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Autore: Mr Lavottino    18/07/2020    6 recensioni
STORIA AD OC
In una fredda giornata di Ottobre, Noah Hayden, famoso avvocato, riceve una lettera anonima che lo invita a tornare a Wawanakwa. Una volta giunto all’indirizzo indicatogli, incontra sei ragazzi che, circa sette anni prima, aveva aiutato a salvarsi dal carcere mentendo sulla loro colpevolezza, e scopre di essere all’indirizzo della casa di Dawn, la ragazza uccisa dal gruppo in un incidente d’auto.
Lo spirito di Dawn è tornato per vendicarsi ed il gruppo è rinchiuso all’interno della casa fino a che il fantasma non otterrà ciò che vorrà.
Genere: Horror, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altro personaggio, Emma, Noah, Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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Disegno di: reginaZoey1999

Quando aveva ricevuto la lettera, Noah non aveva esitato nemmeno per un secondo. Aveva letto la destinazione e, senza pensarci troppo su, era partito per recarsi nel luogo dell’appuntamento. Solo qualche ora, e qualche migliaia di chilometri, dopo si era reso conto che, forse, la sua non era stata una mossa molto intelligente.
Per prima cosa, all’interno della lettera non c’era scritto il nome del destinatario, soltanto una “d” scritta con calligrafia leggera e posata. Per seconda cosa, non aveva avvisato sua moglie, come se una forza superiore lo avesse costretto a partire in fretta e furia verso quell’angusto posto. Per terza, ed ultima, cosa, non aveva idea di quale fosse l’effettiva destinazione. Aveva cercato su internet l’indirizzo ed aveva scoperto che era quello di una vecchia casa in campagna in un luogo sperduto in cui lui non era mai stato. Per lui quelle terre non erano altro che un labirinto di vicoli fra varie casette diroccate sperdute, completamente l’opposto rispetto alla casa a due piani in cui viveva con sua moglie Emma.
Ricordava di essere stato nella cittadina lì vicino quando era giovane, anche se, di preciso, non ne ricordava il motivo. Probabilmente, supponeva, per lavoro. Essere un avvocato di successo lo aveva spesso portato a visitare una marea di posti per sostenere le udienze, perciò, molto probabilmente, anche la piccola cittadina di Wawanakwa faceva parte di quell’immensa lista di cui Noah non teneva assolutamente conto.
Trasse un lungo sospiro e svoltò all’ennesima stradina. Se ne sarebbe volentieri tornato a casa, ma ormai era fin troppo vicino alla meta. Il suo GPS, non senza qualche complicazione, lo aveva finalmente portato nella tanto agognata “Via dell’Ontario” al numero civico 23 B.
Noah buttò gli occhi sulla grossa casa a due piani che aveva davanti: dall’aspetto sembrava inabitata da molto tempo, la vernice era, per quello che poteva vedere, graffiata e slavata, tanto che le mura avevano assunto un colorito giallognolo non molto diverso da quello dell’acqua putrida del laghetto di sua nonna. Le finestre, chiuse dalla serranda, non davano l’aria di essere ben fissate ed il tetto stesso sembrava poter crollare da un momento all’altro.
Se non fossero state ormai le nove, sicuramente avrebbe notato ben altri dettagli, come ad esempio la porta in legno marcio e le scale, dello stesso materiale, mangiate dalle termiti.
Noah parcheggiò la macchina nel primo posto disponibile e, senza perdere tanto tempo, uscì sbattendo con delicatezza la portiera della sua BMW. Se l’avesse rovinata, Emma lo avrebbe ucciso senza ripensamenti. L’avvocato si guardò un po’ attorno, alla ricerca dell’entrata. Una recinzione, malandata, circondava la casa e, dopo qualche occhiata più attenta, Noah si accorse di aver parcheggiato l’auto davanti all’uscita posteriore dell’abitazione.
Annoiato e stanco per il viaggio, si diresse contro voglia verso l’entrata, osservando con occhio critico la struttura pericolante alla sua sinistra. Fece per toccare la recinzione, ma cambiò idea non appena vide un chiodo arrugginito fuoriuscire dalla stessa. Più passava il tempo e più si malediceva per essere andato fin lì.
Un leggero vocio attirò la sua attenzione, portandolo a rivolgere lo sguardo verso il cancello, mezzo smontato, ad una decina di metri da lui. Socchiuse gli occhi, così da vedere meglio, poi si avvicinò a passi lenti. Sulle prime non capì di chi si trattasse, ma man mano che si avvicinava la sua testa iniziava a ricordare sempre più cose. Cose che era convinto di aver rinchiuso da qualche parte nella sua testa, senza possibilità di tirarle fuori.
Finalmente si ricordò di Wawanakwa, dell’incidente e di Dawn Medrek.
 
 
ANGOLO AUTORE:
 Salve, sono tornato!
Finalmente il mio computer è di nuovo con me. Evviva!
Ad essere onesto, non pensavo di fare una storia ad OC quest’anno, ma poi mi sono detto: “perché non provare?” ed allora eccomi qua.
La trama è semplice: i protagonisti sono chiamati per scontare i loro peccati. In passato, hanno ucciso una ragazza ed hanno nascosto il tutto per restare impuniti.
Beh, cari miei, se volete partecipare fatemelo sapere con una recensione. La mia idea è quella di fare una storia con pochi OC, poi, casomai, vedrò come gestirla.
Ecco la scheda:
Nome:
Cognome:
Età:
 Aspetto fisico:
Carattere:
Storia:
Informazioni di contorno (segni particolari):
Si è pentito/a?:
 
E questo è quanto, alla prossima!
P.s.: purtroppo ho perso il capitolo 8 di PSA, appena avrò finito con il lavoro provvederò a riscriverlo. Scusatemi per l’inconveniente ;-(

   
 
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