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Autore: ElfaNike    13/07/2020    0 recensioni
Avatar Darje è scomparso da tempo, ma nessuno è mai riuscito a trovare il suo successore, la sua reincarnazione. Finalmente, dopo quindici anni, Monaco Norbu, vecchio amico di Avatar Darje, riceve la notizia del ritrovamento di un candidato... parte così un viaggio alla ricerca del nuovo Avatar e alla scoperta di quattro giovani di grandi speranze e talenti fuori dal normale.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Nuovo personaggio, Rapunzel
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premesse dell’autrice:
Capita nella vita di aver voglia di provare a fare un piatto da cinque stelle. Prendi ingredienti pregiati, ti assicuri della qualità della loro origine, li pulisci e li soppesi, e poi cerchi di farne saltare fuori qualcosa di molto buono... o che almeno ne renda l’idea.
Questo è quello che è successo. Ho preso i personaggi del Fandom dei Big Four, li ho inseriti nell’universo di una delle serie più belle che abbia visto, Avatar, e ho cercato di dare un senso al risultato, seguendo la composizione di un film che permette apparentemente di amalgamare bene il tutto. Il film è ‘Piccolo Buddha’ di Bernardo Bertolucci (con Keanu Reeves nel ruolo di Siddhartha, per intenderci), tratto dal romanzo di Gordon McGill. Complicato? All’apparenza lo sono anche le ricette di haute cuisine, l’importante è che il risultato si riveli gustoso e interessante.
Questo è quello che spero di ottenere. A voi l’ardua sentenza.

Questi personaggi, l’ispirazione e l’universo non mi appartengono, ma sono proprietà di Disney, Pixar, Dreamworks per quanto riguarda i Big Four, di Nickelodeon, Di Martino e Konietzko per quanto riguarda l’universo di Avatar e di McGill e Bertolucci per quanto riguarda l’idea di base e i personaggi di Darje, Norbu e Champa; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


 


Libro 1: Piccolo Avatar


La notizia giunse al monaco Norbu mentre stava tenendo una lezione sulla reincarnazione ai giovani dominatori dell'aria.
Stava raccontando la storia di un sacerdote in procinto di sacrificare una capra, quand'ecco che la capra si era messa a ridere.
"-Perché ridi?- le chiese il sacerdote.
-Perché, dopo quattrocento anni come capra, ho scontato i miei anni e finalmente rinascerò come uomo.-
Poi però si mise a piangere, e il sacerdote gli chiese: -E ora perché piangi?-
-Piango per te, perché anch'io, prima di reincarnarmi in capra, ero stato un sacerdote che aveva sacrificato molte capre nella sua vita.-
Allora il sacerdote gettò lontano il coltello e si inginocchiò chiedendo perdono."
-Dunque... che cosa ci insegna questa storia, ragazzi?-
-Che bisogna rispettare tutte le forme di vita!- risposero i giovani monaci in coro.
Fu in quel momento che sopraggiunse un monaco minore a portargli la missiva appena ricevuta.
Monaco Norbu la prese interdetto. L'aprì. Inforcò gli occhiali e lesse. I suoi occhi si fecero umidi.
-Questa...- mormorò, agitando il foglietto davanti ai suoi studenti -...è una lettera che aspettavo da fin troppo tempo.-

Quando Avatar Darje era morto, anni addietro, non si era riusciti a trovare il successore. Poiché Avatar Darje era nato come dominatore del fuoco, si era subito cercato il nuovo Avatar tra tutti i nomadi dell'aria, ma in più di quindici anni non si era riusciti a trovarlo. In nessuno dei templi, nessun nuovo dominatore dell'aria si era mostrato portato a questo compito, nessuno aveva mai riconosciuto come suoi i cimeli del precedente Avatar e, in tutta onestà, da amico di vecchissima data di Darje qual era stato, monaco Norbu non aveva sentito in nessuno la presenza del suo compagno e maestro.
Per più di quindici anni il mondo era rimasto senza il suo faro, senza colui che garantiva l'equilibrio. I quattro popoli vivevano sì in pace, ma l'armonia mancava del suo meccanismo principale e questo aveva macchiato la mente degli uomini. Ormai la ricerca dell'Avatar non era più una necessità spirituale, ma una questione politica. Un Avatar doveva necessariamente essere nato, e tutte le potenze del mondo speravano di trovarlo tra i loro popoli, per poterne godere dei privilegi.
Monaco Norbu, quando si era reso conto del gioco politico in cui il suo ruolo di primo piano lo aveva portato, si era ritirato, contando sul fatto che sicuramente avrebbero affidato a lui il nuovo Avatar per allenarlo nel dominio dell'aria. Sperava allora di aprirlo a quell'indipendenza morale e spirituale di cui aveva il diritto e soprattutto il dovere, in quanto elemento superiore ai quattro popoli.

Monaco Norbu partì dunque, ma solo, rifiutando ogni aiuto offerto dai saggi del suo tempio, per potersi preparare in solitudine all'incontro con il candidato. Viaggiò quasi senza sosta verso il Tempio dell'Aria del Nord, meditando mentre il suo bisonte volante Champa galleggiava lentamente sopra le nuvole.
I monaci fratelli del Tempio dell'Aria del Nord lo accolsero con un misto di perplessità e sollievo, e fu subito ammesso alla presenza dei suoi fratelli Maestri.
-Monaco Norbu- gli dissero -abbiamo forse trovato una candidata al ruolo di Avatar.-
-Eppure- rispose Monaco Norbu -vi sento dubbiosi. Che cosa vi turba?-
I Maestri si scambiarono qualche occhiata, prima di rispondere: -La candidata è stata sottoposta alla prova dei cimeli, che ha superato brillantemente. Tuttavia... a parte questo segno quasi null'altro ci permette di sperare di aver ritrovato in lei Avatar Darje.-
-E per quale motivo?-
-Per lo stesso motivo per cui non ci siamo accorti di lei prima d'ora.- gli risposero mesti -La ragazza è sì nata fra i Nomadi dell'Aria, ma non ha mai ricevuto il dono del Dominio dell'Aria.-
Monaco Norbu guardò i saggi perplesso: -Non è una dominatrice dell'Aria?-
Scossero la testa, uno di loro si alzò e tese dolcemente la mano verso la porta: -È meglio se vieni a vedere.-
Fu accompagnato in un cortile dove una maestra dominatrice dell'aria stava allenando senza grandi risultati una giovane vestita da apprendista monaco, con la tunica e la mantella. La prima cosa che colpì Monaco Norbu furono i fluenti capelli lunghi che la ragazza, al contrario degli altri apprendisti, che erano rasati come d'usanza, portava stretti in una treccia.
Li indicò al saggio che lo accompagnava e gli fu risposto: -Quando nacque i suoi capelli biondi furono considerati segno di buon presagio, per cui non le furono mai tagliati. Per questo quand'era ancora bambina i suoi genitori considerarono già una prima volta di portarla qui perché fosse esaminata, ma la mancanza di ogni traccia di dominio dell'aria in lei li aveva fatti desistere.-
-E per quale motivo adesso hanno cambiato idea?-
Il saggio lo condusse dalla ragazza: -Rapunzel, questo è Monaco Norbu. È giunto fin qui per aiutarti con il tuo addestramento.-
La ragazza guardò Monaco Norbu con grandi occhi spaesati, così lui le sorrise e le mise una mano sulla spalla: -Non temere.-
-Rapunzel, puoi per favore mostrare il tuo talento al Monaco Norbu?- le chiese allora la sua maestra.
Rapunzel annuì, si diresse ad una fontana poco lontano e tese il braccio. Mosse piano la mano verso l'alto e verso il basso, e Monaco Norbu vide l'acqua della fontana seguire i suoi movimenti, alzarsi e abbassarsi al ritmo del gesto della ragazza.
-Stupefacente.- mormorò allora Monaco Norbu -Quindi è una dominatrice dell'acqua...?-
-Così pare.- il saggio sospirò deluso -Tuttavia non riusciamo a capire per quale motivo il suo domino d'origine le sia precluso.-
-Vi sarete già assicurati che la sua famiglia di nomadi dell'aria non fosse nei pressi delle tribù dell'acqua al momento del suo concepimento...- sussurrò Monaco Norbu con uno sguardo d'intesa.
-So dove volete arrivare con questo, fratello. Abbiamo già interrogato i genitori. Ci hanno assicurato che per anni non si sono avvicinati ai poli e si sono dimostrati anche scandalizzati all'idea che questa potesse essere una probabile spiegazione al dono della loro figlia.-
-Quindi lei è senza dubbio una nomade dell'aria.-
-Senza dubbio.-
-E non può dominare l'aria, ma l'acqua sì.-
-Esatto.-
Monaco Norbu soppesò la ragazza, che li osservava mentre parlavano di lei come se lei non ci fosse, e constatò che sembrava piuttosto avvezza alla cosa.
-Vi chiedo di farle ripetere la prova dei cimeli, ma questa volta vorrei sottoporla io personalmente.-
Il saggio annuì.
La prova fu organizzata in poco tempo e Monaco Norbu attese Rapunzel seduto sul pavimento di legno lucido di una grande sala vuota, davanti a un panno su cui erano disposti quattro oggetti del tutto identici, quattro pupazzetti di legno.
La ragazza fu ammessa e lasciata sola con lui. Si avvicinò e si sedette davanti a lui, che non reagì. Allora lei allungò una mano e scelse un pupazzetto, che porse poi al monaco. L'anziano, avvolto nel suo mantello porpora, guardò il pupazzetto e poi la giovane: -Te l'hanno fatto ripetere parecchie volte, immagino?-
Rapunzel alzò le spalle e per la prima volta fece sentire la sua voce sottile: -È come un gioco.- disse -a cui so di vincere sempre.-
-Questo pupazzetto non ti dice niente di più rispetto agli altri?-
-Non è quello giusto?-
Monaco Norbu annuì: -Sì, lo è. Posso chiederti come l'hai scelto?-
-Come tutte le altre volte. Non so come spiegarlo. Istinto, credo.-
-Anche questa è una domanda che ti hanno già fatto tante volte?-
Rapunzel annuì di rimando.
Monaco Norbu prese il pupazzetto e lo rigirò fra le mani: -E ti hanno mai chiesto cosa pensi della possibilità di essere l'Avatar?-
Rapunzel scosse la testa: -Non l'ho mai preso in considerazione nemmeno io. E loro non sembrano farlo più di me.-
-Quindi non sei a tuo agio in questo monastero?-
La ragazza fissò il pupazzetto in balia delle mani del maestro e non rispose. Monaco Norbu seguì il suo sguardo e posò l'oggetto.
-Se davvero sei la reincarnazione dell'Avatar, dovrai prima o poi dominare tutti e quattro gli elementi. Questo vuol dire anche l'aria.- attese una reazione della ragazza, ma questa non fece nulla, in attesa di sapere cosa ne sarebbe stato questa volta di lei.
-Tu sai dominare l'acqua, e questo è già un punto di partenza.- ragionò Monaco Norbu -Possiamo provare a ipotizzare che, per qualche strano meccanismo, il tuo allenamento non debba partire dal tuo elemento d'origine, cioè l'aria, ma dall'elemento seguente, vale a dire l'acqua.-
-Cosa vuole dire, Maestro?-
-Voglio dire che probabilmente il tuo ciclo d'apprendimento dovrà iniziare dall'acqua, poi seguirà il dominio della terra, poi quello del fuoco e, solo alla fine, quello dell'aria, che ti dà chiaramente dei problemi.-
-Non dovrò più allenarmi col dominio dell'aria?- per la prima volta, sul volto di Rapunzel si dipinse un velo di speranza.
-Per ora no. Ma è solo rimandato.- la ammonì Monaco Norbu -Dovrai affrontarlo in ogni caso.-
Ma la ragazza sembrò all'improvviso più allegra, liberata da un tremendo peso: -Quindi cosa devo fare per allenarmi nel dominio dell'acqua?-
Monaco Norbu le porse il pupazzetto, che lei prese con le due mani: -Partire. Domani io e te ci metteremo in viaggio per la Tribù dell'Acqua del Nord dove troveremo un maestro più appropriato al tuo dono.-
Rapunzel rimase interdetta.
-Non te l'aspettavi?- chiese con un sorriso Monaco Norbu.
Lei scosse la testa, così lui riprese: -Anche dopo l'allenamento del dominio dell'aria saresti stata mandata alla Tribù dell'Acqua del Nord. A questo punto anticiperemo il viaggio e lasceremo il dominio dell'aria come ultimo ostacolo.-

Champa, il bisonte volante di Monaco Norbu, fu caricato di provviste e i monaci, dai più giovani ai maestri, vennero ad augurare buon viaggio a Monaco Norbu e a Rapunzel. Poi il bisonte ondeggiò una volta la sua enorme coda e i due presero il volo.
Dopo qualche ora di viaggio, Rapunzel osservava la forma delle nuvole nel silenzio più totale.
-C'è una cosa che vorrei chiederti.-
La ragazza sobbalzò e guardò il monaco. Era rimasto immobile al centro della sella per parecchio tempo e lei non si era accorta che avesse concluso la sua meditazione, né sapeva da quanto la stesse osservando.
-Spero di potervi essere utile.- ripose con un filo di voce.
-Da quanto tempo sai di poter dominare l'acqua?-
Rapunzel alzò le spalle: -Non saprei. Credo da sempre.-
-E da quando hai iniziato concretamente a dominarla?-
-Qualche anno, credo?-
Monaco Norbu aveva un'aria assorta: -E come mai i tuoi genitori non ti hanno presentata subito?-
-Perché non lo sapevano.-
-Non gliel'hai detto?-
-No.- Rapunzel rabbrividì -Avevo paura di dirglielo. Avevano sperato tanto, quand'ero bambina, che i miei capelli preannunciassero qualcosa di speciale... e sapevo che tutti si sarebbero aspettati che cominciassi a dominare l'aria.-
-E invece domini l'acqua.-
-È successo di notte. C'era la luna piena e mi sentivo strana. Non riuscivo a dormire. Per cui sono andata a lavarmi e ho cominciato a muovere l'acqua.-
-E gliel'hai detto tu o l'hanno scoperto loro?-
-...l'hanno scoperto loro.-
-Ti fa paura l'idea di poter essere l'Avatar?-
Rapunzel si strinse le ginocchia al petto, e annuì.

Monaco Norbu e Rapunzel erano partiti da ore, ormai, e al Tempio dell'Aria i Maestri si erano riuniti in consiglio.
-Alla fine l'ha portata via.- sospirò uno.
-Era necessario, diceva. Il fratello Norbu sembrava abbastanza convinto di questo.-
-Questo vuole forse dire che la Tribù dell'Acqua del Nord si arrogherà il nome di patria del nuovo Avatar?-
-Questo andrebbe contro il ciclo delle reincarnazioni. Scombinerebbe l'equilibrio fra gli elementi!-
I mormorii si fecero scandalizzati e concitati. La preoccupazione era tanta. Poi calò di colpo il silenzio, e i saggi guardarono il loro Maestro in meditazione, colui che era il fulcro del Tempio dell'Aria del Nord, la sua luce e la sua guida. Sandman aveva riaperto gli occhi e li osservava discutere senza alcun timore. Allora i saggi furono tutti rassicurati: non avrebbero perso il loro privilegio nei confronti dell'Avatar. Quella ragazzina era una nomade dell'aria, e loro sapevano che non glielo avrebbero mai fatto dimenticare.

 




Angolino dell’autrice:
Chi sono Avatar Darje e Monaco Norbu? Sono tratti dal film di Bertolucci, in cui Lama Norbu è alla ricerca della reincarnazione del suo amico e maestro Lama Darje (che fu anche educatore del Dalai Lama). Accanto a loro, che pongono le basi della trama di fondo, ritroveremo tanti personaggi legati ai nostri Big Four, sparsi nella storia q. b., come il sale.
Con questo saluto
Nike

  
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