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Autore: Nolowende    14/07/2020    0 recensioni
I pensieri di un traditore.
Genere: Dark, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maeglin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bright eyes

Blinded by fear of life

Betrayed by sunrise

(Bright eyes, Blind guardian)

 

Non era nemmeno l'alba quando hai iniziato a sentire il fermento nell'aria intorno a te. Tutti attendevano quel momento di vita e prosperità. Potevi vedere i loro sorrisi, sentire le loro voci eccitate.

Anche tu hai sorriso, ma non per lo stesso motivo.

Tu aspettavi che la morte piombasse su di loro, aspettavi di vedere il sangue e il fuoco ammantare Ondolindë, come ti era stato promesso.

E ora, finalmente, il tuo desiderio è stato esaudito.

Intorno a te non c'è che distruzione. La morte cattura la luce, la inghiotte, e l'oscurità trionfa. E non desideri nulla di più, perché nell'oscurità sei l'unico a trovare un sentiero. In te non c'è più luce, solo buio.

Perciò, per quanti possano morire oggi, tu non sarai tra loro. Tu vincerai, e tuo sarà questo regno, una volta che la notte l'avrà soffocato.

Se ci fosse stata tua madre sarebbe stato tutto diverso, pensa la tua mente con l'ultimo barlume di sanità che le resta. Ma lei è morta - per colpa tua - e tu non hai avuto altre armi che l'inganno.

Sapevi quanti occhi ti vedessero come il figlio di un assassino. Sapevi che la tua diffidenza era ricambiata, sapevi che il cuore oscuro che batteva dentro di te non avrebbe mai potuto trovare conforto nel chiarore di questo mondo, per quanto potessi provarci. Eppure hai continuato a essere al fianco dei tuoi nemici, per un po'. Hai combattuto con loro, hai forgiato le loro armi e l'ultima porta tra loro e le forze di Moringotto[1], per qualche giorno sei pure riuscito a proteggerli mentre eri in Angamando[2].

Ma l'odio germogliava silenzioso, crescendo fino a ingabbiare il tuo spirito. Sorridevi come se nulla ti sfiorasse – e invece ogni sguardo che ti veniva rivolto era solo un'altra conferma di quanto forte e ardente fosse la luce che si frapponeva tra te e il mondo di cui non avresti mai potuto essere parte - e solo, nella notte, pensavi a come avresti potuto vendicarti, e attendevi paziente la giusta occasione.

E ora il momento che attendevi è arrivato.

Non sei un traditore, perché non sei mai appartenuto a Ondolindë, a un inferno luminoso in cui l'ombra non trovava spazio. Questa città ti ha tradito nel momento in cui ti ha tolto tua madre, con ogni bisbiglio sul tuo sguardo e sul sangue di tuo padre. Semplicemente, hai scelto di punirla.

E ci sei riuscito. Donandoti al male, ma sei riuscito nel tuo scopo.

Hai lasciato che ogni cicatrice diventasse la tua forza, hai lasciato che nutrisse la tua oscurità e ti risollevasse dalle ceneri della sconfitta. Ora tu sorgerai, e vedrai tutti coloro che ti hanno ostacolato cadere.

Tranne Itarillë[3].

Potevi ingannare tutti, ma non lei. Lei, il tuo appiglio di salvezza, la tua luce. Lei, che ti ha tradito, gettandoti nel più nero degli abissi quando ha scelto di unirsi a un Atan che non sarebbe neanche dovuto entrare in questa città.

Tuor morirà, e forse anche suo figlio, se tenterà di opporsi. Anche tuo zio morirà, lui che non si è mai curato di te nonostante tentassi di conquistare la sua fiducia, che non ha fatto altro che incoraggiare la tua caduta.

Ma lei sarà tua.

Come ti è stato promesso.

Non resta che una gelida folle soddisfazione. Quando tutto sarà finito, sai che la felicità non arriverà, ma il dolore se ne sarà andato. Non vivrai davvero, ma almeno per la prima volta sarai davvero a casa.

Guardi Ondolindë bruciare, e i ricordi del passato si frantumano in schegge di luce senza importanza quando realizzi quanto sia dolce la sua distruzione.

Non hai mai avuto e non avrai mai nulla di ciò che avresti voluto.

Ma almeno hai ottenuto la tua vendetta. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:

Questa storia risale a poco più di quattro anni fa e prima di pubblicarla l'ho lasciata praticamente intatta (a parte ovviamente correggere gli errori). È anteriore a La fine di Ondolindë di qualche mese (e infatti l'ho usata come una sorta di allenamento per scrivere l'ultimo paragrafo di quella, all'epoca) e infatti lo stile è peggiore, ma modificarla più di tanto non mi sembrava giusto.

Ovviamente se non si fosse capito dalla citazione all'inizio è una sorta di song-fic. E questo è un bene perché sono un cuore di panna, senza un minimo di aiuto non riuscirei a mettermi nei panni di un elfo fuori come un balcone e di certo non ci sarei riuscita a tredici anni.

[1]: nome quenya di Morgoth

[2]: nome quenya di Angband

[3]: nome quenya di Idril

   
 
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