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Autore: littlegiulyy    13/07/2020    4 recensioni
Bra Brief. Da sempre poco avvezza alla lotta, alle battaglie ed alle avventure della squadra Z, con il passare del tempo si renderà conto di quanto le stia stretta la sua vita sulla Terra. Proprio quando quando capirà di aver bisogno di dare un cambio di direzione alla strada che le è sempre stata disegnata davanti, finirà per un caso fortuito nell'avventura che le cambierà la vita. Conoscerà lo spazio, lo stesso in cui suo padre ha vissuto per trent'anni, comprendendo finalmente l'altro lato della medaglia, un altro lato di sé.
Dal Capitolo 1:
"Quando sei l’erede di una delle multinazionali più importanti del pianeta che altra scelta potresti avere?
Nessuna, se non fare quello che tutti si aspettano che tu faccia.
...
Era la figlia della donna più geniale dell’Universo e di uno dei guerrieri più forte di tutte le galassie, i suoi amici erano tutti straordinari con poteri fuori dal comune… e lei? Quella sensazione che ormai aveva appiccicata addosso, la sensazione di essere ordinaria non accennava a staccarsi da lei da qualche giorno.
Insoddisfazione. Questo era quello che provava."
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Pan/Trunks
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ho sempre pensato che il personaggio di Bra fosse poco approfondito e troppo superficiale, considerando le personalità forti dei suoi genitori; quindi ho deciso di dare vita a questa storia, provando ad immaginare i suoi pensieri e le sue sensazioni.
E' la prima volta che scrivo qualcosa su di lei, nonostante sia un personaggio che mi ha sempre affascinato molto perchè ritengo abbia molto da offrire, spero quindi che la storia vi piaccia e che non vi annoi.

Buona lettura!


Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio.
(Tucidide)


CAPITOLO 1 "Bound"

 
Nonostante fossero le dieci di sera, il vento bollente di luglio soffiava lentamente all’interno della stanza, rendendole ancora più difficile concentrarsi sui libri di meccanica applicata alle macchine, aperto davanti ai suoi occhi ormai da quelle che le sembravano interminabili ore.
L’esame che avrebbe avuto tra qualche giorno sarebbe stato decisivo per la sua laurea ormai sempre più vicina, ma la sua testa in quel momento reclamava pietà ed una pausa non meritata. 
Si maledì mentalmente per aver scelto di intraprendere la stessa strada di sua madre e di suo fratello; ma del resto… quando sei l’erede di una delle multinazionali più importanti del pianeta che altra scelta potresti avere?

Nessuna, se non fare quello che tutti si aspettano che tu faccia.

Sospirò rassegnata abbandonando la testa sulla scrivania, mentre una folata di calura estiva la investì ancora facendola boccheggiare dal caldo.
La presidenza della Capsula Corporation era già destinata a suo fratello Trunks, lei al massimo avrebbe ricoperto qualche ruolo marginale nel direttivo, o magari sarebbe stata messa a capo di qualche sede distaccata dell’azienda… un posto per cui molte persone avrebbero ucciso probabilmente, ma quando sei Bra Brief questo non è abbastanza.

Non era mai abbastanza.

Da quando era nata la sua vita era stata pianificata nei minimi dettagli, e lei aveva sempre seguito diligentemente la strada che era stata pre disegnata per lei, senza uno sgarro.
Asilo privato, le migliori scuole, i migliori professori, i migliori laboratori, e adesso la migliore università di ingegneria meccanica del mondo.
Aveva sempre avuto tutto, qualsiasi cosa avesse desiderato lei l’aveva avuta.

Aveva tutto… eccetto la libertà di scelta.

Non aveva mai fatto troppa difficoltà nell’apprendere la matematica e la fisica, i numeri non erano mai stati un problema per lei nonostante le importasse più della moda e delle feste che dello studio. Probabilmente aveva ereditato il gene scientifico da sua madre, eppure adesso studiare quei mattoni stava diventando sempre più difficile, sempre più pesante.
Non era sicura di volere quello dalla sua vita; adesso che si stava avvicinando il traguardo non era più certa di voler diventare ciò che aveva sempre programmato di diventare.

O quello che avevano programmato che lei diventasse…

La suoneria del telefono la distolse improvvisamente dai suoi pensieri ripetitivi, riportandola alla realtà.
Afferrò svogliatamente il telefono ed osservò il display illuminato senza troppo interesse. Il nome della sua migliore amica spiccava in centro allo schermo, ormai da svariati secondi.
Tentennò per un attimo, indecisa se rispondere o meno, quando la voce fastidiosa di suo fratello raggiunse distintamente le sue orecchie, nonostante provenisse dalla stanza affianco alla sua e ci fosse una parete e ben due porte a dividere i locali.
“Bra accidenti! Vuoi rispondere al telefono? Sto cercando di lavorare, piantala di fare sempre rumore, è già abbastanza difficile senza che la tua suoneria mi distragga ogni dieci minuti! Avrai ricevuto non so quante telefonate in una sola sera” urlò esasperato Trunks, urtando decisamente i nervi della turchina.
Sospirò stringendo i denti e cercando di mantenere il controllo ormai precario, ma decise di non controbattere.
Premette il tasto verde e si portò il telefono all’orecchio per rispondere.
“Pan!" salutò la sua amica "stavo studiando…” disse senza troppo entusiasmo nella sua voce.
“Oh scusa Bra, sono le 10 di sera… non pensavo stessi studiando, fa un caldo oggi!” si lamentò la ragazza.
“Si muore… ho un esame tra qualche giorno che devo assolutamente passare” spiegò svogliatamente la turchina appoggiando la schiena allo schienale della sedia e massaggiandosi gli occhi ormai stanchi.
“Trunks è a casa?”
“Si, sta lavorando…”
“Passo da voi a darvi un saluto allora!” esclamò subito entusiasta Pan dall’altra parte del telefono.
Bra sbuffò “si certo, come no… vieni proprio per salutare me…” commentò ironica alzando gli occhi al cielo “basta Pan, devi dire a mio fratello che sei innamorata di lui… che ne so, invitalo ad uscire!” aggiunse scocciata. La sua migliore amica era innamorata di suo fratello da quando erano nate, eppure dopo quansi vent'anni lui non sapeva ancora niente. 
Trunks era da sempre circondato da mille ragazze diverse; il suo fascino tenembroso ed il suo carisma avevano il potere di attirare chiunque, soprattutto la piccola di casa Son. Era stanca di vedere Pan piangere ogni volta che lo vedevano con un’altra; quando erano più piccole si era anche divertita a seguire loscamente Trunks e Goten insieme alla sua migliore amica di sempre… ma adesso aveva vent'anni anni, Pan era andata anche nello spazio con Trunks e non aveva concluso un bel niente ed adesso aveva problemi più grossi a cui pensare.
Tipo cosa farne della sua perfetta e patetica vita…
“Shhhh Bra! Stai zitta, potrebbe sentirti!” urlò la corvina, quasi rompendole un timpano. Allontanò il telefono dall’orecchio strizzando gli occhi, facendo un bel respiro per mantenere il controllo.
Per fortuna in questo aveva preso da suo padre.
“Non mi sente” disse risoluta “adesso devo andare… ho già perso abbastanza tempo”
“Cos’hai?” le chiese d’impeto Pan.
“Niente…”
“Non mentire, sei la mia migliore amica e ti conosco da quando sono nata… è qualche giorno che sei strana” indagò la ragazza “cosa ti prende?” chiese curiosa.
Bra sospirò per l’ennesima volta quella sera “pensieri…” si limitò a dire giocherellando nervosa con la penna davanti a lei. 
“Vuoi condividerli?”
"No"
"C'entra zio Goten?"
"Per Dende, no!" esclamò la turchina. Gettò la testa all'indietro, esasperata per il terzo grado dell'amica. 
Goten Son e l'ennesima ragazza insulsa con cui stava erano l'ultimo dei suoi problemi in quel momento. 
“Mi sono rotta le palle Pan!” esclamò d’istinto, rendendosi conto solo dopo di aver parlato troppo, quindi cercò di rimediare “sono sotto pressione con l’università, il prossimo esame è molto grosso…” disse vaga sperando che la sua amica non facesse domande.
“Ho capito… ma non devi preoccuparti, hai studiato un sacco e vai sempre bene” cercò di rassicurarla Pan "ma sei sicura sia solo questo?" indagò ulteriormente la ragazza. 
Bra conosceva bene la sua amica, e sapeva anche quanto avesse ereditato il suo sesto senso spiccato da Chichi. Pan era in grado di capire se c'era qualcosa che non andava nell'arco di cento metri, proprio come sua nonna. 
“Si certo…” disse a bassa voce pensierosa “adesso devo andare, ci sentiamo”  tagliò corto.
Chiuse la telefonata rapidamente con un movimento del dito, prima che la sua amica potesse aggiungere qualcos’altro. Fissò per un istante lo schermo e, dopo aver lanciato il telefono sul letto, fece ricadere la sua testa sulla scrivania rassegnata.
Avrebbe voluto mandare tutto al diavolo ed andarsene. Dove non lo sapeva neanche lei, ma qualsiasi posto lontano dalla lì sarebbe stato meglio. 
Si alzò di scatto, decisa a chiudere tutti i libri per quella sera.
Era troppo stanca per continuare a studiare, di certo non avrebbe combinato niente, se non perdere tempo.
Si diresse verso la cucina, alla ricerca di qualcosa di fresco da bere. Quel caldo la stava facendo decisamente impazzire e la sua reclusione per gli esami non giovava alla situazione.
Varcò la soglia della cucina, sorprendendo i suoi genitori vicino ai fornelli a parlare vicini, molto vicini. Suo padre si allontanò immediatamente da sua madre con uno scatto sovrumano a cui era abituata, ristabilendo subito le distanze tra di loro per non destare sospetti.
Bra trattenne un sorrisetto divertito, ma non riuscì proprio a trattenersi dal prenderli in giro “di che stavate parlando? Eravate dolcissimi…” li canzonò avvicinandosi al frigo.
“Non dovresti studiare mocciosa?” le chiese suo padre, cercando inutilmente di cambiare discorso.
“Oh si è proprio quello che stavo facendo papà…” disse aprendo il frigo e prendendo la bottiglia di thé freddo “ma poi mi è venuta sete, quindi sono scesa per prendermi qualcosa da bere e ho trovato te e la mamma a flirtare” aggiunse maliziosa osservando i suoi genitori.
L’imbarazzo di suo padre fu evidente “non stavamo flirtando” disse a denti stretti, ma prima che potesse aggiungere qualcos’altro la risata cristallina di sua madre spezzò l’aria.
“Ci hai colti in flagrante Bra…” commentò Bulma ancora ridendo “allora… come procede lo studio?” le chiese poi tornando seria, ma senza che l’ombra di un sorriso sparisse dal suo volto ancora bellissimo.
Bra sbuffò bevendo un sorso di thé “bene…” commentò incupendosi improvvisamente.
Dettaglio che a Vegeta non fuggì.
“Sei pronta per l’esame di meccanica applicata alle macchine? Ricordo ancora quando l’ho dato io…”
“Quindi tipo un secolo fa…” la prese in giro Vegeta sfacciatamente, facendo scoppiare a ridere di gusto Bra, ma scatenando l’ira di Bulma.
“Come ti permetti scimmione!” urlò la donna “è grazie a quell’esame se sono riuscita a costruire la navicella con cui siamo arrivati su Namek!” ricordò al marito.
“Si e avresti fatto meglio a non venire… ma impicciona come sei ovviamente non ti sei tirata indietro” la canzonò Vegeta incrociando le braccia al petto e bevendo un sorso della bevanda fresca che aveva nel bicchiere.
“Se non fossi venuta io, né Crilin né Goahn avrebbero mai trovato quelle sfere!”
“Ma sei tu che hai dato la sfera a Zarbon… se non ricordo male” disse con un ghigno il Principe dei Sayan.
Bra guardò incuriosita i suoi genitori interessata al discorso e si sistemò meglio sulla sedia.
“Non ci avete mai raccontato nei dettagli cos’è successo su Namek…” commentò sempre più curiosa “chi era Zarbon? State parlando delle sfere del drago di Namek?” chiese intenzionata a saperne di più.
Era sempre stata affascinata dalle avventure che i suoi genitori avevano affrontato da giovani. Aveva sempre desiderato anche lei lanciarsi in qualche avventura sconosciuta, viaggiare nello spazio o vedere altri pianeti.
E invece, quando ce n’era stata l’opportunità, la scelta era ricaduta ovviamente ancora una volta su suo fratello, e la sua migliore amica era anche riuscita ad intrufolarsi nella navicella al posto di suo zio.
L’unica ad essere stata lasciata fuori da tutto quello era stata ancora una volta lei.
La figlia del Principe dei Sayan non aveva mai combattuto contro nessuno, nè aveva mai sfoderato la sua forza. Sempre che ce l'avesse...
Per un istante si chiese che opinione potesse avere suo padre di lei, ma decise di seppellire quel pensiero.
“Zarbon era uno dei soldati di Freezer…” le spiegò sua madre, ma suo padre decise di tagliare corto “non sono affari che ti riguardando Bra” disse secco, chiudendo ogni possibilità di conoscere qualcosa in più sul passato dei suoi genitori, come tendeva a fare ogni volta che faceva qualche domanda in più.
 Aveva sentito molti racconti su ciò che era successo su Namek molti anni prima, ma tutti sempre molto vaghi o riferiti solo ad alcuni avvenimenti. Nessuno sembrava voler riportare a galla i ricordi di quell'avventura, che a detta di suo fratello doveva essere stata davvero epica!
“Uffa… perché non posso mai sapere niente” si lamentò la ragazza abbandonando la schiena contro lo schienale.
Odiava essere tagliata fuori dai discorsi, soprattutto quando le interessavano.
“Sai che tuo padre non ama parlare dei quasi trent’anni che ha passato nello spazio Bra…” le disse dolcemente sua madre appoggiandole una mano sulla spalla di conforto.
Per tutta risposta, suo padre farfugliò qualcosa sotto voce ed uscì dalla cucina lasciandole da sole. Rimasero in silenzio per qualche attimo, poi la ragazza decise di parlare.
“Perché non mi raccontate mai niente?” sbuffò Bra scocciata, fissando ancora il punto in cui era sparito suo padre pochi istanti prima.
“Non è che tu non possa sapere niente… semplicemente alcuni argomenti per Vegeta sono off limits, lo sai…” le disse Bulma sedendosi sulla sedia affianco a lei.
“Ma vi siete conosciuti su Namek, perché dovrebbe essere un argomento off limits?” chiese la ragazza senza comprendere. Notò lo sguardo di sua madre vagare per la stanza, alla ricerca di un appiglio, quindi decise di proseguire “Trunks sa molte più cose sul vostro passato, tutto quello che avete fatto io lo so dai racconti di Trunks e Goten… che a loro volta l'hanno saputo da altri!” aggiunse stizzita “credete che io sia ancora una bambina, ma ho vent'anni anni mamma… smettetela di trattarmi come una sciocca” esclamò alzandosi in piedi seriamente intenzionata a tornarsene in camera sua.
Forse era meglio rimanerci.
Ultimamente le davano fastidio tutti.
"Mi sono stancata di questa vita monotona" sbottò sottovoce, ma sua madre sentì perfettamente le sue parole.
"Di cosa stai parlando Bra?"
La ragazza si voltò verso Bulma, guardandola seriamente "sono stanca di essere sempre lasciata fuori da tutto" ammise sincera, incamminandosi nuovamente verso l'uscita, ma quando arrivò alla soglia della cucina, la voce di sua madre la costrinse a fermarsi.
“Non crediamo che tu sia una bambina Bra…” disse Bulma alzandosi in piedi a sua volta “vedi… tu hai conosciuto tuo padre in una fase matura della sua vita, ma per arrivare ad essere quello che è oggi ci ha messo tanto e ha fatto tanta fatica…” ammise sincera la donna, guadagnandosi la sua completa attenzione “quando Trunks era piccolo ha avuto modo di conoscere in parte quello che era tuo padre prima…  non è stato facile, per questo lui sa cose  che a te non abbiamo raccontato”
“Quindi non mi raccontate niente perché continui ad avere una bella opinione di papà?” chiese scettica incrociando le braccia al petto.
Bulma si morse il labbro incerta “in un certo senso…” ammise guardando la figlia.
Bra guardò gli occhi della donna farsi sempre più lucidi e per un attimo i sensi di colpa la invasero.
Non aveva intenzione di affondare il coltello nella piaga portando alla memoria vecchi ricordi, ma per una volta avrebbe voluto essere resa partecipe del mondo a cui apparteneva, ma che non le era mai stato mostrato.
Conosceva poco del passato di suo padre e delle sue origini.
Origini che, in fin dei conti, erano anche le sue. 
“Buonanotte mamma…” si limitò a dire, uscendo velocemente dalla cucina.
“Ricordati che domani io, tuo padre e Trunks andremo sui monti Paoz dai Son!” le ricordò sua madre, ma decise di non fermarsi e proseguire su per le scale.
Era la figlia della donna più geniale dell’Universo e di uno dei guerrieri più forte di tutte le galassie, i suoi amici erano tutti straordinari con poteri fuori dal comune… e lei?
Quella sensazione che ormai aveva appiccicata addosso, la sensazione di essere ordinaria non accennava a staccarsi da lei da qualche giorno.

Insoddisfazione. Questo era quello che provava.

Entrò nel bagno chiudendosi la porta a chiave alle spalle e si guardò allo specchio analizzandosi.
Tutto intorno a lei le sembrava così maledettamente ordinario, anche il suo stesso riflesso allo specchio.
Come poteva essere nata lei da due persone così straordinarie?
Suo fratello Trunks incarnava alla perfezione il figlio di Bulma e Vegeta. Era geniale ed acuto in ogni ambito, fortissimo, carismatico e coraggioso in battaglia… e lei? Lei cos’era?
Fissò i suoi occhi cristallini per interminabili minuti meditabonda, finché un’idea non le passò per la testa.
Aprì il primo cassetto sotto il lavandino e prese delle forbici. Afferrò i suoi capelli, lunghi ormai fino alla parte bassa della schiena, che spesso erano oggetto di complimenti. Con un gesto deciso, tagliò gran parte della sua chioma azzurra, appena sopra alle spalle, sentendosi improvvisamente più leggera.
Fissò il suo riflesso nello specchio, osservando le onde corte sfiorare le spalle. Sorrise soddisfatta, con un ghigno che la rese uguale in tutto e per tutto a suo padre, per quanto lei non riuscisse a vedere la somiglianza.
Un taglio di capelli non avrebbe certo cambiato le cose, ma si ripromise che il giorno seguente qualcosa sarebbe cambiato, anche se non sapeva ancora cosa.
Si spogliò totalmente ed entrò in doccia abbandonandosi sotto il getto di acqua bollente. Chiuse gli occhi ed inspirò a fondo, cercando di liberarsi da tutti i pensieri che opprimevano la sua testa.
Rimase ferma sotto il getto di acqua per svariati minuti, forse quasi un’ora, quando decise di uscire ed andare a letto.
Per quella sera era abbastanza.
Uscì dalla doccia ed indossò i soliti pantaloncini corti ed il top che usava per dormire ogni notte.
In pochi minuti, era già distesa nel letto e finalmente chiuse gli occhi, decisa a diventare finalmente ciò che era destinata ad essere, ma ignara di ciò che la stava aspettando.


Note autore:
Per comprendere meglio la storia ci sono delle precisazioni da fare:
-La storia è ambientata più o meno al termine del GT, ma Goku non è mai andato via con il drago Shenron e la pace è tornata sulla Terra.
-Le età non coincidono a quelle originali: Bra ha vent'anni anni, Pan ha diciannove anni, Trunks ne ha circa ventisette, mentre Goten ne ha ventisei.
-Pan è innamorata di Trunks, ma tra di loro non è mai successo niente. Tra Bra e Goten non c'è niente, ma qualche anno prima c'è stato un innocente bacio tra di loro. 
 
  
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