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Autore: CatherineC94    12/07/2020    1 recensioni
" E poi che cos'è la vita senza qualche rischio?"
Tutta la storia passata e presente raccontata attraverso gli occhi del malandrino per eccellenza, Sirius Black.
Genere: Angst, Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'I Malandrini'
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«Benjy Fenwick, se n’è andato anche lui, abbiamo ritrovato solo dei pezzi…»*



 
Se ti tagliassero a pezzetti [ Settembre 1981]
 
Da poco tempo aveva capito cosa significasse perdere qualcosa, anzi qualcuno d’importante; si era sentito sventrato, distrutto e lasciato lì sul suolo a morire senza alcuna speranza. Come se la felicità fosse scomparsa tutta all’improvviso e il mondo non avesse più colori; il cielo era blu ma per lui era solo lì, fermo imperituro e crudele. Le notti erano uguali alle ore diurne; i colori che prima rapivano i suoi pensieri vale a dire panorami,  immagini bieche e pallide emozioni ora non esistevano più.
Si sentiva in balia di un gioco più grande di lui e tipicamente adorava fare parte di qualche subdolo gioco, ma in quel momento proprio no; non era pronto, non aveva più alcun stimolo, niente valeva la pena, niente meritava il suo interesse. Niente tranne Harry, James e Lily; gli altri malandrini forse, anche se Remus era scomparso chissà dove a fare le missioni segrete di Silente. Forse in quel caso c’era un senso, gli occhi di Harry; al contrario però l’unico sentimento che sentiva era un leggero fastidio all’altezza dello stomaco quando durante la sua giornata quella fitta lancinante gli ricordava che poco tempo prima aveva perso l’unica donna che aveva mai amato.
I ricordi affioravano continuamente nella memoria; quasi chiudendo gli occhi se la ritrovava di fronte e nelle narici il suo profumo. Poi li apriva e si ritrovava nel deprimente salone di casa, da solo e lei dove cavolo era finita?
Marlene era stata trucidata assieme a tutta la sua famiglia; assieme ai suoi fratelli e sorelle, assieme ai suoi nipotini che Sirius aveva imparato a coccolare e vezzeggiare. Si era sentito quasi preso in giro dal destino che gli aveva dato la prova di un’estrema felicità ma  con fare altezzoso aveva ripreso tutto lasciandogli un conto cospicuo.
Erano passati pochi mesi, ma erano per lui solo ore; il dolore pulsava continuamente e il respiro mancava. Cedeva, momento dopo momento, cadeva  a pezzi perdendo ogni fattezza umana e sentiva che sarebbe davvero mancato poco prima di scomparire per sempre. Non l’aveva fatto per suo fratello e per il suo figlioccio; non li avrebbe abbandonati, loro erano l’unica ancora che lo tratteneva in vita, l’unica ragione.
Nei pomeriggi inoltrati di solito sedevano sulla veranda; la casa era antica però quel luogo lei lo adorava. Si appallottolava contro il suo petto spesso avvolta da una veste da strega blu, aggiustava i ricci e sospirando ammetteva: «Avrei forse il desiderio di fare così finché non diventeremo vecchi e grigi»; Sirius a quel punto rideva sguaiato  e baciando la sua guancia costellata da fitte lentiggini e mormorava:« Tu diventerai bianca, io sarò per sempre attraente». Marlene rideva e lo baciava felice e questo bastava; si gli sarebbe bastato per sempre.
Ma in quella sedia non c’era più nessuno, solo un suo vecchio scialle forse dimenticato quella dannata mattina dalla fretta; dalla fretta di morire forse. Ora lì c’era lui seduto, assieme a tre bottiglie del suo liquore migliore finché un lampo argenteo lo fece riscuotere, era il patronus di Silente che lo informava di una riunione imminente; meglio così, forse era la volta buona per raggiungerla definitivamente.
 
Arrivato al Quartier Generale si guardò intorno e stupidamente cercò James, quando si rese conto che lui non ci sarebbe stato poiché nascosto assieme a Lily  e Harry quindi si sedette sbuffando; di lato Benjy Fenwick si guardava le mani assente. Dopo circa mezz’ora si era visto appioppare una missione assieme a lui e Edgar Bones; prima di congedarsi si voltò verso l’uomo che ancora sembrava perso in un’altra dimensione.
«Fenwick, io mi farò vedere per le sette al punto stabilito» sbottò insistente.
Lui si guardò ancora le mani e annuì noncurante; a quel punto l’interlocutore aveva perso un po’ di pazienza e con fare brusco gli chiese cosa avesse; l’uomo alzò il viso  e Sirius notò che la sua barba era incolta e  capelli erano un groviglio di rovi.
Sembrava distrutto, pezzo dopo pezzo.
«Due giorni fa Martha è stata uccisa» disse con tono amaro senza che nessuno gli chiedesse niente; guardandosi ancora una volta le mani mormorò:«Morta, senza vita, bianca e fredda».
A Sirius mancò il fiato in gola preso alla sprovvista e seppe solo mormorare: « M-mi dispiace Ben»; Benjy era più grande di lui, Tassorosso e sempre gentile. Sirius lo ricordava allegro e spensierato nei corridoi di Hogwarts assieme a Martha la sua storica ragazza che poco tempo dopo diventò sua moglie.
«Hanno distrutto casa nostra nel Devon, sai stavamo costruendo una stanza in più Martha era incinta» aggiunse con voce atona.

Pezzo dopo pezzo, Sirius stava crollando pezzo dopo pezzo.

Gli strinse la spalla forte, come per dirgli “Io ci sono” per quanto in quei minuti fosse del tutto superfluo, sapeva bene che per una perdita del genere era tutto inutile, parole, gesti, abbracci.
«Questo anello era suo, splendido vero? L’ho tenuto io, così da tenerla vicina» gli disse mostrando la mano che prima tanto guardava contenente un anello con una pietra ovale viola; Sirius quasi sbiancò sentendo quel tono e senza riuscire ad aggiungere altro uscì fuori a prendere aria.
Gli tremavano le gambe, era la prima volta che succedeva. Dopo la morte di Marlene a stento si riconosceva allo specchio, ritrovandosi sconosciuto e distorto; dov’era finito l’uomo che non aveva paura di nulla? Dove si trovava colui che aveva osato sfidare tutti i Black?
Perso, smembrato.
Si ritrovò chissà come di fronte al cancello di Godric’s Hollow e gli parve di vedere dalle tendine che James stava tentando di calmare Harry; lo sentiva piangere a dirotto e per un attimo sentì la vecchia fiamma emotiva che un tempo aveva provato.
Fece un balzo in avanti e con fare sicuro, armandosi del sorriso più  felice che potesse artificiosamente mettere su e suonò alla porta; sentì il dannato gatto miagolare ed aspettò che Lily aprisse.
«Sirius! Tutto bene? Sei bianco come un lenzuolo!» gli disse veloce senza nemmeno dargli il tempo di contro ribattere.
L’uomo alzò gli occhi al cielo mormorando:« Ormai siamo in modalità mamma apprensiva!»; entrò e veloce raggiunse James che in modo ridicolo tentava di mettere a letto il figlioletto.
Harry, con le lacrime agli occhi quando lo vide parve calmarsi di botto; agitò i piccoli pugni e protese le braccia verso di lui.
«Vieni figlioccio, lo so che aspettavi me» pigolò Sirius gaio per la prima volta dopo settimane; James lo guardò interdetto trattenendo una risata di fronte alla scena.
«Cosa succede Felpato? Tutto bene?» domandò l’amico afferrando una Burrobirra e porgendo un’altra a Sirius.
Sirius sbuffò fintamente stufo cullando Harry che piano cadeva fra le braccia di Morfeo sereno; guardò i suoi due migliori amici e bisbigliò: «Sono fantastico non c’è bisogno che lo diciate, guardatelo il mio figlioccio mi riconosce a pelle».
Lily alzò le mani arrendevole e divertita mentre si dirigeva in cucina per preparare la cena e James riponeva Harry nella piccola culla; dormiva beatamente.
Sirius lo guardò dolce e forse il motivo per il quale si era ritrovato lì era proprio questo; ritrovare il motivo per vivere e combattere, ed Harry era quel motivo. Bevve un sorso della bevanda.
«Stasera vado in missione con Benjy e Edgar, non so cosa succederà volevo vedervi» mormorò mesto mentre James impallidiva.
«Cosa dovrebbe succederti? Felpato non dire assurdità. Vorrei tanto essere al tuo fianco stanotte» rispose l’amico frustrato.
Sirius scosse la testa e disse:« Il tuo posto è qui».
James si alzò teso e misurando la stanza a grandi passi bisbigliò:« Non ce la faccio più  a stare chiuso qua»; Sirius si alzò di rimando e sorridente indicò Harry e Lily che imprecava dalla cucina.
«Hai due bei motivi per resistere» affermò.
 
Nella notte cupa Sirius si muoveva con estrema agilità; il lungo e pesante mantello lo fasciava completamente occultando la sua vera identità. Nel buio della cittadina il silenzio era assordante; Edgar si guardava intorno intimorito mentre Benjy si trascinava apatico dietro la loro scia.
Una serie di scintille irruppero nel buio.
«Il segnale, ci siamo. Malocchio ci aspetta da quella parte» affermò Edgar sollevato mentre indicava una serie di rovi alla loro destra; Sirius aumentò il passo arrivando quasi ad intravedere Moody e Dedalus che maniacali volevano dargli il cambio.
«Black tutto bene?» gli chiese Moody burbero; Sirius annuì silenzioso mentre Dedalus chiudeva il mantello pronto a scendere in azione.
«Non riesco a trovare Benjy. Sirius non era dietro di noi?» chiese trafelato Edgar mentre una sorta di terrore cupo misto a freddo s’impadronì dello stomaco di Sirius; era sicuro che fosse dietro ma non riusciva nemmeno lui a trovarlo.
«Cosa è successo? Dannazione perché non tenete gli occhi aperti!» lo redarguì Malocchio afferrando il bastone e tornando indietro assieme agli altri.
La strada era silenziosa ma non c’era alcuna traccia di Benjy; Sirius sentì una sorta di tensione cieca aumentargli in corpo facendolo stare sull’attenti.
All’improvviso una voce urlò:« Confrigo!».
Un’esplosione enorme distrusse una piccola casa alla loro sinistra e Moody urlò:« Bacchetta alla mano! Datevi una svegliata!».
Tre uomini avvolti in maschere li guardarono sprezzanti mentre una serie di incantesimi quasi li colpirono; ingaggiarono una lotta cruenta.
I mangiamorte si disposero a cerchio e lanciarono anatemi su chiunque capitasse a tiro, Sirius evitò per un pelo una maledizione da uno di loro che rise sprezzante.
«Traditore del tuo sangue! Presto raggiungerai la McKinnon» ululò la voce stridula di Bellatrix; il poco sangue rimasto nelle vene di Sirius ribollì e gli oscurò quasi la vista dalla rabbia.
Così in preda all’ira iniziò a lanciare maledizioni senza pietà, riducendola in ginocchio e guardandola sprezzante mormorò: « Non osare parlare di lei. Tu meriteresti di morire non lei!».
Una folata di vento lo spostò, costringendo gli altri a disporsi dietro di lui mentre sua cugina rideva; di fronte a loro Lord Voldemort apparso in tutta la sua mostruosità intimò ai suoi di ritirarsi.
Sirius si gettò all’inseguimento ma in un gettito oscurità scomparvero.
Si voltò mesto e vide che Edgar e gli altri erano malconci ma vivi, però di Benjy nessuna notizia; si  alzò titubante e sentì nell’aria un odore nauseabondo forse provocato dall’esplosione precedente. Seguì quella scia finché un oggetto ai lati del selciato catturò la sua attenzione.
Si fece più vicino e si arrestò subito dopo vedendo l’oggetto.
«N-no» balbettò bianco come un cencio.
«Black tutto bene?» chiese Moody preoccupato.
Sirius cadde malfermo sulle sue ginocchia con lo sguardo perso nell’oggetto di fronte.
Fra le macerie della strada, fra i detriti creati dalla malvagità umana  giaceva lì un dito umano annerito avvolto da un meraviglioso anello con una pietra ovale viola.

Pezzo dopo pezzo, non sarebbe rimasto più nulla.

«NO!» urlò ancora agghiacciato Sirius mentre gli altri lo raggiungevano terrorizzati; Edgar chiuse gli occhi orripilato mentre Dedalus per poco non sveniva fra le braccia di Moody, che sfigurato dalla rabbia esclamò:« Dannati mostri».
L’esplosione di prima era Benjy e Sirius non seppe mai se si fosse consegnato di spontanea volontà oppure era stato colto di sorpresa; strinse il volto fra le mani tremanti.
Una folata di vento l’investì.

Ancora un altro pezzo distrutto; pezzo dopo pezzo il vento l’avrebbe raccolto.
 
 
 
 
*Harry Potter e L’ordine della Fenice
 
Salve a tutti! Ringrazio di cuore tutte le persone che leggono, recensiscono la raccolta, spero sia di vostro gradimento, fatemi sapere cosa ne pensate…aspetto le vostre opinioni! Grazie a tutti! Per chi mi segue in questi giorni aggiornerò anche Trembling Hands quindi stay tuned! Un bacio.
   
 
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