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Autore: Acidia    15/08/2009    3 recensioni
Conti le pallottole. Le metti nel caricatore. Prendi la mira. Bang! E’ un’azione ormai automatica. Ne va della sua e della tua sopravvivenza. Bang bang! Sempre quel suono.
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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§Kiss Kiss † Bang Bang§

§Kiss Kiss † Bang Bang§

 

 

 

 

 

Bang bang, mi ha sparato
Bang bang, cado a terra
Bang bang, quel suono orribile
Bang bang, il mio baby mi ha sparato

 

 

 

 

Pistola alla mano. Bang! Un colpo di avvertimento.

Un caricatore alla cintura. Bang! L’hai colpito.

 

Questo è il tuo lavoro, sei un poliziotto, devi fermare i delinquenti e sbatterli in galera.

Nessuno ti ha detto che è facile, nessuno ti ha detto che non è rischioso, ogni giorno devi cercare di sopravvivere e molte volte per farlo devi uccidere.

Bang! Bang! Questo è il suono che senti puntualmente. Bang bang!  Non riesci a dormire.

Oggi hai ucciso un altro uomo, hai dovuto farlo, altrimenti avrebbe ucciso il tuo collega e nessuno deve toccare Starsk. Sei sempre stato molto protettivo nei suoi confronti, come d’altronde lo è lui nei tuoi. Non potete farci nulla, per sopravvivere avete bisogno l’uno dell’altro, e la legge del più forte poteva anche andare a quel paese, l’uno era forte se c’era l’altro.

 

Conti le pallottole. Le metti nel caricatore. Prendi la mira. Bang!

E’ un’azione ormai automatica. Ne va della sua e della tua sopravvivenza.

Bang bang! Sempre quel suono.

 

E’ difficile la tua vita, sei sempre a rischio, ogni giorno devi vedere persone che soffrono, che muoiono… che piangono per le proprie vittime.

Ogni tanto vorresti estraniarti da tutta questa follia, andare lontano con il tuo collega, vivere la vostra vita senza la paura che qualcuno possa scoprirvi.

 

Paura che qualcuno possa giudicarvi e disprezzarvi.

Timore dei pregiudizi della gente e delle loro espressioni schifate.

Paura che questo possa allontanarvi l’uno dall’altro.

‘Ricorda, le persone vanno e vengono, ma i sentimenti rimangono per sempre’

spesso ti dice il tuo compagno e tu lo sai bene.

D’altronde siete Starsky e Hutch, colleghi da una vita, amanti da anni.

 

Guardi l’ora, sono già le dieci di mattina, è il vostro giorno libero e Dave è uscito a prendere la colazione. Non avresti dovuto lasciarlo andare da solo, la sua concezione di colazione è ben lontana dalla tua, non hai intenzione di mangiare pizza e di bere birra, al solo pensiero ti si forma sul volto una smorfia schifata, fortunatamente hai messo sul fuoco l’acqua per farti il the.

Devi ammettere di essere un po’ impaziente, non vedi l’ora di rivederlo e di immergere le tue dita nei suoi ricci scuri. E’ così rilassante toccarlo, potresti ribattezzarlo come tuo antistress. O come tuo orsacchiotto personale. Ti viene da sorridere al suo pensiero, già te lo immagini con un’espressione contrariata sul volto, non gli è mai piaciuto essere paragonato ad un peluche, ma ormai dovrebbe esserci abituato.

Il tuo sguardo si posa su una vostra foto che vi siete fatti fare quando ancora eravate all’accademia di polizia, bei ricordi quelli! Siete entrambi più giovani, Starsk ha sempre quei suoi ricci ribelli mentre tu hai i capelli più lunghi. Vi state abbracciando come vi viene spontaneo fare sempre, anche a quei tempi entrambi avevate il bisogno di toccare l’altro, era quasi un’esigenza che non potevate permettervi di ignorare.

 

 

Sorrisi felici, abbracci sinceri, parole confortanti.

La vostra amicizia, il vostro rispetto, l’amore.

 

 

 

~

 

 

‘Piacere Ken Hutchinson’

‘David Starsky’

Quel giorno di tanti anni fa il vostro sorriso giovanile vi aveva illuminato lo sguardo.

Il vostro incontro inatteso, le mani che si stringevano.

I  jeans e la giacca di pelle di Starsk.

I pantaloni a zampa e il cardigan di Hutch.

Così è iniziata la vostra amicizia.

‘Hai un nome strano Hutch’

‘E tu hai la camminata dinoccolata Starsk’

 

 

~

 

 

Appoggi la cornice sul comodino e ti alzi per andare a controllare l’acqua.

Guardi fuori dalla finestra che si trova sopra il gas, oggi è proprio una bella giornata, quasi quasi potresti proporre al tuo compagno di andare a fare un’escursione in mezzo al verde.

Versi l’acqua nella tazza e metti dentro una bustina di the all’arancia e cannella.

Non fai a tempo a prendere lo zucchero che un rumore ti fa trasalire, poi senti due braccia forti avvolgerti e ti rilassi.

Il suo profumo e i suoi riccioli che ti solleticano una guancia ti calmano, sei così abituato a stare in allerta che ti eri dimenticato che la persona dietro di te non poteva che essere il tuo collega.

‘Hutch che si fa sorprendere in un momento di debolezza? Non l’avrei mai detto…’ mormora divertito al tuo orecchio Starsk. Rimani tranquillo a mescolare il the, ormai sei abituato alle sue frecciatine infantili.

‘Sei fortunato che io non abbia la pistola attaccata alla cintura, altrimenti dubito che saresti riuscito ad avvicinarti’  rispondi girandoti finalmente nel suo abbraccio, lo vuoi vedere in volto.

 

Bang! Bang!  Quasi ti eri dimenticato di quel suono, ma Starsk riesce sempre a farti dimenticare tutto, soprattutto le cose spiacevoli.

Ora ci sono solo baci, labbra che si cercano, lingue che si stuzzicano, mani che si toccano.

Tu che immergi le tue dita nei suoi ricci e lui che ti morde sornione il mento.

Kiss Kiss, Bang Bang!

Ti piace molto questa associazione.

 

E’ facile associare i baci di Starsk con i colpi di pistola.

Entrambi sono intensi, ti stordiscono e alla fine ti lasciano senza respiro.

‘Dì la verità, ti sono mancato’ sussurra sul tuo volto il bel moro.

Tu scuoti semplicemente le spalle in un gesto di indifferenza, d’altronde un orgoglio ce l’hai anche tu.

‘Senti un po’, com’è che non sento odore di pizza?’ rispondi invece in una domanda più che legittima.

Starsk ti scruta attentamente negli occhi, non gli è piaciuto il cambio d’argomento, ma fa finta di nulla, forse vuole fare il superiore per una volta.

‘Niente pizza questa mattina’

E con lo sguardo ti mostra un piatto di cartone con sopra delle pastine. Ti concedi di rimanere sorpreso per soli cinque secondi, non vuoi dargliela vinta facendogli notare che ti ha piacevolmente colpito con quel gesto.

‘E la birra?’ chiedi sospettoso. Non si sa mai quando si ha a che fare con David.

Il tuo compagno sogghigna divertito prima di posarti un altro bacio sulle labbra. Evidentemente per lui quella domanda non ha alcuna importanza, sa bene che hai capito che questa mattina non ci sarà nemmeno la birra.

‘Ok, hai vinto... devo ammettere che mi hai sorpreso’

Avvicini alle labbra la tazza e bevi un sorso di the ormai divenuto tiepido.

‘Lo sapevo ed è per questo che non ho seguito la solita routine, volevo vederti anche solo per cinque secondi sorpreso, e ci sono riuscito egregiamente’

La sua espressione soddisfatta ti fa alzare un sopracciglio di disappunto.

‘Non c’è bisogno di darsi tutte queste arie’

Senti presto la risata divertita del tuo uomo, lo sai che gli piace quando fai l’impettito, forse dovresti migliorare le tue prestazioni e cercare di fingere ogni tanto, o semplicemente di fare l’indifferente.

No, alla fine capirebbe, sei come un libro aperto per lui, come lui lo è per te, fingere non servirebbe a niente, o forse servirebbe solo a farlo indispettire.

‘In ogni caso lo sai quanti zuccheri e grassi hanno quelle pastine?’ proprio non riesci a dargliela vinta o a lasciargli l’ultima parola.

 

 

 

~

 

 

‘No, grazie. L’hamburger te lo puoi anche tenere, io preferisco cose sane,

mi domando poi come tu possa mangiare certe schifezze.’

Anche a quel tempo eri un salutista, Starsk proprio non riusciva a capire

come tu potessi rifiutare un’ hamburger.

Lui che aveva già metà panino in bocca.

‘Non sono schifezze, queste sono le gioie della vita’

e intanto un po’ della sua  mostarda era caduta su tuoi pantaloni.

Incontrasti presto lo sguardo limpido di Starsky e lo vidi sorridere,

un po’ delle briciole di pane che cadevano dalle sue labbra.

‘Io lo sapevo che mi avresti reso la vita un incubo’

 

 

~

 

 

Ora siete seduti sul divano, alla fine avete optato per una giornata di ozio davanti alla televisione.

In realtà Starsky aveva deciso, tu volevi davvero farti una passeggiata in mezzo al verde, ma le tecniche di persuasione del tuo compagno erano molto convincenti, e non avevi voglia di intraprendere una lotta corpo a corpo con lui, anche se, devi ammettere, ne sarebbe potuto uscire qualcosa di davvero interessante.

Continui ad accarezzargli i capelli, non sei mai stufo di immergere le tue dita in quei fili neri, ti piace tastarne la consistenza, sentirne la morbidezza e ascoltare il suo respiro rilassato.

In televisione c’è il solito poliziesco della settimana, i colpi della pistola rimbombano nelle tue orecchie come se fossero reali, cerchi di non farci caso, dovresti esserci abituato ormai, ma lo sai anche tu che in effetti le abitudini sono dure a morire.

Bang! Bang! Ancora quel suono fastidioso, le scene che ti si parano davanti senza poter far nulla.

Un uomo a terra, ferito, morto.

E di nuovo le sue labbra sulle tue, dolci, morbidi e rilassanti.

Kiss, kiss…Questa volta solo baci.

‘Tutto a posto?’ ti domanda Dave.

Non ti sei accorto della pressione che stavi esercitando sui suoi capelli, gli stavi facendo male.

‘Sì, ero sovrappensiero’ rispondi senza dare ulteriori spiegazioni e questo sembra bastare al tuo compagno. Per ora.

‘Prima o poi anche questo finirà’ annuisci con un sorriso, come sempre ha capito tutto senza che tu debba spiegargli nulla. Chissà da quanto ti osserva, è da giorni che sei sovrappensiero, chiunque avrebbe capito che qualcosa non andava, ma nessuno aveva il tatto di Starsky.

Questa volta sei tu a baciarlo, gli mordi il labbro inferiore intrappolandolo nella tua bocca mai sazia della sua.

Il bacio diventa via via più profondo, vi stuzzicate a vicenda, lentamente, con un sorriso divertito sulle labbra, come due bambini che hanno appena scoperto cos’è la vera felicità.

Sempre molto lentamente iniziate a spogliarvi, a toccarvi, ora dolcemente, ora con più bisogno e pressione.

Hai bisogno di questi contatti e delle sue mani, della sua voce dolce e dei suoi sospiri eccitati.

‘Starsk.. ‘ gemi impaziente.

Hai bisogno maggiormente di lui, lo vuoi sentire dentro di te, vuoi che sia tuo ancora una volta. Ancora e ancora.

E lui come sempre ti accontenta, lo fa con una delicatezza che sai di non meritare, spesso gli dici che con te lui è troppo dolce. Nell’intimità della vostra stanza.

E’ impetuoso ma dolce.

Impaziente ma delicato.

E tu prontamente gli lasci dei graffi sulla schiena e dei morsi sulle spalle.

 

 

~

 

 

Il sole ti fa sbuffare infastidito, ti accorgi di esserti addormentato sul divano, addosso a Starsky.

Gli accarezzi il volto piano, non vuoi svegliarlo, come al solito è riuscito a farti dimenticare i pensieri brutti.

‘Fra poco muoverò la gamba come i cani se continui ad accarezzarmi così’ ti dice aprendo gli occhi, poco te ne importa se inizierà a muovere la gamba o le orecchie.

‘Perché sono stupito nel vederti già sveglio?’ gli domandi ironico, di solito nemmeno le cannonate riescono a svegliarlo.

Lui ridacchia divertito e ti stringe maggiormente nascondendo il volto nel tuo collo. I suoi ricci ti fanno il solletico.

‘Ti sorprendi se ti dico che non lo so nemmeno io…?’

Ridi nel vedere quell’espressione tipica di chi davvero non sa cosa ci faccia già sveglio.

‘Ma nonostante ciò voglio rimanere ancora disteso sul divano’ aggiunge socchiudendo gli occhi e accarezzandoti.

Non sarai tu a costringerlo ad alzarsi, anche tu vuoi rimanere lì.

E passerete ore e ore a parlare e ad accarezzarvi.

Sperando che qualcuno non venga a disturbarvi.

Bang bang! Nemmeno il rumore dei colpi di pistola.

 

 

 

Sempre al mondo ci sarà,
chi quei colpi sparerà
Sempre al mondo ci sarà,
chi quei colpi sparerà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’Autrice: Eccomi qua, premetto che è la prima fiction che scrivo su di loro e non mi convince molto, sarà che per me cambiare pairing mi confonde sempre. Ma dopotutto avevo voglia di scrivere su di loro, adoro questa coppia e spero di non aver esagerato. Premetto anche che non scrivo mai cose troppo allegre, ma sempre abbastanza malinconiche, per questo è uscita questa oneshot. Per chi non lo sapesse, ho preso spunto dalla canzone Bang Bang di Cher, ma nella versione di Nancy Sinatra (nella prima parte) e degli Equipe 84 (nell’ultima). Spero di aver scritto qualcosa di piacevole. Purtroppo in italiano c’è ben poco su di loro! Quindi incito tutti a scrivere qualcosa su questa bellissima coppia! Ah, un’altra cosa.. i personaggi non sono miei, quanto segue fa parte della mia mente malsana e folle. Quanto accade nella shot non è reale, fa parte della mia fantasia. Questa fic non vuole arrecare danni fisici e psicologici e non è stata scritta a scopo di lucro. Quanto accade nella shot non è reale, fa parte della mia fantasia. Un saluto!

   
 
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