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Autore: Alaska_1925    18/07/2020    0 recensioni
Da quando quel branco di lupi ha attaccato la città di Nome per Jenna è iniziato un vero e proprio incubo che giorno dopo giorno l' ha trascinata in un baratro di disperazione e sensi di colpa. Leggendo la storia, suddivisa in capitoli, capirete come Jenna ha affrontato la sua situazione a contatto con la sua famiglia e alcuni nuovi amici fino a quando Balto non ha deciso di fare qualcosa per lei, qualcosa che non immaginava mai potesse fare...
AVVERTENZE: La prima parte della storia comincerà con contenuti forti, che potrebbero turbare il lettore. Da metà in poi invece mi concentrerò di più sull' angoscia mentale. In ogni capitolo è presente un riassunto del capitolo precedente, ma leggendo completamente la storia capirete meglio la tematica che sto trattando...
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aleu, Balto, Jenna, Kodi, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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TITOLO: L' INCUBO DI JENNA

 

Da quando quel branco di lupi ha attaccato la città di Nome, per Jenna è cominciato un vero e proprio incubo che giorno dopo giorno l' ha trascinata in un baratro di disperazione e sensi di colpa.
Leggendo la storia, suddivisa in capitoli capirete come Jenna ha affrontato la sua terribile situazione a contatto con la sua famiglia ed alcuni nuovi amici, fino a quando Balto non ha deciso di fare qualcosa per lei che mai avrebbe pensato fosse in grado di fare...

 

CAPITOLO 1: UN NUOVO RICATTO

 

NOTA: Questo mio primo racconto si colloca circa 1 anno e 9 mesi dopo il primo film di Balto, Aleu non se né mai andata, perchè nel frattempo è accaduto qualcosa di terribile a Nome...

 

  1. LA VERITA'

 

Ormai il sole stava scomparendo dietro l' orizzonte oltre le montagne, i tre fratelli giocavano nella neve, rincorrendosi e abbaiando tra di loro. Jenna e Balto li guardavano dalla barca arenata sulla spiaggia, la dimora del cane lupo ormai da tempo diventato un' eroe in città dopo avere salvato la vita a molti bambini durante quel terribile inverno di circa 2 anni prima.

Balto sospirò << Jenna, è arrivato il momento, dovremmo dirglielo... >>

Jenna sospirò guardando Kody e Aleu correre nella prima neve della stagione, inseguiti dal loro fratello più piccolo, Axel.

<< Non so se ce la farò, quei pensieri non se ne sono mai andati completamente...>>

Balto la guardò con dolcezza mista a preoccupazione, voleva disperatamente che si riprendesse da ciò che aveva subito solo pochi mesi prima, anche se stava molto meglio Jenna non negava che quei ricordi non se ne sarebbero mai andati.

<< Se vuoi vado io, ma devi promettermi di stare tranquilla >> Balto sapeva che quella era una richiesta assurda, Jenna tremava ancora per ciò che aveva subito, anche se ciò gli aveva consentito di salvare la vita e la mente di sua figlia Aleu. I due fratelli più grandi sapevano cos' era successo alla loro madre, ma Axel non poteva ricordare, essendo nato solo molti giorni dopo.

Axel aveva cominciato a rotolarsi sulla neve seguito dai due fratelli, il suo manto grigio e bianco si mescolava con la fredda neve e bagnava la sua pelliccia.

Dopo un istante Jenna fece capire a Balto che sarebbe rimasta, il cane lupo chiamò i suoi figli all' interno della gabina, facendo mettere suo figlio Axel davanti a lui e Jenna.

Axel capì che stavano per parlare a lui. << Cosa c'è, ho fatto qualcosa di sbagliato? >>

Kody e Aleu rimasero in silenzio, sapevano cosa stava per accadere, sapevano che quel momento sarebbe arrivato. Balto voleva sua figlia Aleu con lui in questo processo, era una vittima, proprio come la sua compagna.

Balto cominciò a parlare << Axel, ascolta attentamente ciò che sto per dirti... >>

Axel deglutì, non aveva mai visto suo padre così serio, dopo una pausa Balto continuò.

<< Noi non te lo abbiamo mai detto, ma avrai sentito parlare di ciò che è successo in città circa 10 mesi fa >>

Si, lo aveva sentito. Un branco di lupi erano usciti di notte dalla foresta, attaccando i cani e gli umani, cercavano cibo e femmine in calore.

<< Si papà, lo so, anche se non vado molto spesso in città, so cosa è accaduto >>

Axel era un mezzo lupo, proprio come suo padre e sua sorella, gli piaceva la città, ma era intimorito dagli umani, nella sua parte di lupo sentiva che non poteva fidarsi.

Balto continuò << Il branco di lupi ha attaccato la città in piena notte, io ero fuori con Kody, eravamo molto lontani perchè avevamo deciso di fare una lunga passeggiata in riva al mare e non saremmo tornati prima di due giorni >>

Axel cercava di capire cosa stesse per dirgli, cosa centrava il branco di lupi che aveva attaccato la città 10 mesi prima.

<< Quando i lupi hanno attaccato, hanno raziato la città uccidento molti cani e alcuni umani, e quando sono arrivati accanto alla casa di tua madre sono entrati, fortunatamente non hanno potuto accedere all' interno della casa, ma sono riusciti a penetrare dove tua madre e tua sorella dormivano... Aleu aveva deciso di passare la notte con lei >>

Axel notò che sua madre aveva iniziato a singhiozzare, Kody gli si mosse vicino, il giovane cane lupo sentiva salire piano piano uno stato di ansia, cos' era successo quella notte.

<< Hanno attaccato Aleu atterrandola, volevano portarla con loro nella foresta per, beh “usarla”, ma tua madre è riuscita a convincerli a prenderla al suo posto >>

Axel era confuso, non aveva mai sentito questa parte della storia, guardò sua madre singhiozzare e capì che il peggio doveva ancora arrivare.

<< Papà, cos' è successo >>

Balto proseguì << Quando io e Kody siamo tornati in città e abbiamo capito cos' era accaduto, io e Aleu abbiamo cominciato a cercarla e poco dopo abbiamo trovato un branco di lupi disposto ad aiutarci >>

Axel aveva capito che suo padre stava saltando un pezzo della storia, perchè lo faceva, da cosa voleva proteggerlo, ormai aveva capito che a sua madre era accaduto qualcosa di terribile, ma non capiva perchè suo padre non gli dicesse tutto per filo e per segno.

<< Balto >> ansimò Jenna << Digli tutto, sarà più facile >>

<< O più difficile >> pensò Balto. Non sapeva realmente come comportarsi in quella situazione.

Axel aveva cominciato ad essere nervoso, vedeva sua madre piangere in silenzio, mentre suo fratello gli leccava teneramente la testa.

Balto prese un respiro profondo, Aleu rimaneva in silenzio.

<< Tua madre è stata portata nel loro territorio, molto lontano da qui, avevano altre cagne e lupe rapite da città e foreste nei dintorni e per 18 giorni l' hanno... >> Balto deglutì più forte

<< ...l' hanno violentata e picchiata, da soli e in gruppo >>

Jenna cominciò a piangere copiosamente, le lacrime che uscivano dai suoi occhi gli bagnavano la faccia, cadendo a terra e sul pavimento di legno della barca, si era promessa di essere forte, ma non poteva, non dopo ciò che aveva subito, la sua mente era completamente a pezzi.

Axel spalancò gli occhi << Cosa? >> Ringhiò.

<< Devi capire che dopo una violenza così lunga, soprattutto per una femmina in calore è impossibile evitare di avere dei cuccioli, l' abbiamo trovata con il ventre già gonfio >>

Axel ascoltava incredulo, aveva cominciato a tremare, la sua mente sapeva cosa stava per dirgli suo padre, ma una parte di lui ricacciava tutto ciò.

Balto rimase in silenzio per un po', Axel aveva chinato la testa e cominciato a piangere << Papà dimmi tutto, ti prego >> Balto continuò << Siamo riusciti a portarla nel territorio del branco che ci aveva aiutati a rintracciarla, e dopo molto tempo tua madre ha partorito, il branco non accettava di avere attaccato un altro branco per salvare un' estranea, Aleu... >>

Balto si bloccò, non poteva, non voleva dire altro << Il capobranco ha ordinato che a causa delle perdite subite i cuccioli di Jenna sarebbero dovuti rimanere con loro, ad eccezione di uno, tu >>

Ormai l' aveva capito, non poteva più negarlo a se stesso, sentiva sua madre piangere nel silenzio insolito che c' era fuori dalla barca, indietreggiò trovando la parete della cabina del peschereccio che gli impediva di andare oltre.

<< E' stata tua madre a sceglierti >>

Axel non riusciva più a contenere i suoi pensieri, non sapeva se guardare suo padre e sua madre, suo fratello e sua sorella. Suo padre... non era...

Scattò in avanti quasi travolgendo Balto ed uscì velocemente dalla cabina correndo verso la foresta, Aleu si gettò al suo inseguimento.

Balto fece segno a Kody di restare con sua madre, ma non si mosse dalla sua posizione, Aleu aveva ancora qualcosa da dirgli, ed anche se non completamente, era comunque sua sorella. Sentì che Axel si sarebbe fidato di più.

Il cane lupo corse all' interno della foresta entrando in una piccola caverna dove aveva adagiato una vecchia coperta ed iniziò a piangere, pochi istanti dopo Aleu apparve alle sue spalle.

<< Fratello... >> La voce gli uscì spezzata. << Non sono tuo fratello! >> Axel gli ringhiò rabbiosamente prima di girarsi verso di lei ed attaccarla. Aleu fu colta di sorpresa da questa reazione, sentì i denti di Axel affondare in una delle sue spalle facendogli uscire dalla bocca un lieve gemito, fortunatamente mollò subito la presa ed Aleù indietreggiò di qualche metro. Axel vide alcuni rivoli di sangue uscire dalla spalla di sua sorella, non sapeva perchè lo aveva fatto, ma non voleva scusarsi.

<< Axel, siamo della stessa madre, siamo fratelli, che ti piaccia o no >>

<< Fratelli? Fratelli? >> Axel ringhiò di nuovo << Tu cosa hai fatto per evitare tutto questo >>

Aleu si rese conto che Axel aveva perso totalmente il controllo, nonostante il timore di un nuovo attacco, si mosse più vicino.

<< Prima che il capobranco dei lupi decidesse di aiutarci ha chiesto a Balto una cagna vergine, papà si è opposto tenacemente ma alla fine sono stata io ad accettare, se avessi fatto ciò che mi avrebbero chiesto avremmo ottenuto i suoi favori, avevo circa 7 mesi, come te adesso >>

Aleu sperava che dicendoglielo lei suo fratello si sarebbe calmato, suo padre aveva omesso questa parte della storia per non ferire ancora di più suo figlio.

Axel la guardò incredula, era frastornato, sentiva la testa pesante, sua madre aveva preso il suo posto, e lei aveva ricambiato accoppiandosi con un lupo che non aveva mai conosciuto.

<< Aleu, hai perso la tua verginità con... >>

Aleu annuì << Mamma ha sempre detto che la prima volta deve essere fatto con amore, ed io per amore nei suoi confronti avrei fatto di tutto pur di trovarla e riportarla indietro >>

Axel si lasciò cadere sulla coperta, sentiva disgusto per ciò che aveva fatto e per ciò che non aveva fatto. Aveva ferito sua sorella che cercava solo di aiutarlo ed aveva lasciato sua madre nel momento del bisogno, dopo che lei in tutti quei mesi dopo la sua nascita gli era sempre stata accanto amandolo sinceramente nonostante la tremenda disperazione dentro di lei.

<< Sono un mostro >> disse mettendosi una zampa sugli occhi.

<< No, sei solo un cucciolo impaurito >> Aleu si mosse verso di lui e si sdraiò premendo il suo corpo contro il suo, leccandogli il muso bagnato dalle lacrime che gli scorgavano come un ruscello dagli occhi chiusi.

Axel cercò di addormentarsi il più in fretta possibile aiutato dall' odore del pelo di sua sorella sdraiata accanto a lui, aveva paura, la sua mente aveva già cominciato a fare pensieri oscuri sulla sua vita, pensieri che un cane lupo così giovane non dovrebbe mai fare...

 

 

  1. SELVAGGI DALLA FORESTA

 

Balto guardava la città in lontananza dalla prua della barca, chiedendosi se suo figlio l' avrebbe mai perdonato. Nonostante non fosse stato lui a concepirlo, lo aveva sempre amato e protetto, così come aveva fatto con i suoi due primi figli.

Un vento freddo cominciò a soffiare da nord, la tempesta si stava avvicinando, probabilmente non sarebbe durata molto.

Sospirò e chiuse gli occhi, Jenna aveva deciso di tornare a casa e dormire da sola. Sapeva che non aveva rimorso per ciò che aveva scelto, sapeva di avere salvato la vita di sua figlia Aleu, ma ciò che era accaduto dopo, non poteva neanche immaginarlo. Singhiozzando gli aveva raccontato tutti i particolari, il capobranco l' aveva spinta in una tana e costretta con la forza ad un doloroso rapporto, non aveva acconsentito che si preparasse. Finito ciò l' aveva costretta a soddisfarlo mentre mangiava e quando era arrivato il suo turno di cibarsi gli era nuovamente montato sulla schiena, dopodichè era stata lasciata in balia del branco per tutta la notte.

Aveva perso il conto di quanti lupi si erano accoppiati con lei, ogni giorno che passava sentiva sempre di più il suo corpo esplodere di dolore, umiliato in continuazione in ogni punto possibile mentre il ventre e il suo stomaco erano costantemente riempiti dal seme di quei famelici lupi senza scrupoli.

Volevano divertirsi, ed avevano trovato nella sua compagna il giocattolo perfetto.

Sospirò prima di scorgere delle ombre dirigersi dalla foresta velocemente verso la città, Balto capì in un istante.

<< No >> Ululò e si gettò come una sceggia verso la città, no, non poteva accadere di nuovo.

 

Jenna si svegliò di soprassalto sentendo fuori dalla porta, in strada, diversi ululati, guaiti e numerosi colpi di arma da fuoco. Si alzò immediatamente e rimase in silenzio, con le orecchie dritte, poco dopo sentì che qualcuno stava cercando di aprire la porta che dava all' esterno sulla strada, nella stanza in cui dormiva. Il filo di ferro messo dal padre di Rosy resistette dopo numerosi tentativi di sfondamento. Per un attimo tutto fu calmo attorno alla casa, sentiva ancora gli spari ed i guaiti... non voleva pensare che stesse accadendo di nuovo.

Improvvisamente sentì le finestre del salotto rompersi, tre lupi atterrarono sul pavimento ed uno di loro fece uno scatto verso il piano superiore, dove dormivano la sua padroncina e i suoi genitori.

<< No! Rosy >> Scattò d' istinto atraverso la porta che separava la stanza dove dormiva dal salotto, uno dei lupi la colse totalmente di sorpresa atterrandola.

Nella confusione della botta sentì la sua padroncina urlare e subito dopo alcuni colpi di arma da fuoco provenire dal piano superiore. Il lupo nero che l' aveva atterrata si mosse verso di lei.

<< Tu devi essere Jenna >> disse << Ho un bel ricordo di te >>

Poteva sentire l' alito di lupo sul suo collo, quel fetore ritornava alle sue narici come un tremendo ricordo.

Improvvisamente sentì le fauci del lupo nero stringersi attorno alla sua gola, sussultò ma venne tenuta giù dall' altro lupo. Cominciò a lacrimare copiosamente mentre cercava di scalciare via quel lupo da lei, senza rendersi conto che le sue zampe scalciavano l' aria a vuoto. Lentamente perse i sensi.

 

Balto si era ritrovato alle porte della città, appena aveva notato il branco si era precipitato verso la casa di Jenna ma si era trovato davanti cinque lupi che gli sbarravano la strada e che piano piano avevano cominciato a circondarlo ringhiando.

<< Tu devi essere Balto, il compagno di quella cagna in calore >>

Sentire apostrofare la sua amata così lo fece cominciare a ringhiare in direzione del lupo marrone davanti a lui, aveva già puntato la sua gola.

<< Non agitarti >> disse il lupo ora sogghignando << In questo momento i miei compagni stanno facendo un buon lavoro con i tuoi figli >>

Balto lo sapeva, quel lupo marrone stava cercando di farlo impazzire, di fargli commettere un errore, Jenna gli aveva raccontato che usavano il terrore e l' umiliazione per sottomettere chiunque al loro volere, soprattutto le femmine degli altri branchi. Erano in 5 contro 1, avrebbero sicuramente potuto ucciderlo in un istante se avessero voluto. Doveva sbrigarsi ad uscire da quella situazione, non sapeva se il lupo marrone aveva mentito sui suoi figli, ma di sicuro erano in città per cercare Jenna.

<< Quando siamo stati attaccati dal branco che ti ha aiutato il mio capobranco è morto, avevo molta stima il lui >>

Balto sputò a terra, come si può avere stima di uno stupratore.

<< Tu sei malato! >> Lo apostrofò il cane lupo.

<< Non preoccuparti, il mio nuovo capo si occuperà della tua compagna come se fosse sua >>

Senza pensarci Balto si gettò in avanti cercando il collo del lupo, ma venne immediatamente atterrato e bloccato da due suoi compagni. Balto cercava di divincolarsi ma non riusciva a muoversi, il lupo alla sua destra azzannò con forza una delle zampe posteriori, facendogli lanciare un grido di dolore.

<< Facciamo un patto, dolcezza, tu rimarrai fermo qui con i miei compagni mentre io andrò a chiedere al mio capobranco di non fare del male ai tuoi figli, che dici, può andare? >>

Balto non riusciva a muoversi, nonostante fosse anche lui in parte lupo i suoi assalitori sapevano come immobilizzare efficacemente una preda, non avrebbe potuto sottrarsi facilmente dalla loro presa, non senza subire conseguenze.

Balto annuì, il lupo si allontanò. Dopo interminabili minuti i suoi compagni si allontanarono. Balto scattò in piedi e barcollò a causa della zampa ferita, cercò di dirigersi il più velocemente possibile verso la casa di Jenna.

Sapeva che aveva perso del tempo prezioso, cercò di allungare il passo mentre lasciava sulla neve una scia di sangue che gli colava dalla zampa ferita, il bruciore era tremendo, ma non poteva fermarsi. Arrivò vicino al vicolo solo per vedere alcuni lupi fuggire inseguiti da alcuni cani e due umani che sparavano mancando di pochissimo i bersagli, i lupi stavano battendo in ritirata.

Notò le finestre rotte del salotto, capì subito cos' era successo...

 

Balto cercò dappertutto, non aveva trovato Jenna nella casa, dovevano averla portata via, come l' ultima volta, quella macchia di sangue sul pavimento del salotto non gli aveva fatto presagire niente di buono, le scie di sangue della sua amata entravano nella foresta ma dopo pochi metri si perdevano in un fiume poco profondo che scorreva verso est. Dovevano averlo risalito per far perdere le proprie tracce, ma lui era un lupo, poteva ancora sentire il suo odore.

Il vento che scorreva nella foresta gli batteva sul pelo e sul naso, sentì un odore familiare, Axel uscì dal folto del bosco, accasciandosi a terra.

Aveva una profonda ferita da artiglio alla testa, le zampe e il torace completamente coperti di sangue.

<< Papà >> Balto corse verso di lui.

<< Papà, papà mi dispiace, non sono riuscito a proteggerla... >>

 

Circa 1 ora dopo l' attacco, numerose slitte trainate da mute di cani uscirono dalla città e si addentrarono nella foresta, gli umani avevano deciso che era abbastanza.

Steele e Kody tiravano le loro rispettive slitte, piene di viveri e armi, l' husky rosso e bianco sapeva che suo padre si era avventurato da solo nella foresta, lo aveva incontrato mentre stava per addentrarsi all' interno e sapeva cosa poteva essere accaduto a sua madre, non aveva informazioni su Aleu e Axel, sperava solo che stessero bene dato che suo fratello era solito ripararsi in una tana poco fuori città, e sua sorella lo aveva seguito.

Le due slitte trainate da Steele e Kody scivolavano sulla neve in direzione delle montagne che confinavano la città di Nome al mare, le altre slitte dietro di loro. I musher impartivano i loro ordini, aveva cominciato a nevicare, Kody sperava che ne lui né Steele perdessero le tracce del branco.

Cosa che invece accadde appena arrivarono al fiume che i lupi avevano risalito, era calmo e poco profondo, ma abbastanza per confondere l' odore di chiunque li avresse seguiti.

<< Ed ora che cosa facciamo, mezzo lupo >>

<< Taci Steele >> Lo ammonì Kody

Kody si guardò attorno, sapeva che suo padre l' anno prima aveva trovato il branco in una grande vallata con degli alti monti che la cingevano a nord e ad est con una serie di grandi fiumi che scendevano da esse e si riversavano nella vallata. Poteva sbagliarsi, ed in cuor suo sperava di no. Se le montagne e soprattutto i fiumi erano quelle che ricordava nei suoi lunghi viaggi per consegnare la posta, la vallata doveva trovarsi molto a nord di White Mountain. Cominciò a risalire il fiume, cercando anche il più piccolo odore di sua madre, mentre continuava ad avanzare verso nord est.

Lo avrebbe trovato dopo molto tempo...

 

 

  1. UN INCUBO GIA' CONOSCIUTO

 

Jenna aprì gli occhi già bagnati dalle lacrime, la sua mente sapeva già di essere in trappola, probabilmente aveva avuto degli incubi mentre era incosciente, non aveva dimenticato niente della sua prigionia avvenuta solo 10 mesi prima.

<< Buonasera, Jenna >> Jenna alzò lo sguardo, il lupo nero era chino su di lei.

<< Temevo di averti perso, non farmi questo scherzo, sei mia >>

Jenna distolse lo sguardo dal lupo e si guardò attorno, era la stessa tana, la stessa grotta.

Ebbe un sussulto di dolore quando vide, appoggiata alla parete, inerme, sua figlia Aleu.

<< No! >> Gridò

<< Oh si invece, pensavi che ce la saremmo lasciata scappare? >>

Il lupo nero camminò davanti la sua vista, abbassando il muso e dandogli una profonda leccata sul lato della bocca. Jenna ritirò la testa schifata.

<< Non farmi arrabbiare, sai bene come funzionano le cose qui, prova a ritirarti nuovamente e giuro che il tuo pelo bianco diventerà rosso in un istante >>

Jenna tossì, sentiva dolore sotto la sua gola, il lupo nero la leccò di nuovo, questa volta Jenna non si ritirò, se era come il suo vecchio capobranco sapeva benissimo cosa era in grado di fare. Guardò nuovamente Aleu, stava respirando, Jenna tirò un sospiro di sollievo. Un attimo dopo pensò ad Axel, era con lei quando il branco aveva attaccato.

Neanche due secondi dopo si ritrovò la bocca del lupo a contatto con la sua, il maschio la spinse dentro. Jenna si ritirò d' istinto, capì subito che aveva fatto un errore. Poco dopo infatti uno schiaffo la colpì in pieno, facendogli cadere la testa pesantemente a terra.

<< Allora non ci siamo capiti mia cara, guarda tua figlia come dorme beata, le giornate sono lunghe qui >> Il lupo rise.

<< No, lui... lui l' aveva già >>

Lascia che mi presenti, mi chiamo Fargas e da ora in poi tu e tua figlia sarete mie. Non preoccuparti, nessuno ti verrà a cercare, la tua famiglia è già stata sistemata.

Jenna lo guardò negli occhi << No, tu non puoi avere... >>

<< Oh bella, io posso tutto. Cerca di prepararti, tra un attimo sono da te >>

Fargas si diresse lentamente verso l' uscita della tana, Jenna non poteva credere a ciò che aveva appena sentito. Balto, Kody, Axel... Rosy...

Ebbe un conato di vomito al pensiero, Fargas si voltò un altra volta.

<< Se devi fare qualcosa poi pulisci, non voglio inzozzarmi con il contenuto del tuo stomaco... ah, un' ultima cosa, anche i tuoi 4 figli se ne sono andati, insieme alla lupa che li proteggeva. Ah, quella lupetta, non la dimenticherò mai >> Sogghignò ed uscì definitivamente dalla tana.

Jenna deglutì sentendo ancora una volta la sua gola in fiamme, i suoi 4 figli, i cuccioli nati da quelle violenze di tanto tempo fa. La lupa, la giovane lupa, Janae, aveva condiviso con lei la sua prigionia...

Si alzò ma ricadde subito a terra, il pensiero di quelle perdite in lei pesava come un macignio, si aggrappò alla speranza che gli avesse mentito per vederla soffrire, in fondo, sapeva bene come funzionavano le cose in quel branco dopo averci passato quasi 20 giorni.

Si avvicinò lentamente ad Aleu e spostò la sua coda di lato, vedeva gli umori della figlia e lo sperma di quel lupo attaccate alla sua vulva e al suo ano.

Avrebbe dovuto prepararsi, sapeva che la prossima sarebbe stata lei. Invece cominciò a ripulire sua figlia, non voleva che svegliandosi si vedesse in queste condizioni, anche se avrebbe potuto proteggerla poco da questo.

<< Se non altro non è in calore >> Pensò, anche se questo significava più dolore, ma anche che sarebbe stata libera dal dubbio nel suo grembo per un po' di tempo.

Sentì il sangue secco sotto la sua coda ed ebbe un sussulto di tristezza pensando a quanto doveva aver sofferto questo primo giorno, il primo di molti. Ricordava quando quella lupa dal pelo argenteo, Janae, era stata umiliata dal loro aguzzino. Lei era davanti, e cercava di tenerle la testa abbracciandola e dicendogli cosa fare mentre quello stupido lupo la violentava sempre più forte, il suo urlo di dolore quando il nodo era entrato nel suo ano non lubrificato, era svenuta molte volte.

<< Mamma >> Aleu cominciò a svegliarsi, sentiva dolori sotto la sua coda, in bocca aveva ancora il sapore rancido del seme di quel lupo.

Jenna si avvicinò a sua figlia e cercò di pulirgli le lacrime, doveva attaccarsi a lei come si era attaccata a Janae, solo la sua presenza poteva farla ancora sperare, anche se avrebbe voluto in tutta se stessa che in questo momento non fosse finita in quell' incubo.

<< Mamma dove siamo, dov' è papà, dove sono i miei fratelli >>

Jenna non sapeva cosa rispondere, si limitò a dire che erano al sicuro.

<< Sei grande Aleu, cerca di fare ciò che ti dico e andrà tutto bene >>

Si odiò fin dal profondo per aver mentito due volte di seguito a sua figlia, ma doveva cercare di mantenerla calma, finchè poteva.

Fargas entrò nella tana leccandosi le labbra, facendo cenno a Jenna di girarsi, era già pronto.

Jenna indietreggiò cercando di mettersi il più possibile dietro la schiena di sua figlia, in modo che potesse vederla il meno possibile.

<< Gira la testa verso la parete Aleu, e chiudi gli occhi >>

Il lupo nero montò Jenna trovando subito la sua apertura in mezzo alle zampe, fece alcune spinte, ma la vulva non lubrificata resisteva. Riuscì comunque a farlo entrare con un po' di dolore, sapeva come fare, dopotutto era da molto che faceva sesso con Balto.

<< Guarda tua madre, puttana, guardala o i miei artigli saranno l' ultima cosa che vedrai >>

Aleu si voltò, continuava a piangere, Jenna gli chiese di muoversi più vicino e cominciò a leccarle il muso. Jenna cercò di seguire i movimenti del lupo, il suo canale si stava già lubrificando e poteva già seguire meglio i suoi movimenti.

Sentiva il calore che cresceva in lei, cercava di avere un orgasmo il più presto possibile, stava pensando che fosse Balto sopra di lei, così come aveva fatto tutte le altre volte.

<< Dillo >> Ringhiò Fargas << Dì il suo nome, puttana >>

Sapeva a cosa si riferiva, il suo compagno, doveva dire il suo nome mentre veniva montata. Era una delle più grandi umiliazioni che potevano accaderle.

<< Steele... >>

Una zampata sulla faccia la fece quasi cadere di lato, Aleu indietreggiò un istante per la sorpresa e lo spavento, non poteva vedere sua madre umiliata in quel modo, ma doveva se non voleva che a tutte e due accadesse qualcosa di ancora più terribile, che non riusciva neanche ad immaginare.

<< Non osare mentire, so chi è la tua famiglia, non lo farai come l' ultima volta, o sarò costretto a farti dire il nome di tuo figlio, e non è detto che non lo farò in futuro >>

Jenna cercò di ricomporsi, la ferita bruciava come una fucilata sul suo muso, sentiva le zompate del lupo senpre più potenti, la sua bava cadere sul suo collo, quell' odore di lupo avvorgerle i sensi.

<< Balto... oh, Balto >>

Il lupo nero ansimava << Brava cucciola, continua... >>

<< Balto, continua ti prego, fottimi più veloce >>

Jenna lottava per trattenere le lacrime, sentiva sempre di più la sua vulva bagnarsi, cercava di fare strofinare il punto di piacere dentro di lei, mentre il suo clitoride veniva solleticato dai testicoli del lupo. Uno schiocco improvviso e sentì che si erano legati, il lupo fece altre zompate e scaricò tutto il suo seme dentro di lei. Riuscì ad avere un orgasmo, anche se non intenso come quelli che gli faceva venire Balto e un po' forzato dai suoi pensieri. Aleu continuava a leccarle il muso...

Il lupo si fermò e si girò coda contro coda, Jenna sapeva di non essere in calore, anche se ormai mancava poco, sperava sempre che qualcuno potesse venire ad aiutarli, non avrebbe potuto sopportare altri cuccioli nel suo ventre. Cercare di scappare non era un' opzione plausibile, si ricordava com' era finita l' ultima volta ed ora che Aleu era con lei non voleva farla violentare più del dovuto.

Aleu continuava a leccargli il muso e la bocca senza dire niente, ma Jenna si era accorta che aveva cominciato a singhiozzare. Gli leccò il naso, passando poi sul muso e sulle guance.

Dopo qualche minuto Fargas si staccò, Jenna cadde quasi in avanti, il lupo nero si allontanò senza dire nulla, solo sorridendo.

Jenna ansimò per la fatica, trovò il muso di Aleu a confortarla.

<< Mi dispiace che quel lupo ti abbia fatto questo >>

Aleu scosse la testa << No mamma, lui non mi ha toccata, è stato quello più giovane >> la lupa non ricordava il nome << Quello con il pelo marrone, penso siano fratelli >>

Jenna annuì e cominciò a pulirsi il pelo, poi si rivolse di nuovo a sua figlia.

<< Ascoltami Aleu, non voglio che ti facciano soffrire più del dovuto, cercherò di dirti cosa fare, di controllare i tuoi movimenti e di non perderti mai di vista. E cercherò di essere la prima, così da inumidire meglio il membro di chi ti starà dietro >>

Sapeva che non ce l' avrebbe sempre fatta, ma doveva provarci ogni volta, per sua figlia.

Si sentiva male a dire queste cose ad Aleu, come se gli stesse dicendo di rassegnarsi, in cuor suo sperava che Balto sarebbe venuto a salvarli.

 

Poco dopo Jenna stava riposando accanto ad Aleu, ci aveva pensato dopo che quel lupo era sceso dalla sua schiena, aveva detto di conoscere la sua famiglia, di avere ucciso i suoi 4 cuccioli avuti dalla violenza. Sapeva che erano 5, Axel, il cucciolo che aveva portato con se, non era stato menzionato da Fargas. Janae aveva cercato di proteggerlo mentendo, si chiedeva se fosse ancora viva...

 

Due giorni dopo Jenna stava sonnecchiando accanto a sua figlia, poco prima Fargas era entrato nella tana ed aveva detto a Jenna che se avrebbero fatto ciò che avevano fatto fino ad allora sua figlia sarebbe stata libera. Sapeva che stava mentendo, per fortuna Aleu stava dormendo in quel momento, era solo un' altro odioso ricatto.

Fargas entrò nella tana, la luce del mattino filtrava attraverso la fessura nella roccia sul soffitto.

<< Svegliatevi cucciole, ho una bella sorpresa per voi >>

Furono portate nelle grotta, l' apertura che dava all' esterno faceva vedere loro la fitta foresta che circondava quel rilievo pietroso. Le due femmine furono circondate dal branco, Jenna riuscì a contarne almeno una ventina. Si stavano leccando le labbra.

<< Mamma che succede >> Aleu ansimò.

<< Non voglio mentirti, li avremo addosso tutti assieme, due, tre per volta >>

Aleu singhiozzò << Mamma, non penso di potercela fare >>

Guardò sua figlia, Aleu non aveva mai provato questo, ma sapeva che sarebbe successo.

<< Ascoltami attentamente Aleu, ricorda ciò che ti ho detto due giorni fa >> Aleu ascoltò con il cuore in gola.

<< Cercherò di non perderti mai di vista, devi cercare di rilassarti, sarà difficile la prima volta, ma quando sarai bagnata al punto giusto sarà più facile. Ad un certo punto ti troverai con un maschio sotto e uno sopra, cerca di abbracciare il maschio sotto e cerca di seguire uno dei due o rischi di farti male. Meglio chi hai sopra, visto che sotto la coda non sei ancora abituata del tutto. Se ti troverai un maschio nella tua bocca, respira con il naso, avvertirai dei conati di vomito le prime volte, non andare nel panico e mantieniti rilassata. Lo so che è difficile, ma devi farcela >>

Aleu annuì ancora un po' spaventata, Jenna le leccò il muso.

<< Se senti di non farcela, cerca di pensare a chi vuoi bene, pensa che ci sia qualcun' altro sopra di te >>

Jenna mise la sua zampa sopra quella di Aleu, i lupi cominciarono a ringhiare innervositi.

<< Dobbiamo farlo, Aleu, per restare in vita, alza la coda >>

 

 

  1. SALVATAGGIO

 

Balto camminò velocemente accanto alla parete rocciosa che circondava la valle ad est, aveva perso tempo per cercare alcuni passaggi più facili per le slitte che lo seguivano ad alcuni chilometri di distanza. La neve in quella zona aveva già abbondantemente coperto tutto.

Poteva sentire gli ululati di suo figlio dietro di lui, probabilmente quando aveva perso l' odore del branco e di sua madre aveva cominciato a seguire il suo. Balto aveva cercato di strofinarsi ad ogni albero o roccia sui percorsi più consoni per le slitte, così da non far perdere il suo odore a suo figlio e indicargli i percorsi più sicuri.

Giorni prima la violenta tempesta che aveva colpito la zona di White Mountain, lambendo solo di striscio la città di Nome aveva messo in difficoltà Kody e Steele che dovevano procedere a passo d' uomo per le zone impervie di quella parte del territorio.

Balto voleva solo disperatamente ritrovare Jenna e Aleu vive, solo questo gli interessava, ma mentre camminava attraverso la foresta si chiedeva perchè quel lupo dal pelo marrone lo aveva lasciato in vita.

Realizzò una volta arrivato nei pressi di un piccolo lago semi ghiacciato, Jenna gli aveva detto che quei lupi erano dei sadici, probabilmente lo consideravano pericoloso per ciò che aveva fatto molto tempo prima, e volevano vederlo soffrire mentre viveva con il rimorso di aver perso per sempre sua figlia e la sua amata.

Salì sopra una collina e si ritrovò di fronte la valle, poteva sentire più forte l' odore del branco.

<< Non avete cambiato territorio ragazzi >> pensò Balto << Questo sarà il più grave errore della vostra vita >>

Aspettò che le slitte fossero più vicine, poi lanciò un potente ululato al cielo mentre cominciò a correre in direzione della foresta.

Aleu e Jenna drizzarono le orecchie.

<< Papà! >> Scattò in piedi, ma sua madre la bloccò, dovevano restare li dentro, ancora per un po', sarebbe stato pericoloso avventurarsi fuori ora che il branco si era precipitato in tutte le direzioni alla ricerca dello stolto che aveva osato invadere il loro territorio.

Dopo pochi minuti sentirono dei guaiti provenire da fuori la grotta, Jenna e Aleu uscirono dalla tana e videro due lupi con la gola squarciata mentre Balto era in piedi sopra uno di loro.

<< Papà! Papa! >> Aleu si gettò contro di lui facendolo quasi cadere, Balto non resistette e gli diede una profonda leccata sotto il mento, sentendo per la prima volta dopo quasi 8 giorni il suo odore.

<< Aleu, cosa ti hanno fatto, stai bene? >> Sua figlia annuì, Jenna si gettò tra le sue zampe baciandolo appassionatamente.

Balto avrebbe voluto stare ancora incollato alla sua bocca, ma sapeva che dovevano sbrigarsi.

Si addentrarono nella foresta, facendo un giro lungo per cercare di non incrociare gli umani che avrebbero potuto scambiarli per lupi.

Una volta arrivati vicino alle slitte, gli occhi di Jenna si bagnarono nel vedere suo figlio Kody che scrutava il limite del fiume davanti a lui, in attesa di avvisare il padrone di un possibile lupo nelle vicinanze.

<< Kody, mio dio, Kody! >> Il cane alzò la testa e cominciò ad abbaiare. Il musher riconobbe Balto, aveva avuto l' idea di portarsi dietro la medaglia che gli umani gli avevano regalato per la sua impresa al tempo della corsa del siero.

Jenna si gettò tra le zampe di suo figlio, cominciando immediatamente a piangere, Aleu fece lo stesso.

<< Mi sei mancato, amore mio, amore mio >> Jenna non riusciva a smettere di piangere, Kody la stringeva forte ricambiando con sua sorella degli affettuosi baci sulle guance e sul muso.

<< Kody ti prego, ti prego, dammi buone notizie >> Kody sapeva a cosa si riferiva sua madre.

<< Rosy ed Axel stanno bene, Axel è ferito, ma se la caverà >>

Sapeva che non doveva farlo, sapeva che aveva detto mille volte a sua figlia di non ululare, ma in quel momento non resistette e si lasciò andare.

Quando ebbe finito, assieme a suo figlio che l' aveva seguita in questo gesto liberatorio, Jenna si rivolse al suo compagno. << Balto dobbiamo andare, dobbiamo sbrigarci >>

Una serie di colpi di arma da fuoco echeggiarono nella foresta, i cani, seguiti dagli umani, stavano ingaggiando con il branco di lupi.

<< Non preoccuparti Jenna, torneremo a casa >>

Jenna scosse la testa << Non hai capito Balto, Fargas mi ha detto di avere ucciso Janae e i nostri cuccioli, dobbiamo trovarli, dobbiamo sincerarci che stiano bene >>

Balto chiuse per un attimo gli occhi, poi li riapri guardando di nuovo la sua compagna.

<< No >> Disse << Io vado a sincerarmi che stiano bene, tu e Aleu dovete tornare a casa >>

<< Ma... >> Balto si strofinò contro il suo muso << Hai già sofferto abbastanza, devi tornare a casa, devi riposare >>

Jenna, con un po' di rimorso annuì, Balto si rivolse a suo figlio << Kody, proteggila, lei e tua sorella, qualunque cosa accada >>

Kody annuì mentre suo padre si lanciava verso il territorio del branco di Janae.

 

Due settimane dopo Jenna e Aleu riposavano all' interno della stanza del vano caldaie. Jenna era felice dopo aver saputo che Rosy stava bene ed aver ricevuto dopo così tanto tempo un forte abbraccio dalla sua padroncina.

Non aveva sentito cambiamenti nel suo corpo, e lo stesso valeva per Aleu. Anche se era ancora troppo presto, potevano quasi sperare di avercela fatta, non avrebbero avuto figli.

Axel si era ripreso e con tutta le paure e colpe che c' erano in lui si era scusato con sua madre per come si era comportato, rivelando che non aveva mai voluto lasciare davvero suo padre.

Jenna aveva capito e gli aveva ripetuto che non aveva colpe, nessuno ce l' aveva in questa storia.

Aleu si girò dormendo verso sua madre, abbracciandola nel sonno. Jenna la baciò e la coprì un po' di più con la sua coda.

Sapeva che Aleu stava facendo brutti sogni, come sapeva che pensava spesso a ciò che gli era capitato in quegli ultimi giorni, ma aveva sempre trovato il tenero abbraccio di sua madre a sostenerla.

In quel momento Balto entrò nel vano caldaie e si avvicinò a loro, baciando quasi timidamente la sua compagna.

<< Balto... >> Jenna si alzò in piedi e dopo aver realizzato si gettò su di lui, facendolo cadere sulla schiena. Si baciarono profondamente per qualche minuto, toccando le loro lingue e i loro denti, mescolando la propria saliva come non avevano mai fatto prima di allora.

<< Balto... >> Il cane lupo sorrise.

<< Vieni Jenna, c'è qualcuno che vuole vederti al peschereccio >>

Gli occhi di Jenna si illuminarono, corse assieme a Balto e a sua figlia e in pochi secondi furono all' interno della cabina della vecchia nave arenata sulla spiaggia.

Janae era davanti a lei, il manto argentato, gli occhi innocenti, era proprio come la ricordava.

Jenna si gettò sulle sue braccia, cadde a terra assieme a lei sulla coperta e la baciò appassionatamente.

<< Wow >> disse Aleu << E' la prima volta che vedo mamma baciare un' altra femmina, a parte me >>

Balto aggrottò le sopracciglia << Mi hanno costretto, e dopo un po' ci ho preso gusto >>

<< Penso sia normale, in momenti come quello ti aggrappi a tutto pur di rimanere in vita, tua madre si era aggrappata a Janae mesi fa, come ha fatto con te. In questo modo proteggeva se stessa e voi >>

Jenna e Janea staccarono le loro labbra prima di guardarsi l' un l' altra.

<< Jenna, io non sapevo, se avessi saputo... >>

<< Non preoccuparti >> disse con un tono materno Jenna << Non potevi sapere >>

Si alzarono prima di continuare a parlare << Non pensavo accadesse di nuovo, mi dispiace molto >>

Jenna si strofinò contro il suo collo << Che cosa è accaduto al tuo branco >>

Janae abbassò lo sguardo << Pochi mesi dopo essermi unita al branco siamo stati attaccati dai nostri aguzzini. Mi hanno circondata e mi hanno chiesto dove erano i tuoi cuccioli, se erano con me o se erano tornati a Nome. Gli ho detto che erano rimasti con me, riuscendo a convincerli che erano morti pochi giorni dopo a causa di alcuni membri del branco contrari ad allevarli, non so se mi abbiano creduto, fortunatamente alcuni membri del mio branco erano riusciti a portarli via prima che potessero vederli, io me la sono cavata con qualche ferita >>

Jenna guardò il suo ventre << Tu non... >> Janae scosse la testa << Non sono rimasta incinta, sono stata molto fortunata >>

Jenna sospirò, la lupa guardò Aleu e le sorrise. << E' tua figlia? >> disse. Jenna annuì.

Janae si mosse vicino ad Aleu e le toccò la zampa << Sei molto fortunata ad avere una madre come Jenna, devi esserne solo orgogliosa >> Aleu sorrise.

Dopo alcuni istanti guardò di nuovo Jenna. << Come stanno i tuoi figli, come sta il cucciolo che hai scelto di portare con te >>

<< Bene >> dichiarò Jenna << Sa tutto, con un po' di difficoltà ha capito >>

<< Jenna, amica mia, so che ti senti pronta >> Jenna mosse la testa da un lato, non capiva. Janae le sorrise. << Ho deciso di passare un po' di tempo nella foresta appena oltre le montagne, e lì c'è qualcuno che ti aspetta >>

Balto vide i suoi occhi riempirsi di gioia, per la seconda volta in vita sua ululò senza alcun controllo.

<< Hey papà >> disse Aleu << Non dirmi che ci ha preso gusto >>

Balto sorrise ironicamente << Beh, sono i lati negativi di stare con un mezzo lupo >> Sorrisero insieme.

<< Kody dev' essere con Axel vicino al porto, aspettate >> Jenna scese dalla barca e corse verso il porto, poco dopo tornò assieme a loro ed insieme a Janae, Balto e Aleu corse verso la foresta oltre le montagne ansiosa di poter abbracciare i figli che non aveva mai potuto vedere.

 

   
 
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