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Autore: ali04    12/07/2020    1 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21. VENTUNO
(εἷς καὶ εἴκοσι)
 
 

Baekhyun si liberò in un attimo della maglietta colorata e contemporaneamente tolse le scarpe. Saltellando riuscì anche a sfilare i calzini, impresa più ardua del previsto.
La sabbia scottava in quella bellissima mattinata di sole e l’acqua del mare era di un azzurro indescrivibile.
Finalmente anche i jeans chiari andarono a fare compagnia al resto dei suoi indumenti, posati disordinatamente accanto a quelli di Chanyeol.
- Sapevo che avresti fatto tardi. - la voce del più alto arrivò da lontano, visto che lui era già in acqua.
- Non ho sentito la sveglia. - si lamentò Baekhyun, toccando con il dito del piede l’acqua.
Era fredda, ma sapeva che si sarebbe scaldata velocemente. Si fece coraggio e proseguì, immergendosi completamente e nuotando verso Chanyeol.
Il ragazzo alto lo aspettava con un enorme sorriso stampato in faccia.
Era passata poco più di una settimana dal loro incontro con Medusa e dalla fuga di Baekhyun. Il giorno in cui si era riavvicinato a Chanyeol, avevano fatto il bagno per un po’, senza parlare molto.
Baekhyun era pensieroso e in imbarazzo, Chanyeol invece sembrava terrorizzato all’idea di dire qualcosa di sbagliato e farlo scappare di nuovo.
Quando il giorno dopo il più basso era tornato nella stessa spiaggia, non aveva avvertito Chanyeol, ma lui era arrivato poco dopo che era entrato in acqua.
Si erano incontrati lì tutti i giorni successivi e, senza che se ne rendessero conto, alla fine avevano un appuntamento fisso. Il silenzio, però, non era più il protagonista: parlavano continuamente, senza sosta.
Non si toccavano quasi, né si avvicinavano troppo l’uno all’altro, né uno dei due aveva provato a baciare l’altro. Ma parlavano semplicemente, di qualunque cosa passasse loro per la testa.
Baekhyun finalmente riuscì a raggiungerlo, ma tremava leggermente.
- Hai freddo? - gli chiede Chanyeol, reprimendo l’istinto che gli urlava di abbracciarlo per scaldarlo.
- Un po’ - rispose Baekhyun, ridacchiando - Devo abituarmi all’acqua.
Senza che aggiungesse altro, Chanyeol fece scorrere le mani sott’acqua, muovendole come se stesse semplicemente nuotando. Invece poco alla volta, l’acqua divenne più calda e piacevole.
Baekhyun si lasciò sfuggire un sospiro estasiato e chiuse gli occhi, lasciando che l’acqua muovesse il suo corpo a suo piacimento.
- È bellissimo. - disse, quasi senza rendersene conto. - È comodo avere a portata di mano il dio del mare.
Chanyeol ridacchiò, limitandosi a guardare il ragazzo accanto a lui.
Sapeva di non essere un dio romantico e dolce. Sapeva di essere stato violento, crudele e irascibile. Ma non aveva ancora capito quanto tutti quegli anni l’avessero cambiato. Solo quando aveva rischiato di perdere Baekhyun si era reso conto che il Poseidone di una volta non avrebbe mai riconosciuto il Poseidone di oggi.
- Voglio farti vedere una cosa. - disse improvvisamente, squarciando il silenzio.
Baekhyun si mise subito sull’attenti e aprì gli occhi. Sulle ciglia erano posate delle goccioline d’acqua e i capelli bagnati erano più scompigliati del solito.
Quando era arrivato il labbro gli tremava leggermente, ora invece era solo piegato in su.
- Cosa? - chiese incuriosito.
Chanyeol prese coraggio e allungò una mano. Baekhyun rimase qualche istante a guardarla, ma alla fine la afferrò con la sua più piccola.
- Devi prendere un bel respiro. Al mio tre.
Baekhyun annuì e istintivamente strinse più forte la mano di Chanyeol.
- Uno. Due.
Fece un respiro profondo e serrò le labbra, poco prima che Chanyeol pronunciasse il tre.
Il ragazzo alto si immerse, portando Baekhyun con sé. Lui chiuse anche gli occhi, ma una voce nella sua testa iniziò a parlare.
Era profonda come il mare e roca, da uomo adulto. Una voce che ricordava di avere già sentito.
- Apri gli occhi, piccolo sonnambulo. E respira lentamente.
Erano giorni che Chanyeol non lo chiamava con il suo soprannome e l’averlo sentito di nuovo lo fece sorridere istintivamente. Fece come gli era stato detto e aprì gli occhi, trovando davanti il viso del più alto.
Chanyeol gli fece segno di respirare, ma Baekhyun scosse la testa. Come poteva respirare se erano sott’acqua?
- Fidati di me, puoi respirare e anche parlare. - disse ancora la voce.
Baekhyun era spaventato ma decise di fidarsi e aprì la bocca per prendere aria. Era convinto sarebbe entrata solo acqua, invece l’ossigeno gli riempì i polmoni e prese a respirare normalmente.
Guardò incredulo Chanyeol, che stava ridendo.
- Ricordi quella volta in piscina? Anche lì ti ho fatto respirare.
Baekhyun provò a parlare e si rese conto che ci riusciva: - Come è possibile?
- Dio del mare, hai presente?
- Puoi essere serio? Come fai?
Chanyeol indicò intorno a loro due. Baekhyun subito non capì cosa stava cercando di indicargli, ma poi lo vide: una specie di sfarfallio, come se l’acqua in alcuni punti fosse sfocata. Guardò con più attenzione e capì: erano come dentro un’enorme bolla. Non li proteggeva dall’acqua, perché Baekhyun ne era bagnato comunque, ma chissà come allo stesso tempo l’ossigeno arrivava.
Era così probabilmente che anche il dio Poseidone aveva sempre respirato sott’acqua.
- È fantastico. - disse, colpito da quella magia.
- Non hai ancora visto il meglio. - disse Chanyeol, con la sua voce da dio e lo guidò a nuoto verso il largo.
Aveva fatto immersione con la scuola o in estate qualche volta, ma nuotare senza l’impedimento della tuta e vedere senza gli ingombranti occhiali da sub era tutta un’altra cosa. Il fondo marino era un luogo magico, popolato di pesci e alghe. Baekhyun non aveva mai visto così tanti pesci tutti insieme, dei colori più diversi. Era convinto che la presenza del dio del mare fosse fondamentale per la fauna e flora marina in quel momento. Avere Poseidone lì li attirava.
Non sapeva quanto si fossero allontanati, quando Chanyeol improvvisamente fischiò.
- Cosa fai? - gli chiese Baekhyun, guardandosi intorno - Oddio, non è che hai chiamato il tuo squalo domestico per dargli la colazione, vero?
- E la colazione sarebbe…
- Io.
Chanyeol scoppiò a ridere e tirò Baekhyun più vicino a sé. Non si erano più trovati faccia a faccia a quella distanza ravvicinata e il più basso sentì il cuore accelerare il battito.
- Ascoltami - iniziò Chanyeol e dentro di sé Baekhyun fu grato che finalmente uno dei due avesse avuto il coraggio di affrontare l’argomento - Non ho ancora capito se tu mi abbia perdonato o no, ma il fatto che accetti di stare solo con me mi riempie di speranza.
Il ragazzo alto prese anche l’altra mano di Baekhyun e ora erano esattamente uno di fronte all’altro.
- So che quello che ho fatto è spaventoso, ma voglio che tu sappia che non ti farei mai del male.
- E se ti farò infuriare?
- Non ti toccherò con un dito, Baekhyun - rispose, risoluto - Ci ho pensato tanto e ho capito che farti del male non avrebbe senso. Prendevo ciò che volevo senza pormi nessun problema, ma poi? Restavo soddisfatto ma sempre e comunque solo. Il piacere arrivava una volta e poi quando finiva non mi rimaneva niente. Tu…
Chanyeol sorrise e allungò piano una mano verso il viso di Baekhyun. Visto che l’altro non si spostava, fece scorrere le dita sulla sua guancia.
- Tu sei diverso. Non voglio che sia un istante fugace, voglio poterti parlare ancora e ancora, abbracciarti ancora e ancora…
Baekhyun arrossì e abbassò lo sguardo, ma Chanyeol gli spostò le dita sotto il mento e lo costrinse a risollevarlo.
- Non voglio perderti a causa della mia impazienza e del mio carattere.
- Non succederà - rispose Baekhyun, con voce flebile - Faremo in modo che non succeda, entrambi.
Chanyeol sorrise e avvicinò impercettibilmente il viso al suo, ma un suono improvviso lo fece ridere.
- È arrivato.
Baekhyun aggrottò le sopracciglia, confuso. Lo strano suono si ripeté e in quel momento capì che sembrava il verso di un animale, molto simile a quello di un delfino.
Stava per chiedere a Chanyeol se si trattasse proprio di un gruppo di delfini, quando la creatura apparve. Baekhyun sgranò gli occhi e spalancò la bocca, in un’espressione di autentica incredulità.
La creatura aveva metà corpo da cavallo e la metà inferiore era quella di un pesce. Era poco più grande di un normale cavallo e invece di trottare, nuotava.
Il suo manto scintillava di vari colori, quasi come se fosse ricoperto dall’arcobaleno e la criniera fluttuava nell’acqua. Quando li raggiunse, posò subito il muso sulla mano che Chanyeol aveva allungato verso di lui.
- Baekhyun, lui è un ippocampo.
Il ragazzo aveva ancora un’espressione incredula sul viso e ciò fece ridere il più alto.
- Non devi avere paura di lui, è molto buono.
- I-io n-non… non capisco. Cosa… come…
Chanyeol accarezzò il muso dell’ippocampo, che piegò la testa per il piacere.
- Non te lo so spiegare, in realtà. Gli ippocampo vivono nascosti dai mortali da secoli ormai e restano nelle profondità degli oceani, dove non corrono il rischio di incontrare qualche bagnante o pescatore. Pochi giorni dopo essere arrivato a Muui, però, ho incontrato lui. Probabilmente è stato attratto dalla mia presenza qui, ma deve stare molto attento, vero?
L’ippocampo fece ancora una volta il suo verso e nuotò intorno a Chanyeol, lasciando una scia di bolle intorno a sé.
- Lo vuoi accarezzare? - chiese il più alto, ma Baekhyun scosse la testa.
- No, io… ho paura. - ammise, in imbarazzo.
- Non ti farà nulla, coraggio. - insistette Chanyeol.
Il suo tono era molto persuasivo e, effettivamente, quella creatura non sembrava minacciosa. Era bella, colorata…
Baekhyun si maledisse, ma cercò di riunire tutto il suo coraggio e allungò timidamente una mano verso il manto dell’animale.
Chanyeol si spostò accanto a lui: - Vedrai che non morde.
Baekhyun gli lanciò un’occhiataccia e finalmente posò la mano accanto alla criniera dell’ippocampo.
Al tatto non era come se l’era immaginato, setoso e peloso come un cavallo. Al contrario era più simile a toccare un pesce. Era un po’ viscido, ma non fastidioso.
L’ippocampo mosse il manto e Baekhyun rise, prendendo coraggio.
- È una sensazione strana. - disse, sorridendo - Una volta ho toccato un delfino ed è più o meno la stessa cosa.
- Hai ragione - Chanyeol sorrise sornione - Pensa come sarà cavalcarlo.
Baekhyun ritrasse immediatamente la mano e sgranò nuovamente gli occhi: - Cosa?
- Avanti. - lo incoraggiò Chanyeol e salì per primo a cavallo della creatura.
Baekhyun scosse la testa, facendo fluttuare i capelli bagnati: - Non se ne parla!
- Perché? È divertente.
- Non ho mai cavalcato in vita mia!
- Beh, c’è sempre una prima volta, no? - Chanyeol ammiccò - Dai, piccolo sonnambulo. Non ti facevo così fifone.
Il ragazzo si imbronciò e incrociò le braccia al petto: - Non sono un fifone.
- Sì che lo sei, altrimenti saliresti su questo ippocampo.
Sentendosi colpito nell’orgoglio, Baekhyun decise di accantonare la sua paura e rischiare.
Era con Chanyeol, non gli sarebbe successo nulla di male.
Afferrò la sua mano e lasciò che l’altro lo aiutasse a salire in groppa all’ippocampo, poi si aggrappò con quanta forza aveva alla schiena di Chanyeol.
-Tieniti forte. - gli disse, prima di fischiare.
L’ippocampo si impennò e iniziò a muoversi, nuotando verso il largo. Era veloce, ma non troppo e Baekhyun sentì che piano piano la paura svaniva per lasciare posto a una gioia indescrivibile. Era una situazione così incredibile, magica. Nessuno gli avrebbe mai creduto e lui per primo stentava a credere di stare vivendo davvero un momento del genere.
Si sollevò un po’ con le gambe e posò per un istante le labbra sulla guancia di Chanyeol. Lo sentì irrigidirsi, ma poi cercò la sua mano, per stringerla.
- Ah, un’altra cosa - disse il ragazzo alto, alzando la voce - Dobbiamo trovargli un nome.
 
***
 
La risata cristallina di Baekhyun risuonava per tutta la spiaggia, attirando l’attenzione dei pochi presenti.
Non voleva dare spettacolo, ma era stato tutto così divertente! L’ippocampo era una creatura magnifica e cavalcarlo era stato come volare sott’acqua.
Indescrivibile.
- E se lo chiamassimo Mister Ippocampo? - Chanyeol propose un altro orribile nome - O Signor Metà Cavallo?
Baekhyun rise ancora più forte, sedendosi sulla sabbia, mentre con un asciugamano tentava di asciugarsi il più possibile.
- Sono nomi bruttissimi!
- Ma non è affatto vero! - esclamò Chanyeol, sedendosi sulla sabbia, accanto a lui.
- E se lo chiamassimo Diamond?
Chanyeol alzò un sopracciglio: - E questo sarebbe un bel nome?
- Sempre meglio di Mister Pesce, come hai proposto tu.
Il ragazzo alto sbuffò sonoramente e si sdraiò sulla sabbia, subito imitato da Baekhyun.
- E se gli dessimo il nome di qualche eroe greco? Sai, in tuo onore.
Chanyeol ridacchiò: - Per esempio?
Baekhyun ci pensò un po’ su, tentando di ricordare tutti gli eroi che aveva studiato o di cui aveva sentito parlare.
- Ettore?
- Ma sei matto? Sai che era mio avversario? Io stavo dalla parte dei greci, nella guerra di Troia.
- Ah, ops… Ulisse?
- Scherzi, spero.
Baekhyun si sollevò, appoggiandosi su un gomito. Per sua sfortuna, Chanyeol era ancora in costume e la vista del suo corpo muscoloso non lo aiutava di certo a concentrarsi. Al contrario suo, però, Chanyeol era già completamente asciutto.
- Ma se eri dalla parte dei greci, perché ce l’avevi tanto con Ulisse?
- Ulisse era un sapientone arrogante. - rispose semplicemente Chanyeol, come se stesse parlando di un suo rivale a scuola e non di uno dei più grandi protagonisti della letteratura mondiale.
Baekhyun ricordava di aver amato studiare l’Odissea e aveva sempre invidiato Ulisse per aver viaggiato così tanto e aver vissuto quelle avventure spaventose ed eccitanti allo stesso tempo.
- Ulisse puntava troppo sulla sua intelligenza, e quando ti credi il migliore rischi di fare dei passi falsi. Cioè far infuriare un dio.
- Cioè te, il dio più irascibile dell’Olimpo. - ribatté Baekhyun - Non è che magari avevi un tantino esagerato?
Chanyeol voltò il viso per guardarlo, aprì bocca per parlare, ma poi sembrò cambiare idea.
Visto che non diceva altro, Baekhyun riprese: - Chiamiamolo Ulisse. Sarà un modo per esorcizzare il vecchio Ulisse che tanto odi.
Chanyeol sbuffò.
- E per dimostrare che sei una persona migliore di quello che dicono gli altri.
A quelle parole, il ragazzo alto non poté fare a meno di ridacchiare: - Tu riusciresti a farmi fare qualsiasi cosa, piccolo sonnambulo.
Baekhyun arrossì e si mise seduto, a fissare il mare calmo.
- Allora è deciso? - chiese e anche Chanyeol si mise seduto.
Baekhyun arrischiò un’occhiata nella sua direzione e gli occhi non riuscirono più a spostarsi dalle braccia muscolose del più alto, dalle sue spalle larghe, dal petto scolpito.
Baekhyun era come in trance, non riusciva più a tornare lucido. Per sua fortuna, Chanyeol non si accorse di niente e, quando si alzò in piedi per rivestirsi, il più basso ebbe piena visuale anche del tatuaggio che gli ricopriva la schiena.
Tornò a sdraiarsi sulla sabbia e si coprì il viso con un braccio: se in quel momento qualcuno l’avesse toccato si sarebbe probabilmente scottato.
- Piccolo sonnambulo, rischiamo di fare tardi.
Baekhyun non se lo fece ripetere e scattò in piedi, ringraziando che Chanyeol ora fosse vestito.
- Ulisse ha fatto una cosa brutta a qualcuno a cui tenevo. - disse improvvisamente il ragazzo alto, sorprendendolo.
- Come?
- Sì, è stato quel gesto a farmi arrabbiare furiosamente con lui.
- E chi era?
Chanyeol tentennò, visibilmente in imbarazzo: era indeciso se parlare o no.
- Devi essere sincero con me, completamente. Altrimenti come facciamo ad essere sulla stessa lunghezza d’onda se tu mi tieni nascoste le cose? - chiese Baekhyun, risoluto.
- Ma certe cose, magari…
- Ho superato lo scoglio Medusa. Ti prego, sii sincero con me.
Chanyeol sospirò, arrendendosi di fronte a quel ragazzino coraggioso.
- D’accordo. Ulisse ha accecato Polifemo.
- Oh, il ciclope.
- Mio figlio.
Baekhyun sgranò gli occhi: - C-cosa?
Chanyeol cercò di non ridere all’espressione incredula del più basso: - Volevi che fossi sincero. Polifemo è figlio mio e di una ninfa.
Baekhyun mise una mano avanti: - Stop. Figlio. Tu hai un figlio.
Chanyeol fece spallucce: - Verità, Baekhyun? Ne ho molti.
- Q-quanti?
- Questo è meglio che non te lo dica. Sappi che da una donna mortale ne ho avuti una decina.
Baekhyun sussultò, ma Chanyeol gli prese subito la mano.
- Non devi pensarci. Molti di noi hanno figli, ma ricorda che secoli fa non badavamo molto a essere buoni genitori.
- Chi conosco tra i tuoi figli? Insomma, Polifemo lo conoscevo… anzi no, non voglio saperlo. - disse Baekhyun, scacciando con la mano l’immagine di Chanyeol circondato da bambini urlanti.
- Farò finta che tu non mi abbia parlato di figli.
- D’accordo, come preferisci. - rispose il più alto, seguendo Baekhyun che si stava avviando verso la strada.
- E l’ippocampo lo chiamiamo Diamond. - concluse il più basso, facendo ridere Chanyeol.
 
 
***
 
La creatura era rimasta in ascolto delle voci, nascosta dagli scogli. I lunghi capelli fluttuavano intorno a lei, i suoi occhi erano sopra la superficie dell’acqua e poteva vedere le due figure sulla spiaggia.
Parlavano e lei poteva sentire tutto.
Li osservò ridere, guardarsi, alzarsi e andare via, con le mani separate, ma che si sfioravano a ogni passo.
La creatura lentamente si immerse di nuovo e tornò nelle profondità marine, muovendo sinuosa la lunga coda da pesce.
 


 
Secondo alcune fonti, gli schieramenti degli dèi durante la guerra di Troia erano: con i greci combattevano Era, Atena, Poseidone, Ermes ed Efesto. Con i troiani invece Afrodite, Ares, Apollo e Artemide.
 
Ulisse accecò il ciclope Polifemo, figlio di Poseidone e della ninfa Toosa. L’uomo doveva salvare se stesso e i suoi compagni dal ciclope, dopo che erano sbarcati nelle sue terre.
 
Dalla mortale Clito, Poseidone ebbe dieci figli.
Tra i suoi figli più famosi ci sono Polifemo, Tritone, Pegaso (avuto da Medusa) e, secondo alcuni miti, Teseo.
   
 
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