Film > Balto
Segui la storia  |       
Autore: Alaska_1925    18/07/2020    0 recensioni
Da quando quel branco di lupi ha attaccato la città di Nome per Jenna è iniziato un vero e proprio incubo che giorno dopo giorno l' ha trascinata in un baratro di disperazione e sensi di colpa. Leggendo la storia, suddivisa in capitoli, capirete come Jenna ha affrontato la sua situazione a contatto con la sua famiglia e alcuni nuovi amici fino a quando Balto non ha deciso di fare qualcosa per lei, qualcosa che non immaginava mai potesse fare...
AVVERTENZE: La prima parte della storia comincerà con contenuti forti, che potrebbero turbare il lettore. Da metà in poi invece mi concentrerò di più sull' angoscia mentale. In ogni capitolo è presente un riassunto del capitolo precedente, ma leggendo completamente la storia capirete meglio la tematica che sto trattando...
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aleu, Balto, Jenna, Kodi, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 4: L' AMORE DI UNA FAMIGLIA

 

NOTA: A causa dell' attacco di Steele sul suo corpo, in profondità nella sua mente, Jenna si era resa conto che ciò che aveva capito solo pochi giorni prima grazie al suo amico Kael non le bastava, ma in quei giorni prima del suo incontro con Steele era riuscita a stare più tranquilla e parlare con il suo compagno dandogli molte informazioni sul suo stato di salute, informazioni che Balto questa volta avrebbe usato per cercare di porre fine una volta per tutte alle sue sofferenze. Lui aveva capito, ed in un certo senso si aspettava una ricaduta, ricordava la sua vita prima della corsa del siero, un conto era capire cosa c' è che non va in se stessi, un' altro paio di maniche era riuscire ad accettare, ad accettarsi...

 

  1. OSCURI RICORDI

 

Il turbinio della neve ed il vento ululante nella fredda notte d' Alaska caricavano Jenna di pensieri che mai avrebbe immaginato di poter un giorno avere, pensieri così contrastanti che non riusciva minimamente a capire cosa la sua mente andasse a cercare dentro di lei. Erano passati esattamente 2 anni dalla corsa del siero, da quella maledetta tempesta che aveva confinato la piccola cittadina in un luogo ancora più tetro e solitario di quanto in realtà non fosse. Non che non gli piacesse quel luogo anzi, ci era nata, era il posto che chiamava casa, ma adesso...

Si alzò dalla cuccia scostando la coperta che la sua padroncina gli aveva messo addoso per proteggerla dal freddo della notte, non poteva immaginare neanche lontanamente che la sua amata husky tremasse non per il freddo, ma per qualcosa che era tornato nella sua mente, proprio quando pensava di averla battuta, quei ricordi di 1 anno prima, gennaio 1926.

<< Ho bisogno di bere >> pensò, si sentiva la bocca secca, come dopo una lunga corsa, ma non si era mai mossa di li da quando Steele aveva attaccato lei e suo figlio Kody, solo alcuni giorni prima.

Mentre faceva alcuni passi verso la ciotola d' acqua che la sua padroncina gli aveva appena versato cercava di pensare a quel cane lupo che l' aveva salvata sulla spiaggia, Noete, gli sembrava si chiamasse. In effetti, quando il suo compagno glielo aveva detto, non era sicura di aver sentito bene, aveva solo chiesto come stesse suo figlio e subito dopo di essere lasciata sola.

Sentiva il suo corpo irrigidirsi, sentiva l' apprensione salire sempre di più, sapeva che di lì a poco la sua testa avrebbe cominciato a vorticare molto velocemente lasciandola sdraiata sul pavimento, ma nonostante questo non riusciva a fermare quei pensieri così dolorosi e terribili che Steele aveva fatto riaffiorare nella sua mente durante il suo attacco sulla spiaggia, quella sera, da allora aveva avuto moltri altri conati di vomito, a volte si svegliava la notte con le zampe completamente coperte dai suoi succhi gastrici, ma non ricordava quando aveva rilasciato il contenuto del suo stomaco, poco in realtà, perchè aveva cominciato di nuovo a mangiare molto poco.

Posò la lingua sull' acqua e cominciò lentamente a bere ma improvvisamente si ritirò schifata, la sua mente aveva appena immaginato uno dei lupi di quel branco che leccava tenacemente la sua parte più sensibile, mentre lei chiudeva gli occhi sperando che finisse presto. Fece una smorfia e tornò nella sua cuccia, poco prima che la sua testa cadesse pesantemente sul cuscino... gennaio 1926, il primo attacco dei lupi, sua figlia Aleu aveva circa 7 mesi a quel tempo... il branco di lupi avevano attaccato la città durante la notte, cercavano cibo e femmine in calore. Dopo interminabili minuti in cui nelle strade echeggiavano i suoni degli ululati dei lupi e dei latrati dei cani feriti, nonché dei colpi di armi da fuoco degli umani, alcuni lupi erano riusciti ad entrare nella stanza dove lei e sua figlia dormivano, atterrandole e cercando di costringere Aleu a seguirli. Sua figlia piangeva mentre veniva trascinata oltre la porta mentre lei non poteva muoversi avendo due lupi addosso che la bloccavano. A questo punto aveva deciso di proporre ai lupi uno scambio, lasciare sua figlia Aleu per prendere lei al suo posto. Sorprendentemente i lupi avevano accettato e lei aveva cominciato a seguirli, voltandosi un' ultima volta verso la figlia che tanto amava mentre Aleu gli urlava di non andare mentre veniva bloccata nella neve.

Dopo tre giorni di cammino era arrivata in quella foresta e subito aveva visto a cosa sarebbe andata incontro...

Erano stati i giorni più terribili della sua vita, lasciata in balia di quel branco per estenuanti giorni, aveva cominciato a piangere di più quando aveva cominciato a capire di essere rimasta incinta a causa di tutte quelle violenze, i lupi l' avevano scelta perche avevano sentito il suo calore.

<< Janae... >> una lacrima cominciò a scendergli giù per il muso, cadendo sulla coperta rosa, quella giovane lupa era stata portata nella sua tana dopo alcuni giorni, aveva cominciato ad attaccarsi a lei, aveva cominciato a proteggerla cercando di farsi scegliere per prima, come avrebbe anche fatto 10 mesi dopo, durante la sua seconda prigionia, questa volta con sua figlia.

I lupi le facevano baciare, leccare, solo per godersi un bello spettacolo e prepararsi a montarle, aveva deciso che avrebbe goduto di questo, non riusciva, non voleva provare repulsione per Janae, era una vittima, erano entrambi vittime... i suoi orgasmi con lei erano intensi, sinceri.

<< Almeno so che lei e i cuccioli stanno bene, adesso non avranno nulla di cui preoccuparsi, almeno... almeno loro... >>

Quando era stata salvata da Balto aveva dovuto lasciare 4 dei 5 cuccioli al branco che l' aveva aiutata a fuggire, Janae gli aveva promesso che se ne sarebbe presa cura.

Una volta tornata a casa aveva saputo che Aleu si era concessa al capobranco molte volte per far si che li aiutassero a penetrare nella foresta in cui la tenevano prigioniera perdendo la sua verginità con un lupo che non aveva mai visto in vita sua.

<< Mi hai sempre detto che la prima volta deve essere fatto con amore, mamma... >> gli aveva detto << …ed io l' ho fatto per amore nei tuoi confronti, sapendo che questo mio gesto ti avrebbe riportata a casa >> Quando sua figlia non ce la faceva più, Balto si era offerto di continuare, alzando la sua coda per i lupi del branco.

Dio, il suo compagno aveva fatto un' enorme sacrificio per farla uscire da quell' incubo.

Con difficoltà era riuscita a spiegare al suo compagno ed ai suoi cuccioli tutto ciò che aveva passato, non riuscendo a non versare tante lacrime quanto ne aveva versate in quei giorni in cui era prigioniera, ma alla fine era riuscita a calmarsi un po', anche se non riusciva più a fare l' amore con il suo compagno come una volta, era distante, chiudeva gli occhi, la sua mente aveva subito un brutto colpo e Balto non sapeva proprio come aiutarla, visto che lei cercava sempre di troncare il discorso a metà appena lui lo iniziava.

Il vento continuava ad ululare sempre più forte, sentiva battere la neve sul tetto e sulla finestra della sua piccola stanza, si tirò su la coperta e si rannicchiò nella cesta, non riusciva proprio a fermare quegli oscuri pensieri, decise ancora una volta che non avrebbe combattuto lasciandoli scorrere nella sua mente.

<< Aleu... >>

Erano passati 10 mesi dalla sua prima prigionia e Balto era riuscito a spiegare non senza difficoltà la situazione a quel cucciolo che aveva deciso di portare con se a Nome. Come previsto Axel non era riuscito subito ad accettare, sentirsi dire che colui che credeva suo padre non fosse esattamente chi pensava aveva dato al giovane cucciolo un duro colpo, ma avrebbe capito quando per la seconda volta quel branco di lupi si sarebbe presentato in città, rapendo questa volta anche Aleu.

Questa volta il mondo gli era veramente crollato addosso, Jenna si sentiva impotente nonostante combatesse contro i suoi pensieri più cupi per proteggere la sua unica figlia, si ripeteva continuamente che se non ci fosse riuscita sua figlia Aleu adesso starebbe molto peggio di come invece ne era uscita, dopo quasi 8 giorni di violenze. Quella volta gli umani avevano fatto sul serio guidando alcune slitte cariche di armi in quei territori impervi con Kody e Steele al comando e con Balto che cercava di strusciarsi su ogni roccia, ogni albero per non far perdere il suo odore a suo figlio ed indicandogli i percorsi più sicuri per le slitte. Alla fine avevano ingaggiato contro il branco nella foresta una dura battaglia che aveva portato all' uccisione di quasi tutti i lupi responsabili dell' assalto di Nome.

Ma Jenna stavolta aveva veramente ceduto, aveva cominciato a smettere di mangiare e dormire, piangeva ogni giorno nel silenzio della sua cuccia, i signori Huntington si erano accorti che c' era qualcosa che non andava, l' avevano portata molte volte dal veterinario giorni prima dell' incontro con il suo amico Kael, e prima del suo calore. Proprio questo, almeno questa volta si era salvata dai cuccioli nel suo grembo, così come per fortuna era accaduto anche a sua figlia Aleu.

Ma la sua mente vacillava, girava per la stanza irrequieta, cercava di uscire il meno possibile, aveva smesso di fare compagnia alla sua padroncina Rosy, cacciava costantemente il suo compagno Balto, quando andava a sincerarsi delle sue condizioni, l' unica cosa che gli interessava erano le condizioni di sua figlia Aleu, ma a se stessa non riusciva proprio a pensarci, odiava il suo corpo, il suo bel pelo rosso e bianco, la sua bandana, i suoi sorrisi, avrebbe voluto non essere mai nata.

Rimase con la testa sdraiata sul suo cuscino singhiozzando mentre ricordava come il padre di Rosy cercava di farle mangiare qualcosa, adesso si era veramente resa conto di essersi avvicinata veramente alla morte se non fosse stato per sua figlia Aleu che ad un certo punto aveva cominciato anch' essa a smettere di mangiare, andandola a trovare tutte le volte che poteva per farle osservare le sue condizioni.

<< Ho smesso di mangiare, mamma, proprio come stai facendo tu, ho un sonno tremendo, ma voglio starti vicina, come tu hai fatto con me >>

All' inizio non aveva capito perchè sua figlia lo facesse, poi aveva intuito. Stava cercando di colpire la sua parte più sensibile, di far riaffiorare il suo amore per lei, sapeva che vedere sua figlia in quelle condizioni poteva fargli ancora più male ed era proprio questo che Aleu voleva, che sua madre si rendesse conto che non era solo lei a soffrire, ma tutta la sua famiglia.

Sua figlia aveva veramente perso molto peso quando lei aveva deciso di approfittare dell' arrivo del suo calore per cercare di parlare con Balto, se la testa rifiutava di spiegare a se stessa, ci avrebbero pensato i suoi istinti, desiderava veramente fare di nuovo l' amore con il suo compagno.

Poi, quando era rimasta alcuni giorni rinchiusa in casa con il suo amico Kael a causa dell' errata convinzione che i signori Huntington avevano avuto sulla fine del suo calore, lui l' aveva veramente aiutata facendogli capire cosa c' era che non andasse, facendogli capire che si sentiva in colpa per non aver fatto abbastanza, per aver prolungato la prigionia sua, di Janae e di Aleu con il terrore di nuove e non programmate violenze.

Ma un conto era capire cosa non andasse, un conto era accettarlo. Steele aveva distrutto tutto questo con il suo attacco, era tornata al punto di partenza, ma grazie a Kael era comunque riuscita a fare sapere alla sua famiglia le sue condizioni, i suoi pensieri, le sue colpe e paure, solo per 1 mese era stata veramente un po' più libera ma in quel lasso di tempo Balto aveva ricevuto nuove informazioni sul suo stato di salute mentale, non sapeva che il suo compagno questa volta sarebbe veramente andato a fondo, che avrebbe veramente fatto di tutto per farla risollevare.

<< Staremo insieme nella buona e nella cattiva sorte >> gli aveva detto poco dopo la fine della corsa del siero e adesso Balto aveva intenzione di fare qualcosa che lei che non avrebbe mai immaginato. Tutto per farla risollevare, anche costringersi a bloccare il suo amore per lei, lasciandola finalmente andare.

 

La porta si aprì lentamente ed Aleu apparve sulla soglia << Mamma... >>

Jenna non disse niente, aveva appena avuto un altro conato di vomito ed era intenta a ripulire le sue zampe e il pavimento vicino a lei, gli occhi chiusi e le orecchie basse, il suo naso ancora sporco.

<< Mamma ascolta... >> Aleu si mosse più vicino ma sua madre continuava ad ignorarla, un ringhio le uscì dalla bocca.

<< Mamma! Guardami! >> Jenna sollevò la testa, sua figlia aveva gli occhi lucidi, una lacrima gli scese giù per la guancia.

<< Cosa c'è Aleu, perchè non sei a dormire. Dimmi, hai mangiato? >>

Aleu non disse niente, si guardarono negli occhi per interminabili secondi poi sua madre aggiunse << Lasciami sola... >>

Uno schiaffo la colpì a tradimento, sul suo muso cominciarono ad apparire tre ferite profonde e sanguinolente, sua figlia l' aveva colpita con i suoi artigli, come Jenna fosse riuscita a rimanere in piedi non lo sapeva nemmeno lei.

Aleu si rese conto di cosa aveva appena fatto << Mamma... io, io non volevo... >>

Jenna rimase per alcuni secondi in silenzio, con gli occhi chiusi << Sparisci dalla mia vista, Aleu >> Sua figlia non si mosse, a questo punto urlò con tutto il fiato che aveva in gola << Ti ho detto di andare via!!! >> Aleu indietreggiò e poco dopo corse verso la dimora di suo padre, lasciando sua madre a piangere silenziosamente.

 

 

  1. A VOLTE E' MEGLIO LASCIARE ANDARE CHI SI AMA

 

Noete ed Aleu rimanevano riparati nella piccola grotta ai margini della foresta, la figlia di Balto guardava fuori gli alberi che ondulavano per il forte vento che soffiava da nord mentre la neve continuava a cadere abbondante attorno a loro, Noete si era mosso più vicino.

<< Non riesco a credere che mio padre abbia detto una cosa simile, non può pensarlo davvero >>

<< Tu pensi che voglia veramente lasciare tua madre, Aleu? >>

Chiuse gli occhi, il vento ululava attorno a loro, la forte tempesta di neve che da 3 giorni si abbatteva sull' area di Nome non accennava a diminuire, Aleu pensava a quella tempesta di 2 anni prima, quando suo padre aveva sfidato gli elementi della natura per portare quella cassa contenente la medicina in città, per amore di Rosy, per amore di sua madre. Sapeva cosa si erano detti quella prima volta, staremo insieme nella buona e nella cattiva sorte.

Adesso quelle parole gli sembravano così surreali, circa un mese prima Balto gli aveva detto che avrebbe fatto di tutto per far risollevare sua madre ma da un po' di tempo si era accorta che a poco a poco la luce nei suoi occhi si stava spegnendo.

Noete gli stava accanto, conosceva ancora poco suo padre, ma quando avevano parlato su quella scogliera da dove Steele era caduto, aveva capito che il cane lupo era uno che andava fino in fondo.

<< Se tutto fosse accaduto prima forse mio padre avrebbe potuto fare qualcosa, non riesco a smettere di pensarci, quando questa notte gli ho detto che avevo colpito mia madre mi ha detto che non mi meritava, che avevo fatto bene >>

Noete vedeva che Aleu era veramente confusa, gli si mosse più vicino, appoggiandosi a lei.

<< Sai che mio padre non è mai riuscito ad accettare la morte di mia madre, si è logorato dentro fino alla fine della sua vita, non avrebbe potuto fare niente ma Balto, tuo padre, è ancora in tempo >> fece una pausa << Tua madre sta soffrendo per se stessa ma anche per lui, Aleu. Se se ne andasse, avrebbe comunque voi a sostenerla >>

Aleu guardò il suo amico, non poteva pensare che Noete l' avesse detto, se Balto se ne fosse andato stavolta sua madre sarebbe veramente morta dal dolore.

<< E' solo un egoista >> queste parole fecero capire a Noete che doveva fare qualcosa, almeno per Aleu.

<< Questo pomeriggio andrò a parlare a tuo padre, Aleu, cercherò di capire perchè ha deciso di fare una scelta così incredibile per voi >>

 

Il piccolo lago ghiacciato era silente circondato dalla fitta foresta poco distante dalla città, la tempesta tutto intorno sferzava quel territorio ancora non completamente addomesticato dall' uomo. I tre figli di Balto restavano immobili accanto ad una piccola parete di roccia al riparo dal vento freddo, il cane lupo aveva voluto che fosse presente anche suo figlio Kody, nonostante le sue condizioni non fossero propriamente buone per avventurarsi nella foresta, sapeva che avrebbe dovuto rimanere nel calore di una casa, per questo aveva ordinato ad Aleu di stargli accanto, l' husky si era subito sdraiato sul terreno non senza fatica, il dolore delle ferite causate da Steele solo alcuni giorni prima gli facevano uscire dalla bocca piccoli ringhi di dolore quasi ad ogni movimento. Aleu gli si era sdraiata accanto, mentre Balto scrutava la foresta aspettando l' arrivo di Noete e Jenna.

Arrivarono dalla foresta pochi minuti dopo, Jenna si fermò vedendo Balto ed abbassò immediatamente la testa stringendo i denti, aveva immediatamente notato il suo sguardo arrabbiato, nessuna delusione, solo rabbia pura. Noete si stava avvicinando ad Aleu quando Balto, in piedi davanti ai figli, dando loro le spalle, parlò.

<< Guardami negli occhi, Jenna! >> Jenna non si mosse.

<< Guardami negli occhi! Jenna!!! >> Alzò la voce, Jenna strinse ancora più forte i suoi denti, mentre cercava di stringere la neve ed il terreno sotto le sue zampe anteriori. I tre figli avevano cominciato a guardare il loro padre.

Noete osservava la scena controllando le reazioni dei tre giovani, sapeva che non dovevano intromettersi, glielo aveva chiesto Balto.

<< Ho sentito che stanotte Aleu ti ha dato un' artigliata sul muso, lei non l' ha fatto apposta, io invece l' avrei fatto molto volentieri >>

Un sussurro uscì dalla bocca dei suoi figli, Noete non disse niente.

<< Mi sarebbe veramente piaciuto farti del male come hanno fatto i lupi di quel branco, sai? Mi sono trattenuto anche troppo con te >>

Stava per continuare, ma Aleu lo interruppe << Papà! Come puoi dire una cosa del genere >> Axel e Kody erano increduli, congelati nelle loro posizioni.

Balto si voltò verso di loro << Provate a dire ancora una parola, e ve ne pentirete amaramente... Noete! >>

Noete si mise davanti a loro, fissandoli, aveva cominciato a ringhiare, Aleu lo guardava incredula, non sapendo cosa pensare.

Balto continuò a parlare << Cosa pensi di avere fatto in questo ultimo anno, Jenna? Pensi di essere riuscita a proteggere i tuoi figli come mi avevi detto poco dopo la loro nascita? O li hai solo fatti cadere nei tuoi inutili problemi? >>

Jenna cercò di dire qualcosa, ma con un ringhio capì che Balto non voleva che parlasse, cominciò a piangere silenziosamente.

<< Perchè è ciò che hai fatto... hai distrutto la nostra famiglia, ci hai confinato nell' impotenza, non hai permesso che ci avvicinassimo... certo, sei stata un po' più accanto ad Aleu, ma non l' hai amata come avevi promesso. La verità, Jenna, e che tu non hai mai veramente amato nessuno di noi >>

<< Papà, non puoi dire... >> Kody provò a parlare, Noete lo guardò minaccioso ringhiando più forte e scoprendo i denti, Axel si era sdraiato a terra coprendosi gli occhi con le zampe, piangendo.

Attorno a loro la tempesta prendeva intensità, il sole ancora sopra l' orizzonte, verso ovest.

Ci fu un attimo di silenzio, Jenna provò nuovamente a parlare, ma Balto gli ringhiò contro avvicinandosi di qualche passo, Jenna fermò subito le parole che stavano per uscirgli dalla bocca.

<< Hai tradito i nostri sentimenti, Jenna, in più non hai fatto niente per proteggere nostra figlia, avresti potuto fuggire, invece sei rimasta con lei per quasi 8 giorni in compagnia di quel branco. Di la verità, Jenna, ti è piaciuto ciò che ti è successo, vero? >>

Aleu decise che ne aveva abbastanza, fece per scattare verso suo padre, ma Noete riuscì facilmente ad atterrarla dopodichè guardò Kody, che cercava di alzarsi.

Per interminabili secondi ci fu il silenzio più assoluto, Aleu e Kody guardavano increduli loro padre, il loro sangue si stava lentamente congelando dalla paura per la sua reazione nei confronti della loro madre. Solo il pianto di Axel e Jenna poteva essere udito.

<< Sei solo una stupida cagna in calore... avanti, parla! >>

Sentirsi chiamare così dal suo compagno, Jenna cominciò a singhiozzare per interminabili minuti prima di poter riuscire a dire qualcosa.

<< Balto io... tu... >> le parole gli uscivano spezzate, tremanti << ...hai ragione, io non ho fatto niente per proteggervi, ho pensato solo a me stessa... >> Singhiozzò ancora << … avrei potuto, avrei dovuto chiedere subito il vostro aiuto, invece ho preferito soffrire in silenzio, facendo soffrire anche voi >> Strinse ancora di più la neve sotto le sue zampe, continuò << Nonostante Janae fosse stata venduta da suo padre, nonostante non avesse più nessuno lei... lei è riuscita ad uscirne quasi subito, a riuscire ad occuparsi dei nostri... dei miei cuccioli mentre io, io... >>

<< Non è vero mamma! >> Kody si rivolse a lei con un ringhio << Tu hai avuto solo i tuoi tempi, la tua mente era a pezzi, non avresti potuto fare niente >>

<< No Kody, vostro padre ha ragione, avrei potuto uscirne prima solo riuscendo a parlare sinceramente con voi, la verità e che io non riuscivo più a fidarmi neanche di chi avevo accanto >>

<< No, mamma! Tu hai avuto i tuoi tempi, come Janae! >>

<< Taci Kody!!! >> Jenna gli urlò contro << Vostro padre ha ragione, ora me ne rendo conto, ho avuto molte possibilità per uscire dal terribile momento che stavo vivendo, ma non sono riuscita... non ho voluto prendere il momento, quei momenti in cui potevo davvero fare finire tutto, come con Kael, mi sarebbe solo bastato parlare con voi, invece ho continuato a pensare a me stessa, portandovi nel baratro assieme a me, non ho fatto altro che prolungare la mia agonia, e la vostra... >>

Si rivolse a sua figlia << Aleu, non ho compreso la tua forza in quel momento, avremmo dovuto provare a fuggire, ho solo allungato la tua violenza, mi dispiace, è vero, non mi sono fidata di me stessa, né di te, né di voi >>

La neve ormai ricopriva abbondantemente la sua pelliccia, cominciò a tremare, non solo per il freddo.

<< Sai cosa devi fare, Jenna >>

Jenna ascoltò le parole del suo compagno, non disse niente, alzò lentamente la testa al cielo, scoprendo la gola.

Aleu sussultò << Mamma... no... >>

Balto cominciò a muoversi lentamente verso di lei, adesso aveva il capo appeso mentre aveva chiuso gli occhi, avvicinandosi sempre di più alla sua gola scoperta.

Kody ringhiò e si lanciò in avanti ma con uno scatto Noete lo afferrò con le fauci sulla pelliccia del collo scaraventandolo contro la parete di roccia, battè la testa e cadde nella neve, ma non perse conoscenza, aprì gli occhi e guardò suo padre che si avvicinava a sua madre, impotente.

<< Avanti Balto, fallo. Devo pagare per i miei errori >>

Le lacrime cominciarono a scorrergli giù per il collo più copiosamente quando sentì il fiato del suo compagno su di lei. << Farò in modo che sia il più veloce possibile, Jenna >>

Lentamente mise le sue fauci attorno alla sua pelliccia, quella pelliccia che aveva sempre amato stringendo i denti piano attorno alla sua gola. Jenna rimase in silenzio, aprì solamente un po' la bocca quando sentì i denti del suo compagno lacerargli la pelle e poi la carne, cercando la sua giugulare, il sangue cominciò a scorrergli giù per il collo, sui fianchi fino alle zampe, Balto poteva sentire il suo calore mentre gli sgorgava in bocca ed in gola.

Rimase così per interminabili secondi mentre i tre figli guardavano quella scena increduli, non avrebbero mai immaginato che potesse veramente accadere. Jenna cominciò a sentire il suo respiro farsi più pesante, la testa cominciare a girare, Balto era arrivato a pochi centimetri dalla sua giugulare quando si tirò indietro.

<< Non ho mai pensato veramente di ucciderti, Jenna... mi dispiace, addio >>

La guardò un ultima volta, poi cominciò ad allontanarsi in direzione della fitta foresta, lasciando la sua compagna ed i suoi figli in quella piccola radura.

 

 

  1. ATTACCO PREVENTIVO

 

Erano passati 7 giorni da quando Balto aveva preso quella decisione, lasciando un vuoto incolmabile nella sua compagna e nei suoi figli. Aleu si chiedeva ancora com' era stato possibile che avesse preso quella scelta ma sapeva che suo padre ci aveva pensato a lungo, negli ultimi giorni prima di lasciare sua madre parlava sempre meno di lei, se ne stava sul ponte della sua dimora, in silenzio, a guardare il mare ghiacciato di fronte a lui.

Aleu non condivideva ciò che aveva detto a sua madre, certo, Jenna avrebbe potuto chiedere aiuto ma se non l' aveva fatto c' era un perchè.

Scivolò lentamente lungo il vicolo verso la casa di Rosy, come i suoi fratelli aveva sofferto molto per questa sua decisione, aveva provato a cercare suo padre, seguendo il suo odore, senza successo, doveva veramente essere fuggito nella foresta, adesso doveva stare accanto a sua madre ed al suo fratello più piccolo.

Notò che la porta della stanza dove dormiva Jenna era aperta, sospirò sentendo il vento su di lei, sua madre aveva finalmente accettato ciò che gli era accaduto molto tempo prima, solo questo la consolava, ma sapeva come si sentiva per aver perso per sempre l' amore della sua vita.

Si fermò davanti all' ingresso, un feroce ringhio gli uscì dalla bocca.

<< Tu! Che cosa ci fai qui! >>

Noete era in piedi accanto a sua madre che dormiva, il cane lupo non incrociò il suo sguardo, aveva cominciato a dare dei piccoli colpetti con il muso a sua madre, cercando di svegliarla.

<< Ti avevo detto di stare lontano da mia madre, hai rovinato la nostra famiglia! Chi sei veramente... >>

Noete la guardò con aria calma, il vento continuava a soffiare forte nella notte.

<< Pensi veramente che io abbia fatto questo, Aleu? >> Aleu non rispose, Noete continuò a parlare << Ho rovinato la vostra famiglia solo perchè mi sono schierato dalla parte di tuo padre? E' stata una sua decisione lasciarvi, non mia... che cosa vuoi fare adesso, attaccarmi? Farmela pagare per quello che avete patito in questo ultimo anno? >> poi aggiunse << Tu chi sei veramente... >>

Aleu lo guardò con il fuoco negli occhi e si gettò scoprendo i denti su di lui, Noete schivò facilmente l' attacco e con un balzo la superò correndo fuori dalla stanza, ma si fermò sulla soglia, Jenna si svegliò di soprassalto.

<< Aleu, cosa?... cosa?... >>

<< Resta sdraiata, mamma, me la vedo io con questo traditore >>

Aleu si gettò di nuovo contro Noete atterrandolo, era rimasto fermo questa volta. Cominciò a scavargli con gli artigli nel petto, profonde ferite cominciarono a coprirgli quella zona del suo corpo, quando Aleù si sentì bloccare per il collo, rimase immobile. Noete aveva alzato il muso ed era riuscito a bloccarla mentre con le zampe posteriori stava scavando la sua carne sotto la sua pancia. Aleu ringhiò dal dolore e scostò la parte posteriore del suo corpo di lato, ma aveva ancora il collo bloccato nella sua morsa, e Noete stringeva sempre di più. Incredula, cercò di liberarsi, ma la presa del giovene cane lupo era troppo forte, si era sdraiata sulla neve quando Noete lasciò la presa e con uno scatto salì sulla sua schiena non dando ad Aleu il tempo di rialzarsi.

<< Cosa vuoi fare, Noete! >>

Senza dire niente il cane lupo affondò i denti in una della sue spalle, Aleu guaì di dolore, ma riuscì comunque a voltare la testa e a guardare negli occhi il suo ex amico.

<< Adesso sei mia, Aleu, preparati, questa volta i miei artigli ti faranno molto male >>

Non riuscì a fare niente perchè volò a terra nella neve a pochi metri da lei. Jenna l' aveva colpito ed era salito su di lui, lo aveva immediatamente stretto con le fauci attorno alla nuca.

Il cane lupo sentì i denti dell' husky affondare nella sua carne, con un dolore tremendo cominciò a muoversi per cercare di liberarsi ma Jenna lo teneva stretto saldamente, non avrebbe permesso a nessuno di fare del male a sua figlia.

Rimasero così per interminabili secondi, Aleu si era rialzata ma non aveva il coraggio di parlare a sua madre, vedeva il suo sguardo, quella determinazione che aveva perso da troppo tempo, anche se alcune lacrime avevano cominciato a scendergli giù per il muso.

<< Sei sicura di ciò che stai per fare, Jenna? >> Noete parlava non senza dolore, cercò ancora una volta di liberarsi ma Jenna lo teneva ancorato a terra, la neve sotto di lui era già macchiata del suo stesso sangue. Jenna strinse ancora di più i denti, con una delle zampe anteriori bloccava la schiena del traditore nel suolo coperto di neve, cominciò a scavare sulla sua schiena, quando si bloccò improvvisamente, sentendo un odore molto familiare.

<< Fermati, Jenna. Non farlo >>

Jenna mollò la presa guardando davanti a se, Balto era in piedi, fermo, a pochi metri di distanza.

<< Lui lascialo stare, Jenna, devi vedertela solo con me >>

Jenna scese dalla schiena di Noete e ringhiando cominciò ad avvicinarsi al suo ex compagno, le parole che gli aveva detto, il modo in cui l' aveva trattata poco tempo prima, era lui che non l' aveva mai veramente amata, non il contrario.

Scattò in avanti ma Balto riuscì ad afferrarla per la sua bandana, ma mollò subito la presa, Jenna si sbilanciò scivolando a terra nella neve, a pochi metri da lui, ma si rialzò subito.

<< Papà... >> Aleu guardava quella scena che si era venuta a creare, Noete gli si avvicinò piano. << Non fare niente, Aleu, è una questione che riguarda solo loro due >>

Jenna cominciò a girare attorno a Balto scoprendo i denti, il cane lupo seguiva i suoi movimenti senza fare niente. Al successivo attacco da parte sua, Balto riuscì ad addentarla alla gola questa volta, facendola cadere con la schiena nella neve, dopodiche gli montò sopra ringhiando.

<< Cosa vuoi fare, Balto >> disse << Hai forse cambiato idea? Hai deciso di farmela pagare definitivamente questa volta? >>

<< Sai cosa ti ho detto, Jenna, tu non hai mai avuto fiducia in me, non hai mai avuto fiducia in noi >>

Jenna cercò di liberarsi ma Balto la teneva ferma saldamente, era troppo forte per lei. Cominciò a spostare lentamente il suo muso verso la sua gola, Jenna decise di chiudere gli occhi ma li riaprì di scatto quando sentì la bocca del suo compagno affondare velocemente nella sua, non resistette e lo lasciò proseguire.

Aleu guardava incredula, con la bocca aperta e gli occhi spalancati suo padre sopra sua madre, le loro labbra unite come mai le aveva viste in così tanto tempo.

<< Penso veramente che siano una coppia perfetta, non credi, Aleu? >>

Balto e Jenna rimasero così per interminabili minuti, quando si separarono il suo compagno la guardò fissando il suo sguardo.

<< Penso sia stato il bacio più bello che ti ho dato in tutta la mia vita, Jenna >>

Jenna sospirò, Balto scese da sopra di lei camminando attraverso il vicolo, poi si voltò a guardarla.

<< Coraggio, Jen, seguimi, andiamo nel nostro posto segreto >>

Aleu guardò sua madre allontanarsi lentamente seguendo suo padre, Noete voltò la testa verso di lei.

<< Lasciala andare, tuo padre deve spiegargli molte cose, e anche io devo farlo con te >>

 

 

  1. IL CUORE DI UN CANE LUPO

 

Il forte vento si era calmato a poco a poco, anche se aveva cominciato a nevicare piano, Aleu guardava quei fiocchi scendere dal cielo quasi perpendicolarmente, toccando il suolo ed aggiungendosi alla neve che già copriva abbondantemente il terreno e gli alberi attorno a lei, le luci della città di Nome erano coperti alla vista dalla fitta foresta, ascoltava il silenzio attorno a lei, in quella piccola grotta dove tempo prima si era rifugiata con Noete.

Il cane lupo apparve dalla foresta poco dopo entrando nella grotta, tra le sue fauci teneva due pezzi di carne che il suo padrone gli aveva dato poco prima. Li poggiò a terra accanto ad Aleu, poi la guardò sospirando.

<< Come ti senti, Aleu >>

Aleu aspettò un po' prima di parlare, era ancora confusa riguardo a ciò che era accaduto solo un' ora prima, ma sapeva che adesso il suo amico gli avrebbe dato tutte le spiegazioni che avrebbe potuto chiedere.

Sospirò, continuando a guardare fuori. << Mi sento bene, Noete >> disse << Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento veramente bene, in pace con me stessa, posso aggiungere >>

Noete sorrise, sapeva che Aleu era veramente felice di aver rivisto sua madre e suo padre di nuovo insieme, soprattuto felice di aver rivisto il sorriso di sua madre, adesso veramente libera.

Aleu si voltò lentamente verso di lui << Tu sapevi cosa sarebbe accaduto, Noete? >>

Scosse la testa << No Aleu, né io né tuo padre potevamo immaginare come sarebbe finita quella situazione, ma quando ho raggiunto la sua dimora per parlargli, quel pomeriggio, ho capito che tuo padre avrebbe fatto di tutto per cercare di risollevare la mente di tua madre, io l' ho solo ascoltato, decidendo poi di aiutarlo nel piano che aveva ideato >> Dopo alcuni secondi di silenzio, continuò << Ciò che Balto ha detto a tua madre in quella radura, lui non pensava niente di tutto ciò che ha detto o ha fatto in quei momenti, cercava solo di attaccarla per fargli capire l' enorme disagio che la sua famiglia stava patendo, visto che per troppo tempo gli era stato accanto senza ottenere risultati >>

<< E così ha deciso di scagliarglisi contro? >> Chiese Aleu.

Noete annuì << Vedi, Aleu, tua madre non aveva perso soltanto la fiducia in voi, e di questo Balto non gliene ha mai fatto una colpa, con tutto ciò che aveva passato nell' ultimo anno... aveva perso anche la speranza di tornare come prima, felice insieme alla sua famiglia, era questo che più la ostacolava nel suo processo di guarigione che aveva iniziato con il suo amico Kael, aveva capito finalmente, ma non riusciva ad accettare, ad accettarsi, e come si può fare una cosa del genere quando la tua mente è pervasa solo da eterno dolore >>

<< Nonostante il dolore che tuo padre gli aveva dato in quella radura, sapeva che tua madre aveva bisogno di qualcosa di nuovo per cui combattere, per cui sacrificare se stessa >> Sospirò << Aveva bisogno di proteggerti nuovamente, Aleu >>

Aleu guardò il suo amico, sua madre doveva proteggerla ancora, come aveva fatto durante quegli 8 giorni di prigionia?

<< Tua madre ha solo seguito il suo istinto, Aleu. Tuo padre sapeva che nell' incubo in cui eravate finite ogni scelta poteva rivelarsi fatale per entrambi. Ha deciso di starti accanto invece di spronarti per cercare di fuggire, ha allungato la tua agonia, è vero, ma quale scelta avrebbe dovuto prendere? Era già stata a contatto con quel branco di lupi, sapeva di cosa erano capaci, avrebbero potuto anche uccidervi se avessero scoperto che cercavate di fuggire, perciò ha deciso di cercare di aiutarti nel luogo in cui eravate, tuo padre sa che ti è sempre stata accanto in quei momenti >>

Aleu cominciò a leccarsi la zampa in silenzio, stava riflettendo su ciò che Noete gli aveva appena detto, aveva ragione, sua madre aveva sempre cercato di fare la scelta meno dolorosa per lei, sua figlia, nonostante la sua mente offuscata dal dolore, una volta tornata a casa, gli dicesse il contrario. Si fermò sentendo il vento che aveva ripreso debolmente a soffiare sulla foresta, poggiando la zampa a terra, guardò di nuovo il suo amico.

<< Cosa pensavi sarebbe accaduto solo poco tempo fa, Noete >>

<< Anche qui non sapevamo come sarebbe realmente andata a finire, Aleu, prima che tuo padre fuggisse nella foresta mi ha fatto promettere che vi avrei controllato, che vi avrei seguito per impedirvi di commettere qualche sciocchezza, soprattutto tu e tua madre... un paio di volte mi hai anche quasi beccato, sai? >>

Aleu sorrise, aveva sentito alcune volte il suo odore quando cambiava il vento, ma non era mai riuscita ad individuare la sua posizione con sicurezza.

<< Avevamo capito che tua madre doveva accettare ciò che aveva fatto e tornare come prima, almeno in parte, sapevamo che non avrebbe mai dimenticato, e come si può fare una cosa del genere dopo tutto ciò che aveva passato sulla propria pelle? Quando ti ho incontrato nella sua stanza, Aleu, ho sperato veramente che tu mi attaccassi, dopodichè io avrei fatto lo stesso con te, dovevamo far nuovamente riaffiorare il suo senso di protezione verso la sua famiglia, quando mi ha atterrato ho capito che avevamo completato il nostro obbiettivo >>

Aleu gli si mosse più vicino guardando il suo petto coperto dalle ferite che gli aveva inferto << Mi dispiace di averti ferito, Noete >>

Noete scosse nuovamente la testa << Eri arrabbiata con me, Aleu, la tua è stata una reazione fin troppo normale dopo ciò che avevo fatto, in fondo avevo tradito i tuoi sentimenti e la tua fiducia, tua e di tua madre, ma sai che ti ho subito bloccata per impedire che tu andassi oltre, semmai sono io che devo scusarmi, ti ho fatto veramente male, ma avevo bisogno che tu gridassi, tua madre non avrebbe potuto sopportarlo un minuto di più >>

Aleu riflettè un attimo << Oh, Noete, tu mi hai fatto veramente male, è stato il dolore più terribile che ho subito sul mio corpo durante la mia vita, dovrai pagarne le conseguenze, qui ed ora >>

La giovane cane lupa sorrise prima di appoggiarsi con tutto il suo corpo su di lui, facendogli perdere l' equilibrio e cadere di lato, dopodichè gli montò sopra, Noete si voltò da sotto, verso di lei.

<< Ciò che farò con te sarà la cosa più terribile che tu abbia mai provato, lascierò un segno profondo dentro di te, non potrai mai dimenticarlo >>

Lentamente appoggiò le sue labbra sopra quelle del cane lupo, spingendo dopo un po' la bocca al suo interno, sentì per la prima volta nella sua vita il sapore di qualcuno di cui si fidava veramente e che sapeva, si sarebbe fidata per sempre.

Dopo alcuni minuti di quel bacio appassionato, Aleu si staccò dal suo compagno.

<< Kody ed Axel, loro non sanno ancora... >>

Noete accarezzò la sua testa << Quando sono andato a prendere questa carne dal mio padrone, sono prima passato dai tuoi fratelli, non preoccuparti, sanno già tutto >>

Aleu sorrise, questa volta era veramente finita << Rilassati, Aleu, questo momento è solo per noi >>

Aleu sorrise e lo baciò di nuovo sdraiandosi sul suo corpo, quella notte sarebbe stata indimenticabile per entrambi.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Balto / Vai alla pagina dell'autore: Alaska_1925