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Autore: Morgan Greenlock    12/07/2020    0 recensioni
"Loki aveva deciso di lasciarsi amare anche se lui, di amore, non ne sapeva poi molto."
Dopo mille sbagli, dopo aver compreso i propri errori Loki torna ad Asgard e, ad un festa per la ricostruzione della città, il passato del Dio bussa ancora alla sua porta, spingendolo a fare gli ennesimi conti delle sue malefatte.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La redenzione di Loki
 

Loki si era redento dai suoi sbagli, eppure il mondo attorno a lui sembrava essere rimasto uguale. Si era voltato e rivoltato per trovare un posto dove il suo passato non bussasse alla porta, ma alla fine andava a finire sempre nello stesso modo: tornava a casa. Thor, era l’unico motivo per cui aveva scelto la sua anima al posto dei feroci sussurri che lo spingevano ad usare la paura, piuttosto che l’ammirazione per aver credito sugli altri, ma chi oltre al suo fratellastro poteva accoglierlo?

Loki in quei lunghi mesi in cui aveva vissuto da nuovo dio, si era scoperto desideroso di qualcosa di più, di amore forse, ma non ne era certo. Come avrebbe potuto infondo? Lui, il disastroso figlio di Odino…eppure quando l’aveva vista un qualcosa dentro era scattato. Non riusciva bene a spiegarselo, era come un fastidio all’altezza dello stomaco, come un desiderio incontrollato di girare la pagina successiva per sapere la fine di una storia perché di lei sapeva fin troppo.

La ragazza di cui stiamo parlando è una strega, una fattucchiera di vecchio ordine, ha abbastanza anni da potersi dire adulta in confronto all’eternità di Loki e la loro conoscenza scava nel passato di entrambi, un passato che non era mai stato cancellato. V’era una delle molte chiese intitolate al nome del Dio che capitò fra capo e collo durante un momento molto strano. Loki era senza freni, senza anima, senza remore, usava e gettava via i suoi adepti e molti non sopravvivevano alla caduta. Lei era una delle tante sopravvissute, portava ancora addosso i segni del suo abbandono e subito capì, ricordò. Era stato aiutato ad entrare in un santuario di Odino per rubarne un diadema molto prezioso, non era importante, eppure serviva per schernire il padre cieco ai suoi richiami di attenzione. Il tutto successe molto velocemente e fu così che Loki sparì nella polvere lasciando lei e gli altri seguaci a gestire un casino ben più grande dei loro poteri. Fu solo durante un ballo al palazzo di Asgard, Thor aveva insistito per farlo socializzare, che la rivide. Fu come nei film degli umani per Loki. Per alcuni momenti non aveva avuto occhi solo che per lei. Lei che era Bibbia dei suoi sbagli, lei che portava il peso delle sue scelte, eppure non lo aveva odiato.
-Loki.- Lo osservò con lo sguardo in pace, cosa che lo destabilizzò non poco. –Ho sentito che sei cambiato.
-Già.- Ammise iniziando a camminare, invitandola a seguirlo in un luogo meno affollato. Arrivarono ad una terrazza deserta e Loki ne fu immensamente grato. – Credo di doverti delle scuse, strega.
-Il mio nome è Eleen.
Annuì .-Certo, perdonami.- Strinse il ferro battuto che faceva da perimetro alla terrazza.- Io…mi dispiace, Eleen.- Alzò lo sguardo su di lei che però osservava il sole calare dietro il profilo di Asgard.
-Non devi. Ho fatto le mie scelte, Loki, ho scelto di seguirti e ne ho subito le conseguenze. Sono stata in collera con te per…-Sorrise divertita.- …così tanti anni.- Enfatizzò posando brevemente lo sguardo su di lui. Il vento soffiava tiepido dell’estate in arrivo. –Ho smesso di odiarti e ti ho accettato. Chiamami stupida, ma non ho mai smesso di credere in te.
Lui corrugò le sopracciglia, confuso, un po’ arrabbiato.- Come puoi dire così? Io sono stato la causa di così tante sofferenze che non mi basterebbe questa vita per rimediarvi!
-Non per niente sei morto tre volte.- E scoppiarono a ridere d’improvviso.
-Santo cielo, non ridevo da…beh da molto.- Si spostò i capelli dal viso , lasciando che quel calore si espandesse nel petto. Aveva fatto ammenda ed era stata accolta.
Eleen da quel giorno decise che Asgard non era poi un così brutto posto in cui vivere e vi rimase. Entrò a far parte della corte di consiglieri di Thor, nuovo Re di Asgard, affiancando Loki nelle missioni che gli venivano affidate. Eleen divenne presto ciò che mancava nella vita di molte persone. Il fatto di avere dei poteri e di possedere conoscenze molto antiche riguardo la cura  e la guerra era un fattore del tutto secondario, poiché spesso le parole riuscivano ad evitare ben peggior conflitti.
Loki si era interrogato più volte di quanto volesse ammettere sulla sua favorita. Era sempre stata lì in decenni di vita spericolata, ed ora rieccola al suo fianco. Lo aveva subito inquadrato per quel che era diventato e non per quel che era stato. Quello fu il gesto più significativo di qualsiasi altro gli fosse stato offerto in segno di amicizia. Si chiese se Eleen potesse essere colei su cui confidare, l’unica persona a cui affidare le armi per poterlo distruggere e le possibilità di poterlo curare.
Thor, in quei giorni, lo vedeva più pensieroso del solito. Certo, non era più il Loki di una volta, anche se il ghigno faticava a perderlo, bensì una sua versione più matura, più consapevole.
-Cosa ti affligge fratello?- Lo raggiunse sul trono, Loki alla sua destra.
Alzò lo sguardo verso l’altro e Thor dovette obbligarsi a smettere di sorridere stupidamente. –Mi merito qualcosa? Mi merito qualcosa dopo tutto questo?
-Loki…non puoi passare il resto della tua esistenza a fustigarti per le tue scelte. Ci stai ponendo rimedio un giorno alla volta e, fidati, rispetto a prima abbiamo fatto passi da gigante.- Una pausa.- Stai parlando di Eleen vero?- Loki abbassò lo sguardo, le gote avvaparono. Non aveva mai toccato certi argomenti con Thor. – Sono certo che non ti scaccerebbe.- Gli diede una pacca sulla spalla per poi riattraversare la sala del trono. – Non lasciare che la paura ti fermi, fratello.
Fu così che, scioccamente, aveva invitato Eleen sulla terrazza dove avevano parlato la per la prima volta dopo decenni. Aveva il cuore a mille, il fiato corto e le mani avevano iniziato a sudargli come uno stupido umano in presa a sbalzi di temperatura. Lei lo sorprese apparendo dal nulla, era così teso che fu una fortuna che il cuore non gli fosse schizzato in gola.
-Mi hai invitato qui?
-Sì. Volevo parlarti.
Eleen si avvicinò a lui facendogli morire le parole in gola. Le spalle di Loki trovarono ben presto il vuoto, sotto invece la ringhiera in ferro battuto, a trattenerlo dal precipitare.
-Non credo che le parole siano necessarie, Loki.
-Ne sei certa?- Era perso negli occhi scuri di lei, nella sua pelle abbronzata dal sole del deserto in cui viveva prima e in cui tornava spesso, nei capelli schiariti dai caldi raggi e nelle cicatrici che mostrava fiera proprio sul collo. – Potresti sbagliarti.
-Potrei?- Gli avvolse il viso fra le mani, che di femmineo e delicato avevano ben poco. – Loki, non ho mai smesso di esserti accanto anche quando non provavo altro che risentimento nei tuoi confronti. Potrei mentirti, certo, ma tu sei il dio delle menzogne…dimmelo tu.- Sussurrò appena prima che lui prendesse a baciarla come si riprende a respirare dopo una lunga apnea. Era sciocco pensarla così? Sì, decisamente. Era stupido lasciarsi trasportare dal fiume dei propri desideri, ma era incontrollabile, inevitabile. Loki che di amore ne aveva conosciuto molto poco lungo la sua esistenza si era trovato ad affogarci dentro, scoprendo di poter respirare.

Loki aveva deciso di lasciarsi amare anche se lui, di amore, non ne sapeva poi molto.

 
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