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Autore: Nao Yoshikawa    15/07/2020    9 recensioni
Harry ha cinque anni e un giorno, durante la ricreazione, decide di seguire il suo compagno di classe Draco Malfoy, trovandolo in lacrime. Riuscirà a tirargli almeno un po' il morale?
Perché quel bambino continuava a parlagli? Voleva solo essere lasciato in pace.
«Non sto male, voglio stare solo!» esclamò stringendo i pugni. Harry si sistemò ancora una volta gli occhiali, sedendoglisi poi accanto.
«Anche io, allora rimango qui» affermò con naturalezza e tirando fuori dal portapranzo un sandwich con marmellata alle fragole e burro di arachidi. «Ne vuoi un pezzo?»

Storia partecipante al contest "Kids everywhere!" indetto da Mari Lace sul forum di EFP
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: AU, Kidfic | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Strawberry jam and penaut butter
 
 
Harry era entrato in bagno senza far rumore. Era abbastanza bravo ad essere discreto, nei movimenti e nelle parole. Stringendo in mano il suo piccolo porta pranzo, si guardò intorno, sistemandosi gli occhiali, troppo grandi per il suo faccino così magro. Era certo che il suo compagno Draco fosse corso lì, al suono della campanella della ricreazione. In verità succedeva tutti i giorni, ma solo quella volta Harry aveva trovato il coraggio di seguire quel bambino che stava antipatico a tutti. Lo trovò poco dopo, seduto sul pavimento con le gambe strette al petto e la fronte poggiata sulle ginocchia.
«Draco?» chiamò dopo qualche istante. Il bambino dai capelli biondi sollevò lo sguardo, mostrando due occhi grigi ricolmi di lacrime che ora  gli bagnavano le guance paffute.
«Che cosa vuoi? Lasciami in pace!»
Harry si strofinò la mano sui capelli perennemente in disordine. Draco molto spesso lo trattava un po’ male, gli rubava sempre i giocattoli e tirava i capelli alla sua mica Hermione, facendola piangere. Ma non ce l’aveva con lui, nonostante avesse solo cinque anni, era abbastanza sveglio da capire che Draco non poteva essere semplicemente cattivo. Stava piangendo, quindi doveva star male.
«Ma perché piangi? Ti senti male? Vuoi che chiami la maestra?» domandò spostando il peso da un piede all’altro, ma ciò non fece altro che rendere Draco ancora più nervoso.
Perché quel bambino continuava a parlagli? Voleva solo essere lasciato in pace.
«Non sto male, voglio stare solo!» esclamò stringendo i pugni. Harry si sistemò ancora una volta gli occhiali, sedendoglisi poi accanto.
«Anche io, allora rimango qui» affermò con naturalezza e tirando fuori dal portapranzo un sandwich con marmellata  alle fragole e burro di arachidi. «Ne vuoi un pezzo?»
Il piccolo Malfoy fece un smorfia.
«Non mi piace.»
«Ma l’ho fatto io!»
Draco fece per rispondere, ma il suo stomacò brontolò, segno che doveva essere davvero tanto affamato e ciò lo portò ad arrossire ancora. Quindi Harry gli offrì metà di un sandwich e iniziò poi a mangiare la sua parte in silenzio.
«Ma perché sei così gentile con me?» gli chiese dopo un po’, non capendo.  Harry fece spallucce.
«Perché le persone che piangono vanno consolate. Io mangio sempre il pane con la marmellata di fragole e il burro di arachidi, mi fa stare meglio!»
Draco abbassò lo sguardo sul sandwich poggiato sul proprio grembo. Era la prima volta che uno dei suoi compagni gli si avvicinava tanto.
«Non mi piace stare qui! Non ho nessun amico…!» si lamentò. Harry lo osservò, gonfiando le guance.
«Ma tu rubi loro sempre tutti i giocattoli e non li condividi mai con nessuno. L’altra volta hai preso il mio trenino», ricordò, sospirando. Draco allora gonfiò le guance e incrociò le braccia al petto.
«Perché volevo giocarci io!»
«Allora potevamo condividerlo!» disse con ovvietà. Harry non capiva proprio quello strano bambino.  Sapeva che era ricco, l’aveva sentito dire a sua zia Petunia una volta, la famiglia Malfoy era ricca e importante, chissà quanti giocattoli possedeva lui. Non aveva torto, in effetti, Draco era figlio unico e viziato, suo padre era severo, sua madre era di temperamento più dolce e aveva deciso di iscrivere suo figlio ad un asilo pubblico affinché imparasse a legare con la gente di ceti sociali diversi. Questo a suo marito non aveva fatto piacere e Draco si era ritrovato in quel luogo in cui l’unico modo per attirare l’attenzione era comportarsi da discolo.
«E… e io non sapevo come chiederlo! E poi mio padre mi ha detto di farmi rispettare»
«Farti rispettare?» domandò Harry, confuso.
«C-certo!» balbettò. «Tuo papà non te l’ha detto di farti rispettare?»
Harry abbassò lo sguardo, malinconico.
«Amh… io il papà non ce l’ho. Non ho nemmeno la mamma, sto con gli zii a Privet Drive. Loro sono… un po’ severi. E con mio cugino Dudley litighiamo sempre perché lui fa il prepotente. Però va bene così.»
Draco lo guardò sorpreso. Quel bambino era diverso da lui, con quei capelli neri, la divisa sempre sgualcita e quella gentilezza sconfinata. Abbassò lo sguardo verso il sandwich. Era ovvio, Harry non aveva una mamma, quindi se li preparava da solo. A lui li preparava la domestica, raramente sua madre. Ne addentò un morso, godendo del sapore dolce e salato.
«È buono… va bene, va bene, visto che l’hai condiviso con me, non rubo più i tuoi giocattoli.»
«Non ti preoccupare, ci possiamo giocare insieme. E anche con Ron, Hermione e gli altri», disse contento. «Tu alla fine sei simpatico. Posso essere io il tuo primo amico!»
Era sicuro che non appena gli altri lo avrebbero conosciuto meglio, Draco sarebbe stato ben voluto. Il piccolo Malfoy, che nonostante la giovane età era molto orgoglioso, distolse lo sguardo.
«Mh… e va bene!» borbottò, con un tono di voce annoiato che serviva solo a nascondere la sua felicità. «Quindi non mi lasci solo?»
«No, no! Giocherò con te e divideremo sempre il mio sandwich, super promesso!» Harry si portò una mano sul petto. Quella promessa l’avrebbe mantenuta e lui e Draco sarebbero divenuti inseparabili.

Nota dell'autrice
Chi mi conosce lo sa che io AMO i bambini, amo scriverli, interpretarli e quant'altro, eppure non avevo mai scritto una Kid!fic su Harry Potter... ovviamente non potevano che essere Harry e Draco, anche se in AU. Ho pensato che anche qui Harry potesse essere orfano di genitori (anche se per motivi diversi) e che vivesse con i suoi zii, i quali immagino lo trattino un po' meglio, visto che non hanno motivo di odiarlo. E ora mi immagino una Minerva Mcgranitt come maestra, chiaramente, ma questi sono dettagli.
   
 
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