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Autore: metformin_86    12/07/2020    5 recensioni
E' il 12 luglio, il giorno del compleanno di Kogure e Mitsui ha deciso di aiutarlo a realizzare il suo progetto: una cena per tutti cucinata interamente da Kogure e Mitsui. Ma il numero 14 ha anche un suo progetto, la cui buona riuscita è affidata a Rukawa e Hanamichi. Cosa mai potrebbe andare storto?
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Kiminobu Kogure
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Volpeeee. Muoio! " si lamentò ad alta voce Sakuragi
"Shhh - lo rimbeccò Rukawa - Non fare tutto questo casino o ti sentiranno"
Hanamichi sbuffò "Ma davvero dobbiamo stare qui tutto il dannato pomeriggio? Fa un caldo boia, ho fame e mi annoio a morte"
"Nh. Sembri un bambino di tre anni, do'hao. Manca solo che tu ti metta a frignare perché vuoi il gelato"
"In effetti - provò a buttarla lí Hanamichi, con fare tentatore - se me ne volessi offrire uno..."
"Scordatelo. E ora vieni qui"
Borbottando e ringhiando parole solo parzialmente comprensibili sull'insensibilità delle volpi, Hanamichi si accovacciò accanto al numero 11 e sbirciò oltre la siepe della casa di Kogure.
Un secondo dopo gli occhi gli si sgranarono in un'espressione beata. Fece per portarsi due dita alla bocca e fischiare, ma Rukawa lo bloccò per tempo con un pugno che lo fece cadere lungo disteso sull'asfalto, a soli pochi centimetri dal grosso scatolone di cartone che Mitsui aveva chiesto loro di tenere d'occhio.
"E brava kitsune - lo rimproverò Hanamichi - vedi di distruggerlo entro sera, cosí sí che il Baciapiselli sarà estasiato"
Il numero 11 aprí la bocca per dirgliene quattro ma ci ripensò. Un minuto in più di scimmia parlante equivaleva ad un minuto in più in cui rischiavano di farsi beccare e, se c'era una cosa sulla quale era d'accordo con l'idiota, era il fatto che Mitsui ne sarebbe stato tutt'altro che contento.
Tornò a concentrarsi sulla casa oltre la siepe. Dopo qualche attimo, la sensazione di qualcosa di caldo e sudaticcio contro la sua spalla lo informò che il do'hao era di nuovo accanto a lui.
Passò qualche attimo di silenzio e Rukawa si stava quasi illudendo di poter passare il resto del pomeriggio in pace quando, con suo sommo orrore, la scimmia si mise a ridacchiare.
"Ma lo vuoi capire che non dobbiamo farci beccare?" ringhiò
"Scusa - disse Hanamichi, con fare fintamente colpevole - È solo che...quanto adorabile é il Baciapiselli col grembiulino?"
Rukawa si girò perplesso verso la finestra e , suo malgrado, rischiò di strozzarsi con la propria saliva.
Alla finestra che dava sulla cucina di Kogure erano apparse le due sagome dei loro compagni di squadra. Mitsui,vestito con una t-shirt bianca , di cui aveva arrotolato le maniche, e la bandana dell’adidas in testa era stato costretto da Kogure ad indossare un grembiule con una fantasia di fiori e api, che era stato rubato dai cassetti della madre del numero 5, e si aggirava per la cucina del vicecapitano con l’aria di voler saggiare la consistenza del pavimento nella speranza che questo si aprisse e lo lasciasse sprofondare.
 Il numero 5, di contro, saltellava da un fornello all'altro, allegro anche più del solito, con addosso un grembiule azzurro con le rondini. Sbuffi di farina gli sporcavano il viso e qualche ciocca dei capelli, ma sembrava non darci peso, anzi: più si impiastricciava, rovesciava cose e rischiava di amputarsi falangi, più sembrava contento.

"Grazie mille di avermi assecondato" disse allegro Kogure, iniziando a rompere delle uova in una ciotola
"Oh beh - rispose impacciato Mitsui, lasciando perdere per un attimo il grembiule- di...di niente. Cioé, hai il diritto di festeggiare il tuo compleanno come vuoi, no?"
Kogure lo guardò con uno sguardo indecifrabile "Ad ogni modo - ridacchiò - é stata una scena che non dimenticherò mai"
Un borbottio indistinto che suonava un po’ come 'gorilla prepotente' sfuggì dalle labbra del numero 14. 
Il ridacchiare di Kogure crebbe fino a trasformarsi in una risata.
“Allora – chiese Mitsui, accorrendo in soccorso del numero 5, che stava tentando di pesare della farina – a che punto siamo con la tabella di marcia?”
Kogure si mise a spuntare ad alta voce la sua lista mentale “Allora…mini sandwich, fatti…onigiri fatti…vassoi del sushi pronti…cesta degli snack a posto…pastella per i takoyaki ci siamo…Ora prepariamo la torta e l’impasto per i dorayaki…e poi?Ho dimenticato qualcosa?”
“Hai dimenticato le tortillas arrotolate e i fritti” sbuffò Mitsui, ricordando il mancato incidente di poco prima con la padella dell’olio
“Ah già – rise allegro Kogure – gamberi e pollo fritti, fatti!Direi che potremmo quasi aprire un ristorante”
“No – lo prese in giro Mitsui – Scusami ma voglio vivere”
Per un attimo negli occhi del numero 5 comparve un’espressione che, al numero 14, parve quasi ferita. Mitsui stava quasi per chiedergli scusa quando, tutto ad un tratto, il viso di Kogure tornò ad illuminarsi e il ragazzo con gli occhiali scoppiò a ridere.
“Sono un pasticcione lo ammetto ma…”
“…ma sei il mio pasticcione”
“…ma il risultato finale è sempre ottimo”
Le ultime due frasi furono pronunciate assieme e si confusero l’un l’altra.
“Che cosa hai detto?” chiese il vicecapitano, un tono tra il divertito e il confuso nella voce.
Mitsui aveva abbassato gli occhi a terra. Era rosso in viso.
“Niente – bofonchiò – una cosa a caso che non c’entrava niente”
“Mitsui…” iniziò Kogure in tono incerto ma, proprio in quell’istante, il campanello suonò…
 
“Ma uffaaaa… - protestò Skauragi, alzando di nuovo la voce – Chi è questo stronzo guastafeste? Io volevo vedere come andava a finire”
“Shhh. Scimmia!Zitto! – sibilò Rukawa – Devi stare zitto. E poi – continuò in tono esasperato – dove pensi di essere, al cinema?Non va a finire in nessun modo”
Il numero 10 fissò incredulo il compagno “Volpino ma che sei scemo?Ci stava per scappare un bacio…te lo dice il tensai
“Sì certo, come no” sbuffò Rukawa
“Ma è vero – protestò Hanamichi, intercettando con la mano il pugno del numero 11 – ascoltami volpetta ingenua!Non dirmi che non l’hai notato. Punto primo: il Baciapiselli ultimamente sta sempre appiccicato al Quattrocchi. Punto secondo: ha rischiato di fare a botte con il Gorilla pur di assecondarlo in questa sua idea della festa di compleanno home made. Punto terzo…ok non c’è un punto terzo ma era…era chiaramente evidente a chiunque non fosse una scimmia con le fette di prosciutto sugli occhi”
Il numero 11 alzò gli occhi al cielo “Argomentazione scientifica, scimmia!Non c’è che dire…Ti ricordo che anche tu mi stai sempre appiccicato ultimamente e, la settimana scorsa, hai litigato con Akagi perché ci concedesse mezz’ora di pausa pranzo in più in modo che potessimo andare fino al negozio di ramen di cui ti avevo parlato. Secondo la tua stessa teoria dovresti essere a un passo dal cacciarmi la lingua in bocca”
Tacquero entrambi.
Un attimo di silenzio calò tra di loro. Un attimo di troppo per i gusti di Rukawa, che iniziò a sentirsi terribilmente a disagio.
Aprì la bocca, cercando qualcosa da dire ma in quel preciso istante un’esplosione scimmiesca lo travolse
“Ma che cazzo vai blaterando, kitsune? – ruggì – Io e te…ma come ti viene in mente una pazzia del genere! Io ti ho accompagnato al ramen shop solo perché l’hai smenata tutta la mattinata sul fatto che fosse il migliore di Kamakura. E se proprio vuoi saperlo…”
“No – lo interruppe Rukawa – non voglio saperlo! E ora taci una buona volta, che c’è Akagi…”
“Ma che cazzo dic…” iniziò Sakuragi, ma dovette interrompersi.
La maledetta volpe aveva ragione.
 
Con un’espressione che non riusciva a celare completamente un pizzico di delusione, Kogure fece accomodare Akagi in cucina.
“Noi…noi stavamo preparando i dolci” disse a mo’ di spiegazione.
“Mh. Questo posto è un disastro” osservò il numero 4, scrutando con sguardo severo tutta la cucina.
Mitsui lo guardò in cagnesco.
“Ab...abbiamo cucinato tutto il giorno – disse Kogure a mo’ di spiegazione; l’entusiasmo stava rapidamente svanendo dalla sua voce – Comunque…comunque vado a prenderti un grembiule, così ci puoi dare una mano, se ti va”
Uscì dalla stanza e , non appena si fu richiuso la piccola porta bianca alle spalle, Mitsui e a Akagi tornarono a scambiarsi occhiatacce.
“Hai intenzione di rovinargli la festa?” chiese acido il numero 14
“No- rispose indifferente Akagi – sono semplicemente venuto per tenervi d’occhio”
“Tenerci d’occhio – sbottò Mitsui – Certo che hai una bella faccia tosta! Io e Kimi ci stiamo spaccando la schiena da stamattina. Tu, con la scusa del ‘è una roba da ragazzini delle medie’, ti sei scansato gran parte del lavoro. E ora vieni pure qui per criticare”
“Per osservare – lo corresse il numero 4 – E, quanto ai ragazzini delle medie, a quanto pare è proprio una squadra delle medie quella in cui gioco! Se ci tieni a saperlo, gli altri hanno preso questa vostra trovata della festa come la scusa perfetta per saltare l’allenamento di oggi. Mi sono trovato in palestra da solo, come un idiota”
“Non ti saresti trovato da solo, se, per una volta, non avessi fatto la testa dura e avessi assecondato il tuo migliore amico” lo rimbeccò seccato Mitsui.
Rispettava la dedizione di Akagi, davvero. Ma, in fondo, si trattava di saltare un solo allenamento a settimane di distanza dalla ripresa della scuola e del campionato invernale. E , pensò, considerato tutto il sostegno che Kogure aveva sempre dato al numero 4, Akagi avrebbe dovuto mostrarsi più flessibile, almeno in quell’occasione.
“Tu invece ultimamente sembri assecondarlo in tutto”
La voce del capitano lo scosse dai suoi pensieri.
“Come?”
“Tu invece – ripetè Akagi, sottolineando ogni singola parola – ultimamente sembri assecondarlo in tutto”
Mitsui lo guardò freddo. “Cos’è sei geloso?” chiese in tono insolente.
“Diciamo che mi piacerebbe capire che intenzioni hai” rispose Akagi, sostenendo lo sguardo del numero 14.
Rimasero in silenzio per qualche istante.
“Cosa vorresti dire?” azzardò Mitsui
“Non provarci nemmeno per un istante, Baciapiselli! Sono settimane che lo fai vivere a Disneyland.Feste, sorprese, gite, ‘ti accompagno a casa dopo l’allenamento’. Ma presto questa specie di idillio estivo finirà e io non voglio raccogliere i cocci del mio migliore amico per i corridoi dello Shohoku, quando non saremo più agli allenamenti. Allora, hai intenzione di fare sul serio o no?”
Passò qualche attimo di silenzio teso.
“Sì” avrebbe voluto rispondere infine Mitsui, ma non ne ebbe il tempo.
In quel preciso istante Kogure rientrò nella stanza con in mano un grembiule fucsia e , contemporaneamente, dall’esterno della casa si levò un grido.
 
“Te l’avevo detto volpaccia cocciuta! – sbraitò Hanamichi, in tono trionfante; si era alato in piedi, le braccia tese verso il cielo ad esultare – Il Baciapiselli è innamorato del Quattrocchi!…lo spirito di osservazione del tensai è infallibile…”
Rukawa gli si avventò letteralmente addosso, cercando di premergli le mani sulla bocca “Scimmia rincoglionita – lo insultò – ma possibile che non riesci a stare calmo?Rovinerai la sorpresa a Mitsui così”
“Direi che per quello è un po’ tardi” commentò una voce alle loro spalle.
Si bloccarono, come pietrificati.
Kogure, Akagi e Mitsui erano fermi in piedi davanti a loro. Il vicecapitano aveva l’aria trasognata, solo lievemente imbarazzata, il numero 14 di contro era fumante.
“Ciao ragazzi - li salutò Hanamichi, liberandosi dalla presa di Rukawa con un calcio – come va?”
“Come va un corno! – ringhiò Mitsui – Mentecatto!”
E, senza lasciare a Sakuragi il tempo di parlare, si gettò su di lui.
Il numero 10 rotolò di lato e , nel fare questo, finì dritto sulla grossa scatola di cartone che cedette sotto il suo peso.
Si udì uno strano rumore, come un gemito, poi una sagoma nera schizzò fuori dalla scatola e corse via.
“Merda” imprecò Rukawa, alzandosi di scatto e inseguendola.
Un attimo dopo anche Mitsui si era unito all’inseguimento.
“Scusa Quattrocchi eh – gridò Hanamichi, precipitandosi dietro agli altri due – recuperiamo il tuo regalo e torniamo. Tanti auguri!”
Kogure rimase a guardarlo fermo in mezzo alla strada, gli occhi spalancati.
“Ma…ma che sta succedendo?” chiese, voltandosi verso Akagi, che, per tutta risposta scosse la testa.
“Non l’hanno fatto, davvero – borbottò, sconsolato – Non l’hanno fatto davvero”
 
Il numero 5 tornò a concentrarsi sull’orizzonte. Per parecchi minuti non vide nulla se non la strada vuota, poi , all’improvviso, le sagome dei tre apparvero e si fecero via via più vicine.
Kogure sgranò ancor più gli occhi. Un sussulto gli attraversò il petto.
Mitsui teneva tra le mani una palla di pelo nera, che dimenava allegra la coda e le quattro zampe, contorcendosi nel tentativo di leccare le mani al numero 14.
“Scusa- disse avvicinandosi a Kogure  – Doveva essere una sorpresa durante la cena, ma…”
“M..mi hai regalato un cucciolo?” chiese tremante Kogure, allungando le mani,incredulo, a prendere la palla di pelo che Mitsui gli stava porgendo incoraggiante.
Il numero 14 annuì. Akagi scosse nuovamente la testa “Non si fa” borbottò.
Kogure sembrò non sentirlo. Strinse l’animale al petto. Il cagnolino guaì felice e, dimenando le zampe, inizò ad arrampicarsi e prese a leccare l’orecchio del numero 5, mentre gli occhi di quest’ultimo si facevano pericolosamente luccicanti.
“Ohhh – ridacchiò felice Sakuragi – è coccoloso proprio come il Quattrocchi. Baciapiselli lo hai scelto alla perfezione”
A quelle parole Kogure realizzò di non essere da solo. Arrossì di colpo e smise di strofinare il viso contro il muso del suo nuovo cane.
“Beh – disse imbarazzato – grazie..grazie a tutti”
Sakuragi scosse la testa “No…no ,Quattrocchi, ti sbagli: quel regalo è solo del Baciapiselli.Quanto al nostro ehm…eccolo che arriva!” gridò felice.
Si girarono tutti verso la direzione indicata dal numero 10. Akagi sbiancò.
Dall’altro lato della strada Miyagi e Ayako avanzavano, madidi di sudore, portando sopra le teste un enorme gonfiabile di circa 5 metri.
“Non è giusto – protestò il numero 7, quando finalmente furono arrivati ed ebbero posato la gigantesca cosa a terra – Avete cominciato senza di noi!”
“Ehm…beh Ryochin non è andata proprio così – lo placò Hanamichi – Comunque – proseguì, rivolto a Kogure, ignorando le occhiatacce di Mitsui e Akagi – originariamente dovevamo aggregarci al regalo di Micchi, ma dato che il Gori ha rotto le palle sul fatto che non si regalano animali e che era meglio qualcosa per il mare. Noi ecco ti abbiamo preso…”
“Un unicorno galleggiante gigante?! – tuonò Akagi incredulo – Avete davvero usato i soldi del regalo di squadra per comprare un unicorno galleggiante gigante?”
“Hey – protestò Miyagi – non è un semplice unicorno gigante. Guardate!”
E , sotto gli sguardi curiosi di tutti, premette un bottoncino nascosto vicino alla criniera rosa. Si udì un ronzio, poi, dalla sommità della testa dell’animale, iniziarono ad uscire grosse bolle trasparenti”
“Fa le bolle di sapone” rise Kogure felice, mentre, tra le sue braccia, il cucciolo nero abbaiava soddisfatto.
Perso com’era nell’estasi di quel momento, non si rese conto che, accanto a lui, Akagi era sul punto di esplodere.
“Voi siete solo un branco di idioti! – sbraitò- Come vi è passato per la mente? Io vi…”
Ma non seppero mai cosa avrebbe voluto fare Akagi perché, in quel momento una grossa bolla di sapone rotolò verso di lui e gli esplose in bocca.
Sakuragi e Miyagi si spanciarono dalle risate e, un secondo dopo, dovettero schizzare via, per sfuggire ai pugni del Gorilla, totalmente sordo ai richiami del vicecapitano che lo pregava di calmarsi.
 
“Questo è il più bel compleanno di sempre – commentò allegro Kogure, quando finalmente riuscì a riportare tutti in casa – grazie”
“Di…di nulla - borbottò Mitsui, abbassando gli occhi al suolo – solo…non so se facciamo più in tempo per i dolci”
Kogure guardò l’orologio sul muro del corridoio che collegava la cucina alla sala da pranzo…tra l’inseguimento del batuffolo di pelo, il salvataggio di Miyagi e Hanamichi dalle mani di Akagi e gli sforzi per trovare una collocazione al gigantesco unicorno avevano perso quasi due ore. Era ormai ora di darsi una sistemata e di cominciare con la cena
“Probabilmente no – sospirò – ma fa nulla. Dovrei avere del gelato in frigo. E di cibo ce n’è in abbondanza”
“Sicuro? – gli chiese dubbioso Mitsui – Io…ehm…io volevo che…”
Si bloccò, incapace di dire quella frase che , nella sua testa, avrebbe definitivamente gettato la sua dignità alle ortiche. ‘Io volevo che tutto fosse perfetto’. Si sentiva ridicolo solo a pensarlo.
“In effetti – lo anticipò Kogure – Manca qualcosa. Noi…ehm…non avevamo un discorso in sospeso?Quella cosa di cui parlava Hanamichi…”
Mitsui si fece di mille colori ma , coraggiosamente, fece un passo verso il numero 5 e gli posò le mani sui tricipiti
“Sicuro che vuoi che te lo dica adesso?-chiese- Mentre siamo ambedue sudati e coperti di farina?Non vuoi…boh…un appuntamento come si deve?”
Gli occhi di Kogure si illuminarono. “Sudati e coperti di farina andrà benissimo” confermò.
Mitsui sorrise. “Beh allora se per te va bene…io...ehm…io credo di essermi preso una gran cotta per te…da tipo mesi. E vorrei che tu fossi il mio…”
Le labbra di Kogure si serrarono su di lui a zittirlo. Il numero 5 gli buttò le bracci al collo e  tirandolo a sé, si abbandonò ad una sorta di impacciato casque. Continuarono a baciarsi
Una sagoma scura sgattaiolò nella penombra del corridoio.
Tutto felice il nuovo componente della famiglia Kogure, che il numero 5 aveva prontamente soprannominato testuggine, si lanciò verso il suo padrone, rompendo il precario equilibrio in cui si trovava e mandando lui e Mitsui a gambe all’aria.
“Testuggine” protestò divertito Kogure.
Per tutta risposta il cagnolino si arrampicò sui due ragazzi e , con aria soddisfatta, iniziò a leccare la faccia ora a Kogure, ora a Mitsui.
 
Fermo all’inizio del corridoio Hanamichi osservò la scena divertito.
“Che guardi, do’hao? – lo apostrofò Rukawa avvicinandosi – Così sembri un maniaco!”
“Shhh – gli fece Hanamichi , portandosi l’indice della mano destra alle labbra – Non fare casino! Ammiro la prova della mia genialità”
Il numero 11 alzò gli occhi al cielo “Tu che dici non fare casino è il colmo: hai praticamente sputtanato Mitsui a forza di berciare”
“Vero – osservò Sakuragi, come meditabondo – Ma le intuizioni del genio erano o non erano esatte?”
“Te lo concedo – disse seccato Rukawa. Poi addolcì il tono – Ma se erano esatte le tue, lo erano anche le mie”
Hanamichi si voltò a guardarlo, gli occhi ridotti ad una fessura “Che cosa vorresti dire dannato volpino?”
“Che ti piaccio”
“Non essere ridic..” cominciò Hanamichi, ma fu interrotto dalla sensazione di un paio di labbra contro le sue. Rukawa lo baciò a fondo, penetrando fino a che le loro lingue non si intrecciarono, e continuò a baciarlo e ad accarezzargli il viso fino a che, dalle labbra del numero 10, non si levò un gemito.
Solo allora, si staccò soddisfatto.
“Dannata volpetta! – protestò Sakuragi – Devi sempre averla vinta tu? e comunque sì, sì mi piaci, contento?Ora mi aspetto quantomeno un cane tutto mio e una festa a sorpresa come ricompensa, esattamente come li ha avuti il Quattrocchi”
“Scordatelo” lo rimbeccò Rukawa, ma aveva un tono divertito
“Oh e perché no? – piagnucolò Hanimichi – in fondo me lo sono meritato”
“Per che cosa esattamente te lo saresti meritato?E comunque – aggiunse Rukawa – non ti regalo un cane perché io ho già 5 gatti. E a nessuno di loro piacciono i cani”
“Oh – commentò un po’ deluso Hanamichi – oh ok. Allora – riprese speranzoso – potresti regalarmi un gattino!”
“Vediamo” disse Rukawa, cercando di stuzzicarlo.
Ma Hanamichi era già partito in quarta
“Sì, sì – ripetè in tono deciso – un gattino per il mio compleanno, sarebbe perfetto”
“Vediamo se fai il bravo”
“Un gattino rosso per il mio compleanno. Sarebbe ancora più perfetto”
“Scimmia..”
“Un gattino rosso e lo chiamerò basket!”
“SCIMMIA!”
Sakuragi si voltò esasperato. “Che c’è, volpino maledetto? – protestò – Lasciami fantasticare.”
“Quando sei nato?”
Il volto di Hanamichi si tinse lievemente di rosso “Oh giusto…il primo aprile”
 
Nda: Visto che oggi è il 12 luglio mi è sembrato che Kogure si meritasse una fic di buon compleanno. E ovviamente un Mitsui con tanto di fiocco al collo. Fic fluffosissima e per nulla filosofica, che dedico a tutti quelli che, tra letture e recensioni, mi appoggiano da ormai mesi nella mia MitKo mania. Siete fantastici :)
 
 
 
 
 
 
   
 
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