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Autore: It hurts too much    19/07/2020    1 recensioni
è solo un piccolo dono.
in parole.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io vi vedo così…


Sono giorni che non riesco a parlare, perciò scrivo. Oggi scrivo quello che forse non ho mai saputo esternare con la voce, perché per certe emozioni, l’ho imparato, è così che funziona.
Non troverete nomi, giusto qualche riferimento che fa da segna posto nel mio cuore.
Inizio da lei, l’ingegnere: lei è una Donna, cresciuta con il naso sui libri; un po’ per sognare ed un po’ per indagare con curiosità il mondo. Secondo me è per questo che ha gli occhi grandi. Lei è bella da capire, è bella perché troppo spesso, si pensa come un’equazione irrisolvibile ma poi, esplode, nella sua risolutezza. Lei bisogna captarla e giorno dopo giorno è uno spettacolo imparare a leggerla. Ha un pensiero su ogni cosa, eppure non critica, soffre è ovvio ma è forte come un’ancora.
La mia.

Ora tocca ad un’altra lei, poco distante dall’ingegnere ma radicalmente diversa. Lei è ricoperta di aculei: le servono perché ha l’animo di seta e non tutti, sanno averci davvero a che fare. In quanto a spalle larghe neanche lei scherza affatto; la dolcezza di cui è capace è veramente tanta ma attenzione, lei è una persona che è veramente sua, non si baratta per niente, perciò prima di avvertirla, dovrai esserne degno.

Adesso parlerò dell’omonima. Lei è un sisma nel cuore, lei ti svecchia la vita, lei rende animato pure un cornetto al bar (nel senso che il suddetto, potrebbe prendere vita e ballare sul tavolo) per tutta la vita, la passione che sa emanare. Con lei, ho fatto pace coi ritardi, perché poi lei sorride in quel modo e le preoccupazioni spariscono. La sua unicità? Se ti entra dentro, nelle camere della vita poi non sai più lasciarla indietro. Poi diventa un mai più senza.
Ora proverò a raccontare di un paio di occhiali: un po’ spessi, dietro ai quali, per troppo tempo il dolore ha albergato. Occhiali che hanno protetto occhi, i quali, ingiustamente hanno tremato e pianto così tanto, da azzerare le forze per aprire il cuore. Ecco io voglio dire a quegli occhiali, a quello sguardo: meriti la luce che l’amor che stai vivendo ti regala, meriti ogni piccola vittoria, ogni momento che ti sappia far ridere l’anima.

C’è chi poi purtroppo, la sua bellezza, non riesce nemmeno a vederla. Questo fa male, sapete? Perché vorrei strappare dal suo cuore, ognuna di quelle bugie che vorticosamente, ruotano intorno al concetto di: “Non sei abbastanza.” Non è vero, è una cattiva e brutta bugia: sei abbastanza capace, sei abbastanza forte; quante volte la tua persona si è raccolta per poi rimettersi assieme, da sola? Hai un bellissimo sorriso, un modo di fare che sa di casa, ti prego notalo, perché sei una creatura unica.

Sul mio cammino, ho incrociato poi un fiore nato sotto al Sole di Sicilia.
Questo fiore, si veste di colori nuovi sempre ma non si disinnamora mai del Sole, sebbene una sua radice sia stata strappata troppo presto. Il fiore è uno spettacolo da guardare e da coltivare. Ne sono certa, presto, darà vita ad un giardino ed io spero, di aver ancora il privilegio, di vederne la fioritura. Il fiore è delicato ma al medesimo tempo prorompente. È un sussurro e l’istante dopo, un concerto.

Chiudo questa dedica pensando ad una barca. Ha navigato già molto seppur non ancora tanto. Ha navigato spesso nel mare in burrasca, persino senza bussola. La barca, per me, significa il coraggio: il coraggio di lasciare indietro le congetture e vivere, vivere ma non più a motore depotenziato. Alla barca desidero dire questo: non dimenticherò mai la sua lezione. Mai. E spero, dalla terraferma, di vederla arrivare lontano: affanculo le onde alte, che arrivi il buio della notte! La barca, lei sa il coraggio, perciò non potrà affondare.



Ogni persona citata è sensibile.
Sente il mondo.
E io sono grata.
Di avervi.

 
   
 
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