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Autore: Temari    15/08/2009    4 recensioni
- "In lontananza risuona un ululato - o è un urlo? - e involontariamente un brivido attraversa il corpo. Il fruscio delle foglie si fa più forte mentre un vento freddo inizia a soffiare; sopra le loro teste, nuvole nere si raccolgono minacciose, presagendo un'intensa tempesta.
Un secondo lampo illumina una parte della radura e tutti gli occhi si voltano in quella direzione. Quello che vedono li blocca dallo shock..." - [POV un po' particolare]
Genere: Generale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente! :D

Sono di nuovo qui con qualcosa su Saiyuki...!
L'idea per questa storia mi è venuta dalla canzone 'The Howling' dei Within Temptation - una gran bella canzone, un fantastico gruppo ^_^ - quando l'ho sentita l'altro giorno, all'improvviso la lampadina per un'idea interessante mi si è illuminata in testa e così eccomi qua XD
Oh! Il punto di vista è in 3' persona, ma è anche piuttosto insolito... :P

Spero vi piaccia! Leggete&Recensite!

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari



We've being seeing what you want,
You've got us cornered right now
Falling asleep from our vanity
May cost us our lives

I feel them getting closer
The holws, they send chills down my spine
The time is running out now
They're coming down the hills from behind

- 'The Howling'
Within Temptation -




Attack


Li avevano appena attaccati. Non era andata come avevano previsto, ma con nemici del genere non si può mai sapere... anzi, si potrebbe dire che era andata anche meglio di come avevano pensato; erano stati fortunati: uno di loro era già stato ferito abbastanza gravemente in precedenza e quindi prenderlo di sorpresa - una volta separato dal resto del gruppo - non era stato eccessivamente arduo, nonostante la resistenza che aveva dimostrato... quello non era certo un tipo che mollava tanto facilmente.

Tutto sommato, erano piuttosto soddisfatti di come le cose si erano svolte: nessuna ferita mortale, nessun arto lasciato indietro e dei colpi andati a buon fine. Un po' di riposo era più che meritato.

Avevano preparato l'accampamento in una radura, ai piedi delle colline che sovrastavano quella parte delle regione e la cui foresta era ricca di alberi dalle notevoli dimensioni e di un fitto sottobosco, che manteneva fresca la temperatura al suolo. Nel buio della notte, le forme di vita più disparate uscivano dalle loro tane - finalmente al riparo dal calore del giorno - per cacciare o dissetarsi; ai piedi degli alberi, le minuscole zampette degli insetti e dei piccoli animali rompevano il silenzio dell'accampamento dove, attorno ad un fuoco minuto (per non attirare troppa attenzione), era raccolto il gruppo.

Passati alcuni minuti, uno scoppiettio particolarmente forte della legna che bruciava interrompe il sonno del gruppo che, allenato, scatta subito a sedere, sensi pronti a qualsiasi cosa. Si guardano intorno, i loro occhi incollati ai fitti cespugli che li circondano, pronti a cogliere il minimo movimento... ma il silenzio regna nella radura e nulla al di fuori dei suoni della natura raggiunge le loro orecchie.
Stanno per coricarsi nuovamente, quando in lontananza risuona un ululato - o è un urlo? - e involontariamente un brivido li attraversa.
Che sia un lupo? O un qualche animale? si chiedono tutti, guardandosi alle spalle.
Per qualche motivo pensano di no; ma allora cos'è...?
Un altro demone? Eppure non suona come tale.

Un altro ululato - o grido? - risuona e sembra più vicino di poco prima. Un secondo brivido li attraversa. Che sia saggio rimanere là? Sono oggettivamente molto stanchi e l'idea di spostarsi al buio non pare in ogni caso buona, così decidono di rimanere all'erta - la schiena dritta, le orecchie intente a catturare ogni suono, gli occhi in costante movimento, le mani pronte ad impugnare le armi - e attendere.
Il fruscio delle foglie si fa più forte mentre un vento freddo inizia a soffiare; sopra le loro teste, nuvole nere si raccolgono minacciose, presagendo un'intensa tempesta. I respiri si fanno sempre più bruschi e difficili da espellere. L'istinto corre frenetico, tentando di convincere i proprietari a dargli retta - ma loro restano lì, inchiodati ai loro posti.
Andiamocene! insiste la ragione.
Un terzo ringhio riecheggia, alto al di sopra del cielo scuro - ormai pochi metri il separano. Prima che sia troppo tardi!
Ma è già troppo tardi e, sotto sotto, lo sentono.

I brividi ed il sudore freddo aumentano a man mano che i minuti passano. All'improvviso, una violenta folata di vento si abbatte sul piccolo accampamento, spegnendo il fuoco come se fosse un semplice fiammifero - oscurità; il buio inaspettato li rende ciechi... sono facili prede, quale che sia l'animale o la creatura che si aggira furtiva nel bosco, a poca distanza da loro. Gli occhi, non ancora abituati alla mancanza di luce, non riescono a stare fermi e frenetici si spostano da un punto all'altro, inutilmente...
Adesso si, non resta nient'altro da fare se non attendere, con il cuore che batte in gola.
Il vento soffia sempre più forte e il sordo rumore di un tuono rimbomba nell'aria; le nubi si illuminano di riflessi chiari mentre i lampi al loro interno ne disturbano le forme.
Questo temporale ha qualcosa di strano... un pensiero uscito così, quasi per caso.
Un lampo si abbatte a poca distanza dal gruppo - una manciata di centimetri più in là e il gruppo si sarebbe certamente ritrovato a corto di un uomo.
Questo temporale non è normale... la mente è in subbuglio. Decisamente. Il cervello ordina di alzarsi e correre il più velocemente possibile ma il corpo non è in grado di eseguire gli ordini che gli vengono impartiti.

Un secondo lampo illumina una parte della radura e tutti gli occhi si voltano in quella direzione. Quello che vedono impedisce loro qualsiasi movimento - il respiro si mozza in gola, il cervello smette di funzionare dallo shock - e li rende ancora più vulnerabili di quel che già erano; sanno di essere spacciati e sanno di non avere la forza di resistere.
La luce quasi bianca del lampo sparisce pian piano ma quegli occhi che, lì immobili, li fissano con odio sono ancora dolorosamente riconoscibili mentre un ringhio feroce manda brividi di terrore attraverso i loro corpi e, anche volendo, le loro gambe non sarebbero in grado di reggere il loro peso in un tentativo di fuga.
Il terzo lampo illumina la scena e, mentre uno di loro cade a terra senza vita colpito dalla scarica di elettricità, gli altri vedono solo la creatura con un braccio sollevato in aria. Un quarto fulmine, una seconda vittima. Quegli occhi carichi di malvagità li osservano, quasi divertiti, tentare di indietreggiare strisciando sui gomiti... un ghigno si disegna sulle sue labbra e porta il mento in avanti, come a dire 'Su, provateci. Scappate... tanto non andrete lontano.'

I fulmini cadono sempre più frequentemente e ad ogni lampo di luce, una vittima si accascia a terra priva di vita - il gruppo è ora dimezzato ed i corpi delle vittime si trasformano in piccoli fuochi separati, mentre bruciano lentamente illuminando la notte della radura. Un ringhio di soddisfazione raggiunge le orecchie dei superstiti del momento (non c'è alcuna speranza per loro di cavarsela): quegli occhi, a uno a uno li fissano tutti con sdegno.
Con uno spostamento impossibile da seguire, quella creatura sparisce e in un misero secondo - in battito di ciglia - altri quattro cadaveri vengono aggiunti al conteggio.

Chi diavolo è? è l'unico pensiero che si affaccia nella mente. No. Che cosa è... ha qualcosa di familiare...
Quelli del gruppo che ancora respirano incrociano gli sguardi per un attimo - chi sarà il prossimo? - ma prima che possano fare altro, l'ennesima vittima crolla sotto la furia di quella creatura spaventosa senza possibilità di difesa o di reazione alcuna. Poco alla volta moriranno tutti; cadranno preda di una forza di molto superiore alla loro - superiore a quella di qualunque altro essere vivente che abbiano incontrato in vita...
Gli occhi che, impietosi, li fissano (gli ultimi due rimasti) sono la loro condanna a morte... e allora perché, sotto il terrore ed il senso d'impotenza, sembra esserci un senso di rispetto per quello che, in fondo, si potrebbe definire un 'mostro' assetato di sangue?
Non è un demone, ma allora...? pensa una delle prossime vittime.
E' qualcosa di più... pensa il secondo.

Quando l'ennesimo fulmine si abbatte proprio alle spalle di quell'essere in qualche modo superiore, i sospetti dei due vengono confermati: con il recedere della luce accecante, dietro di lui compare (come fosse il negativo di una foto) il simbolo del chaos - distruzione e creazione, bene assoluto e malvagità assoluta... tutto e nulla.
A mano a mano che questa consapevolezza penetra nelle menti dei superstiti, la Terra trema sotto il comando del suo figlio prediletto che, con una serietà improvvisa, li fissa senza però attaccare.

"Dovevate lasciarci in pace. Se non foste stati così stupidi da attaccarci tutto questo non sarebbe successo... se non aveste quasi ucciso lui, voi non avreste dovuto morire. Ma lo avete fatto e questa è la fine che meritate. Addio."

Una forte luce dorata si raccoglie sui palmi delle sue mani e, con un rapido movimento, due sfere di energia uccidono all'istante i due che erano rimasti in vita fino alla fine.

Con un ultimo sguardo all'accampamento ricoperto di cadaveri, Seiten Taisei chiude gli occhi e, quando il riapre, a guardare il cielo ora di un limpido blu scuro sono gli occhi di Son Goku che, senza badare a ciò che c'è intorno a lui, si addentra nuovamente nel bosco per tornare all'accampamento dove i suoi compagni vegliano su Sanzo.

   
 
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