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Autore: The Bride of Habaek    15/07/2020    0 recensioni
"In guerra mi facevano più impressione i vivi, che i morti. I morti mi sembravano dei recipienti usati e poi buttati via da qualcuno, li guardavo come se fossero bottiglie rotte. I vivi, invece, avevano questo terribile vuoto negli occhi: erano esseri umani che avevano guardato oltre la pazzia, e ora vivevano abbracciati alla morte."
- Nicolai Lilin -
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Animal instinct

“I sentimenti d’impeto devono essere guidati dalla ragione e ogni sforzo deve essere proporzionato all’obiettivo.”
- JANE AUSTEN -


"Kim è ora di alzarsi."
Sento la voce di Aaron che mi rimbomba nella testa sin dalle prime luci dell'alba.
"Eccomi, arrivo subito."
Apro gli occhi e lui m'osserva compiaciuto.
"Forza, scattare! Gli altri saranno già in postazione."
Oggi è particolarmente euforico, sembra rinvigorito.
"Ne approfitto ora visto che davanti alle altre reclute non potrò farlo."
Mi afferra velocemente e poco dopo siamo lì in piedi, come fosse la scena di un film, occhi, bocca contro bocca.
"Sei sveglia adesso?"
"Penso proprio di si, anche se avrei preferito rimanere a letto ancora per un po'."
"Penseremo più tardi ai "sentimentalismi. Ora dobbiamo andare. Che esempio darei alle reclute? Il Maggiore che si presenta in ritardo all'appello, non è una buona reputazione..."
"Se lo dici tu."
La giornata si svolge secondo il protocollo, allenamenti mattutini, una doccia fredda, pasti regolari e ben poco tempo libero per vivere la nostra relazione a trecentosessanta gradi. Nel pomeriggio m'immergo nelle vasche insieme alle altre reclute per migliorare la mia abilità di apnea. Aaron mi ha spiegato che solo l'1% dei Marines riesce a diventare un ranger, non una semplice recluta ma un membro appartenente ai corpi speciali. Io non miro così in alto, ma farò del mio meglio per dimostrare a tutti, soprattutto a lui, che sono una donna in gamba e se mi metto in testa una cosa la porto sempre a termine. Giunta la sera possiamo goderci un po' di sano relax, ogni recluta ha il diritto di trascorrere il suo tempo libero come meglio crede, l'importante è che rispetti gli orari della base oltre che il protocollo militare. Aaron mi porta in un locale dove servono cibo e bevande tipicamente americane. Per l'occasione sfoggio un abito aderente, con un cinturone che mette in risalto i fianchi e la vita sottile. All'inizio lui si oppone dicendo che un abito del genere attirerebbe troppo l'attenzione, ma la verità è un'altra.
"Ti dona molto questo vestito."
Afferma Aaron mentre ordina due drink posando le braccia sul bancone del locale.
"Grazie, è un abito americano."
"Lo vedo, anche le mie reclute l'hanno notato a quanto pare."
Dice riferendosi agli sguardi maliziosi di alcuni ragazzi in sala.
"Non li guardare, non sarai geloso spero..."
"Mi da fastidio il modo in cui ti guardano. E' più forte di me."
I suoi occhi azzurri tornano a posarsi su di me quando congiungo le mie mani alle sue.
"Potranno anche guardare ma non potranno mai avermi."
Non faccio in tempo a terminare la frase, poiché una recluta in borghese s'avvicina al bancone frapponendosi tra noi.
"Hey, bellezza! Vuoi spassartela?"
Mi chiede il soldato evidentemente sbronzo dandomi una pacca sul sedere. Aaron prende il mio posto senza nemmeno chiedermelo, cerco di dirgli che il ragazzo non ha fatto niente di grave, che deve aver alzato un po' troppo il gomito ma le mie parole sembrano volare al vento.
"Perché non ci provi con me?"
Gli propone Aaron in tono provocatorio.
"E tu chi cazzo saresti?"
"Ora te lo spiego."
Aaron gli sferra un pugno in pieno volto facendolo capitolare a terra con il setto nasale sanguinante.
"Aaron cosa stai facendo??"
"Così impara ad importunare la mia donna. Andiamocene."
Risponde lui irato gettando i soldi sul bancone, mentre mi trascina fuori dal locale afferrandomi per un polso.
"Posso comprendere la gelosia, ma così è eccessivo!"
"Volevi farti palpeggiare da quell'ubriacone? Allora vai, accomodati pure Kim!"
"Non ho detto questo, ma vederti così mi fa male. Sono una donna fra tanti uomini, è normale che qualcuno provi interesse nei miei riguardi..."
"Forse non hai ben capito a quale tipo di "interesse" puntano alcuni uomini dopo mesi di astinenza."
"Invece si e so anche un'altra cosa. Che sono innamorata di te e non m'importa se dovrò affrontare mille problematiche per starti vicino!"
Dopo la mia confessione il suo sguardo si addolcisce mutando espressione. Fuori dal locale è buoi pesto, le uniche luci provengono da alcuni lampioni che portano alla via principale.
"Ti chiedo scusa sono stato uno stupido."
Afferma Aaron stringendomi fra le sue braccia senza alcun preavviso.
"L'hai fatto per me, non devi spiegarmi niente."
Forse se fossi uscita con i pantaloni tutto questo non sarebbe mai accaduto, ma volevo mostrarmi attraente ai suoi occhi senza pensare che lo sarei stata anche per altri. La sue gelosia è croce e delizia, un po' mi preoccupa ma al tempo stesso è il suo modo per dimostrarmi quanto tiene a me.

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