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Autore: MilesRedwing    20/07/2020    1 recensioni
"Si, ho scritto io la storia.
E si è in terza persona, preferivate altro?"
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knock Out, Megatron, Nuovo personaggio, Starscream
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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Starscream:
Nelle puntate precedenti ...

"Redwing! Io ... io ti ho mentito. Anche su questo"

"Tarn e Stormrider non sono superiori"

"Mia madre non si fermerebbe davanti all'Unicron in persona"
"E tu, "Ashley"?!"
"Io sono già stato fermato da voi. Adesso sta a vedere quello che ancora deve succedere"

"È il futuro, Tarn, che ne posso sapere io?"
"Ci riuniamo con gli autobot?!?"
"È una sentenza scontata"

"Il dado è tratto"

"Sono io tuo padre! Tu ... sei un esperimento, è vero"

"Il tempo è prossimo, Varian."

"Voglio porre fine alla tua vita."

"L'operazione può avere inizio."

Ancora succedere ...
Succedere ...

Operazione

Inizio

Redwing

Redwing

Re ...

"Redwing! Redwing insomma! Ho finito il credito, il tempo è limitato e Sua Grazia non vorrebbe questo.
E lo sai."
Una videochiamata.
Uno scenario apocalittico.
Sua Grazia?
Si toccò istintiva la testa, non ancora una guarnizione, girò su un giaciglio discutibile di pensieri fuggiti nel nulla o spenti.
Il muro del suo suono la rendeva percepibile a se stessa come all'interno di un vuoto, aveva chiaro di trovarsi tra i terrestri, di stare usando un simulacro, di avere circuiti proiettati in protuberanze organiche, la sua solita pelle diafana, i capelli grigi, con una singola ciocca rossa scomposta sul lato destro della fronte.
Un taglio netto e profondo contorniava quello che un tempo era stato un sopracciglio perfetto e curato, zigomi alti, un seno presente ed un peso normale la fecero scivolare a terra dallo shock, dapprima, al percepire enormi solchi come cicatrici di un Generale sulla tibia sinistra e sulla coscia destra, vicino all'anca; poi guardandosi i polsi scarni e l'iridescenza della figura si rassicurò e capì di essere in sé, anzi di sentirsi anche meglio, solo nell'ennesimo gioco onirico di una certa Strega Fantina.
Eppure una cosa non stava capendo, per dire quasi una dozzina:
Cosa era sacro? Di cosa era fatto lo spirito che gli stolti umani e Stormrider dicevano di venerare? Chi era veramente Lei? Suo zio era suo padre o nessuno dei due era affatto? La guerra era terminata in vittoria a sua insaputa? Il pianeta e Vos erano stati distrutti? Quella mezza sega di 67 aveva appena avuto ragione su di lei ed erano stati sconfitti da Elita? Era una Nefasta? Era imparentata con Quintessa? Tarn aveva accettato di trafugare la magia nera?
No, no era tutto impossibile.
Un insieme lasciato al caso di dettagli irrilevanti ed improponibili in quei semiassi già di loro assenti.
Starscream le doveva delle spiegazioni e quindi non poteva avere senso in qualche dimensione fossero la stessa persona.
Se pure era vero che Manteëa fosse dalla loro parte restava irrisolto un tassello: perché omettere? Era forse alleata con lui da principio?
Magari Ebenezer e Kornelia erano intervenuti sulla sua custodia per tale ragione e sapevano già.
Magari l'avevano ingannata.
Non avrebbe avuto senso lasciarla nella finzione, deteneva un'arma cruciale per la loro riuscita e alcuni dei frammenti andavano recuperati contro due nemici in sospeso, ma presenti. Che scopo poteva ritenere la seeker a tagliarla via senza un motivo?
Non era stata lei a intimare a suo zio di confessare e non era stata lei a graffiarsi per sbaglio.
Era forse morta di fame e quello era Mortilius o l'antispark o la fonte?
Nah, a parlarsi chiaro non sarebbe andata nella fonte.
E non aveva mangiato abbastanza poco da morire di fame.
Si alzò in piedi.
Era più alta di qualche centimetro.
Che l'epidemia famosa avesse realmente procurato un fermo totale di ere, imponendo prima della fine del suo agire l'estinzione del genere umano era da escludere, punto e basta.
Era illogico ed indimostrato ed essendo laureata con il massimo dei voti in scienze aeronautiche e chimica e tecnologie farmaceutiche...
Ma di che stava parlando? Non era un'umana sul serio. Neanche ad aver dovuto mantenere una copertura per 1 ...

"Ventuno anni, otto mesi, quattordici giorni e mezzo, uff, ancora con quella storia del Cercare bla bla, Phine Redwing Sinclaire di Glasgow, nome in codice Starscream Skyfire, pronto, mi ricevi, Comandante? Siccome ho se ... quattro nanocicli, avrei urgente bisogno di una rispos ..."
Provò a parlare.
A interagire con l'illusione o l'illudente.
In effetti, visti i recenti sviluppi delle sere precedenti e Kornelia chiusa nei suoi quartieri, le appariva la soluzione più ovvia.
La donna del monitor sembrava avere la sua età, peccato detta età fosse approssimabile a 45 vorn e mezzo e lei l'ultima volta che aveva controllato ne aveva a malapena 24.
I boccoli rossi erano impeccabili, la giubba troppo stretta e tirata a lucido per il suo torace, una terza ritoccata con la chirurgia estetica, se lei stava gelando in una baita del Nevada in piena stagione fredda con una t shirt della Nasa e un paio di shorts consumati, quella aveva tutta l'aria di chi stava sgusciando da un'organizzazione di mafia supersegreta intenzionata a fare la pelle a qualcheduno di rilevante.
Ma no, no, era meglio concentrarsi, Nelia non l'avrebbe mai condannata a una storia alternativa.
Quantomeno non di quel tipo.
Neanche zia Mant.
Neanche zio ...
"Star-scream?!" Provò a dire il nome dell'altra ma le venne solo quella maledetta parola da ripetere.
La francese strinse le spalle, sbuffò e si accese un mozzicone di sigaretta - a conoscerla sul serio, Redwing avrebbe obiettato a se stessa la faceva da bocchino.
Ma non la conosceva, non la conosceva affatto. Le ricordava... vagamente ... no ...
"Veronique Mirage, sesta divisione" sorrise falsamente "nome in codice Knockout." soffiò fumo bianchissimo e gettò la cartina. Redwing sentì rumori poco rassicuranti dietro di lei ed evitò di fare domande ulteriori, come Tarn le aveva insegnato.
Eccetto una d'ufficio.
"In c- In che anno hai detto che siamo?" Balbettò.
Curioso la sua bella vocetta non avesse subito invecchiamento o cambiastadio.
L'ufficiale la scrutò scettica scuotendo il collo scarno in nettissima dissonanza con il resto del corpo e del viso.
Ad un occhio disattento, Veronique dimostrava 25 anni, portati benissimo, di una giovane pericolosamente affascinante e dalle ottiche furbe, verdi, ponendo sempre non fossero false anche loro.
Ad un occhio clinico, i sei solchi sul collo e la cicatrice quasi invisibile sulla guancia destra suggerivano un invecchiamento doloroso in un plotone altrettanto inviso ed irrichiesto, imposto magari da una ricca famiglia con segreti impronunciabili.
Una carriera avviata, di medico militare magari, una specializzazione in lavori puliti   ed interventi su ferite su cui non si doveva sapere per via ufficiale.
Le labbra erano gonfie e le occhiaie annullate, forse l'ultima fiala di siero era ancora nella siringa abbandonata sulla scrivania.
Come diavolo faceva a sapere tutto di quella donna?
" 30 aprile 2042. Lo vedo da qui quello sguardo, hai finito di prendermi per il culo. Ho dovuto sostituirla perché era uno scandalo e prima che te lo chieda si: ho preso 4 kg e mi stanno da dio."
Si mise a giocare come nulla fosse con una sega circolare di taglia ridotta.
Si poteva affermare tascabile.
"Non trovi anche tu? Ah già, la terra è sotto attacco, da 21 anni per un ..." sbuffò ancora, annoiata, noncurante, gelida e imparziale.
"Virus o cose così. " Fece spallucce. "A non conoscerli come dovrei arriverei al ... rimorso per le loro auto più che altro, la loro, come si dice, economia" stacco un pezzo del tacco del suo stivale destro, visibilmente graffiato come il telaio di un'automonile costosa da un oggetto appuntito.
"Mi porto avanti col lavoro. Tu come stai, herr kommandant? Come te la passi nel tuo sancta sanctorum?"
"Noi ..." le parse nuovamente di sentire la raucedine.
"Siamo in un sogno?"
"No."
"Lo sospettavo. Se no c'era l'high grade 006."
Puntualmente, Knockout    tirò fuori una bottiglia che non sembrava un drink del pianeta terra.
"Comunque ah ... alla fine mi dispiace dell'ammutinamento contro di te, Phine, dell'esilio di Cass. La conosci è una furia quando si mette in testa qualcosa. Spero non origli." Bevve un sorso.
"Cass" stridé quasi il nominativo, aggrappandosi arresa all'incalcolabile monte di fiale e alambicchi su una scrivania su cui andò a sbattere.
"Come Cassandra? Cassandra Nightwing?"
"Oh. Dio. Hai sul serio perso la memoria il giorno che ho deciso di chiamarti di nascosto"
Sembrò chiudere dopo quella frase, invece tolse solo il video.
"Rebecca" sentì Redwing.
"Il Comandante ed io ne abbiamo per molto. Intrattieni sua Grazia per me così non mi taglia la testa?"
"Io?!" Si sentì una bassa voce femminile in risposta. Alquanto grezza e sbraitata.
"Perché sempre io?! Vuoi che mi faccia la pelle?"
"Rebecca. Chi ha sopportato gli organici della ferrovia mentre tu facevi colazione con il catering?!"
A Redwing forse quella di Veronique doveva suonare come una minaccia, ma se davvero l'illusione di una Stormrider poteva tanto, l'esperienza le bastò per ricordarsi di non aver dato credito a situazioni ben più gravi avendone avuto poi più che non torto e con parenti stretti, per temerla sul serio.
"Io ..." riprese da capo.
"Non capisco, Cassandra è mia amica"
"Ahaha! Breakdown!" Chiamò la pazza.
"Hai sentito? L'abbiamo persa." Rise di gusto.
Cosa aveva da ridere se davvero era un sogno?
"Starscream, ahahaha Starscream."
"Eh ... Knockout, sei sicura che vuoi"
"Silenzio. Cassandra Megatron ti ha massacrata davanti a tutto il nostro plotone tre anni fa, ti ha degradata ed esiliata dalla Divisione Decepticon per alto tradimento ed uso improprio della Corrompente, ti ha impedito l'accesso a nuova Cybertron e soprattutto la vostra relazione non sta più in piedi." Allora si accese un'altra sigaretta e poi la gettò addosso al computer, in segno dispregiativo verso di lei.
"Non è mai stata in piedi."
Reduvja del presente non avrebbe mai impiegato come arma impropria contro un nemico a miglia e miglia, un razzo in apparenza spento, caricandolo in una frazione di secondo su un aggeggio per il lancio sprogrammato da un velivolo compatibile probabilmente proprio da quella versione di sé qualche giorno prima o mese, non avrebbe mai voluto o acconsentito saperlo anche a trovare il coraggio di chiederlo alla Strega o la Madame come diceva Tarn.
Reduvja del presente avrebbe usato il suo potere, avrebbe pacatamente considerato un accordo con la controparte e solo in ultimo avrebbe chiamato i soccorsi, gli Ingannatori, i suoi zii, persino la sua apparente  madre.
Persino la DjD. Persino 67.
Persino Bitstream.
Persino Loui ...
Meglio saltare quel capitolo.
Ma se il futuro era altro da ciò che puntualmente accadeva, quella sua prospettiva non era Redwing; era furiosa, vendicativa, senza scrupoli, ferita, meschina, miserabile, perfida, il termine più appropriato forse, irrimediabilmente psicopatica, oltre la propria origine, oltre l'originale Comandante Skyfire, oltre Amelia sua nonna e oltre Sunstorm e Svardem degli Antichi.
Quella Starscream era suo zio ed era Stephanie, Manteëa, era lei stessa ed era Kornelia, era il     tutto quello che avrebbe potuto succederle di essere  , non si fosse fermata e perciò soffriva, indifferente, viveva nell'apocalisse che sapeva di avere scatenato in un passato a venire per il capriccio di evitare qualunque tipo di scelta.
"Si. Ora l'ha recuperata"
"Knockout..." sussurrò ancora rauca.
"Inviami le tue coordinate, il tuo tempo e il mio scadrà in quindici nano. Se vuoi sopravvivere devi darmele! Quattordici.
Tredici" prese a contare ticchettando gli artigli sul tavolo.
La vistosa Veronique si agitò nervosamente, fece precipitare una serie di inutili aggeggi estetici in giro per quel che pareva un laboratorio, allargò il fuoco della videocamera e balbettò incoerente:
"M-Ma abbiamo preciso ordine di ..."
"Non posso più aspettare ormai. Non se è già successo"
"Mi dispiace, non posso proprio" "Maledizione, Veronique!!"
Ed allora aveva capito.
Aveva capito tutto.
"Dov'è Megatron?"
"Ahh ... "
"VERONICA!" Si sentì chiamare o ordinare, da un'intonazione possente, roboante e tanto scarna quanto cattiva.
Vide la straniera venire prepotentemente sbattuta contro una parete, forse la ferirono, forse batté la testa, Redwing non lo seppe mai.
Percepì un dialogo, delle forme.
Poi solo le ombre, finché tutto non divenne oscuro per l'ennesima pazienza.
"S-Sua Grazia ah io stavo sol"
"Intercetta la comunicazione. L'operazione deve "
"Tornerò a prenderti. Tornerò, amica mia"

"L'operazione ..."

Era troppo tardi.
Il prezzo della Nefasta era stato pagato, Stormrider aveva finito e lei si stava svegliando, nel suo letto, nello stesso hotel della stessa patetica città organica di Venezia, nella stessa ancora insignificante condizione pandemica di quel periodo sulla terra e circondata dalla rinnovata Organizzazione Sesta D-16 in Nuce - OSDN (per capirsi, no, non stava certo per    Oh Santi Decepticon Nefasti! )
"Megatron ah ... C-Cassandra ... Cassandra!" Chiamò la piccola semisvenuta, mentre Knockout le sistemava una flebo nel braccio sinistro ed Ebenezer Breaker si preoccupava di rammentare alla Fantina di Tempeste che quella medicazione che i terrestri usavano tanto, ma in realtà anche loro cpu, non era esattamente predisposta per essere riempita con bevande alcoliche.
Anche perché    l'impiastra   non è che avesse esattamente il virus organico che in ultima istanza aveva fatto impazzire gli umani, giammai, lo si poteva definire  un capriccio o una depressione andante concernente carburante a carico, ma per fortuna della seeker, non stava a Tarn definire.
"È solo vodka, santo cielo, sono glucidi."
"Stormrider. È meglio che io non parli. Deve ringraziare il cielo di non essere mia figlia."
"Oh, sei noioso!"
"Tsssh! Entrambi! E tu per amor del cielo togli quella sega."
"È per questo imbecille!"
"Eh?!? Oh menomale, tesoro, Cattivella, va tutto bene? Riesci a sentirci?"
"Sta dormendo da un giorno intero, datele aria, tutti voi."
Dalle sue ottiche semiaperte, di tutte quelle voci sconclusionate di disertori, zia Slipstream e zio Kaon erano quelli che le stavano mostrando la cura e la salvaguardia migliori.
Come sempre.
"Dico io, se ci sono problemi da quel punto di vista e voi state qui a ricordarglielo" prese la sedia elettrica su tutti "sarebbe come se Tesarus riparasse Starscream al posto di enjambement qui." Gesticolò verso Knockout.
"Come mi hai chiamato, gallina che non sei altro?!"
67 si trattenne, si trattenne molto, anzi in altre storie avrebbe detto di sé stava stilando un record, però in quel momento, la ragazzina stava quasi per spegnersi e non era il caso farglielo meritare, sebbene tra loro due e le loro due famiglie, non scorressero buone interpolazioni o non scorresse nulla affatto.
"Come stai? Ti gira ancora la testa?" Le chiese.
"Io ..." lo stava per dire, se lo sentì mentre mosse le mani.
Le sue deboli, sinuose e bluastre mani.
Simulacro bastardo.
"Ho ... sete." Concluse bugiarda, ma non c'era solo suo zio e non erano sulla Nemesis, quindi che altro poteva?
C'era anche l'incubo alterato per cui chiedere delucidazioni.
"Kornelia, io..."
"IO ne ho abbastanza, signorina"
Allora aprì le ottiche del tutto come chiunque al posto suo non avrebbe fatto, compreso di essere stato catturato dalla Divisione e di stare per morire di tormenti atroci.
"Non osare rivolgerti a mia nipote così t ..."
"Sto parlando con la mia recluta, Starscream, ora mi rendo perfettamente conto di quanto le parole con te siano meno efficaci dei fatti ma se non te ne fossi accorto qui si sta scegliendo la disattivazione programmata per mancanza di energon, pur di sabotare la Rossa che tu le hai concesso, dico bene? Reduvja?" Lo pronunciò come una sentenza e lei, come qualcuno a lei prossimo avrebbe optato, scelse la fuga.
Ignorava il legame tra energon di corrispondenza e Corruzione in simulacro umano e fin lì era piuttosto vero che la colpa non fosse sua.
Tuttavia né suo zio né il Comandante degli assassini del cosmo avevano torto a imputarle di volersi togliere la scintilla da almeno un paio di mesi con quell'ormai andato e scoperto trucchetto.
Era una ragazza intelligente, forse troppo e perciò sbagliare o concedersi scivoloni non le era concesso mai.
"Io voglio parlare prima con Cassandra e Kornelia, è più importante, ti g-giuro che sto bene, Tarn, ti prego, io ho fatto un sogno ch-che ..."
"È troppo importante. Tu lo sei. Davvero non lo capisci? Davvero per te varrebbe la pena ...?" Chiese il Generale.
Nickel non aveva mai considerato Redwing come una sprovveduta o una povera d'intenti, anzi temeva di stare palesandosi nell'ex processore nella maniera più corretta perché il capo si stesse adirando tanto con lei e non era certo tipo da reputare Breaker un pazzo maniaco che sul serio trucidava per diletto assieme a quattro avanzi di asylum. Non poteva biasimare se stessa.
La DjD l'aveva tirata in salvo con un'ancora dal centro di un maelstrom da una vita che non le era mai stata a pennello - o a giogo -, ciò nonostante la sua colonia e i suoi contatti erano relativamente molto più semplici dell'accensione di un'erede di galassie intere. Lei non si era mai ritenuta più intelligente di quanto le bastasse e non aveva mai disposto di strani poteri derivanti da discutibili minerali.
C'era da prendersi qualcosa? Lo faceva.
C'era da studiare per imparare un meccanismo? Tanto meglio.
C'era da compiacere qualcuno? Era meglio optarlo per la sola a cui fosse realmente importato: la sua chiave inglese.
Assistere a uccisioni o torture disumane non la scalfiva di solito, magari se Tarn avesse colmato la sua sete d'ira contro Lord Megatron con delle protoforme allora in quel caso lo avrebbe biasimato, un minimo.
Forse.
I bambini sarebberi diventati adulti comunque.
Skyfire era stato bambino, Knockout, Arcee, Kornelia, Kaon ... forse quello lo era ancora.
Insomma Nickel non vedeva motivo né di condannare Ebenezer per i loro  lavoretti , né di giudicare Redwing.
Aveva sulla scintilla un rapporto, però: il suo giuramento, perché il titolo di ufficiale medico l'aveva guadagnato molto prima di essere una sicaria e di essere una decepticon, quel simbolo oramai becero che ancora portava fiera - perlomeno fino a qualche nanociclo prima - che le sembrava così vuoto ed inutile tante le variabili in continuo mutamento, esattamente come un virus.
Forse l'inappetenza di Redwing Skyfire era la punta di un iceberg vecchio di ere spente che iniziava a intravedersi sotto le gelide maree bugiarde e infide di una casta di operai che avevano solo fatto fortuna, ma che non avevano mai e poi mai saputo leggere un libro.
"Tesoro ehm ... tu, ascoltami un minu ..." prese lei la situazione in mano, come sempre.
Anche perché se Mirage e quella scusa di zio che la scricciola si ritrovava continuavano a spettegolare solo sugli autobot sopraggiunti e darsele prima a parole e poi in modo tradizionale, improbabile avrebbe visto una sana costituzione fisica oltre il termine di quella condanna di incarico.
Quindi sarebbe morta prima, esattamente come voleva.
"Tarn." Rivolse stizzita al superiore.
Le bastò un gesto della sinistra per fargli capire di doversi fare da parte, anche solo un attimo, anche solo per tutta la fiducia che ancora riponeva in lei, il suo vero Primo Ufficiale.
Le scappò persino una smorfia di puro gradimento a sbirciare Stormrider stizzita uscire sbattendo la porta, finendo naturalmente per ultimare il suo diversivo, distraendo completamente lo Sterminatore che la rincorse più che inseguirla.
Un'intera missione a sperare di farli incazzare e bastava una cosa del genere?
"Nickel, tu mi credi, non è vero? È stata Kornelia e forse mia madre c'entra con il fatto che non controllo bene i miei poteri, sono svenuta perché quell'idiota" indicò Redwing suo zio, intanto, facendo flebile e insebolita per alzarsi dal letto, testarda "mi ha mentito ancora. Lo so che non sto tanto bene, ma ora è più importante che ..."
"Sentimi, ho detto!" La rimproverò la dottoressa. "Sei consapevole, vero, del fatto che pur essendo organismi cibernetici in simulacro umano ci approvvigioniamo lo stesso con il cibo organico perché attraverso le funzioni, discutibilissime, per carità, ma non ne sto a discutere ora, di Perceptor e la sua reliquia, i nostri frame lo convertono in energon?"
"Si, ma io, Cassandra è ..."
Allora si rese conto che Cassandra, la sua bella, era proprio lì di fronte, ma non riusciva a vederla per quanto le sue ottiche stessero per cedere.
"Si." Rispose gelida la figlia di Megatron. "Dimmi. Dimmi quello che vuoi, ma prima guardati... tu, tu hai dormito per tutto questo tempo, pensavamo che fossi ..."
"Offline. Si lo so. Non è importante ora."
"Redwing. Rispondi alla domanda per piacere?"
"Io ne sono consapevole, Nickel, però la Corruzione non ..."
"Certo che c'entra, sciocca! È un minerale affine all'energon, all'energia, è dentro il tuo corpo, è dentro di te. E capisco quanto sia dura da fartelo entrare in testa, capisco anche come tu ti possa sentire, ma Reduvja, tu sei molto di più che qualche microcip becero e una guerra da vincere per due pianeti da recuperare."
"Esatto." Confermò gelida la doppia lancia, mentre la minicon la visitava.
"Guarda questi contatori e queste lancette. 2.3 e 5.4 sono i valori di una seeker di 5 vorn e mezzo. Tu hai bisogno di munizioni di una di 5 vorn e mezzo?"
"N-No signora, lo so, è che ..."
"E hai bisogno di chiedere il permesso per far capire a tuo zio che sotto il suo controllo rischi la vita e hai bisogno di dirlo ad alta voce in questo modo che ti manca Nightwing e che nonostante quello che hai scoperto, quello che tutti noi abbiamo combinato, nessuno escluso, nonostante sia tua sorella, tu la ami e la tua prima necessità, la tua prima fame è stare con lei?"
Red avrebbe voluto dire tanto, il processore o cervello che si chiamasse le incuteva nervi freddi e schizzati, si scindeva e ricomponeva come una riproduzione chimica: Phine, il potente alter ego sua ancora di salvezza, scomparsa, e con lei quella dimensione onirica che non aveva né avrebbe avuto alcun senso futuro, la piccola sé che giocava con Artiglio nella bocca di Predaking appena riesumato dalle ere spente dei dinosauri, l'assassina di Rambo, in lacrime sulla Rapide di Vos, la sorella di suo fratello che chiudeva Bitstream nell'armadio, la figliastra di sua madre che voleva uccidere suo zio che magari in qualche altro universo altri non era che suo padre.
Avrebbe voluto dire e urlare, stringendo colei che amava e fuggendo in un sogno o indietro nel tempo.
Quel che ne venne fuori prepotente fu solo un sommesso piangere che in singulto divenne il grido di una fiera ferita e indifesa che ansimava, tremava e si lamentava di vivere.
"Non volevo! Io io non volevo, davvero, mi dispiace, lei mi ha detto quelle cose e poi lui e poi quel cilindro e io ... io" pianse, indicando di nuovo Starscream "non voglio più fare questo gioco, non ci riesco, mi dispiace, basta! B-Basta, fa male!"
Cassandra la strinse al petto incurante di rischiare di romperla per quanto esile era diventata. Le inserzioni in simulacro umano delle ali maggiori sui deltoidi di media larghezza apparivano sotto il tessuto connettivo organico primario, si toccavano le costole, sotto, la vita era una sottile curva delineata dalla presenza di organi superstiti all'interno e le gambe modellate ed oblunghe non avevano una forma, erano più che altro dritte.
"Vieni qui, tu. Io che pensavo di averti lontanamente persa" la baciò avida come le mancasse aria per respirare.
"Avresti potuto dirmelo che era per quello che avete trovato, i tuoi poteri non sono così potenti, bimba! Avevo intuito qualcosa, ma por favor la prossima volta non mentirmi in questo modo, habla, dios mio. Tengo que enseñarte lo mucho que significas para mi?"
"No. No, solo tambien es dificil para mi..."
"Red. Claro?"
Le sfiorò il braccio con attaccata la flebo, Redwing rise e si rifiutò di lasciare andare la sua mano destra, artigli o meno.
Sbatté le ex ottiche di tre colori che si percepivano prepotenti sotto tutta quella contaminazione.
"Estrij nor."
"Cattivella anche a me dispiace, ti do la mia parola, te lo giuro, se avessi saputo come evitare ..."
"Si, si, adesso taci e fermati, visti i tuoi continui battibecchi con Tarn anche il gesso devo metterti"  dal suo canto non finiva di rimbrottarlo; da una parte non biasimava che a Reduvja importasse più che altro fingersi in premorte e al suo ex nonché socio in affari nascondere quanti più corpi possibili, ma restava che con lui in tempi miseri e bui per la scheda madre avesse sempre funzionato solo una cosa: sfinirsi a sangue di straordinari ed esagerare con i fluidi non trattati.
Non disponendo della seconda, almeno la prima a Knockout era dovuta.
"E già che ci sono ti sistemo quella distorsione causatati dal loro distacco delle ali, tre vorn fa, che poi per un motivo o per un altro non abbiamo mai toccato! E la tua assenza di Corruzione pure."
"Quanto sei noioso ... Oh frottole! Le mie ali stanno benissimo. Che cosa?!?!?" E se la violetta aveva finalmente ritrovato il conforto che meritava nell'amante, *sorella* e prima di tutto amica, in una effusione forzata in un momento storico nel quale i contatti fisici erano negati, Varian stava ritrovando la sua ira, la sua giusta proprietà di linguaggio e quella nota rauca portante di nefasto vociare che rispecchiava il suo nome quanto Breaker rispecchiasse Ebenezer.
"Tu sapevi come ridarmela fin dall'inizio?!?"
"Adesso, Starscream, sii ragionevole, non è esattamente un approccio medicalmente sicuro, insomma toccare l'energon di approvvigionamento, guarda tua nipote, poi, adesso ci sono cose maggiori di cui preoccupars ..."
La ex aston venne incerimoniosamente sbattuta su una delle poltrone della suite dall'air commander, questi gli mise un bisturi e uno stetoscopio in mano completamente a caso e non mancò di elargirgli gratuitamente un meritatissimo schiaffo.
"Come ti permetti?!"
"È un grammo di quello che ti meriti. Adesso aggiustami!"
Nickel, esacerbata, esperta, attempata e furiosa per tanta idiozia a cui era costretta ad assistere, comprensiva e materna verso le due bimbe che pure meritavano il loro agio, spazio e tempo, le scortò nella seconda camera della stanza d'albergo, la sua, o meglio quella che lei e Slipstream si erano trovate a dividere, data la padronanza indiscussa di Stormrider sulla rimanente parte.
"Vorrei proprio vederla quella adesso" borbottò a bassa voce "bello scappare proprio quando servirebbe il tuo aiuto."
"Per quello che vale." Disse ben decisa. "Siano 40 ton o 35 hai bisogno di cubi, di rimetterti in sesto e della Corruzione, che ti piaccia o no, che tu debba usarla o meno. Non fraintendermi, so di non essere Tarn e che tu non fai parte della nostra Divisione, però Red, tu senza non puoi starci."
"Lo capisco, Nickel." In altre pagine avrebbe specificato che aveva ripreso a mentire.
In quella una minima verità alla morosa la concesse.
"Me viene da domandarmi" riprese infingarda la prole di Megatron, risolto il primo dilemma.
"Si Reduvja tienes que comer mucho per controllare la Rossa perché ne dispone in eccesso, Starscream che l'ha esaurita deve tipo affamarsi?"
"Non incominciare, tu, cornacchia." La risposta del seeker da dietro la parete.
"In un certo senso." La conferma di Knockout.
"Che significa in un certo senso?" Gli sfoderò Starscream l'adamantio sotto la gola.
"Grrr, quanto sei esagerato e pacchiano!  Si può se ti riduciamo il frame in uno stadio di emergenza temporanea, per intenderci, una keto lampo di un mese due, ma sotto controllo medico, è logico, perché non si può protrarre, Redwing. Non toccando manco l'energon!" Gridò il medico verso l'altra stanza.
"Tu osi togliere i carboidrati a me?!?!? E che dovrei fare?!" Echeggiò Skyfire.
"Magari evitare di derubare tutti gli hotel degli organici e le scorte segrete della Nemesis per cominciare."
"Questo non è vero. E lo sai benissimo."
"I vostri commenti saranno annotati sulla Lista del mio plotone" rispose pronta la ex minicon, zittendoli perlomeno.
"Tieni, scricciolo." Porse poi alla violetta un calice  con dentro un liquido verdastro.
"Si, lo so che l'aspetto fa schifo, ma ehm è una ricetta che mi preparava sempre mia madre quando avevo la tua età. Vorresti rifiutarla perché c'è dell'energon misto a ribosio?"
"Davvero? Ehm cioe no credo di no ... ma ... ok" Diffidò visibilmente l'interpellata.
"Ma scusa e se deve ricaricarsi? Quello non basta, es nadie! Chiamo il servizio in camera por un filete, que tambien jo soñé que me comia, dos, no tres, quatros filete por favor!" Nightwing optò per agguantare il telefono fisso a rotella in stile vintage e cercare di localizzarne la password.
"Donde estas il riconoscimento de la ottica?"
"Nickel, grazie tantissimo." Provvide Red a dissetarsi. "Significa molto che mi capisci, dico sul serio. E comunque è deliziosa, che cos'è?"
"Visto che l'hai finita e che in questo stato neanche puoi vomitare, era energon disciolto in minerale verde. Anche dello zucchero a dirti la verità, ma si, si tratta di una pietra energetica grezza molto rara, non ha particolari doni, diciamo che per me ha uhm si valore affettivo, si trovava a Prion, la mia" esitò un momento, alzandosi in piedi e andandole a fare una coda di cavallo, mentre le aggiustava il cuscino. " vecchia dimora."
La ragazza non solo accettò e non si mosse, ma ascoltò distratta e rapita finalmente quella storia, lasciando i suoi dubbi e le sue paure affogare in ombre molto maggiori risolte a suo tempo da una piccola minicon indifesa, abbandonata sotto una lamiera e destinata ad estinguersi per mano organica che nessuno aveva provocato.
Nessuno aveva chiesto.
Se il Secondo in Comando della DJD ci era riuscita, poteva farlo anche lei.
"E poi non li hai più rivisti? Neanche uno?"
"Beh" ripeté porgendole un cubo vero e proprio, mascherato da taglio di animale terrestre - o meglio una stranezza con sopra l'uovo di qualche specie che gli umani chiamavano Bismarck o similia, non che le interessasse.
"Veramente uno di loro si. Ma sai, non tutte le persone del nostro passato sono importanti."
"Già" e curioso, il ghigno spensierato e diabolicamente giovane che aveva accompagnato la violetta per gran risma delle sue avventure, si fece di nuovo breccia sulla fossetta destra di uno dei suoi zigomi. Evidentemente il problema era che aveva avuto solo la grandissima sfortuna di una famiglia e un medico di base completamente non azzeccati.
"In realtà es un problema de molti."
Eccetto ovviamente Cassandra che oltre a farla sentire l'essere migliore di tutta la galassia e soddisfarla come nessuno, continuava schifosamente a leggerle nel pensiero senza permesso.
"Si, ma " sbuffò annoiata ed esacerbata. "Tu lo fai apposta. E sei l'unica visto quanto siano incompetenti gli altri." Le strinse la mano di nuovo e finì di fare colazione in pace. La mora staccò senza troppe pretese il tubicino dal suo braccio, la guardò e le sorrise, afferrando lesta il piatto del suo servizio in camera, nel frattempo puntualissimo.
A volte, considerò Redwing, un briciolo di normalità finanche in una missione suicida poteva risultare impellente per bisogni come i suoi. Seppure Veronique Mirage fosse stata in pericolo in una qualsiasi realtà d'illusione alterna concepita da una strega o seppure ci sarebbe mai stata una Phine Sinclaire, chiunque avrebbe potuto pensarci poi, quell'ora e quel momento erano suoi e di sua sorella e nessuno deteneva maggioranza a pari merito.
Eccellenza fatta per coloro al di fuori della porta.

"Temo che tu non abbia ancora appreso, Ebenezer che mai è contato troppo quello che pensi tu." Affermò la sicaria, riponendo la pipa oblunga nella pochette bianca e squadrando avida di indizi ed elementi ogni passante organico che si palesava nel corridoio.
"Quell'idea di prova se la meritava a prescindere. Sta a lei saperla utilizzare, oltre stamattina io mi tiro fuori."
"Ah tu ti tiri fuori." Alzò la voce il decepticon, sbattendo una grinfia sul muro dietro di lei e bloccandole la fuga.
"Adesso, Kornelia? Dopo tutto quello che hai fatto? E per cui ti avrei giustiziato ere spente?!"
"Oh, ascoltati quando parli, non credi più a quel che dici neanche tu. Quante volte ce le siamo elargite finendo per esasperarci, ah" mostrò i canini oblunghi e arcuati, mentre la sua sinistra le inclinava il capo, soffocando i capelli.
Tarn sapeva bene cosa fosse diventata, dopotutto pochi stilavano patti demoniaci con Nefaste creature e ne uscivano tanto indenni da non strascicarsi almeno una brama di energon altrui o del terrorconismo.
"A Praxus, a Crystal City" e  tristemente ben sapeva anche cosa stesse per ricordargli. In un certo senso in un primo agire lo aveva sconcertato dover aspettare tanto perché lei lo facesse, uno dei suoi errori, una sorta di capriccio codardo, un peccato perché non aveva portato un lavoro a termine, anzi aveva amplificato la pestilenza rappresentata da quella femme.
"A Nova Cronum."
"Coraggio. Dillo ad alta voce. Come persino gli autobot sanno sai essere più bugiarda di una Skyfire."
La lasciò andare.
"Beh, non ho ricordato a Tesarus della mia cicatrice, ma lui non l'ha fatto con me per la sua perciò eviterò di porre troppo in evidenza anche hic et nunc quanto mi faccia specie non poter indossare una minigonna in presenza di estranei. Ma se pensi" lo fissò truce e odiando ogni suo svampito e sfigurato cenno di smorfie sulle rughe svanite alla maschera in simulacro umano, mentre digrignava le zanne e sfregava gli artigli tra loro sotto i guanti di pelle.
"Che vi abbia perdonato tutto questo vorn orsono e che non abbia intenzione di vendicarmi con il mio potere al momento migliore sei uno sciocco, Ebenezer Breaker. Del resto, anche quando ti chiamavi Glitch qualcuno ci aveva azzeccato."
In altri contesti le avrebbe sparato, in prime stesure l'avrebbe giustiziata dicendole qualche insulto in vecchio Altheix, il vernacolare non andava sprecato su una feccia simile. Black Shadow, che poi a dirla tutta era uno dei suoi ex affiliati dei volatori, lo aveva  risolto    talmente; in quello non ne ebbe modalità, 67 e Arcee si incrociarono uscendo da una delle camere adiacenti a quella di Reduvja e le altre, così decise di imporsi di accontentarsi di sbuffare e gettarle maleducato via la sigaretta, strappandogliela di mano.
"Io e te siamo a conoscenza di quanto sia difficile, quasi impossibile prendersi gioco di una Creatrice."
"Non ricominciare, sai anche tu che menti."
"Redwing ha rischiato la vita da sé, tesoro ? Ne saresti certa? Ti ho fatto già una volta questa domanda." Tagliò via il pezzo consumato della cicca e ne ricavò una cartina, vi avvolse un piccolo proiettile nero e glielo porse, sfiorandole la collana e la guancia sinistra con un bacio.
"È chiaro che adesso eviterei di dissacrarti anche la seconda di quelle gambe meravigliose, ma al di là di questo, tu sapresti rispondermi?" Si chinò ancora alla sua altezza, una delle armi in imbarazzo, pur sempre dentro un guanto, toccava quella cicatrice, un singolo segno di cui non erano responsabili né Starscream, né Anopheles.
"La mia squadra è a vostra disposizione." Esordì la Generalessa autobot al posto di Stormrider, questa scelse saggiamente di cederle il passo, rinfoderò il cappello e una maschera color panna di tessuto, avviandosi all'esterno della struttura, a dir suo per una boccata d'aria.
"I contagi sono inferiori di numero. Ho bisogno di sgranchirmi le gambe."
"Generale Breaker?" Ripeté Arcee, nervosa.
"Parla con me? Oh, che dilemma, io, sa in questo conflitto tra organici e non sono come la Svizzera, un paese di questo sputo di terra di alieni dimenticati nonostante tutto ricco, bello, che è troppo stoico per dichiarare guerra a qualcuno." Le porse il braccio mentre quella sorrideva, senza indugiare e con un cenno ben nascosto diede comunque istruzioni a Kaon, vicino al sottoscala.
"Allora sarò ben lieta di discutere d'affari davanti a un bicchiere di vino rosso con vista con lei. Ne ho sentite molte sulla Decepticon Justice Division, per il resto io e mio ... padre non abbiamo buoni rapporti. Sarà interessante quanto lo è la sua facciata di simpatia."
"Io ne ho sentite molte su  colei che si chiama Arcee   ; sebbene io e suo padre, madame siamo tutt'altro che in ottimi rapporti, può credermi: non sono  simpatico  ,   ma resto un buon ascoltatore. Signora?"
Le cedette il passo.

"Va tutto bene, signora?" Chiese il garzone scuro che aveva provveduto al suo capriccio ed al trasporto delle valigie al loro arrivo .
"Grazie. Io ignoro ..." masticò la vermiglia un italiano sporco "il tuo nominativo, però non dimentico una faccia. Tu eri al nostro arrivo ..."
"Chang."
"Chang. Vedrò di ricordarmelo. Should I kill you." Poi curiosamente, accettato da fumare e utilizzata la prima cicca, scorse un individuo di familiarità sin troppo nota, avvolto in una cloak bluastra e oro, affianco a una sicaria suppergiù dell'età di Reduvja.
"Non mi dire." Esclamò raggiante, ritrovato il mefistofelico garbo che meglio indossava sull'avorio.
"Cavaliere. Fino addirittura al pianeta Terra, qual buon vento."
L'ex famigerata bestia dalle ottiche arcuate strozzò il passo voltandosi in vece della protetta, Louise strizzò le iridi malfidata, ne studiò la posa e il viso, perfettamente senza difetti, come quelli di una bambola di Crystal City.
O di Tarn, capitale roccaforte della vendetta armata.
"Kornelia Stormrider!" Stridé invece il più vecchio, accorrendo.
"È piccolo l'universo." Le porse un gesto galante, con un inchino e un baciamano.
Accettò, sbarazzandosi del vizio, almeno qualcuno si era ricordato che volesse dire seeker oltre che Lady di ferro.
In rovina si dava peso a molte cose e Deathsarus era uno degli ingenui a riporla ancora nelle morte tradizioni in disuso pure a Vos.
"Mastodontico in realtà." schioccò roca e decisa.
"Sei identica" calcò educatamente la mano sul suo aspetto, la bellezza del sud si chinò a sua volta, attenta che il tubino coprisse bene tutto quel che c'era da coprire.
"Bugiardo, Deathsarus. Come sempre."
"La tua gamba è guarita."
Difatti.
"Che noia parlare di certe quisquilie. Mi stupisce che Ebenezer non ti abbia contattato prima, vi avremmo pagato l'alloggio, ahahm" ridacchiò sfrontata a porgere una svogliata mano oblunga alla giovane estranea.
"Lady Kordelia Stormrider della Perfidissima Ovest, vicino al Mare di Ruggine, prima e mai spenta della mia specie, non bruciata dalla pioggia acida, sopravvissuta alle Creatrici di Cybertron, Nefasta di Kaon, Tarn e Nova Cronum e Comandante dei cieli scelto di Lord Megatron. Tu, ragazzina, mi hai rubato il socio qui, da quando, mh?"
La moretta sembrava tutt'altro che intenzionata a lasciarsi incutere remore, le girò intorno con fare da verdesca, sfiorandole il fianco destro con una malcelatamente maldestra botta dell'elsa della spada, proprio sulla più estesa delle sue cicatrici.
"Ah! Attenta! Maledizione, è cucito a mano. Dei poveri idioti saranno già morti di fatica a causa tua."
E se Stormrider era una brava attrice in quel frangente il suo vero partner già le stava mancando.
"Scusi il disturbo."
Non rispose alla sua domanda e gliene avrebbe fatte altre se Deathsarus non fosse intervenuto.
"Louise Gardeknight è la figlia di Dreadwing, il fratello di ..."
"Skyquake. Si!" Strillò quasi la ex femme, riversandosi a falcate larghe quasi addosso alla giovane fantina.
"Scherzavo ovviamente, questi colori che porti sono dei bei cimeli oltre che caratteristiche. Sarebbe un vero peccato non li meritassi come credi..." Le scostò le due ciocche solitarie, toccando con mano il marchio dietro la nuca. Finì per procurarsi una violenta reazione, una distorsione al polso e un'altra aggressività irrichiesta, ma per sua esperienza, in quei casi tanto valeva attendere, tanto valeva anche farsi rompere un femore da qualcheduno che poi ti avrebbe concesso il frame intero allo scoccare di un ricatto.
Pur di avere ragione.

Null'altro che ombra nella sua testa ...

"Dalle un altro giro e tu aumenta il voltaggio."
"Daaaaaaaah!!! Sei un idiota se pensi davvero che aprirò la bocca, io s-sarò pure come vogliono farti credere, come lui vuole farti credere, ma tu, Damus Breaker , tu non lo sarai mai!"
"È un ordine."
"Aaaaaah! Aha ... ahahaa e va ... bene, direi ... che se la metti proprio proprio in questo modo possiamo anche ahaahh mercanteggiare le concause."
"Mercanteggiare ...
Perché dovrei lasciarti scappare ancora dopo quello che hai fatto alle truppe di Kaon? Dopo quello che Black Shadow ha architettato a Vos Trypticon e ad Altheix. Tesarus?"
"Mhmhmh ... ahhhh aspetta! Aspetta!"
Il mech alzò il guanto e il morso sulla sua coscia sinistra allentò la presa, solo per un infimo nanociclo da concederle di serrare le ottiche.
"Si? Tesoro?"
"Sai... sei veramente ridicolo. E stupido se pensi realmente di giocarti la pietà in mio nome, ahhh. Tuttavia, una cosa devo proprio confessartela su di lui, non hai torto"
"E quale sarebbe?"
"Non ti direi mai dove si trova per il semplice fatto che non lo so. Non lo so, lo capisci, Jack ... mi ha voltato le spalle, aveva giurato di darmi una parte e invece mi ha lasciata a Lord Megatron! Sleale.
Meschino, idiota, dopotutto era un... uomo."
"Quindi ammetti di averlo aiutato due orn orsono a piazzare quell'orologio."
"Io non immaginavo ... e poi non avevamo da decidere granché. Sarebbero morti comunque."
"Kornelia ... "
"Erano vehicon sottopagati per ..."
"Un intero plotone, Kornelia , di rispettabili individui innocenti, operai comuni, armati per l'occasione da Lord Megatron, trucidati dagli organici della Black Block Consortia e poi dagli autobot, per il vostro piccolo sotterfugio da piccioncini sperduti di Nova Cronum."
"Mhm, non che stessero spegnendosi dalla voglia di trovarsi altrove. E tu ne dovresti sapere qualcosa di perdere
"Un altro giro!"
"Ti prego! Ti prego, non so altro, non lo so dove sia, Tarn, tu devi credermi, a che scopo farmi questo se tanto sai che non ... t-tu mi conosci, ahahaaha tu ... Mi conosci fin troppo nella camera spark, abbiamo collaborato come una squadra e ben sai che per quanto male faccia, per quanto mi cercherete e le proverete tutte ere spente per farmi sputare cose che ignoro, io non posso morire!"
L'aveva guardata, le aveva posto quella fatidica domanda, se fosse stata solo attribuibile all'aguzzino, al criminale, fugiasco e reo la colpa o pure a Lei, se davvero si reputasse un'assassina.
Non si erano dati soddisfazione né moto d'agire e cosa più importante alla fine disgrazia aveva fatto scacco matto su un arbitraggio gretto e spoglio.
Mal scritto.
"No. Infatti."
"Quindi mi credi? Ebenezer? Mi lascerai andare?"
"Vuole che le aumenti il voltaggio, signore?"
"No. Potete andare, abbiamo finito.
Tesarus ...
Spezzala."

 

"Kornelia ha avuto molte più ferite di guerra di quanto la sua rara bellezza faccia intendere." La voce del cavaliere la ridestò giusto in tempo per impedirle di barcollare sui tacchi alti, un terzo figuro incedé rapido e incombente lungo l'architrave dell'entrata, due facchini corsero via intimoriti, un altro arrivò a gridare terrorizzato.
"Oh, ho sempre avuto niente affatto un debole per queste riunioni di famiglia forzate, dovete proprio scusarmi, mio caro, ti ringrazio molto e lo sai, ma ora devo avviarmi." Riaccese il bocchino elegante, girò l'esterno della pochette in tiro da sera e lo stesso fece con le maniche alla russa risvoltate in ebano rosso del mantello bianco.
"C'è un ballo, mia signora?"
"No. Non ancora, per fortuna, ma se tu e la ... mocciosa voleste accomodarvi" ancheggiò ancora maleducata di fianco a Louise "penso trovereste un dress code da attendere. Gli umani lo chiamano, come è che hanno detto? 5 Stars."
Giunta dinanzi all'energumeno accennato in precedenza, chiese il passo con un'occhiata d'arsenico, roteando le grinfie affilate in direzione del pomello tolse la maschera, la ripose.
"Dopo di te." La accontentò Tesarus.
"Adulatore." Si era ricordata abbastanza per quella sera?
Non ne era del tutto certa.
"Ti sta bene così ricucita."
"Ohhh, si." Sbuffò amareggiata "Non ti ho più chiesto come va la tua ottica.
Quella che hai perso per colpa di una povera prigioniera indifesa ... Tess."
"Da qualche megaciclo mi dà problemi."
"Tu non vorresti mai che Lui lo venisse a sapere, indovino? Della mia magia? Si? Te ne sei accorto, bestiaccia infida, gretto, bue codardo di Kaon colonia, annegato nel qualunquismo più orrendo e nei bassifondi dell'ultimo girone del ..."
"Che cosa vuoi, Kornelia? Io non sono come Kaon, non ci casco. Non glielo direi. Non ti conviene ricattarmi."
"Oh. Figurarsi! Kaon è sveglio, tu no."
"Dici? Lo sai che Tarn verrebbe a cercarci."
"Mh. Forse"
"A te per ucciderti.
Forse alla fine.
Quando si sarà divertito."
Il Diavolo rise e disse ancora:
"Ahah, si, ma certo, ma certo. In tal caso magari vi accordereste sul quando e dove inserire gli Autobot nel vostro misevabile palinsesto o nella caccia allo stesso. Uhmm, non te l'ha ancova detto. Eccellente. Sconcevtante! Spettacolave    Sinonimo di impotenza quando voi mecha vi impuntate. Me l'ha detto Airachnid." Lo squadrò, si volse e proseguì lungo il corridoio, rimarcando bene il pretestuoso suo occasionale difetto di pronuncia.
Il caucasico mise la sinistra nella tasca della mimetica, ne estrasse una benda nera di cuoio con ricamata a mano una S, la strinse, soffocandola forte per gettarla nel primo portaombrelli a portata di stivale.
"È vietato quello." Impose il garzone incosciente.
"Si?" Estrasse un coltello e glielo puntò sotto un polso.
"E queste invece ti servono?" Disse indicando i suoi guanti.
Chang scappò senza mai chiedere o guardare indietro e da quel giorno eseguì senza discussione qualsiasi ordine gli venisse impartito.
Scissorsaw non aveva mai provato sul proprio metallo cosa volesse dire ricatto all'ultima goccia di energon.
Almeno al capestro con la scintilla di Tarn Breaker avrebbe potuto vantarsi con l'Alfiere d'essersi rubato la Regina per primo.
 

In linea di massima, Kornelia non aveva la migliore delle reputazioni presso i ranghi degli ufficiali di D-16 di Kalis per due validissime ragioni.
La prima, oltre che Vosniana era una figlia del nemico, di quel periodo della storia antica dimenticato, ma assai noto agli avi loro primi persino agli antenati, in cui Vos non era Perfida e non era prettamente autobot, perché Iacon era classificata dai Comandanti dei Cieli soltanto come proprietà di campi di lavoro della poca vegetazione rimasta dopo le ere dei predacon. Terminate quelle, c'erano state le colonizzazioni ed erano nate le capitali, ma le origini di molti transformers erano rimaste annotate.
Per quanto riguardava la seconda, Kordelia 33666 oltre che per le fiale, l'immortalità programmata gentilmente concessa en passant dalle Creatrici Supreme figlie del Caos, i vari poteri di spegnimento di un comune spark e l'abnorme complessa conoscenza della chimica cybernucleica di pluriacidi e precipitazioni ferrose, andava famosa per altro presso i più famigerati tagliagole del cosmo.
"Ohhh, caro, caro, vecchio amico" diavolesca si rigirava tra le lenzuola disfatte, la coperta per terra, la camicia da notte sgualcita di seta finissima, intonsa, fatta eccezione per un lembo che aveva deciso di recidere in corrisponenza della coscia sinistra, sulla quale spiccavano tredici segni concentrici, somiglianti a una sezione aurea o un frattale di rossa discromia sulla pelle diafana, tra il marrone e l'ocra ramato. Una cicatrice terribile, che spiava quell'arto reciso da lame circolari, infilzato da chiodi a conduzione elettrica e ricucito con fermi d'adamantio per evitare d'avvelenarne il frame da sicaria.
Di contro, a livelli bassissimi di Corruzione, presente di norma negli Skyfire, ma in risma quasi impercettibile anche in tutti gli altri modelli della Perfidissima, l'adamantio su frame a freddo era molto doloroso da gestire, per quanto incompatibile con la cybermateria d'argento.
Tesarus non rifletteva quasi mai, più che altro il suo processore di solito si trovava nella situazione di quando guardava un video illegale per godere in proprio in assenza di prostitute o in assenza di soldi, che era uguale, dove la protagonista era nella posizione detenuta dal suo corpo, legato a un letto, mentre gli veniva impedito forzatamente di trovare giovamento.
Non avrebbe mai pensato di sapere che cosa si potesse provare, mentre il calcagno nudo della stessa gamba della stessa Nefasta Strega che aveva degnamente sprogrammato, gli sfiorava il segno sul volto, dallo zigomo al sopracciglio.

"Ogni membro della DjD ha una di queste" canticchiò Stormrider.
"Mi domando Nickel dove tenga la sua, ma non è il luogo il tempo e bla bla bla mhmmm, invece. Comincia a leccare." si strinse poi a spasmi cambiando posizione, finendo a rovesciarsi sul torace scoperto del colosso, ancora ammanettato.
"Com'è che diceva dunque ah si!"
Arroccò la voce in basso, imitandolo.
"Un altro. Giro. Aahhhah, oh, tu non hai davvero, davvero idea, Tesarus" Bevve.
"Ho atteso e bramato di arrivare dove ci troviamo adesso quasi quanto scoperchiare il pannello posteriore di Tarn in pubblico. Si. Beh ... Quando gli altri accorreranno, quell'orologio sulla mensola scatterà le otto di sera e metà di questo hotel d'umana fattura farà ciao ciao, mahahhahaha a parte me, ovvio, ma è divertente. Perché ci sarete voi!"
"Vista l'accoglienza riservata tacciarti di poca professionalità sarebbe un eufemismo. Slegami e falla finita, la scenata l'hai fatta, Nelia." Giunse Deathsarus in suo soccorso.
"Ohuu, tu pensi, Deathy?"
O meglio, il Cavaliere ignorava le conseguenze di sfidare la codesta , ergo era stato stringato a una poltrona in velluto, con delle catene d'argento tradizionali. Dove le tenesse Tess si rifiutava di chiederlo, tuttavia sarebbe stato più che ipocrita ad affermare di non essersela goduta almeno un poco quella scopata che durava da sette ore e mezzo, agonia prolungata prima del capestro.
"Poi per quanto riguarda te non sono sicura di averti chiesto tutto." Barcollò l'aguzzina con il diciottesimo bicchiere di high grade nella destra, verso l'ex drago.
"Hai sempre avuto un ... dannato corpo molto molto migliore di quello di qualcuno ..."
E solo allora, si sentirono due pesanti nocche bussare impellenti alla porta della suite infamata.
"Ah." Stridé impertinente come una mocciosa.
"È arrivata l'artiglieria prima di quanto aspettassi!"
"Kornelia Yivankra Stormrider, APRI SUBITO QUESTA MALEDETTA PORTA!"
"Si? Tarnuccio?"
Rispose, educatamente e diligentemente, cos'altro avrebbe potuto, con lì lo Sterminatore?
"Tu cosa offri in cambio? Perché non mi ricordo, in ordine alfabetico volevi prima abusare della mia valvola a morsi o spegnerla con un noiosissimo soliloquio? Mercanteggiamo?"Fu più sussurrato che in risposta.
" Kornelia   "
Tremò quindi la carta da parati.
"Apri. La. Porta. Subito"
Toccò quindi al lampadario e alle crepe nel muro.
"Maledizione, voi due!" Prese l'ex drago, deciso.
"Mhm." Girò gli occhi Tesarus. "Ci vorrà un altro joor, amico."
Ci sarebbero riusciti i tre superstiti, eccetto il medico, la sedia elettrica assenti, il legato e la nuova recluta a sfondare l'architrave, anche Stormrider l'avrebbe scampata, se volete saperlo, ma dopotutto è stato già detto quanto proibita le fosse la morte.
E quanto a noi lo fosse parlare.
I tornaconti erano peggiori, d'inganni e coltelli, in altri lidi dell'hotel dei garbugli e incubi a occhi aperti.

"Giuro che non ti stavo riconoscendo. E non è per i capelli, non fraintendermi, ti stanno bene, ma il resto. Ehilà, Josephina! Ma che c ..." si avvicinò in un inchino nefastissimo, girandole attorno guardinga, esattamente come se la ricordava dal suo canto, anzi anche peggio.
"Bando alle chiacchiere, magra lo sei sempre stata, per cui ... e ora sei la ... mia regina, no? Reduvja Prima? Eh, seconda. Non so manco come dovrei chiamarti."
"Regina?" Ripeté scorata la violetta.
"Mia madre non è..."
"Oh Primus, no, per carità, è solo fuori asse dalla Perfida. Alla ventura, sulla sua navicella spaziale, la conosci. Però non mento a confessare che in mano a tuo fratello e senza te e tuo zio ...  il regno è andato a rotoli a dir poco."
"Rotoli?" Alzò un sopracciglio stritolando il velluto del baschetto, seduta in braccio a Cassandra mentre Nickel le somministrava una medicina su una spalla.
"Non capisco, Louise, tu volev ... ahio!"
"Questa era l'ultima, poi vi lascio discutere" sorrise la minicon.
"No, Nicky, resta, tu ... ah, ma dov'è Tarn a proposito?"
"È quello che mi piacerebbe sapere. Ho un brutto presentimento."
"Tarn" sorrise orrida la figlia di Dreadwing.
"Il Comandante della DjD. Quindi è la verità, sono qui anche loro."
"Dicerie, dicerie!" Riprese Supernova "Non eri tu la prima scettica di Vos una volta?"
"Y mio padre sarebbe infelice di scoprirti un tradimento, di queste ere inaffidabili. Tarn tienes ancora la Lista, si, perciò parla, la tua maschera, toglila.
È un ordine."
Una benedizione che almeno la Mercenaria fosse rimasta dalla sua parte, non lo fu altrettanto il fatto che non avesse la minima idea di come procedere davanti alla nuova impostale dal   caos    ; la Louise del passato era una carogna, qualcuna che ancora non aveva avuto modo di giustiziare, qualcuna che avrebbe facilmente con qualche alleato potuto raggiungerla ovunque, per un conto in sospeso che mai avrebbe tenuto a saldare, persino sulla terra.
Magari era l'ennesima illusione, oppure il problema era Stormrider e lei non poteva chiederglielo, tanto più, che nell'esatto nanociclo in cui riprese parte delle sue armi scelte, pur da umana, per fronteggiare la minaccia e Nightwing finì per alzarsi, un'esplosione giustiziò metà esatta dell'edificio.
"NON SONO STATA IO, HO DETTO!!"
Risuonò una voce tendenzialmente bassa, ma femminea.
"Taci! C'è un'infiltrata. In questo albergo. In mia presenza. Vuol dire che allora ... "
Un'altra simile per emissione l'accompagnò procurando un lieve tremore di assi portanti.
Lieve solo per poco.
E una condanna al capestro.
"KAAAAAAAAOOOOOON!"
"Lato positivo: abbiamo trovato Ebenezer " disse Nickel, sgattaiolando fuori facilmente grazie alla sua statura anche in simulacro non delle più elevate. Le ragazze invece erano rimaste bloccate in due gruppi separati da una trave rifinita precipitata a terra: Louise con Redwing, Cassandra con il medico.
"Lato negativo" sibilò tremenda nelle ciocche avorio della violacea.
"Io e te siamo rimaste insieme."
"Mah, questo tu lo volevi da subito, estrij nor?" Si voltò con l'elsa in mano, non l'aveva vista, forse aveva una chance.
"Reddy, Reddy. È passato tanto da quell'altura al di fuori delle recinsioni del tuo palazzo. Da mio fratello quel giorno forse me lo sarei aspettata, ma da te. La figlia perfetta."  girò i tacchi la mora, sfoderate due daghe gemelle ricurve. "Il palazzo di Sunstorm"
"Tu, idiota, se pensi ancora che sia mia la colpa, vuoi davvero passare oltre. Non hai prove per incastrarmi."
"Ah no? Bugiarda! Traditrice!"
"Non l'ho fatto apposta, mi ha spinta di sotto, era legittima difesa!"
"Ahw, ma davvero? Guardati. Le tue membra mi stanno supplicando di consegnarti di nuovo a loro . Esattamente come nel 2.015. La vera domanda è piuttosto, quali misure adotteranno questa volta per farti rinunciare alle tue amatissime ali?"
"Peccato che Windblade sia già contro di noi e quella struttura non esista più! Non sono un'inferma, Lou', mi dispiace. Non sono anoressica.
Te la sei goduta tanto quando avevo 7 cicli, si, eh? Quando mi hai fatta incarcerare in quell'orfanatrofio e mi hai fatta torturare ... Beh. Ora basta. Ora Cattivella è cresciuta"
"Mh. Confermo che immaginavo questa rimpatriata in modo diverso, ma, tutto calcolato, anche cresciuta, la vostra camorra è impegnata altrove" la colpì.
"Quindi perché attendere?" Fece in tempo a rovinare oltre la poltrona in una piroetta di fortuna, ma perse altro liquido vitale del famoso color Manteea.

Era ancora troppo debole?

"Bimba!" Ruggì Nightwing sparando fulmimea alla responsabile, ma a dire il vero, non che ce ne fosse bisogno:
Reduvja aveva provveduto sulle sue a ingaggiare un corpo a corpo all'ultima planata pur non disponendo di alcuna modalità veicolo di tutto rispetto per delle cercatrici tradizionali, ben oltre l'esser degna di suo zio.
"Louisejrev" ringhiò sui toni più grezzi della scatola vocale, spezzando parte della trave rotta su una coscia minuscola e usandola per sbalestrarla.
"Hai osato farmi la bua!"
"Tu e la tua famiglia disgraziata!" Rispose l'erede di Skyquake puntandole un cannone a fusione al torace, altra cosa che la Secondina volse ai passanti del corridoio, ove il panico, costante irrevocata di tutto il loro soggiorno veneziano, imperversava caotico.
"Se la tua famiglia non avesse scelto di interferire!" Fu la volta delle grinfie scure che la colpirono su una guancia, una zampata, la piccola Starscream   dovette subire un contraccolpo che la fece sbattere contro la parete opposta.
"Reeed!!" Accorse Nickel preoccupata, sparando un colpo di pistola alla traditrice.
"Sto bene." Le due sillabe dell'ormai Comandante dei cieli, che fiera e rapace estrasse un paio di pugnali e riprese a parare ogni singolo fendente dell'avversaria, sfregiata.
"Ho sentito che voi dementi detenete la Corruzione. Vogliamo verificare?" saltò Louise su una sedia minacciandola con una delle lame alla gola. Per fortuna Cassandra conosceva il  modus operandi preferito dell'amata: avrebbe atteso, illudendola fino all'ultimo nanoclick, per poi utilizzare artigli e potere alla mera guardia tolta. Così la lasciò fare, almeno per qualche sbattere di chiacchiera nella parte ancora  opposta dell'edificio ...

"Per l'ultima volta, no. È per 3, non per 2 visto che non avrai fuel mineralizzato da idrogeno, né carbonio. 89 per 3 fa 267. Con i vosniani si dà per eccesso perché avete più metallo contrattile di un grounder, disgrazia vi fotta i carrelli d'atteraggio e no col cavolo che scambi le vie di sintesi metabolica."
"E dovrei campare secondo te con 26 grammi e mezzo di pesce di questi stupidi umani al posto della mia adorata amatriciana?! Sacrilegio!"
"Beh, è un condimento, tecnicamente il sugo puoi mangia ..."
"Non bestemmiare, Knockout. Il condimento senza il carboidrato, manco un filetto alla Bismark di prima scelta ci hai messo?! Voi automobili siete così misere"
"Sono sicuro!" Riprese strappandoglielo di mano il foglio il medico "che sei a conoscenza di quanto siano esigenti a Nova Cronum sullo studio della fisiologia. Secondo te chi si è laureato lì, prioniani a parte, con il massimo dei voti, Ebenezer Breaker?!"
"Beh comunque! Se ti dico 75 non è 89."
"Grrer Astrum,  se tari i nutrienti sul tuo peso ideale la Corruzione la vedi quando vinciamo la Guerra. Cioè mai!"
"Gne gne gnee, Velocitron di Sommersa, per 1 caso su diecimila aerei! Che và a finire era Skywarp."
"Autobot."
"Vuoi morire oggi! Pediatra."
"Ripetilo se hai coraggio di ..."
Ergo, il Generale di corpo d'armata cingolato dall'indole mite e benevolente   per quel che concernesse gli incidenti di percorso dei comandanti  della fazione, quando fece il suo ingresso nel salotto in cui il battibecco tra zie bisbetiche stava avendo decorso, con ammanettata al polso sinistro una furente ed arsenica Kornelia 33666 in piena scenata per essere stata interrotta e derubata di un'esplosione che avrebbe dovuto essere sua da una vita intera   non ebbe scintilla di stupirsi altrettanto né difficoltà a prevedere cosa nello stesso breem stesse accadendo a Reduvja, visti i presupposti.

Certo, nessuno dei due agenti dell'oscurità avrebbe potuto immaginare chi li avesse raggiunti al di fuori della struttura designata come base della copertura.

"Con una ... K, signorina?"
Chang il portiere e fattorino non aveva idea di chi esattamente avesse davanti, l'unica definizione che gli era balenata in testa ovvia e scontata, era l'apparenza, quella che il suo occhio umano deallenato percepiva.
E non che fosse lontano da ciò che ogni Ingannatore comune tendesse a fare dinanzi a nuove scoperte.
Nel detto caso, una bruna di un metro e ottanta, dal corpo atletico e piacente, due rasta violacei a incorniciarne la filatura a diamante del volto caraibico e la pelle scura, che masticava una gomma in modo lontanissino dal tipo di donna che ci si sarebbe aspettati all'ingresso di un hotel a cinque stelle, nonché rinomatissima base di criminali.
Si parlava pur sempre di criminali di un certo livello.
"Si. Karnilla con la K. Non sai leggere?"
"Si, signora."
"Allora sei solo stronzo. Mi piace. Tu d'ora in poi sarai la mia guida in questo regno."
"Regno, signora? Siamo nel 202 ..."
"Si. Sei proprio stronzo. Adesso" inforcò un paio di occhiali da sole tanto pacchiano quanto scontato e nero morte, la straniera, scostando solo appena il mitra alla cintola del soprabito di pelle e vinile.
"Ou se trouve mademoiselle Reduvjà?"
"Ma non può entrare qui arma ..."
"DIMMELO, IMPIASTRO!"
"Si, signora."

"Ahi, ahi, aaah!! Smettila di tirare, Solus impiccata, ti ho detto che non ho idea di dove sia il suo dannato segnale. Non pensi di avermi torturato abbastanza dopo quel che ti sei  permesso ere fa, Ebenezer, ora vuoi staccarmi un servosistema?"
"TU hai osato mentire a ME su una COSA DEL GENERE per tutto il tempo? Da quando ti ho trovata sulla Nemesis?!"
"E tu me lo hai mai chiesto forse? Eh? Ti è o ti sarebbe mai importato veramente?"
"Io ... sta giù."
"No"
"Kornelia, sta giù ho detto!"
"Non intendo cert ... daaah! Come ti permetti?! Posami a terra! Ti sto parlando di cose important ... mettimi giù! Tarn! È un ordine, posami, e se provi anche solo a pensare di posare un servosistema sul mio ... !"
Al di là dell'ennesima esplosione ai suoi recettori anticipata dei consueti quattro cicli, che evitarono anche grazie al suo eccellente menefreghismo, non era impreciso immaginare che presto ogni madornale irrisolta questione in sospeso tra il leader della Decepticon Justice Division e Yivankra Stormrider, sarebbe niente altro che rovesciatasi ulteriormente, fino ad implodere.
Si, la sua reputazione non era mai stata un'eccellenza, si era   innamorato , a sua istanza deceduta e becera di debito tempo, della sua indole e della sua anima indomita, era stato spento in tal senso dal suo eterno vosniano, sicario, perché per quanto gli costasse caro ammetterlo, neanche lui aveva ancora scoperto una specie biologica più libera.
Era stata una donna fugace, lei luminare e bellissima, era stata sua perla ed era stata di altri e se mai aveva sopportato anche la sola aleatoria ipotesi della condivisione, affannando di gelosia fino alle viscere avvelenate di invecchiato, Tarn era ormai certo che l'avrebbe trapassata con una lancia incandescente in un territorio di confine e poi lasciata appesa da qualche parte, per tanto male che gli aveva fatto quell'ultima confessione o rottura di legame che dir si volesse, piuttosto che doverla soffrire ancora un nanoclick in un tale contesto, 'sí marcio da far sì che persino lui rabbrividisse.
"Si, si, tu lasciali perdere! Pensano a litigare loro, e certo! Tu guarda se mi tocca sempre fare tutto da solo."
Si girò appena in tempo a scorgere Starscream strepitare e ciarlare perché lei potesse abbassare la guardia e tentare di neutralizzarlo con una fiala e i suoi velenosi poteri, la tramortì scostandosi, facendola sbattere contro l'armatura che comunque in simulacro si era rifiutato categoricamente di lasciarsi indietro.
Il seeker proseguì sulle proprie, il medico accennò flebile ai suoi conti, dopotutto era meglio non porre ulteriori domande ad un Lord Inquisitore e Knockout era tutto meno che un ragazzo stupido.
"Va tutto bene, Generale?"
"Non ho tempo ora, dottore. L'esplosione, l'avete sentita a destra?" Chiese, prendendo Kornelia svenuta e portandola su una spalla.
"Si, ovvio, piuttosto devo recuperare mia nipo eh mia figl ehh Redwing, dottore, l'hai vista Redwing?"
"Pensavo la stessi guardando tu!"
"Tu non stavi guardando Reduvja?! Ma se non lo stavi facendo tu e non lo stavo facendo io allo ..."
"A ore 12. Tutti e due, subito."
Si diresse Breaker al corridoio incriminato, ma stranamente i due assassini provetti impiegarono vorn a processare.
"Davanti a voi, IDIOTI!!"
"Oh eh si!"
"L'avrei detto io stesso!"

"In questo hotel" annaspava a fatica il povero inserviente moro dietro la straniera con i rasta, che aveva provveduto intanto a sostituire la cicca di zucchero con una di tabacco e a caricare le pistole oltre al mitra portatile "la signora Danieli ha vietato l'uso di armi, lei non può stare qui cos ..."
"Si, si, si, comunque ti aggradi" masticando la sigaretta, sfondò una porta con un calcio, sbirciò all'interno, la trovò vuota e passò oltre.
"Ho da trovare una fuggitiva e salvare una ricercata, perderò tempo a pagarti poi, organico."
"Signora, lei è pazza."
Ne sfondò un'altra e stavolta si sentì netto l'urlo al suo interno.
Se ve lo stavate chiedendo, Agatha Slipstream non era una donna comune per fortuna, ma ci sarebbe potuto essere chiunque al suo posto e quindi Karnilla chiese lo stesso "Scusi." Alquanto imbarazzata.
E approfittò.
"Ha visto una mocciosa di un metro e settantasette, forme acerbe, bionda, splendide articolazio ... eh gambe mi pare si dica in questo regno, sa dirmi donde puedo encontrar esto bon bon?"
"Regno? Ma sei Cybertroniana?" Sbottò la sicaria, esasperata da tutto, oltremodo dall'interruzione di una pratica in particolare che lei e un suo ospite stavano attuando quando la ragazza era piombata come una granata a interromperli.
"Chi è tesoro? AAAAAAAH!!!" Urlò Kaon a pieni polmoni come dinanzi a un'allucinazione, una disgrazia, un malocchio realizzatosi, un cattivissimo presagio di morte atroce, a trovarsi Karnilla davanti.
"NOO!! NO, anche lei no!!" Continuò la povera sedia, implorando la fidanzata di dargli un pizzicotto per svegliarlo.
"Non credi starei da un'altra parte se stessimo in un tuo sogno?"
"È proprio per questo che sto reagendo così, lei, lei non ci voleva, accade sempre il peggio quando si palesa, poi sua mad ... i suoi genit eh ... T-Tarn neanche lo sa! Neanche lo sa di avere una figlia, capisci?! Perché io dovevo tenerlo nascosto ... Aaaaah, sono rovinato, mi taglierà la testa, mi farà impalare stavolta, me lo sento." Si tenne la gola, nevrotico.
"Anche per me è un piacere rivederti, zio." Canzonò entrambi la straniera.
"Beh comunque, sennene ignoriate dove sia Redwing Skyfire, io avrei progetti con lei, quindi vi saluto" si avviò concitata e precisa verso la curva opposta oltre il corridoio, scontrandosi con un uomo oltre i cinquantotto, prestante, alto, che portava sulla spalla un peso, che le ricordò una strana e familiare donna, anche se l'accozzaglia di immagini durante la caccia di entrambi fu sfocata,per lei; si scontrò con la sua armatura e questi le balbettò qualcosa, ma non ebbero altro modo, eccetto quello, tanto banale e tanto stupido.
Un fraintendimento.
"Lo siento." Fece istintiva, nella sua lingua, non seppe mai se per intuito, deja vu o pura fortuna.
Tarn si voltò un solo ciclo, soltanto uno.
Nella prima frazione di dieci nano, studiò il frame, slanciato, fornito di ali e tripla modalità, tank, jet, robotica, nella seconda la costituzione e la potenza di slancio, di fuoco, di impatto, anche se in fusoliera ridotta, perché unità, non mecha; nella terza guardò meglio e meglio ancora per cercare di dirle qualcosa, e caos bastardo e traditore, notò le ottiche allo scoccare della quarta, notò che erano come le sue*, diverse, solo per una nota impercepita, verdi, con un solo punto di rosso al centro.
E per giunta, non parlava come una terrestre replicata come Cassandra.
Parlava Altheix e Tarniano.
"Lamento."
Non avevano modo né   tempo  e se ne sarebbe andata.
Magari avrebbero dovuto servirsene, ma a quel punto era già sufficientemente a conoscenza di fatti, da avere tutte le prove per comprendere quanto la sua Nelia avesse ben divorato ere spente la vendetta contro di lui.
Quella ragazzina era una point one percenter.
Una specie estinta in teoria.
"Discúlpeme"
La fissò ancora e un altro istante, provò a far uscire qualcosa, incredulo che il suo dono persino glielo confermasse, perché non l'aveva vista cedere quando le aveva parlato.
Anzi rafforzava.

Era compatibile

"¿Nos conocemos, señor?"
"Ahora."
La lasciò in sospeso.
Comprese il proprio orgoglio, comprese Stormrider, la pioggia e la fine che molto presto  tutti gli Insorti avrebbero meritato.
 

C'erano stati breem, bip, nanoclick e momenti, in cui Benjamin di nuova Velocitron aveva sfruttato il miserabile gioco sporco della sfortuna d'assegnargli "chiacchiera" come cifratura, come anche un atteggiamento che sui semiassi propri aveva pagato nelle sue venti unità a tempo debito, come caparra, scusa e maschera per eseguire il minimo di ogni incarico e missione.
Lavorare non era mai stato di suo gradimento.
Era poi un errore recente che aveva commesso e stranamente ahilui non se ne pentiva mai.
Fondamentalmente erano altri gli orgogli e le bravate a quattrocento allora di cui preoccuparsi.
O le unità e i mecha da portarsi nella bert.
Eppure, persino la letterale prole del demonio, davanti al corpo senza vita di una sicaria adulta, pur in frame organico, discendente del Comandante Dreadwing dei decepticon, ai piedi di quella che fino a pochi nano prima era stata una ricoverata deperita per mancati fluidi, flebo compresa come nulla fosse ... riuscì a fare in modo di destabilizzarsi.
"Quindi fammi capire tu con la Corruzione... l'hai morsa?"
"Si" rispose a tono la nipote di Starscream, masticando una gomma.
"E l'hai lasciata qui ... per terra senza vita e poi avete pensato di chiamare me per dirmelo?!"
"Mhm." Annuì la violacea.
Nickel aveva risolto di scolarsi quel che era rimasto dell'invecchiato del suo capo.
"Dato che sei ..."
"Esperto in casini e sotterfugi? E mio fratello è un ninjabot tagliagole, io e Prowl manco sappiamo più i nostri comlink per quanto andiamo d'accordo, questo per te è un ...?"
"Beh si. È un si."
Cassandra, seduta scomposta su una delle poltrone, sbottava esasperata come ad aver a che fare con un idiota - non che un minimo di ragione non l'avesse: erano Ingannatori.
"In ... senso di affermazione, tipo?"
"Si! Si, que necesita, un trozo de papel, abeja?!?! No es ancora morta, creo."
L'interpellato alzò una grinfia e aprì la bocca, per poi chiudere la seconda e arrotolare scenografico la prima.
Sorrise.
"Mhm."
"Allora?" Chiese Red speranzosa.
"No, no, sono gli artigli eh ... ho sempre voluto farlo, che figata!"
"Tu ... hai" si trattenne la violetta dal colpire nuovamente.
"Coño." Disse poi 67 a Cassandra, puntandole un artiglio.
"Però che presa a male, cazzo è meglio ..."
"Cajetuda, Ashley" fece irata la Kalise prole di Megatron.
"Ok, spagnolo a parte, io non so occultare il cadavere di una vosniana, specialmente con mia madre in giro!" Gesticolò nervosamente, ad imitare un ragno.
" Ha ottiche ovunque e non voglio dire che è perché ne ha 8 visibili. È onnipresente con la magia. Ti scava nel mainframe quando ti ... dhh!! Che schifo!"
La Comandante lo fissò perplessa o forse fissò il vuoto, riflettendo su quante domande porre, a chi questionarle, se il quid dovesse essere proprio o comprendere altro, il destinatario solo suo z ... padre o anche Tarn Breaker. E lo sconcerto per ciò che aveva appena udito giunse in ritardo, complice la sua persistentemente dannata anoressia a infettarle i circuiti.
"Visibili? Aspetta, ma è vero che è un ... aracnide?"
"Si. Ahimé si. Io non sono un insetto, se ve lo stavate chiedendo. Sono una macchina da co ..."
"Tristezza. Es un maggiolino común" disse Cass.
"Già pensavo di rompertici le palle ... chi sarebbe tuo padre, Optimus Prime o l'Unicron?"
"In realtà ... bleah!" scavalcò il simulacro canadese la morta ancora a terra in modo alquanto schizzinoso "io, milady, sono una chevrolet e il tenente Blackbird era una persona come poche ne rimangono. Neanche sono certo che fosse biologicamente il mio sire. Ma voglio dire, considerata lei ho poco da lamentarmi" indicò la bionda che intanto si era tirata su con le poche forze rimastele, sfilando gli stivali col tacco in un paio di converse per stare comoda.
Era comunque molto più alta.
"Stai meglio a proposito? Bello il rossetto nero."
"Mah, quale rossetto?"
"Oh sono le ... tue " Inorridì. "Ma ti vedo arzilla!"
"Abbastanza da respirare e non spararti mentre parli, troppo poco perché i miei organi vitali dicano ai miei solenoidi di non rompersi, osteoporosi meccanica e amenorrea a parte, sono viva, autobot. E quelle Nefaste non si libereranno di me con nonchalance stavolta."
La Mercenaria la stava di nuovo divorando con le ex ottiche in piena attrazione fisica e quando si alzò anche lei, 67 perse totalmente la pazienza e si rivolse alla minicon con un disperatissimo:
"Anche tu eri seduta?!"
"Allora?" Disse Nickel.
"Siamo alti uguali, anzi tu di più. Non vedo dove sia il dramma, è un valore irrilevante in guerra, moccioso."
"Eh va bene." Perse ogni controllo e redine il giovane seeker, piegando quel cipiglio tanto accattivante e quasi affabile ere spente, in un ghigno degno di un Capitano degli Ingannatori caduto in disonore a Kaon, la capitale.
Saltò su Louise e rivendicò i dieci centimetri mancanti, spingendola poi in una cassapanca sotto uno dei mobili della suite.
"Ultimo posto dove tuo zio guarderebbe"
"Te lo dije" fece Cassandra a Reduvja "che dovevamo provocarlo su quello"
"Patetico. Davvero patetico!
Indicò poi una curvatura del muro, gli diede tre colpi rivelando una botola.
"Ultimo dove guarderebbe Kovnelia."
Fu il turno del tavolo e un pulsante al di sotto che aprì una scorrimento sul pavimento che cigolando graffiò la vernice dello stivale di Redwing.
"Miserabile! Quelli erano originali!"
"Scusami. Ultimo posto dove guarderebbe Tarn Breaker."
Sfortunatamente, quando Bumblebee pronunciò quel nome un nitrire di cavalli imbizzarriti risuonò puro terrore in lontananza, la porta si spalancò e la DjD al completo con al seguito Knockout e Starscream li raggiunse.
"O forse ... no, dah!!"
"Ultimo posto dove porrei la tua testa dopo mozzata, impiastro  . Inclusi i miei quartieri, quei morti una dignità ce l'hanno." Irruppe Ebenezer,mentre la sedia elettrica suo vice avvampava di gelosia.
"E chi mai ti avrebbe detto che non guarderei sotto il pavimento?"
"Povera piccola innocente sgualdrina" borbottò Kaon. Nel frattempo Kornelia era ancora svenuta sulla spalla cosiddetta e stava accennando movimenti flebili, quasi dopo un sonnellino ristoratore.
"Sinceramente, capo, è giovane, ci prova, io mi eviterei alla sua esecuzione. Anche perché poco gli manca, rischiamo un corto circuito. Lo possiamo lasciare a Helex e Vos. Sempre per ora, mentre Tess si riprende."
"Che cosa hai detto?!" Strepitò il caucasico.
"Mi trovi d'accordo, Kaon."
Sarebbe stato mentire affermare Benjamnin non si sentisse terrorizzato, anzi morto di sconcerto, eppure oltremodo abituato a camuffare certe sensazioni.
Specie per il fatto, che scoiattoli e Canada inclusi, il suo cpu non era nuovo a certi contesti.
Gli avrebbe giovato parecchio avere lì una certa certezza di sua conoscenza e Corruzione.
 

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"Non possiamo aspettare un altro giorno prima di ripartire? Si congela! Ne sono passati 6, un altro mica ci uccide."
"I tuoi livelli di energia. A quanto sono?"
"Ti ho detto che sto bene. Sarà un 30 per cento, 40 ..."
"Bugiardo."
"25?"
"Non ti conviene mentirmi."
"Va bene. È tipo ... 15, veramente. Ma se ci fermiamo e riposiamo, altre 12 ore staremo bene, eddai, Keller!"
"Non possiamo rischiare di finire il carburante, tutto considerato quanto te ne occorre."
"Come se tu te lo risparmiassi, quando lo prendiamo lo prendiamo per le tue turbine! E come se avessi idea di quello che mi servirebbe ..."
"Saresti comunque fin troppo facile da convincere, Bumblebee. Ci stiamo andando anche se non volevi o stanno scherzando le norne."
"Sono canadese io, Blitzwing. E agnostico."
"Oh. Interessante."
"Per farmi fuori in un secondo momento?"
"Ahahah.
Per farti e basta."

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"Stanno scherzando, digli di Louise, 67, confesso io. Non è un dramma."
Confidava non avendo spesso flashback simili, che la voce apparentemente gradevole di Redwing lo avrebbe svegliato molto più in là sui ricordi, magari quando con il fuggiasco già si trovava a Detroit, si era ricongiunto con la vecchia squadra e aveva trovato quel Data Rovinato.
Ma ... forse essendo da solo ed avendo oltrepassato il margine di vorn concesso alle stronzate di suo genere doveva aspettarselo sarebbe andato avanti a tratti.
"67? Benny?" Schioccò le oblunghe dita la seeker. "Sei sotto sostanze sul posto di lavoro?"
"No, stronza." E si girò, indossando il migliore dei sorrisi sopravvalutati da controparte aiutante.
"Generale Breaker, si tratta di un ..."
"Incidente, signor Tarn, spiacevole, avevamo intenzione di prepararle un  bagno caldo e rilassante dandole il  benvenuto in squadra ed invece l'abbiamo spenta, oh poi c'è anche Deathsarus e la signorina Kornelia Stormrider è coinvolta, stavamo appunto per dirglielo, Milord, però guardacaso, poi ci è sovvenuta questa  scusa credibilissima, il che fa di questa qui la conversazione più intelligente che abbia avuto da molto tempo a questa parte. T ... Nickel." Si interruppe dal discorso d'esecuzione, dall'ennesimo.
Si forzò di non grugnire e gridare a ricordarsi di non disporre più di cingoli, dover tenersi nuove cicatrici e ubbidire alle Nefaste, si sforzò di non cedere all'impulso di condannarla perché semplicemente sarebbe stato il loro volere o sarebbe stato il colmo.
"Hai contravvenuto ai miei ordini. Ancora una volta."
"Io ... io gli ho dato una mano, signore, è vero, ma il discorso è che oramai ... le ragazze stavano ..."
Avrebbe continuato, accettando la resa del medico, se in quel momento Starscream e Knockout, spinti da  sua figlia non avessero risfondato la porta, interrompendoli di nuovo.
Quindi per una miseria, anche lo Sterminatore decise di ringraziare il Caso.
"Coño, adelante ho detto!" Li incoraggiava Karnilla con il suo mitra puntato.
"Quindi è lui che devi catturare per primo."
"Starscream!" Ringhiò il medico in tedesco, facendo ridere 67 di sottecchi.
"Guarda che ti metto a 900 megacalorie a settimana."
"Lo vedi? È un criminale, lo ha ammesso, fa esperimenti contro la medicina sui suoi pazienti!"
"Io non so se decapitarvi" l'affermativa ed arcigna posizione di lei.
"Oppure aspettare di reperire dell'amuchina per disinfettare le vostre guarnizioni dopo mozzate. Che schifo, non voglio immaginare donde estabas paciendo!"
E allora successe qualcosa di incredibile, di forse lontanamente sconcertante ed improposto.
Tarn Breaker di Messatine scoppiò in una di quelle risate che qualsiasi manuale d'accademia avrebbe riconfermato certamente non da antagonista.
Kornelia di proprio, detenne alto e sospettoso quello sguardo tipico di chi aveva nascosto qualcosa per un numero ben delineato di vorn, per joor non ne aveva fatto parola ad anima e al Generale, ancora di più sperava restasse fatto tale, anche perché se era facile sbarazzarsi di una protoforma in fasce, non lo era neutralizzare una adulta Inquisitrice e dall'allspark verde.
"Grrrr." Sbuffò quindi annoiata e ricolma d'odio per il creato tutto, quando l'ex tank la sbatté incerimonioso su una delle sedie rimaste.
"Puoi chiederglielo dove sia  stata. Io le avevo solo fatto ciao."
"Lo farò, mia cara, senza esitazione"
"È la stessa cosa che disse Elita a me." Non mancò 67 di inserirsi.
"Ma tu hai mai si ... hai mai avuto educazione?" Gli chiese Kaon al di là di qualunque tatto.
Stormrider accennò un sorriso e Karnilla la guardò perplessa, faticando a identificarla.
"In realtà ho una cugina in una delle dimensioni alternative interposte che finge di essere educata. Attualmente ha un locale a Detroit e fa la spogliarellista. Per quanto riguarda i parenti stretti, no, perlomeno da parte di madre siamo tutti stronzi."
"Pregavo restasse una domanda retorica. Generale?"
"Umpf. Dannazione a Optimus Prime, questa era una di quelle cose che proprio non volevo fare ... " Si girò Tarn, sgrollandosi la cloak di dosso per il troppo avvampare.
Il rinnovato seeker si spinse indietro sulla postazione, quasi a sgattaiolare via.
"Parlay." Si arrese il tank.
"Cosa? Davvero! Grazie!"
"Nel senso che noi parleremo, marmocchio."
"Oh. Si. Scusi."
"Per adesso. Mentre per quanto riguarda tutti gli Skyfire presenti esigo risposte."
"Skyfire" ripeté Redwing spudorata e suscettibile. "È un cognome riferito a molti, zio, oh ehm scusa, mamma? Nonna? Cognata? Tata?"
"Ah eh Redwing ora non ..."
"Papi?.
Tu sei Skyfire o Sal ... Henry Sinclaire? Non ricordo." Gettò a terra la cicca elettronica come fosse stata tradizionale.
"Quella era usabile, sai?" La rimproverò 67.
Intanto tutto l'esercito rinnovato di Megatron, inclusi gli autobot aggiuntisi in ere accese, riservarono a Starscream un'occhiata, trucidandolo sia d'ira che biasimo.
"Papà?!" Rimarcò Breaker mentre Bee gli sgattaiolava davanti deliberatamente.
"Addirittura?"
"Si eh intanto, chiedo scusa, lui è con voi?" Indicò il simulacro di drago meccanico sulla porta.
Deathsarus scosse una mano con fare comprensivo guardando storto Kornelia.
"Fate come se non ci fossi.
Ebenezer."
"Deathsarus ... è opera ..."
"Di Lei, si. Ho portato con me la ragazza ma solo perché mi ha costretto."
"Prevedibile. Bastarda senza scintilla d'accensione!" Esclamò la ex secondina.
"E" intervenne imperterrito Bumblebee  "a proposito, ricordo che c'è il frame in proiezione organica di una minorenne a terra."
"Minor ... ha la mia età!" Sbottò Reduvja. "Primus! Non pensi mai che oltre alle tue cazzate da agente iaconiano scaduto abbiamo questioni più importanti a cui pensare?"
Tra lei e la spia non era mai scorso buon energon di flusso, certo fino ad allora era stato più semplice, ciascuno era stato automaticamente relegato nella propria dimensione a far venire l'esaurimento di circuiti alle rispettive controparti.
Unità simili, caratterialmente identiche al più e come da proverbio,  uniti era impossibile detenessero buona sorte.
"Io e ... ahm si, mia nipote ed io dovevamo farvi presente gli ultimi sviluppi, ma non abbiamo avuto il tempo così, dunque eh ... Josephina ehm Reduvja ... Duvja, Re ... sono convinto di poter contare su di lei dalla mia parte."
"Dalla tua parte" lo rimbeccò la bionda.
"Trovati sereno se te la lascerò una parte, zietto.
"Así que, déjame entender esto."
Si inserirono al tempo stesso sia Cassandra che Karnilla e la cosa ancora più straniante fu che si guardarono, si scrutarono per quei nanosecondi fatidici tipici di certe combinazioni cibernetiche del caso e la violacea ebbe una percezione nell'osservarle così simili e magnificenti alla stessa potenza, un'intuizione del discorso che avrebbe fatto con una creatura che attendeva da ere spente di affrontare e che sempiterna la attendeva di notte, sotto qualsiasi coltre.
"Lo siento."
"No, no ... tu ... mi scuso io se ... tu se ... sei molto ... alta."
"Verdad? Y tu tambien. Eres una ... engañadora?"
" Non sei un'agente degli umani." Balbettò quindi la ex doppia lancia.
"Sei cybertroniana, no?"
"Altheix y nueva Tarn."
"Capisco.
Bei cannoni."
"Gracias."
Nightwing scrutò Ebenezer, questi rise ancora, molto garbato, fece cadere con uno sprignucolo 67 sulla prima poltrona a portata di servo e si arrese all'evidenza, suo malgrado, che una nuova Divisione, più beceramente tossica della prima di cui era stato costretto a disporre in suo triste vivere, era l'unica chance per la vittoria su Valerius ... e su tutto il resto.
"No. Capisci quel che ti è dato capire, non hai colpa.
25 ere spente orsono" iniziò il decepticon, solenne quanto giustamente apatico "io e la signorina Pervinca" calcando volutamente il vezzeggiativo forzato "33666 ..."
"Oh non crederai sul serio ... mh! Avanti, diglielo. Fagli vedere. Fammi male.
Tanto non riuscirai comunque, brutto pezzo di cavo di uno stronzo traditore, bugiardo, infido, figlio di una scheda madr ..."
"Sempre che madama mi lasci finire, vista la sua innata indiscussa classe, si, incredibile mossa del caso insolente, abbiamo avuto prole.
L'avete di fronte e se tale sbaglio che mai mi sarei auspicato nella mia vana, tuttavia valida, sino a questo joor, accensione è rimasto tale, beh ora ha dato un ... risultato." Squadrò la straniera un'altra volta e lo fece con una fierezza che lei ritenne fuoriluogo, quasi di proposito.
"Un risultato inatteso."
Sostenne i suoi occhi fiammeggianti di pazzo furore, di amore mancato, per sua madre, magari, sempre che non fosse la sua matrigna, o altro, come Stormrider era usa con i nemici.
Karnilla non era un essere o organo di tatto in grado di farsi influenzare dal girare della prima corrente di comete in esplosione e neanche in quel frammento rotto il suo spark provò dolore.
Non provò assolutamente niente.
Era sempre stata perfetta, aveva dovuto esserlo per conto proprio, in assenza di un gruppo d'appartenenza, di un frame con difetti, origini certe a cui chiederne delucidazione, discernimento.
Se Benjamin e Reduvja avevano fronteggiato dubbi simili con l'osare di chi aveva saputo tenere a bada da quando era in fasce la propria sfacciataggine più bieca, la triple changer di un'altra realtà, non era capitano, non era Generale, né Inquisitrice, non era atta a Perfidia o Corruzione e soprattutto non era e non sarebbe mai stata cattiva come Lui.
"Io trovo, Karnilla, che tu sia esattamente quello che mi serviva."
"Non serve che mi paghi. Sono una mujer onesta. " disse senza un tono specifico, un'idioma, né neocybex, né tarniano, mentre Redwing si arricciava una ciocca bianca, distratta e suo zio le sedeva affianco timido, solo per ricevere una cucinata in pieno zigomo.
"Io no. Sono cattiva."
"Tu sei Cattivella." La riprese la serpe, mettendo  l'arma apposto.
"Signore." Aggiunse invece Karn.
"A me credo proprio che serva farmi chiamare sire.."

"Fantastico!"
Ci pensò il seeker latreille come al solito a rompere la tensione sacra in una scanzonata improvvisa ripartizione degli incarichi attuabili.
"Visto che siamo tutti d'accordo e che siamo tutti amabili decepticon, io propongo ..."
"Che tu metta a quella scatola vocale un freno, 67: te lo si potrebbe domandare o ordinare esplicitamente, ma poi sarei scontato, cosa che certo non mi caratterizza, ragione per cui ..."
"Ora ci risiamo, signore, io ..." alzò gli occhi al cielo Nickel.
"Capitano Target?"
E Bee fu seriamente perplesso al punto da essere indeciso se sprofondare ulteriormente nel dormiveglia in cui era  incappato dalla noia o svegliarsi affannoso e inconscio: quel marasma attorno a lui fosse realtà o allicinazione, più che sogno, lo ignorava.
Lo ignorava e basta.
Per sua fortuna aveva una sorella e perlomeno dalle sue parti non era stata rapita da due vecchi comandanti prigionieri del nemico.
"Fratello? Stavi dormendo?"
"Non una novità di questi tempi, ho il dubbio, herr general." Commentò Knockout.
"Tu sei sempre incantevole, Mirage"
"Come maledizione mi hai chiamato?"
"Ti ha chiamata così Arcee, adesso sei la sua nuova migliore amica." Sibilò acido Starscream mentre la ex aston martin lo fulminava.
Non vedeva l'ora da ben più di un capitolo.
"Capitano?" Ripeté Tarn baritonale.
"Oh eh si. Ha ... le serve qualcosa?"
"Illustri per piacere a ...  Bumblebee cosa lo attende se fallisce."
Ci fu da parte di ambedue le api un ciclo pieno di silenzio.
In tutto quel susseguirsi di eventi caotici neanche avevano avuto il tempo di scoprirsi identici, in maniera disturbante avrebbero aggiunto.
Se era vero che l'altezza aiutava a porre uno stadio di fase - o del doppio di una fase - a mo' di separé, restavano le ex ottiche, pur in frame cambiato dalla reliquia, i colori della carrozzeria, riflessi ora su tratti e capelli, la costituzione e a ben notare di chiunque l'attitudine.
"Capitano ha detto?" Chiese il più minuto, scettico.
"Seh. E le tue stelle dove sono?"
"Sono stato nominato in un momento in cui Cybertron non aveva più classe dirigente, Benjamin e Optimus Prime delle mie parti era morto."
"O lo è ancora." Buttò giù dell'alcool Arcee. "Dopo di questo manco lo voglio sapere più."
"Non perdemmo tempo a fregiarci di titoli."
"Usa la cifra, grazie e come se nella tfa fossimo più ricchi, questo è un luogo comune fatto e finito! La mia famiglia era ricca, bello, guarda un po' il cognome calca pure un francesismo, però degli shanix dei trisavoli saranno rimasti forse un pezzo di rame e una merendina. Non avrai 20 vorn, dai, è palese che ti sei connesso qualcuna"
"Perché lui ha fatto così" sputò ovvia Red con un calice in mano.
Knockout sorrise o rise, malevolmente.
"Ne ho 26. E non è transitivo quel verbo"
"Stronzate. Io 25.
E mezzo! E non ho potuto concludere gli studi e tu saresti Capi ..."
"Zio." Evitò intanto Redwing di girarsi verso suo padre.
"Continuo a chiamartici per mera comodità. E perché l'altra parola non è che mi disgusta addosso a te, mi fa proprio vomitare l'unico energon che nelle ultime 12 ore sono riuscita a ingerire. Tipo 15 grammi, dottoressa?"
"25 ml."
"25."
"Capisco, tesoro. Capisco, ma sono felice che tu stia bene."
"Io che zia Steph ti abbia lasciato in vita. Allora, posto ch'io penso che gli studi non li abbia finiti perché è un povero idiota, che cosa ne facciamo?"
"Uhmm ... Capitano?" Fece spallucce perfido l'ex aereo.
"Mi premerebbe altro, Starsmearc."
"Che altro?"
"Nessuno di voi poveri idioti sinora ha fatto caso a un piccolissimo ed insignificante particolare." Scandì l'uomo oltre ogni limite di sopportazione passabile.
Ciascuno si girò perplesso verso il compagno, molti fecero spallucce e Nickel si accese da fumare, nonostante Kaon le stesse esplicitamente facendo cenno di ripensarci.
"Dove nucleon è finito Megatron?"
Solo Kornelia allora si girò verso la finestra, accasciò il collo dondolando i capelli sullo schienale della poltrona sulla quale era stata riposta come un oggetto di vestiaria comune e sbuffò: "Solus bruciata. Ci ha fregati di nuovo."


 

Di quelle folate a camera singola intrise di rythm'nblues terrestre di fattura pessima che certo lui non ascoltava da cicli disattivati, nascenti da secondarie annesse a banconi di bevuta che tecnicamente non esistevano, in un punto della Serenissima non definito, corrispondente a una località fittizia di cui aveva rifiutato di ricordare a Starscream il nome, Megatron aveva estirpato dalla sua lustre memoria qualsiasi nota e chiarezza di stantio permanere.
Tempi a lui ben noti aveva avuto a che ridire con i tagliagole terrestri, essendo una forma di vita aliena dotata di esterna ad ingaggio mai sovraccarica, ne aveva conosciuti di umani, di svariate epoche.
Si era imposto di dimenticare, deporre, cancellare, esattamente come tutti i Secondo in Comando che aveva mandato a morte dopo il loro periodo di esaurimento.
Con Varian di Vos era stato leggermente da riscrittura: quel seeker si poteva affermare gli avesse quasi imposto d'agire in quell'orrida maniera.
Di solito non era tipo da venire alle mani, quando si poteva usare un cannone, ma Starscream Skyfire era sempre riuscito a portare la sua osannata pazienza al limite.

"Lo ha già scoperto, Signore, per quanto io stesso me ne sia tirato via a stento, noi dobbiamo evitare che il peggio accada. Le ragazze ..."
"Le ragazze non avranno e non hanno mai avuto voce in capitolo, Starscream. Mi dispiace per tua ... nostra figlia, a questo punto, ma a maggior ragione essendo Cassandra coinvolta, tu dovresti ben sapere che rimane una ed una sola maniera di sbarazzarci degli intralci."
"Ma Ebenezer..."
"Non sto parlando di Ebenezer, stolto! Quello semmai andrà a nostro uso e vantaggio ... Ora apri i sensori: è di vitale importanza che tu li tenga buoni fino all'evento posticipato. "
"Ma io ..."
"Compresi gli Autobot. Soprattutto Arcee. Quando Overlord salterà fuori allo scoperto lo farà da solo e lì con il vantaggio garantito dalle mie conoscenze, non solo soppianteremo in definitiva la rimostranza, ma ci assicureremo di evitare brutte sorprese."
"Effettivamente, Megatron, devo darti atto che ce ne potrebbero anche essere ..."
"E ricorda, quando sarà ora di scegliere tra Tarn e te io in questa era non mi lascerò sfuggire ancora il caso di mano."

"Beh ... sicuramente un bel caos che ti sei andato a scegliere nel tuo universo, D-16." Lo canzonò la vermiglia da dietro il bancone del locale.
"Quickdrawn." La appellò questi, corretto. "Ahahah. Quanto tempo che è passato. Grossomodo da quando gli umani neanche sapevano che cosa fosse un'intelligenza artificiale."
"Dimmi che non li dimostro."
Una terza dannata voce dovette aggiungersi al coro.
"Che intuibile e spiacevolerrima circostanza" canzonò l'avventore il medesimo stile della storia. "Gradisce una scivolizia? Una cicuta? Arsenico? Ora, il padrone non gradisce stranieri indesiderati e zia Quick dovrebbe saperlo, no, amore?"
"Gioia; chiudi la bocca per una volta nella tua vita. Dovresti sapere che per quanto grandi i suoi diavoli siano chiedere una mano al nostro non potrà danneggiare poi tanto."
"Ben detto." Chiuse l'ex robot.

"Ha intuito tutto." Sentenziò a scatti tra i canini urlanti Ebenezer.
"Caro, non te la prendere" azzardò Kornelia di proposito.
Alzò la voce per poi abbassarla.
"Aveva in mente ogni cosa dall'inizio! Disgrazia e mortiliano spegnimento ce l'abbiano in forca, mica ha considerato di dirmelo!"
Redwing giocava distratta con un bicchiere di disgustoso ricostituente fornitole da Nickel mentre accanto a lei Remix Velocitron e 67 sorseggiavano energon a gradazione rapida.
"E quindi quanto zucchero contiene?"
"Hai problemi, dico?"
"In che senso?"
"C'è una damigella molto, molto sensibile tra di noi e tu non vorresti mai, credimi che le venisse in mente di disattivarsi per colpa tua"
Benjamin si alzò sbuffando, gettò il bicchiere sul primo tavolino e si accese una cicca.
Tarn intanto, proseguiva a calmarsi i bollori.
"Quando stavo vagamente sperando si fosse rinsavito dopo la questione Garrus 9 eccetera ..."
"Rinsavito, Damus Bveakev,  Megatvonus di Kaon savà stato nelle sue piene facoltà di pvocessove fovse al momento della sua fattuva".
E quando Stormrider usava quell'accento c'era seriamente da preoccuparsi.
"E non parlare così"
"Così come?"
La Skyfire di suo era indecisa se concentrarsi sugli ennesimi strataggemi decezionevoli rivendicati dalla DjD e disprezzati dal lato autobot della faccenda o se continuare ad affossare la testa nei propri irrimediati dilemmi.
Non aveva paura di mangiare, né di fallire, glielo aveva detto anche la dottoressa, a rigore non aveva più paura di altro che non fosse l'accensione.

"Ti salva che sei troppo intelligente e funzionale per ferirti" le aveva detto Nickel.
"Fossi stata solo un grammo più stupida, come tuo zio ad esempio, saresti già morta di fame"

"Grazie." Si ricordò di mormorare al ragazzo.
"Prego. Essere del lato non oscuro non implica zero sensibilità. Brutta bestia l'anoressia, per una decepticon, almeno."
"Come hai detto?" Fece vaga.
"Lo sai che sei più... magra di una seeker, si?"
"Io ... la nostra navicella ha avuto parecchi incidenti e noi, noi tutti siamo stati coinvolti, peraltro non starebbe certo ad un elemento ipoteticamente fazioso ospitato dalla fazione opposta alla propria giudicare la fazione stessa, ragione per cui anche se ipoteticamente io dessi per buono il tuo discorso tu ... cadresti in errore."
"Ah. E brava. E ipoteticamente ci sarebbe da aggiungere quanto io sia un automobile."
"Esatto"
"Mh. Sei molto bella, comunque."
"Dicevi a me?"
"Quindi è vero."
"Cosa?"
"Ti reputi molto bella?"
"Senti un po', Solus bruciat ..."
Ci si mise anche Cass a farle gesti per spronarla a usare il suo fascino contro il malcapitato.
La guardò e si sbirciarono ancora.
Stormrider sorrise, Karnilla si versò dell'alcool, confusa.
Tarn, 67 e Starscream si fecero la stessa, sbalordita domanda riguardo Red.
"Ma cosa Unicron sta facendo?"
"Lasciala, Ebenezer." Rise saggiamente il seeker. "Tu lasciala fare."
Knockout Mirage fu il solo a intuire cosa avesse in mente l'ex camerata, un po' perché da metà scintilla accesa aveva avuto l'onere di essere suo schiavo, in ogni senso possibile, ed un po' perché era ben informato in sotterfugi e pene da doppio innesto di rapporti di convenienza.
Difatti il suo tenente lo guardò più che male in quel momento.
"Secondo me non vale la pe ..." Benjamin fu brutalmente tagliato da un trillo inopportuno del suo data abbandonato sul comodino.
"Oh Dio." Disse poco convinto. "Serio, intendi?! Dopo quello che ha fatto sarà tanto se non pretenderò che mi chieda di sposarmi, cazzo!" Parlò poi al dispositivo tra l'ira dei presenti manco questo avesse avuto anima ...
"È il mio ex, scusate."
"Intende che andava a letto con il suo cellulare?" Chiese Redwing, senza speranza.

Era vero che in altri luoghi, come il castello assediato e semivuoto a Vos di Sunstorm Skyfire, la speranza sarebbe stata realmente, forse, l'ultima a morire.

"Andiamo, hummel,  cosa ci vorrà mai a rispondere pure mentre lavori?"
"Chiudi la comunicazione e taglia il contatto! Non merita che ci preoccupiamo ancora della sua testa di cavo!"
"A questo punto suggerirei un approccio differente ..."
"Chiediamogli di sposarlo e facciamo delle protoforme!"

Di tutto ciò che ci si sarebbe potuti auspicare, soprattutto per quanto riguardava la compagnia dissacrata, il Comandante Blitzwing Keller, giunto alla Perfidissima per mero errore dopo aver perso i contatti con il suo partner e socio 67, con la speranza non aveva il benché minimo dissacrato allspark a che vedere.

[...]

"Signor Loki! Ma allora lei è ..."
"Corporeo, Skyfire? Vivo? Non tramutato in un anuro come qualunque essere vivente è stato portato a credere? Si. Mai stato meglio, grazie dell'interesse, ora, se non erro tua sorella gemella e gli altri idioti si trovano in Italia, si? Bene, seguire me, prego se volere uscire dalla prigione.
Ammesso parliamo la stessa lingua.
Cybertroniani! Thze."

  
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