed. Era rimasto in silenzio fino ad allora, ascoltando attentamente le parole dell’asari e la sua mente stava già riflettendo sul da farsi.
«Rapimenti, sparizioni…»
«Un metodo non esattamente nuovo.»
«No certo, ma molto efficace se usato con criterio. Chi ne sente parlare ma non abbraccia la causa sparisce, così da non poterne parlare. Oltre a figure politiche e religiose, sembrano interessati anche a scienziati, ingegneri e tecnici di ogni tipo. Penso possiate immaginare il perché.»
«Perché stanno cercando di riprodurre le armate dei razziatori, certo» osservò Ed «Sappiamo altro? Dei laboratori così ben forniti non si finanziano dal nulla.»
«Il sospetto principale è la Typhoon Tecnologies, ne avrete sicuramente sentito parlare.»
«La Typhoon? È una corporazione grossa, non sarà facile» osservò Tali.
«Vero, ma a uno Spettro vengono aperte molte porte» rispose Liara, spostando lo sguardo su Ed «Il Consiglio tende a dare certi titoli come contentino, ultimamente, ma ciò non significa che non possiate sfruttare la vostra posizione.»
«Da dove inizio?» Le parole dell’asari ferirono Ed, ma non lo diede a vedere. Nulla faceva male quanto la verità.
«Noveria. Vi manderò le informazioni necessarie a breve» rispose l’asari.
«Perfetto, se non c’è altro…»
«Ammiraglio Zorah?» li interruppe Neela «Vorrei unirmi all’equipaggio del Capitano Anderson per questa missione.»
Ci fu un attimo di silenzio, i due ammiragli quarian si studiarono a lungo prima che Tali rispondesse.
«Se il Capitano Anderson è d’accorda, puoi unirti al suo equipaggio.»
«Un attimo» intervenne Vega, rivolgendosi a Ed. «Ragazzo, non serve che ti dica che questa situazione puzza di guai.»
«No, sicuramente quello che sappiamo è solo la punta dell’iceberg, Ammiraglio.»
«Allora sappi che ti puoi rifiutare, Capitano. I rischi sono tanti, non intendo imporre una missione del genere a nessuno. Troverò dei volontari tra gli N7.»
«Con tutto il rispetto ammiraglio, ma è troppo tardi. Questa stessa riunione ci ha reso vulnerabili, sappiamo già troppo di questa setta e la dottoressa T’Soni ha fatto chiaramente capire che sono infiltrati ovunque. L’Alleanza l’Ammiragliato quarian non sono da escludere. Dovremo tutti guardarci le spalle d’ora in poi, anche voi ammiragli. Meno persone sanno, meglio è.»
«Molto bene, non ho nulla da obiettare allora.»
«Se è tutto, imposto la rotta per Noveria.»
«Manteniamo i contatti al minimo d’ora in poi» osservò Tali «e aumentiamo la sicurezza dei canali di comunicazione.»
«Giusta osservazione. Anche dormire con una pistola sotto il cuscino può aiutare» con grande stupore di Ed, l’ammiraglio Vega si esibì in un sorriso smagliante.
«E sia. Stabilirò una connessione sicura con la nave e procederemo con lo scambio di informazioni, ammiraglio Waem. A presto» li salutò Liara, chiudendo la comunicazione.
«Abbi cura di te, Neela» disse Tali prima di congedarsi.
«Vega, chiudo.»
 

Ed rimase alcuni istanti a fissare il punto in cui le tre figure erano appena scomparse. Un rumore di passi alle sue spalle gli fece distogliere lo sguardo.
«Ammiraglio Waem?» chiamò la quarian, che stava uscendo dalla stanza.
«Solo Neela o Waem, Capitano. Sono una sua sottoposta ormai.»
«Va bene, Neela. Perché hai deciso di restare a bordo della mia nave?»
«Per questioni di sicurezza, come hai fatto notare.»
«Tutto qui?»
La quarian rimase in silenzio vicino alla porta della sala briefing. Ed notò che si stava stropicciando le mani, doveva essere imbarazzata.
«Avvicinati, Neela. Non intendo farti il terzo grado» aggiunse, sedendosi su una delle sedie della sala briefing e facendo cenno alla quarian di fare lo stesso. «Vorrei solo conoscere meglio il nuovo membro del mio equipaggio e sapere perché ha voluto essere assegnata alla Aster mi sembra un buon inizio.»
La quarian inizialmente esitò, ma infine seguì l’esempio di Ed e si sedette sulla sedia accanto alla sua.
«Ecco, non so se l’hai notato Capitano, ma sono molto giovane» iniziò Neela con voce incerta.
«L’ho notato.»
«Anche per essere un ammiraglio, ho ventisei anni.»
«So che anche Tali Zorah è diventata ammiraglio da giovane, o così dicono le leggende.»
«Si, ma Tali Zorah ha compiuto il suo pellegrinaggio sulla SSV Normandy assieme al Comandante Shepard, affrontato Saren, la Sovereign e i Collettori, prima di diventare ammiraglio.»
«Le biografie degli eroi della Normandy sono piuttosto accurate. Cosa ti manca, Neela?»
«Io…» la quarian ci mise un attimo a trovare le parole, anche con il casco della tuta ambientale era evidente la difficoltà.
«Sono diventata ammiraglio per via di mio padre» disse infine. Ed sollevò un sopracciglio, dubbioso. I quarian non erano certo noti per fare favoritismi nei loro ranghi.
«Spiegati meglio.»
«Se Tali Zorah è l’eroina quarian della Normandy, mio padre Kel è stato l’eroe di Rannoch. È stato il primo ambasciatore quarian del Consiglio, un ottimo diplomatico e stratega che tutti i quarian ricordano come colui che ha ricostruito il pianeta natale. Letteralmente. Si è fatto in quattro per riaprire i commerci con le altre specie, far arrivare aiuti dal Consiglio e riorganizzare i quarian, dando vita alla società che vedi oggi. Per non parlare della spinta alla ricerca in campo medico che ha dato, anche grazie all’aiuto dei geth, nel miglioramento del sistema immunitario della nostra specie.»
«Capisco, sembri ammirarlo molto. Ma stai parlando al passato…»
«È morto due anni fa a causa di una malattia. Non tutti i quarian riuscirono ad adattarsi alla vita su Rannoch fin da subito, non le prime generazioni, di cui mio padre faceva parte appunto.»
«Mi dispiace, dev’essere stato difficile. È bastato essere la figlia di un eroe per farti diventare ammiraglio, quindi?»
«Esatto. Ero appena uscita dall’accademia militare, con il massimo dei voti certo, ma avevo fatto appena qualche missione di ricognizione. L’ammiragliato aveva bisogno di un simbolo, temo, più che di un politico in gamba.»
A Ed sfuggì una risata. «Beh Neela, benvenuta! Sia nell’equipaggio della MSV Aster che nel gruppo dei pargoli con parenti importanti.»
«Ah si, ho fatto qualche ricerca…» disse la quarian, lievemente imbarazzata dall’ammissione,
«Immaginavo, mio nonno era David Edward Anderson, eroe della resistenza sulla Terra ai tempi dei Razziatori, di cui porto il nome ma con ordine invertito. Forse però non sai che il sottotenente Vega è nipote di Ashley Williams e James Vega, altri due eroi della Normandy, e il signor Taylor in cabina di pilotaggio è pronipote di un certo Jacob Taylor, anche lui ex membro della Normandy. Ammetto che quella con quest’ultimo è stata una coincidenza, quando gli ho chiesto di unirsi al mio equipaggio non sapevo chi fosse.»
«Che coincidenze interessanti… chissà se ci saranno altre aggiunte famose in futuro» scherzò Neela, rilassandosi un po'.
«Sarebbe sicuramente divertente. Ma torniamo a noi, ti sei unita al mio equipaggio per fare esperienza?»
«Voglio meritarmi il mio ruolo da ammiraglio. Data la missione che ci aspetta, mi sembra l’occasione giusta. Questa setta è una minaccia anche per i quarian.»
«Allora non ho nulla da obiettare. Benvenuta a bordo, Neela Waem vas Rannoch.»
«Grazie, Capitano Edward David Anderson. Se posso permettermi, visto che questa conversazione serve a conoscerci meglio…»
«Cosa vuoi sapere?»
«Ho cercato informazioni su extranet sul Capitano Anderson, ma secondo alcuni articoli dovresti essere morto.»
Ed rimase stupefatto dall’affermazione, ci volle un attimo per capire dov’era il malinteso.
«Ah, non sono io quello ma mio fratello!»
«Avevate un fratello?»
«Beh, un gemello tecnicamente. I miei genitori ebbero solo un figlio, attorno ai quarant’anni. Si chiamava David come mio nonno ed era un ingegnere. Morì in un incidente sul lavoro quand’era poco più che ventenne.»
«Ma è terribile! Aspetta, ma se hanno avuto un solo figlio…»
«Sono un suo clone, si. I miei genitori furono colpiti duramente dalla notizia e ci volle loro un po' per elaborare il lutto. Nonostante ormai l’età media per un umano sia di circa centovent’anni, l’età fertile è rimasta invariata, nonostante il progresso tecnologico. A quasi sessant’anni non potevano avere altri figli, così optarono per la clonazione.»
«Capisco, spiega anche la vostra età.»
«Esatto, ho solo trent’anni. Se fosse vivo, mio fratello ne avrebbe più di cinquanta. Ora, se è tutto, ho un altro discorso da fare, a un'altra mia sottoposta» disse, alzandosi dalla sedia e muovendo qualche passo verso l’uscita.
«È tutto» disse Neela, alzandosi a sua volta «grazie, Capitano.»
«Non ringraziarmi» rispose Ed con un sorriso, imboccando l’uscita della sala briefing «Da quello che ho vist, sei un buon elemento, sarò felice di averti a bordo.»
Sotto il casco della tuta ambientale, Neela sorrise.
   
 
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