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Autore: flatwhat    14/07/2020    2 recensioni
Atlas è caduta.
Oscar si sacrifica ai Grimm.
Ruby parte insieme a Ozpin, a cui è stata data miracolosamente una forma, per salvarlo.
[Rosegarden; Cloqwork; Scritta prima che iniziasse il volume 8 e quindi ha preso una piega del tutto diversa.]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Jaune Arc, Oscar Pine, Ozpin, Ruby Rose
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Doveva essere solo una one shot, che ho scritto in inglese proprio ieri. 
Poi mi è venuta la voglia di continuarla :P

Sarà un'impresa scriverla in inglese e in italiano allo stesso tempo!


  Ruby non aveva bisogno di guardare in faccia i propri compagni di squadra per sapere che la sua espressione sorpresa e terrorizzata si rifletteva nei loro volti.

 

Di fronte a lei, proprio dove un momento prima Oscar si era offerto ai Grimm, stava il suo ex mentore e Preside di Beacon Academy.

 

Ozpin si stava guardando le mani, sul volto un'espressione cupa che Ruby non aveva mai visto in quei lineamenti prima d'ora.

 

Ma la sorpresa che li aveva catturati per poco come un incantesimo si sciolse immediatamente.

 

"Dov'è Oscar?!" gridò Jaune.

 

Si affrettò a prendere il loro vecchio insegnante per il collo del maglione. A quanto pareva, non era un'illusione.

 

"Dove CAZZO è Oscar! Che cosa gli hai fatto?!"

 

Ruby non ebbe nemmeno bisogno di ordinare a Jaune di allontanarsi - perché, nonostante fossero tutti in preda alla preoccupazione, avevano visto Oscar portato via dai Grimm solo pochi secondi prima e Ruby dubitava che Ozpin ne fosse responsabile - poiché lo stesso Ozpin, con un gesto calmo ma una scintilla di furia nei suoi occhi, si limitò a prendere le mani di Jaune e portarle lontano dal suo colletto.

 

"Non ho fatto nulla a Oscar".

 

"Allora perché sei qui?" esclamò Yang, da qualche parte dietro di Ruby.

 

"Basta parlare di lui! Dobbiamo riprenderci Oscar!" stava gridando Nora.

 

Dovevano darsi una calmata.

 

Ruby picchiettò Crescent Rose sul terreno, proprio come aveva visto fare a Maria con il suo bastone. Immediatamente, calò il silenzio e le teste dei presenti si voltarono verso di lei.

 

"È l'esatto contrario, Jaune: Ozpin non si trova qui perché ha fatto qualcosa a Oscar. È perché Oscar è stato portato via che Ozpin si trova qui".

 

Jaune si allontanò da Ozpin e tutti presero a guardarsi le scarpe, l'aggressività che si allontanava, ma la preoccupazione ancora forte nei loro cuori. 

 

"Penso proprio che tu abbia ragione, Miss Rose" disse Ozpin, mentre si aggiustava il collo alto del maglione.

 

"Oh, vuoi farmi credere che non ne sai nulla?" Jaune stava ricominciando. Ruby sospirò.

 

"No, non ne so nulla" disse Ozpin, seccato. "Capisco che alle vostre orecchie suoni come una menzogna, ma posso solo giurarvi che non mentirei mai per quanto concerne Oscar".

 

Rivolse a Ruby uno sguardo severo.

 

"Non intendo prendere le redini del comando al posto tuo, ma credo anche che dobbiamo seguire Oscar più in fretta che possiamo. Suppongo di essere ancora legato in qualche modo a Oscar, ma al momento non riesco a captare i suoi pensieri, e-" 

 

La sua voce si inclinò per una frazione di secondo e Ruby fu probabilmente l'unica che se ne accorse, ma Ozpin si ricompose in fretta.

 

"- Non ho proprio voglia di sapere cosa Salem intenda fargli".

 

Ruby annuì. La sua bocca aveva un pericoloso sapore di bile al solo pensiero di aver perso Oscar e non poterci fare nulla, ma doveva mantenere la sua compostezza - la sua apparenza di compostezza - finché rimaneva di fronte al suo team.

 

"La mia ipotesi è che la tua presenza sia la prova che Oscar stia ancora bene, almeno per il momento" disse a Ozpin. Lui annuì a sua volta.

 

"Posso solo provare a indovinare che sia così. O sperare che sia così. Niente di simile è mai successo a nessuno dei miei compagni prima d'ora".

 

Ruby esaminò le proprie alternative.

 

Oscar era stato portato via da un Grimm volante incredibilmente veloce, ma la velocità era la specialità di Ruby Rose. Se partivano adesso, avrebbero potuto sperare di raggiungerlo prima che fosse accaduto l'impensabile.

 

Ma Atlas e Mantle dovevano essere ricostruite. Qrow era all'ospedale (e per un attimo Ruby ne fu grata: se fosse stato lì con loro, si sarebbe dato la colpa per il rapimento di Oscar), Penny stava andando in giro alla ricerca di Ironwood (pregando che fosse ancora vivo) e di gente bisognosa di aiuto, e non poteva fare tutto da sola.

 

"Seguirò Oscar insieme a Ozpin" disse Ruby ai suoi amici. "Voi rimanete qui a dare una mano".

 

Proprio come aveva previsto, i suoi amici sollevarono un immediato ruggito di obiezioni e disappunto.

 

Ruby si limitò a girarsi sui tacchi e cominciò a camminare via da loro, Ozpin al suo fianco e voci che gridavano alle sue spalle.

 

"Ruby, portami con te!" Jaune. "Oscar è il mio partner! Ti prego!"

 

"Veniamo anche noi!" Blake.

 

"Sei davvero una stupida! Lo capisci che andare da sola è un suicidio, o no?" Weiss.

 

E proprio mentre Yang stava cominciando a pregare la sua sorellina di non partire senza di lei, Ruby attivò la sua Semblance, circondò sé stessa e Ozpin in un turbinio di petali e volò via.

 



"Io non ho bisogno di mangiare o dormire" le aveva detto Ozpin. "Pare proprio che io sia fatto di Aura. Ma tu ne hai ancora bisogno, Miss Rose". 

 

E l'aveva costretta a fermarsi e a prendere rifugio in una foresta. Non sapeva dove si trovassero al moneto e sperava solo che anche i Grimm avessero necessità di riposare. Più il tempo passava, più una vocina nella sua testa le sussurrava che era tutto inutile, che aveva perso Oscar, un'altra persona amata portata via dagli artigli di Salem, e Ruby respinse quella voce nell'abisso dei suoi pensieri ancora una volta. 

 

Sarebbe crollata, prima o poi. Ma non poteva crollare ora.

 

"Solo per due ore" promise Ozpin. Ruby era tentata di non ascoltarlo, ma qualcosa dentro di lei sapeva che era tanto preoccupato quanto lo era lei - lo erano tutti - se non di più. "Poi possiamo riprendere la nostra missione".

 

Si sedette di fronte a lei, accanto al fuoco che lei aveva fatto, mentre Ruby mangiava quell'orribile carne in scatola, che si chiamava "Flood", gli dèi solo sapevano il perché, che andava tanto di moda in Atlas dopo avere aperto in maniera un po' imbranata la lattina con Crescent Rose.

 

La sua pergamena vibrava nella sua tasca. La prese, vide che aveva tipo un miliardo di messaggi, tutti nella stramaledetta chat vocale che Pietro aveva installato nelle loro pergamene, vide che erano tutti da parte dei suoi amici e alcuni di Qrow che apparentemente era stato informato, e decise di mettere la pergamena in modalità silenziosa.

 

Sapeva che li stava tradendo, ma era troppo tardi per tornare indietro. Oscar doveva essere salvato prima che... non voleva neanche pensarci.

 

"In pratica, sei solo Ozpin" disse, tentando di iniziare una conversazione mentre masticava. "O tipo, Ozma o un centinaio di persone in una sola?"

 

Ozpin giunse le mani, pensando profondamente.

 

"Se ti dicessi che non lo so" rispose, aggiustandosi gli occhiali sul naso con un dito. "Mi crederesti?"

 

Era sarcastico? Se lo era, era l'ultima cosa di cui Ruby aveva bisogno in quel momento.

 

"Ribadisco" continuò Ozpin, con più gentilezza. "Che una cosa del genere non è mai successa a me - noi - prima d'ora. Mentirei se dicessi di non trovarla alquanto spaventosa". Ridacchiò.

 

Ruby mise di lato la carne in scatola. Avrebbe provato almeno a finirla, ma non adesso. Il sapore era talmente schifoso che non riusciva a non paragonarlo alla loro situazione attuale.

 

"In questo momento, hai voci nella tua testa?" gli chiese.

 

Ozpin si limitò a sorriderle, un sorriso che valeva più di mille parole.

 

"Sto intenzionalmente rimandando il momento in cui dovrò chiudermi in riflessione e possibilmente ascoltare voci che sono rimaste a lungo inascoltate".

 

Vabbe'. Qualunque cosa avesse voluto dire.

 

Ruby pensò che continuare su questo argomento avrebbe solo prolungato il disastro che era questa conversazione, ma non aveva nient'altro su cui parlare.

 

"Come devo chiamarti? Ozpin? Ozma? Professore?"

 

Quando pronunciò quell'ultima parola, Ozpin rise così forte che le fece fare un saltello dalla sorpresa.

 

"Pensavo di aver perso il privilegio di quel titolo tanto tempo fa!" e rise come un matto al punto che dovette asciugarsi una lacrima. Ruby non aveva mai avuto una febbre tanto alta da delirare, ma la sola parola che avrebbe potuto usare per descrivere questa esperienza era proprio 'delirante'.

 

Ozpin si ricompose nuovamente.

 

"Va bene Ozpin, oppure Oz. Niente 'professore'. Sono io a prendere ordini da te ora".

 

Ruby alzò un sopracciglio a quella frase

 

"Sono serio" precisò lui. "Ho dimostrato di essere un leader alquanto incapace in passato, e ora sto abbandonando i miei studenti e il mio vecchio amico James per andare in cerca del mio successore, il quale non sono riuscito a salvare dal nemico che lo ha rapito".

 

Queste parole descrivevano perfettamente i fallimenti di Ruby in quanto leader, ma ora lei sapeva che il disprezzo che aveva sentito in quella frase e dal primo momento in cui Ozpin era apparso di fronte a loro era diretto a sé stesso, non a lei, non al suo team.

 

La sua pergamena, ancora in modalità silenziosa, sembrava essersi fatta pesante nella sua tasca, più pesante di quanto fosse mai stata Crescent Rose.

 

Ruby provò invano di scacciare i pensieri di Oscar e dei suoi amici che si stavano di nuovo affollando nella sua mente.

 

Non le piaceva la sensazione delle lacrime che si raggruppavano ai suoi occhi.

 

"Hai tentato di fermarlo?" chiese al suo vecchio professore. "Perché si è sacrificato?"

 

Ogni traccia di sorrisi e humor sparì dal volto di Ozpin.

 

"Il ragazzo è pur sempre uno di noi. Avrei dovuto aspettarmi un gesto così sciocco e inutile, e nonostante tutto così nobile, da parte sua".

 

Ruby non capiva perché aver sentito Ozpin definire Oscar uno sciocco l'aveva fatta infuriare così. Stava per rispondergli a tono, quando lui riprese il discorso.

 

"E mi vergogno di non essere riuscito a prendere il controllo del suo corpo e impedire che venisse portato via. Ricorda i nostri ricordi e sa che Salem non si fa commuovere dal sacrificio. Ci siamo-" la sua mano tremò mentre si aggiustava gli occhiali una seconda volta. "Sacrificati altre volte, in passato. Non abbiamo ottenuto nulla. Lui lo sa, ma ha ancora speranza".

 

Cadde il silenzio e Ruby non osò dire nulla di rimando, troppa la paura che le lacrime che stava trattenendo sarebbero cadute. Non poteva crollare.

 

La voce di Ozpin suonò incredibilmente triste quando riprese a parlare.

 

"Sono contento che voi teniate a lui".

 

Ruby si sorprese nel trovarsi di colpo tutta rossa in faccia.

 

Aveva detto 'voi', non lei nello specifico! Stupida faccia!!!

 

"Anch'io sono contenta che tu tenga a lui!" aveva gridato senza volerlo, ma era vero che era contenta. Aveva sempre saputo che, nonostante le sue menzogne e i suoi difetti, quella vecchia anima teneva a Oscar. A tutti loro.

 

Ozpin sorrise.

 

"Penso che gli sarebbe piaciuto se gli avessi dimostrato prima quanto tengo a lui. Forse è per questo che è riuscito a darmi una forma. Così può prendermi personalmente a pugni quando mi rivedrà".

 

Chiuse gli occhi e Ruby non seppe indovinare che emozioni celava dietro il suo tono di voce.

 

"Alla fin fine, sono ancora un bastardo bugiardo e egoista".

 

Ruby abbassò lo sguardo verso la tasca dove aveva messo la pergamena. Pensò ancora una volta ai suoi compagni di squadra e a suo zio, e a come, per qualche ragione, il solo pensiero di Oscar le aveva dato la motivazione di lasciarseli alle spalle.

 

"Già. Anch'io" sussurrò.
  
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