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Autore: Lacus Clyne    14/07/2020    2 recensioni
Dieci anni trascorsi dal sacrificio del Re dell'Impatto Devastante.
La voce di Dan nello scorrere del tempo, dal duello finale contro Barone al suo ritorno, quando il mondo ha nuovamente bisogno di lui. Cos'è davvero il Miracolo?
One-shot scritta sulla scia emotiva (forte) di Battle Spirits - Saga Brave.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clackey/Clarky Ray, Dan Bashin, Mai Viole/Shinomiya, Moonlight Barone/Barone Chiaro di Luna, Re del mondo Altrove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ho perso il conto degli anni in cui non ho messo piede in sezione (in realtà anche su EFP, dato che vi son tornata di recente), ma dopo aver visto Saga Brave, la serie di tre ONA che per l'anniversario di Battle Spirits (che fa da chiusura alle serie originali e da prequel a Crimson Alliance Garrett, prossimamente sugli schermi giapponesi XD), ho pensato, dopo un pianto disperato per come sono andate le cose, di infierire con una one-shot su Dan che tenesse conto sia di ciò che era stato che di ciò che è nella serie Saga Brave. Comunque la storia del curry mi ha spezzato il cuore... ;_; Niente... buona lettura a tutti!! ç_ç<3





The Clash King's Miracle

 

 

 

Dieci anni.

 

Quello era stato il tempo trascorso da quel 31 agosto 2651. Quella data, il giorno in cui Dan Bashin, Re dell'Impatto Devastante, aveva immolato il suo cuore pulsante sull'altare dei dodici X-Rare dello Zodiaco, impedendo la riconfigurazione del pianeta Terra e la fine stessa della razza umana e dei Mazoku, era scolpita negli animi degli appartenenti a quell'epoca e ricordata, con grandi cerimonie, dai suoi due compagni più cari, entrambi rappresentanti delle due fazioni finalmente unite.

Era diventato luce. Come una supernova, il suo nucleo vitale aveva dato vita a un'esplosione e si era fuso con i pilastri che dominavano il luogo del suo ultimo duello. La sua tomba. La culla della rinascita del mondo.

Più volte, da quando i duelli a Battle Spirits erano divenuti reali, aveva provato una sensazione di sconvolgente dolore nel rispondere con la vita agli attacchi dei suoi opponenti. Fino a che essi erano rimasti nel sicuro di una postazione, non aveva compreso, ma quando era sceso nella Battle Ground Arena per la prima volta e aveva pronunciato quella frase che tutti i duellanti pronunciavano quando i loro Spirit non erano forti abbastanza da contrastare gli avversari, aveva compreso quale fosse stato il reale significato di quelle parole. Aveva sofferto. Il dolore aveva colpito il suo cuore come se quell'attacco fosse davvero in grado di togliergliela, quella vita.

E nel tempo, man mano che i duelli diventavano più impegnativi e difficili, Dan aveva imparato a non lasciarsi sopraffare. Perchè nonostante il dolore dato dagli attacchi diretti, nulla come un duello lo faceva sentire vivo. I duelli sono tutta la mia vita, aveva detto una volta. Attraverso di essi, Dan aveva cambiato il destino intero di un mondo. Il prezzo da pagare, tuttavia, era stato alto e non aveva risparmiato nessuno. Morti innocenti, anche tra i suoi stessi compagni, che gli toglievano il sonno e gravavano sulle sue spalle di quattordicenne. La morte di Kajitsu prima e quella di Yuuki poi, l'avevano fatto crescere prima del tempo e l'avevano reso inquieto e disilluso.

Eppure, nel tempo aveva ritrovato la voglia di combattere e di comprendere. Anche se ciò, inevitabilmente, l'aveva condotto alla soglia del destino. Aveva compreso, quando la stessa Mai aveva rivelato che non avrebbe mai fatto ritorno al suo tempo, quale sarebbe stato il finale della sua storia. E quando la Colibrì era stata danneggiata a seguito dell'attacco di Geminize, durante il suo fatale duello con quello che era stato il signore di Roma, il suo più leale e indomito avversario, aveva accettato quel destino. Un pulsante che avrebbe posto fine a tutto. Avevano invano cercato un oggetto mai trovato in quei mesi. E infine avevano compreso: un cuore pulsante. E quale, più del suo, che batteva ardendo rosso più delle fiamme che avevano cominciato a sprigionarsi tutto intorno? Più del suo stesso simbolo, il rubino. Aveva teso la mano a Barone, ringraziandolo per quell'ultima sfida e poi, senza poter dire altro, la luce l'aveva invaso, portando con sè il suo corpo mortale e quell'unica lacrima scesa dai suoi occhi cremisi. Non aveva udito le urla dei suoi compagni, nè il grido straziante di Mai. Ciò che stava provando l'aveva estraneato da tutto ciò che era intorno. E non era stato indolore. La sensazione della sua vita che andava trasformandosi in qualcosa di diverso era intrisa di fuoco ed energia. Come se ogni singola cellula del suo corpo stesse bruciando con l'intensità di un sole radiante. Più di qualunque Impatto Devastante. Più di quando il Re del Mondo Altrove gli aveva imposto il Nucleo Progenitore.

A pensarci, doveva essere così che si sentivano gli Spirit quando venivano distrutti da nemici più potenti. E dopo un tempo incalcolabile, Dan aveva riaperto gli occhi, circondato dai dodici X-Rares. Non erano mai state semplici carte. Erano le dodici divinità che avevano dato vita al mondo al termine di una strenua battaglia tra luce e oscurità. Si diceva che potessero tutto Sephiro-Aries, Dragonic-Taurus, Geminize, Cancerd, Strikewurm-Leo, Vielje, Libra-Golem, Scor-Spear, Sagitto-Apollodragon, Stein-Bolg, Aqua-Elysion, Piscegalleon. E Dan, ad essi aveva chiesto di salvare il mondo in cui coloro che più gli erano cari vivevano.

Così era stato e il mondo aveva vissuto in pace per dieci anni, nel ricordo del Re divenuto Luce.


 *


Aveva viaggiato, in quel tempo senza tempo. Attraverso le dimensioni, Dan aveva appreso. La sapienza, che tanto era stata ciò a cui il Re del Mondo Altrove ambiva e aveva rappresentato una potente freccia al suo arco, nell'esercizio coercitivo del proprio potere, gli era possibile. Aveva visto le ere snodarsi davanti ai suoi occhi, fatte di creazione e di distruzione. Sapeva di non poter far altro che osservare. Non poteva, anzi, non voleva diventare come lui. Dan aveva qualcosa che il Re del Mondo Altrove non possedeva. Credeva negli esseri umani. Aveva assoluta fiducia nel fatto che essi avrebbero saputo prendere le giuste decisioni. Che i conflitti sarebbero stati risolti con Battle Spirits più che con le armi. Che il potere della parola sarebbe stato finalmente in grado di cambiare le cose. Proprio come aveva desiderato.

Nelle lunghe conversazioni con quello che era stato il suo predecessore, nella sua stanza dei tesori perduti, sospesi in un luogo al di là dello spazio e del tempo, Dan aveva spesso ribadito ciò in cui credeva di più. La sapienza avrebbe significato giustizia. E gli esseri umani avrebbero saputo cosa fare, quando ve ne fosse stato bisogno. E il Re aveva riso della sua ingenuità. Ma Dan non era ingenuo. Lo era stato, in passato. Irruente e pronto all'avventura. A volte troppo preso dalle sue carte per accorgersi di ciò che poteva essere. Ma il tempo, che pure per lui aveva smesso di scorrere fisicamente, facendo sì che mantenesse il suo aspetto di ragazzino in eterno, non lo aveva risparmiato dal crescere mentalmente. E quei dieci anni pesavano su di lui come fossero stati millenni.

A volte, aveva desiderato rompere quelle barriere che lo tenevano ancorato a quella dimensione per guardare cosa ne fosse stato delle vite dei suoi vecchi compagni.

Chissà se Suzuri continua a girare il mondo. E Kenzo-kun avrà finalmente messo in chiaro con la dottoressa Stella quale sia il suo nome reale? Mi chiedo se Clackey si stia impegnando seriamente con la sua astronauta. E Flora avrà recuperato i suoi ricordi della sua vita precedente? L'istruttore si starà occupando di Youth e Plym? E di En e Fant? Chissà se Barone ogni tanto pensa ancora a quel nostro ultimo duello. Non ho mai potuto stringergli la mano. Chissà se Magisa continua a vegliare su tutti... E Zungurii cucinerà ancora il suo curry?

E poi, lei. L'ultimo ricordo che aveva di Mai era prezioso, ma al tempo stesso, era anche il più doloroso di tutti, perché gli ricordava in ogni momento la sua promessa mai mantenuta. Avrebbero dovuto mangiare del curry insieme, una volta che lui fosse tornato da quel duello.

A pensarci, non aveva avuto argomenti più adatti quando lei gli aveva chiesto di parlare di qualcosa. E in quel momento, seduto nella Colibrì, poco prima della partenza per il Gate, le parole di Yuuki, sia quelle che gli aveva rivolto poco dopo aver perso la sua Kajitsu, che quelle dette attraverso Zolder, con un tono che non avrebbe lasciato alcun dubbio su chi fosse realmente a parlare, erano risuonate nel suo cuore, facendolo pulsare con forza. Non aveva mai avuto tempo per il romanticismo, Dan. Aveva votato la sua vita ai duelli, come se, da qualche parte, avesse sempre saputo che non avrebbe mai potuto permettersi il lusso di amare qualcuno in quel senso. Eppure, Mai era stata la sola a scalfire quella corazza. A colpirlo più forte di qualunque attacco con quelle sue parole, durante il loro ultimo duello prima di tornare, insieme, a bordo della Magnifica Sophia. Dan! Tu mi piaci... io ti amo!, aveva urlato, col cuore infranto dalla disperazione e le lacrime che le avevano imperlato gli occhi castani. Mai era bellissima, con quei suoi lunghi capelli di un intenso e profondo viola, che lei tendeva a lisciare nervosamente, quando si sentiva in imbarazzo o sotto pressione. Non gliel'aveva mai detto, ma la trovava incantevole. E non le aveva mai detto che più che mangiare un piatto di curry, avrebbe desiderato stringerla nuovamente tra le braccia e baciarla ancora. Quel bacio che si erano scambiati era tutto ciò che gli rimaneva di lei. Ma sapeva anche che non sarebbe stato giusto incatenarla a un eterno ricordo. Nè Mai nè tutti gli altri.

Il tempo vissuto insieme sarebbe dovuto bastare. Tutti loro dovevano andare avanti e guardare al futuro.

Quel futuro era infine arrivato e non era stato facile. Una nuova organizzazione, Cardinal Sign, cospirava per distruggere ciò che i Maestri della Luce avevano fatto. Essi desideravano cancellare dalla storia i Mazoku, per troppo tempo responsabili della catena di sofferenze che aveva afflitto gli esseri umani nei secoli. E per far ciò, avevano utilizzato le conoscenze del Re del Mondo Altrove per distorcere lo spazio-tempo e per catturare nuovamente le divinità X-Rare.

Dan li aveva visti scomparire man mano che venivano evocati. Una distorsione simile avrebbe finito col distruggere non soltanto una razza che condivideva lo stesso genoma con gli umani, ma anche tutto ciò per cui tutti loro si erano sacrificati. Dan non poteva permetterlo. Anche se questo avrebbe significato far ritorno in un mondo che ormai non gli apparteneva più. Sarebbe stato un estraneo, amato estraneo, in una vita solo apparentemente nuovamente reale.

Aveva visualizzato nella sua mente prima e davanti ai suoi occhi i Key-Spirits dei suoi amici e su ognuno di essi, vi aveva impresso un miracolo. Il Miracolo del Re dell'Impatto Devastante. Una carta che avrebbe aperto i varchi e gli avrebbe permesso di tornare e di sfruttare il potere dei Saga Brave. Un ritorno che avrebbe significato per lui non soltanto tornare a duellare, forte della presenza degli dei al suo fianco, ma anche permettere a tutti coloro che aveva amato di più e che avrebbe amato per sempre, di congedarsi in quel modo che non era stato loro concesso nel passato, per andare avanti.

Forse, sarebbe stato quello il vero miracolo. Più della concreta possibilità di tornare a vivere che Leos Gideon gli aveva prospettato. Più della confessione al piccolo Zungurii su quanto sacrificare la sua vita fosse stato doloroso e difficile per lui, a dispetto di quante cerimonie gli fossero state tributate. Più dell'aver visto i suoi amici cresciuti e ancora impegnati nel voler salvare il mondo. Più di aver realizzato che non vi sarebbe stato altro curry, perché lui era sempre in ritardo. E in quel suo essere sempre in ritardo, Dan Bashin aveva infine salvato ancora una volta quel loro mondo e si era accinto a compiere il suo destino per un'altra volta ancora. Aveva fronteggiato il suo opponente nella terza linea temporale in rovina, creata dal folle Gideon, fuso con un nucleo cerebrale e ormai sotto il completo controllo dell'ideologia del Re del Mondo Altrove. Era stato il Re dell'Impatto Devastante. Era stato un Maestro della Luce. Era stato il Guerriero Rosso. Era stato una leggenda nelle ere. Ora, Dan Bashin era nuovamente luce. Ruotò la carta di Sagitto-Apollodragon sulla plancia.

 

Fase d'attacco!

 

  
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