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Autore: Ale908765    17/07/2020    0 recensioni
Mentre correva lontano, sentiva ancora sul suo fianco un flebile calore
La storia cerca di spiegare cosa è accaduto a Yoruichi e Kisuke dopo la Guerra dei Mille Anni, analizzando più affondo i loro sentimenti.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Urahara Kisuke, Yoruichi Shihoin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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INCONTRO

Erano passate ormai due settimane da quando si era risvegliato, se così si può dire, visto che il suo mondo continuava ad essere costantemente nero.
Era tornato nel mondo umano solo dopo pochi giorni dal suo risveglio.
Tessai-san l’aveva aiutato tantissimo a fare i conti con il suo piccolo problemino e adesso finalmente riusciva ad orientarsi decentemente in casa e nello svolgere azioni abitudinarie.
Non poteva fare granché, tant’è che passava la maggior parte del suo tempo seduto sul portico del negozio, a bearsi di quelle belle brezze autunnali che gli solleticavano il mento e gli scapigliavano i capelli. Quest’ultimi erano cresciuti e infatti era ormai solito portarli raccolti in un piccolo codino, quando non indossava il suo inconfondibile capello.
Anche la barba aveva iniziato a prendere il sopravvento e la cosa gli dava non poco fastidio.
Nonostante non fosse un maniaco dell’ordine, la barba lunga era una delle poche cose che non tollerava.
Forse a causa di un certo commento che fece una certa persona sugli uomini con la barba lunga; Ripensando a quanto fosse stupida l’origine della sua ostilità contro quei peli sul viso, si mise a ridere.
La donna in questione, si ritrovò a pensare, che non era andata a fargli visita nemmeno una volta da quando si era risvegliato. Questo lo fece un po’ rattristire, ma poi si ricordò della sera in cui si risvegliò e di come il suo naso fu pervaso da un delicato profumo...


Chissà, magari era proprio lei ... o probabilmente solo un mero frutto della mia immaginazione ... Chi può dirlo con certezza? 

E il dubbio, lo rasserenò un po’.

Quella sera era particolarmente fresca e lui, come al solito, era li a meditare sul portico prima di andare a dormire.
“ Miao”
Il silenzio che l’avvolgeva venne interrotto dal tenero miagolio di un piccolo micino.
<< Ciao anche a te >> risposte.
Il micino allora gli si avvicinò piano piano e iniziò a strusciarsi contro la sua gamba. Lui allora lo prese con entrambe le mani e se lo portò all’altezza del viso.
<< Vediamo un po’ chi abbiamo qui >>
Gli avvicinò il naso, nella speranza di cogliere qualche informazione dal suo profumo; il gattino profumava di erba fresca, un odore che gli piacque ma che gli fece abbandonare ogni speranza.
<<  Non ti trasformerai da un momento all’altro in una splendida donna, ne neko-san >>
Il gattino per tutta risposta iniziò a leccargli delicatamente il naso con la ruvida lingua e questo lo fece sorride.
<<  Mettiti qui comodo al caldo, oggi fa particolarmente freddo >> disse, posandolo in mezzo alle sue gambe incrociate e continuando ad accarezzarlo.
<< Dovresti sapere che non tutti i gatti sono in gradi di trasformarsi >>
A pronunciare queste parole fu una maschile voce profonda che lui conosceva fin troppo bene.
<< Beh sai, adesso mi è un po’ difficile riconoscere i “ gatti speciali” se così possiamo definirli >>
Pronunciò queste parole girando la testa verso quella che credeva e sperava fosse la provenienza della voce appena udita.
<< Oh.. >>
Yoruichi sperava di potersi specchiare in due occhi grigi e profondi ma quello che vide fu solo il bianco accecante delle bende che li ricoprivano.
<< Quando le toglierai? >>
La voce era mutata: era sinuosa e seducente, e questo fece capire a Kisuke, con sua felicità, che non aveva immaginato tutto e che davanti adesso non aveva più un gatto nero dagli occhi dorati ma una donna avvenente.
<< Tra un paio di giorni. I danni sono stati molto gravi e a detta loro è stato un miracolo che io non abbia perso per sempre la vista ... O la vita.
Anche Orihime-san ha avuto un po’ di problemi, ma mi ha rassicurato dicendo che avrei recuperato del tutto ... Tu come stai Yoruichi-san? E Yushiro-chan? >>
<< Mah, sia io che lui abbiamo recuperato . Sono riusciti a rimuovere completamente il veleno: Yushiro si sente ancora un po’ debole , aveva subito molti più danni di me, ma tutto sommato sta bene; Io ho solo qualche problema a mantenere per più tempo la mia trasformazione in gatto, ma questo è dovuto anche al simpatico modo che hai usato per costringermi ad assumere quell’abominevole forma >>
 
<< Oh ma sei così carina in quella for... >>
<< Urusai! >>
Kisuke si mise a ridere e fu grato per il fatto che Yoruichi non avesse perso la sua solita tempra.
Avevano combattuto tante battaglie, ma questa è stata forse l’unica in cui ha temuto di non riuscire più a parlare con lei in questo modo, di rivederla...
Rivederla
Ecco, per quanto si sforzasse, non riusciva a sentire alcun suono provenire da lei, un qualcosa che gli permettesse di essere cosciente della sua presenza e la mancanza della vista, per la prima volta, lo stava logorando.
Desiderava ardentemente vederla.
<< Beh io- >>
<< Voglio vederti >>
Yoruichi rimase non poco spiazzata da quelle parole pronunciate di getto, senza alcun preavviso
<<  Ma come puoi- >>
<< Ti prego, avvicinati a me >>
Fosse stata un’altra situazione, l’avrebbe guardato male e probabilmente pestato per averle dato degli ordini con quel tono ma non le sembrò il caso e decise di assecondare quella che a lei sembrava solo un’assurda richiesta.
<< Dove sei? >>
<< Proprio qui, difronte a te >>
Kisuke allungò le mani e i suoi polpastrelli si posarono su qualcosa di morbido e caldo.
Le sue guance.
Yoruichi a quel contatto ebbe un leggero sussulto.
<< Rilassati, cosa potrebbe farti questo bel proprietario di un negozio totalmente cieco? >>
<< Non potresti farmi proprio un bel niente anche se ci vedessi perché perderesti tutte le ossa della mano >>
<< Violenta come al solito >>
Detto questo con un leggero sorriso, iniziò l’esplorazione del suo viso.
La fronte, gli occhi, il naso...
<< Guarda un po’ come questa gattina si lascia accarezzare >>
<< Senti brutto idiota, se hai intenzione di prendermi in giro per aver acconsentito a questa stupida richiesta, possiamo finirla anche qui! >>
Allora Yoruichi gli prese i polsi, pronta ad allontanare le mani di quell’uomo suo viso.
<< No, aspetta >> la voce di Kisuke perse in un attimo il suo tono canzonatorio.
<< Hai ragione, scusami. Non era mia intenzione prenderti in giro e sono più che contento che tu mi stia lasciando fare; avendo perso l’uso della vista, l’unico modo che ho per avere un’immagine delle cose che mi trovo attorno, è questo ... E l’ultima volta che ti ho vista davvero, eri a terra agonizzante dal dolore e si può dire anche che non eri in te, quindi ... Beh io — >>
<< Ok bene, continua ma evita commenti stupidi >> gli rispose Yoruichi, rilasciando i suoi polsi, non prima di aver guidato quelle mani nuovamente verso il suo viso.
Kisuke quindi riprese, finché suoi polpastrelli non si posarono sulla sua bocca.
Su quest’ultima indugiò un po’ di più, accarezzandone i contorni con il pollice, passando dal labbro superiore al labbro inferiore.
La sua delicatezza aveva un che di disarmante e un brivido percorse tutta la schiena di Yoruichi ma le mancò il battito quando le mani che l’accarezzavano in quel modo si spostarono verso il suo collo e da lì sulle sue nude spalle.
Se avesse proseguito ...
No, non poteva, gli avrebbe ufficialmente cambiato i connotati, cieco o non.
<< Sei nuda? >>
La domanda fu improvvisa e in Yoruichi iniziava a pentirsi di avergli dato il permesso di proseguire: iniziava a prendere strada in lei l’idea di assesstargli un bel pugno sul naso.
<< Ohi Kisuke se stai pensando di avere una “chiara immagine” anche di tutto il resto, ti farò talmente male che ti dimenticherai di - >>
<< Oh no, sto solo pensando al fatto che chi passa per strada potrebbe vederti nella tua gloriosa nudità; Non credi sia un po’ strano vedere una donna completamente nuda che chiacchiera come se nulla fosse? >>
<< E da quando ti preoccupi che altre persone possano vedermi completamente nuda? >>
<< Da quando non posso vederti io. Se io non posso ammirare le tue sinuose forme, allora non ha senso che tu le mostra >>
<< Baka! >>
Ma suonò tutt’altro che arrabbiata.
<< Ti stai prendendo gioco di me? >>
<< E chi può dirlo, Kisuke-san, sono solo un’innocente donna nuda >>
<< Certo, certo ... Comunque le tue spalle sono praticamente congelate, permettimi di darti il mio haori >>
Detto questo prese il suo haori e glielo posò delicatamente sulle spalle.
 
Yoruichi iniziò a protestare, ma lo lasciò fare ; non l’avrebbe mai ammesso, ma il contatto con quel tessuto che la riparava dalla brezza presente quella sera, le diede un po’ di sollievo.
In più aveva quel suo profumo caratteristico.
Scacciò immediatamente questo pensiero dalla sua mente, scuotendo la testa.
Il movimento fu percepito da Kisuke che, ancora una volta, portò una delle sue mani verso il suo viso.
<< Devi sempre pensare male, ne Neko-hime >>
<< Smettila di chiamarmi in quel modo, idiota. Devi solo ringraziare il mio essere magnanima >>
<<  sì sì , sarà fatto >> e continuò ad accarezzarle la guancia.
C’era un qualcosa che doveva e voleva dirle ma avrebbe voluto, mentre parlava, specchiarsi in quei suoi occhi color miele e osservare ogni sua reazione.
Le parole però erano lì, sulla punta della sua lingua, pronte prepotentemente ad uscire.
<< Yoruichi io — >>
“ Miao!”
Il gattino che precedentemente si era accoccolato tra le sue gambe adesso gli si stava strusciando contro la ventre, domandando le attenzioni che fino a quel momento gli erano state negate.
Kisuke si era completamente dimenticato della sua esistenza.

Neko-san mi hai salvato ~
<< Oh ma tu guarda, qualcuno qui è geloso >>
Disse, ritraendo la mano dal viso della donna e iniziando ad accarezzare il gattino.
Yoruichi sospirò, e in quel sospiro forse vi era una piccola nota di disappunto.
<< Così sembra >> rispose, ignorando completamente il modo così serio con cui aveva pronunciato il suo nome, evitando di iniziare un discorso che forse le avrebbe fatto tremare il cuore.
<< Comunque vedo che ti stai lasciando crescere la barba >> e nel dire questo allungò la sua mano verso il viso dell’uomo per accarezzargli la barba che ormai cresceva inesorabilmente sul suo mento.
<<  L’idea che qualcuno possa puntate contro di me una lama senza che io possa vederla, non mi alletta particolarmente e la prospettiva di Tessai-san che cerca di tagliarmela ... beh non è un granch . . .>>

Nel mentre Tessai sentì le sue orecchie fischiare, evidentemente qualcuno parlava di lui... e non bene

<< Se si trattasse di qualcun altro, magari con lunghi capelli
neri e un corpo da far invidia ad una dea, forse potrei cambiare idea, chi può dirlo ... >>
<<  Vedo che la tua vita non ti sta molto a cuore, ne Kisuke? >>
E Kisuke sorrise. Era uno dei suoi passatemi preferiti provocarla e in più in quel momento si sentiva piacevolmente solleticato dal suo tocco delicato sul suo mento.
Yoruichi non si era accorta che per tutto quel tempo la sua mano non si era spostata dal mento di lui;
si rese conto che la situazione stava prendendo una piega alquanto insolita e decise che era tempo per lei di andare.
Ritrasse la sua mano, con chiaro disappunto di lui e disse:
<< Kisuke, ho bisogno di discutere con te di alcune cose ma non posso farlo con te in queste condizioni— >>
<< Oh come puoi discriminare così un povero cie— >>
<< E tappati la bocca per una buona volta. Devo ritornare nella Soul Society, ho alcune faccende da sbrigare, ma tornerò quando avrai recuperato la vista. Spero che al mio ritorno tu sia meno spiritoso del solito >>
<< Ahi Neko-Hime. Te lo prometto >>
<< Ecco appunto, ti dovrei spaccare ad una ad una le ossa del corpo! Io ora vado... Ci rivediamo presto >>
E Kisuke tutto d’un tratto si fece più serio che mai.
<< Ti aspetterò qui Yoruichi, come ho sempre fatto e come sempre farò. Anche io ho da dirti alcune cose. >>
E così come era venuta, sparì in un battito di ciglia, lasciando Kisuke con quel micino che gli leccava la mano.
L’haori verde cadde pigramente a terra.

~ Avrei voluto fosse rimasta più allungo ~

NOTE: Urusai = stai zitto
             baka = stupido
             neko-hime= principessa gatto 
  
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