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Autore: HoneyNeechan    18/07/2020    1 recensioni
Lola (my OC) è annoiata e decide di cercare la compagnia della sua tartaruga preferita, Donatello. Il loro incontro porterà a più di una sorpresa per entrambi.
Ambientato nell'universo delle TMNT 2012
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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"Mi chiedo se sia qui dentro...", pensó Lola entrando nel laboratorio, guardandosi intorno alla ricerca della sua tartaruga preferita: lo vide seduto come suo solito alla scrivania, troppo assorto nel suo lavoro per rendersi conto che lei fosse lì. . Con un sorrisetto furbo decise di approfittarne, avvicinandosi in punta di piedi a lui, pronto a spaventarlo saltandogli addosso…
- Dimmi Lola - 
… Peccato che lui si fosse già accorto della sua presenza, rovinandole così l'attacco a sorpresa. A volte dimenticava i sensi sempri attivi del ninja in viola. 
Sbuffando contrariata si appoggió con le mani allo schienale della sedia, sporgendosi in avanti per vedere cosa stesse facendo: davanti ai suoi occhi c'era una specie di scatola piena di fili colorati alla quale ogni tanto Donnie staccava e riattaccava ciascun filo mettendolo in posizioni diverse e segnando alcuni appunti su un blocchetto li vicino. Lei non ne capiva molto di scienza, ma riuscì comunque ad intuire che stava cercando di capire se quella cosa desse qualche risposta allo spostamento dei fili. 
- Mi annoiavo e speravo potessi farmi compagnia -, rispose alla sua domanda, spostandosi dalla sua posizione alle sue spalle per portarsi davanti a lui, appoggiandosi di spalle alla scrivania. 
- Purtroppo come vedi sono imp- -, Donnie si bloccó a metà frase, quando alzando lo sguardo si accorse dell'abbigliamento dell'umana: piedi nudi, pantaloncini corti e crop top, fortunatamente non troppo scollato, ma che lasciava scoperte pancia, spalle e braccia.
- M-Ma c-come t-ti sei v-vestita?? -, balbettó con voce leggermente stridula, arrossendo come un peperone e lasciando cadere pinza e matita per potersi coprire gli occhi con le mani. 
Lei inclinó leggermente la testa di lato come sempre faceva quando era confusa. 
- Come sempre quando devo uscire. Solo che adesso piove e io non ho voglia di bagnarmi, mi sono appena fatta i capelli -, rispose, prendendo a giocherellare con uno dei suoi ricci scuri, 
- Perchè, non ti piaccio? -, aggiunse poi, allontanando le mani di lui dal suo viso e sorridendogli rassicurante, - Lo sai che adoro mettermi in mostra -. 
- S-Si, l'avevo dimenticato -, mormoró lui ancora un pó rosso in viso; Lola si vestiva sempre in quel modo e ormai quasi tutti in famiglia si erano abituati a non fare più commenti e a non esserne più stupiti, ma per lui ogni tanto la cosa ancora creava un lieve imbarazzo. - Strano peró -, aggiunse dando una lieve occhiata al suo computer lì di fianco, - Il meteo non portava pioggia per oggi pomeriggio -. 
Lei scrolló le spalle con un lieve "boh", prendendo poi a giocherellare con una delle code della bandana di Donatello approfittando che lui fosse voltato verso il computer.
- Allora cosa facciamo? -, chiese, facendo scivolare le punte della stoffa sul collo di lui. Quello che non si aspettava fu che la tartaruga si ritraesse velocemente da lei con un suono strozzato, strofinandosi una mano sul punto della pelle stuzzicata.
- Ma che ti prende? -, chiese lei, confusa da quella reazione. Che avesse toccato qualche vecchia ferita? 
- N-nulla nulla! Mi hai… ehm… colto di sorpresa! -, fece la giovane tartaruga, arrossendo e voltandosi nuovamente verso il computer, cercando di nascondere il suo nervosismo. 
Ma Lola non si convinse, incuriosita da quel comportamento alquanto strano; conosceva abbastanza Donnie per sapere che se si fosse trattato di qualcosa di serio gliel'avrebbe detto, quindi c'era qualcos'altro sotto e lei era ben decisa a scoprire cosa. 
Si avvicinó dunque nuovamente a lui, approfittando del fatto che stesse cercando di non guardarla per abbracciarlo da dietro, bloccandolo sul posto. 
- Ma che hai? Ti comporti in modo strano -, gli sussurró all'orecchio, cosa che rese il giovane ninja ancora più teso. 
- N-N-Nulla davvero! È t-tutto a posto! -, balbettó, cercando di liberarsi con delicatezza dall'abbraccio, ma bloccandosi immediatamente quando avvertì le dita di lei spostarsi verso quel punto del suo collo così sensibile; dovette fare uno sforzo enorme per non ridacchiare quando cominció a picchiettargli le unghie sulla pelle. 
- Ne sei sicuro? -, lei non demorse, ben decisa a scoprire il suo segreto, - Sei così teso… Sei certo di non nascondere niente Donatello? -. 
- N-Nohoh… Va tutto bene -, per quanto si sforzasse non riuscì a trattenere una lieve risatina… E quella fu la scintilla che fece scattare tutto. 
A Lola bastarono pochi secondi per fare due più due e decidere la sua prossima mossa. 
Donatello sentì che l'abbraccio di lei si scioglieva, ma prima che potesse rallegrarsi della riacquistata libertà sentì 10 dita dispettose danzare veloci sul suo collo, cogliendolo di sorpresa e scatenandogli un attacco di ridarella: - Nohohohoho Lohohhoholahahahaha!!! 
S-Smeheehehttihihilahahaha!!! -. Provò ad afferrare i polsi della ragazza per fermare il suo solleticante attacco, ma ogni volta che cercava di prenderle una mano lei gli sfuggiva, andando a solleticare anche il retro del collo non protetto dal guscio e altrettanto sensibile quanto il resto.
- Incredibile! -, se la rise lei nel mentre che continuava il suo piccolo gioco, - Non immaginavo che le tartarughe potessero soffrire il solletico! -.
Donnie non la sentì, troppo occupato a ridere, ma finalmente sembrò realizzare che se non poteva fermarla quantomeno poteva sfuggirle alzandosi dalla sedia e allontanandosi da lei; e fu quello che fece con uno scatto veloce, portandosi quanto più a distanza possibile dalla ragazza, assumendo poi una posizione di difesa pronto a qualsiasi altro "attacco".
Lola però non si mosse limitandosi a guardarlo con un'espressione divertita sul viso e le mani giunte dietro la schiena. - Siete davvero pieni di sorprese! -.
- Cosa c'è di soprendente nel soffrire il solletico? Tutti gli esseri viventi hanno questa debolezza sebbene la dimostrino con reazioni diverse -, si difese lui, senza però abbassare la guardia.
Lei rise ancora, annuendo alle sue parole. - E' vero hai ragione. Io per esempio lo soffro molto sulla pancia e sotto i piedi. Non resisterei a lungo se qualcuno mi solleticasse -.
La tartaruga la guardò sorpreso e confuso: - Ma perchè me lo stai dicendo?? Non hai paura che io possa vendicarmi? -.
- Forse si, forse no. Però adesso siamo pari. Io conosco il tuo punto debole e tu conosci i miei -, fece lei ridendo ancora, prendendo poi a dirigersi verso il letto di fortuna del laboratorio e sedendocisi sopra e stiracchiandosi. - Ultimamente non sto dormendo bene sai? -.
Quella confessione colse di sorpresa il giovane mutante. Solitamente Lola non si confidava mai, con nessuno di loro, anche quando stava male si limitava a chiudersi in camera sua liquidandoli con un sorriso gentile e una promessa di rivederli non appena si fosse sentita meglio. Le loro domande e le loro preoccupazioni cadevano sempre nel silenzio, così si erano abituati a lasciarla stare, capendo che non ci avrebbero cavato un ragno dal buco.
Lola era una ragazza tutta particolare, ormai lo avevano capito, e quindi si erano abituati ad agire di conseguenza e a convivere con il suo strano modo di fare.
- Pensavo di uscire oggi per farmi una bella camminata, distrarmi e stancarmi abbastanza, ma purtroppo piove e quindi sono bloccata qui. Mi andrebbe di fare qualcosa di divertente ma Mikey è occupato con la sua console nuova e Raph e Leo si stanno allenando -, sbuffò scocciata, lasciandosi ricadere sulle coperte, voltando poi i suoi occhi color acquamarina verso la tartaruga che la stava osservando alquanto preoccupato, - Speravo che io te potessimo, non so, passare del tempo insieme? -.
Il tono di lei era incerto, come se lei stessa non fosse sicura che chiedere aiuto a Donatello fosse la cosa giusta da fare; gli ricordava tanto una bimba che chiede un biscotto prima di cena anche se sa che non dovrebbe. Faceva tenerezza.
Si avvicinò a lei, sedendosi anche lui sulle coperte, cercando di farsi venire un'idea su come risollevarle il morale che ormai aveva capito non essere dei migliori nonostante la sua maschera sorridente; mentre la osservava ripensò a quello che gli aveva detto poco fa e il suo sguardo si soffermò sul suo addome scoperto. Sentiva gli occhi di lei seguirlo mentre in un gesto istintivo le posava una mano sulla pancia, sentendola reprimere un brivido e una risatina uscire dalla sua bocca ora schiusa in un sorriso.
- Hai intenzione di vendicarti? -, gli chiese in un sussurro.
- Non so -, resse il gioco lui, capendo finalmente dove voleva andare a parare e scegliendo di assecondarla; se era quello che davvero voleva tanto valeva accontentarla. - Hai detto che la tua pancia è un punto debole, però, non mi sembrerebbe giusto "attaccare" proprio lì -, prese a picchiettare piano le dita sulla pelle all'altezza dell'ombelico, mentre lei ridacchiava e cercava involontariamente di allontanarsi da quel lieve solletico.
- P-Posso resistere s-se vogliohohoh -.
- Ah davvero? Ne sei proprio sicura? -, Donnie prese a disegnare lenti cerchi con le dita, ghignando soddisfatto al lieve squittìo che le scappò dalle labbra mentre un lieve rossore iniziava a diffondersi sulle sue guance.
- Lola non ho ancora sentito una risposta -, la stuzzicò aumentando la velocità del solletico e aggiungendo anche le altre 3 dita al gioco, ottenendo un piccolo grido da parte di lei e un aumento di volume delle sue risate; doveva davvero essere un punto critico per lei. - Allora? -.
- Sohohohnohohoh sihihihcurahahaha!! -, riuscì finalmente a formulare la ragazza tra le risate mentre prendeva ad artigliare con le dita le lenzuola per resistere all'istinto di afferrare le mani della tartaruga per fermarla: sentiva pian piano lo stress di quei giorni abbandonarla sostituito dalle sensazioni di solletico che dalla pancia si diramavano verso i suoi fianchi mano mano che Donnie, sperimentalmente, andò a stuzzicarla anche in quell'aera, facendole emettere un altro urletto divertito. 
- Ohoh un altro punto debole? -. Ok Donatello doveva ammetterlo, si stava divertendo anche lui. Sinceramente parlando non avrebbe mai pensato che Lola gli chiedesse, sebbene in modo alquanto indiretto, di farle il solletico, ma la trovava una cosa estremamente adorabile, soprattutto per le varie espressioni che faceva ogni volta che decideva di esplorare una zona nuova del suo corpo: chiuedava gli occhi, strizzava il naso e voltava la testa da un lato all'altro scuotendo i riccioli scuri dei suoi capelli, senza però cercare di smettere di ridere o chiedergli di fermarsi; se ne stava semplicemente lì, distesa sul letto a soffrire il solletico.
"E' così carina...", Donnie non riusciva a pensare ad altro mentre la osservava e fu solo quando lei riaprì gli occhi smettendo di ridere che si rese conto di essersi fermato.
- Donatello... è tutto ok? -, gli chiese lei mentre riprendeva fiato, fissando i suoi occhi chiari in quelli scuri di lui: le sembrava pensieroso e preoccupato, aveva la fronte corrugata e la fissava con uno sguardo incerto, come se non sapesse cosa stesse facendo.
- Eh?... Ah no niente, s-scusa -, rispose la tartaruga dopo qualche secondo, alzandosi poi dal letto e andando verso la scrivania.
Lola lo fissò confusa mentre si tirava su e si rimetteva in piedi; lo seguì incerta, guardandolo mentre si risedeva sulla sedia, dandole volutamente le spalle rimanendo in silenzio.
- Donnie? -, lo chiamò ancora girando intorno alla sedia e mettendosi di fronte a lui, - Ho detto qualcosa che non va? -.
- N-No no! Davvero è solo... non è niente, s-sul serio... -, provò a protestare, ma si bloccò trattenendo il fiato notando quanto vicina fosse lei: aveva appoggiato le sue mani sulle proprie, sostenendosi sui braccioli della sedia, ed era piegata in avanti con il viso a pochi centimetri dal suo. Provò a distogliere lo sguardo da quegli occhi chiari e preoccupati rivolgendo i propri verso il basso... rialzandoli immediatamente quando si accorse di aver involontariamente guardato nella scollatura di lei! 
Provò a mandare giù il nodo che aveva in gola sentendo un improvviso calore diramarsi dal suo viso a tutto il suo corpo; era in imbarazzo totale!
- Donatello -, la voce di lei, così vicina al suo canale uditorio e il suo nome sussurrato in quel modo non contribuirono a calmarlo.
- Donatello... cos'è che non ti piace di me? -.
- Cosa?? No! Io... -
- Allora perchè ti stai allontanando da me? -
- Io... Io non... -, il giovane mutante non sapeva cosa dire.
Da quando quella ragazza era entrata nella sua vita aveva notato più e più volte di quanto il suo corpo e la sua mente in sua presenza ragionassero in modi decisamente opposti. Era arrivato a provare sensazioni ed emozioni che nemmeno quando faceva la corte ad April nella speranza di vincere il suo cuore aveva mai sperimentato.
E la cosa lo spaventava a morte!
Aveva paura di non riuscire a capire cosa stesse pensando Lola in qualsiasi momento, il non capire perchè lei riusciva a svegliare un lato di lui che con April non era mai riuscito ad esprimere; lei lo ascoltava sempre, non gli chiedeva mai nulla, gli era complice in tutte le sue idee e soprattutto gli aveva fatto da spalla quando April aveva troncato definitivamente con lui per mettersi con Casey. E nonostante questo aveva ancora il timore di rimanere nuovamente scottato da un rifiuto.
Non aveva avuto speranze con la prima, che cosa poteva mai sperare nella seconda delle O'Neil?
- Donnie ti prego parlami -, Lola lo risvegliò dai suoi pensieri, tracciando con le dita il profilo del suo viso, facendogli perdere un battito.
Con un sospiro Donatello prese tra le sue quelle dita, premendole un pó di più sul suo viso prima di parlare: - Lola... Benché io sia un mutante... Sono pur sempre un maschio e tu... Tu sei una femmina... Insomma... -, non riusciva a formulare una frase completa maledizione!
- Donnie -, lei lo chiamó ancora e quando rialzó gli occhi lui si sorprese di vederla sorridere con un'espressione del tutto calma sul viso. - Non devi giustificare con me ció che provi. Devi solo dirmi se per te è ok starmi così vicino... -, e avvicinó ancora di più i loro visi, - O se invece vuoi che mi allontani da te, sebbene, ti confesso, io da parte mia non vorrei farlo. Rispetteró qualsiasi tua decisione -.
Fece per allontanarsi, ma lui le mise fulmineamente una mano dietro la testa, bloccandogliela con delicatezza.
- Spiegati ti prego, perchè così non ci sto capendo nulla! -.
Era frustrato, esasperato quasi. Voleva delle risposte da lei, non riusciva a sopportare tutti quei misteri e quei messaggi sottintesi.
Ci furono alcuni attimi di silenzio...
E poi...
- Tu mi piaci -.
Non si capì bene chi lo disse per primo. L'unica cosa che ai due importava era che dopo quella confessione le loro labbra si erano incontrate, prima timidamente, poi sempre con più foga, fino a quando, una volta che si staccarono per bisogno d'aria, si riscoprirono l'una tra le braccia dell'altro, con la povera sedia che mandava scricchiolii sinistri sotto di loro.
- Credo che... -
- Si lo credo anch'io -.
Lei scese dalle sue gambe e lui si alzó a sua volta in piedi, senza lasciarle la mano che per tutto quel tempo aveva tenuta stretta nella sua.
Lui sentiva ancora il rossore imporporargli le guance, mentre lei si era già ripresa dall'imbarazzo e lo osservava sorridendo.
- Vuoi... Vuoi andare sul letto?... -, la sua domanda incerta venne accolta da una risatina birichina di lei. - Ci sarà tempo anche per quello Donnie, non correre -.
Gli posó un lieve bacio sulle labbra mentre si allontanava da lui, dirigendosi verso la porta del laboratorio.
- Cerchiamo di andare con calma, dopotutto abbiamo tutto il tempo. E poi... -, gli fece l'occhiolino indicandosi i piedi nudi, - Devi ancora finire di vendicarti no? Ahaha! -, e si dileguó, lasciandolo solo con un sorriso incerto sul viso.
Non l'avrebbe mai capita.
Ma ora la cosa non lo spaventava più. 
   
 
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