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Autore: Meramadia94    20/07/2020    0 recensioni
Dean è un detective della polizia. Dopo la morte di ambedue i genitori, ha cresciuto da solo il fratello minore Sam, con l'appoggio dei suoi '' zii'' ed in seguito del suo migliore amico, l'avvocato Castiel Novak. Sam compie diciotto anni e chiede come regalo di poter fare un viaggio a Londra con il suo migliore amico. Dean, dopo le prime resistenze iniziali, accetta e da il suo benestare. Quella che però doveva essere per Sam la prima vacanza da solo, si trasforma in un incubo quando viene rapito da alcuni trafficanti di esseri umani. Riesce ad avvertire il fratello in extremis, che non esisterà a mettere a ferro e fuoco l'Inghilterra pur di recuperare il pezzo più importante del suo cuore.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jody Mills, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando Dean si riprese, il suo primo impulso fu quello di toccarsi la ferita alla testa, ma non potè. Appena riuscì a mettere a fuoco le immagini di fronte a lui realizzò di essere ammanettato ad una sbarra fissata al soffitto. I suoi piedi per poco toccavano terra.
Davanti a lui c'era un tizio molto elegante, ben vestito, ma dai lineamenti che lo facevano sembrare un inserviente... con gli occhi giallo canarino.
Azazel di sicuro. 
Che gli sorrideva maleficamente.
- Allora... Detective Dean Winchester giusto?- fece Azazel - non so come tu abbia fatto ad arrivare fin qui ma... tanto di cappello. Nessuno era mai riuscito a capire il trucco del passaggio segreto dell'hotel... quello che non ho capito è, perchè tanto zelo?-
- Mi credereste se dicessi che so cosa fate e voglio una fetta della torta?- fece Dean cercando di cavarsela con una battuta e di non farsi scappare dalle labbra tutti gli insulti e le maledizioni che avrebbe voluto rivolgergli.
- Ah ma davvero?- fece Azazel - non stai cercando il tuo fratellino?- 
Dean provò a fare lo gnorri - Quale fratello, sono figlio unico...per fortuna.- forse se riusciva a convincerli che non era venuto per creare loro problemi e riusciva a farsi liberare avrebbe potuto girare tranquillamente per quel mattatoio quel tanto che bastava per portar via Sam.
- Curioso.- fece Azazel - perchè un nostro contatto della polizia ci ha detto '' occhio all'ultimo arrivato, suo fratello sta rompendo le palle a mezza Inghilterra''... e controllando le sue foto su Facebook sei apparso tu.- nel dir così fece un cenno verso l'esterno della stanza.
Subito dopo si sentì un urlo lacerante.
Era Sammy.
- SAM!- urlò Dean - CHE GLI STATE FACENDO????-
- Sai qual'è il bello di una lama arroventata, detective Winchester?- fece Azazel - che il sangue si ferma subito. E tu puoi continuare a tagliare. Facciamo che tu smetti di raccontare puttanate ed io non riduco tuo fratello ad un carpaccio. Che ne dici?- 
Dean annuì terrorizzato. 
- Ok. Hai ragione tu... Sam è mio fratello. Sono venuto a prenderlo.- 
- Commovente.- 
- Voglio vederlo.- fece Dean. Non era una domanda. Era un ordine.
Azazel fece cenno di portare Sam. Dean quasi svenne quando lo vide: era pallido, dimagrito, aveva i capelli in disordine, si reggeva in piedi a malapena ed aveva un vistoso taglio sul braccio... ma era lui. Era ancora vivo. 
- Sammy...- fece Dean con la voce rotta dall'emozione e gli occhi umidi di lacrime - ti ho ritrovato...- 
Sam alzò gli occhi e quasi svenne nel vedere di nuovo il fratello. Ormai disperava di poterlo rivedere... e pensò che ormai poteva anche morire serenamente visto che l'unica persona che avrebbe voluto vedere almeno una volta prima di morire era lì - Dean...- fece con le lacrime che scendevano sul viso, liberandosi dalla stretta di uno dei suoi carcerieri per correre ad abbracciarlo. Quando sentì il battito del cuore di Dean, per un attimo si sentì di nuovo a casa, al sicuro, come quando era piccolo e faceva un brutto sogno... e si riaddormentava poggiando la testa sul petto del fratello, ascoltando il battito del suo cuore. Dean in quel momento maledì le manette che gli costringevano i polsi per non poter mantenere la promessa che aveva fatto a sè stesso nello stringere forte a sè il fratellino fino a minacciare di soffocarlo. E questo gli diede un'ulteriore motivazione per uscire vivo da lì, con Sam. Per mantenere anche quella promessa.
- Pensavo di non rivederti più...- fece Sam con gli occhi pieni di lacrime - come hai... hanno rapito anche te...?- 
- Sam, guardami. Tu non hai nessuna colpa ok?- fece Dean - Stai tranquillo. Andrà tutto bene, capito? Adesso io e te ce ne andiamo da qui...-
Sam sorrise, per poi buttarsi a terra urlando come se lo stessero scannando vivo. 
Uno degli scagnozzi lo aveva colpito con le forbici arroventate. 
- LASCIALO STARE FIGLIO DI PUTTANA!- urlò Dean. 
- Ogni volta che dirai qualche cazzata, tuo fratello soffrirà. Tanto.- fece Azazel afferrando Sam per i capelli consegnandolo ad uno dei suoi uomini - Non andrà tutto bene. Nessuno di voidue andrà via da qui vivo. Ed anche se riusciste a lasciare questo immobile, non riuscireste ad arrivare fuori Londra vivi. Ci tengo ai miei affari.- 
- Ascolta....- fece Dean terrorizzato dal vedere le braccia dello scagnozzo dell''uomo dagli occhi gialli attorno al collo di Sam, che mai gli era sembrato così fragile - Ti pago qualunque cifra d'accordo? Venderò la mia casa... come poliziotto ho diritto ad una pensione, farò in modo che ti venga intestata finchè non avrò saldato il debito...- 
- Senti senti.- fece Azazel - Ah, se solo l'amore fosse convertibile in denaro. Ho idea che con te farei affari d'oro per moltissimi anni... ma mi spiace deluderti. Ho già piazzato i suoi pezzi per un milione di sterline al pezzo. Sai, è una fortuna che il tuo fratellino sia tutto casa e chiesa, i compratori pagano parecchio per i pezzi sani.- 
- Prendi me allora.- fece Dean.
- DEAN NO!- supplicò Sam. L'uomo che lo tratteneva aumentò la stretta. 
- Prendi me.- fece Dean - Non opporrò resistenza, chiamerò i miei amici, il mio dipartimento e dirò che mi sono stancato del lavoro e che sono andato a vivere a Cuba... nessuno mi verrà a cercare se dico di essermi allontanato volontariamente, ma lascia andare Sam. Tanto per voi un pezzo vale l'altro no?-
Certo, almeno finchè qualcuno non sarebbe venuto a chiedergli i danni per il fegato da alcolista o per il cuore abituato solo al cibo spazzatura che gli aveva rifilato, ma in quel momento non era quello che gli premeva.
- Dean ti prego no...- fece Sam - non così ti prego...- 
- Ti propongo un altro baratto.- fece Azazel - che ne dici se tu mi racconti, per filo e per segno cosa hai raccontato alla polizia inglese, ed io in cambio ti prometto di fare in modo che tuo fratello soffra il meno possibile?-
- No ti prego...- fece Dean - abbi pietà, è solo un ragazzo...- 
- Ah si?- fece Azazel - Ne ho venduti e fatti a pezzi a centinaia come il piccolo e dolce Sammy. Non mi importa di loro, da dove vengono, cosa facevano prima o cosa sarebbero potuti diventare senza di me... per me sono solo affari. Macchine da soldi.- 
Dean lo fissò con tutto l'odio che gli riusciva - Come puoi fare questo? Che cosa ti ha reso così?- 
Davvero non riusciva a capire cosa potesse essere successo o chi, per far si che una persona provasse piacere nell'uccidere e torturare uomini, donne, bambini senza provare il minimo rimorso, una briciola di empatia per il loro destino pensando unicamente a riempirsi le tasche di soldi, soldi sporchi di sangue, che urlavano di disperazione, suppliche di pietà, che chiedevano perchè proprio a loro un destino così crudele... e l'aiuto di un Dio che come al solito era troppo impegnato per curarsi di loro.
'' Dio, ma che diavolo hai di così urgente da fare?''- pensava spesso, e lo pensava anche in quel momento -'' Lascia perdere la serie tv del momento, alza il culo da quel divano e fai il tuo lavoro!''
- La vita. Mio caro. La vita.- fece Azazel - Sai, mio padre mi vendette per una bottiglia di whisky, e nemmeno di quello buono, ad uno che organizzava combattimenti... andai giù al primo minuto, del primo round del mio primo incontro. Pensai che mi avrebbero ucciso... invece mi hanno addestrato a fare l'adescatore. Si chiama la Trappola di Romeo, sai? Si manda alle vittime una persona dall'aspetto rassicurante, meglio se della loro età...- 
'' Ruby''- pensarono entrambi i fratelli. 
- Quando avevo l'età di Sammy...- 
- Non chiamarmi in quel modo!- fece Sam. Azazel per tutta risposta fece cenno di dargli un pugno allo stomaco.
- No!-
- Rilassati. Non danneggio la merce prima della consegna. Non in modo irreparabile almeno.- fece Azazel- ti dicevo... quando avevo la sua età reclutavo il settanta per cento della merce, e a venti già dirigevo il giro. E adesso comando io. Nessuno mi dice cosa posso o non posso fare.- nel dir così fece segno ai suoi scagnozzi - Portatelo via e preparate la sala operatoria.- 
- No! Per favore no!- urlò Dean mentre Sam scalciava e si dimenava - SAM!!! SAM!!! LASCIALO STARE O GIURO CHE TI UCCIDO!!!-
Azazel rise - Cosa farai tu? Mi ucciderai? Ma guardati... non sei stato in grado di salvare nemmeno te stesso, come pretendi di salvare o proteggere qualcun'altro?-
- Non lo so...- fece Dean staccando di netto la sbarra a cui era ammanettato - ma questo mi pare un buon inizio!- e nel dir così iniziò a colpirlo con tutta la rabbia e la forza che aveva in corpo. Non aveva previsto di essere scoperto così presto o catturato... ma in polizia insegnavano anche a distrarre chi era solito tenere sotto tiro gli ostaggi per riuscire ad arrivare ad un telefono o per resistere fino all'arrivo di chi ne sapeva più di loro. E così aveva fatto. Mentre lo faceva parlare aveva iniziato a svitare uno dei bulloni. Da lì togliere la sbarra fu abbastanza semplice. 
Continuò a colpire fino a vedere la sua disgustosa faccia ricoperta di sangue e poi afferrò una siringa.
- E' vuota. Ma posso ugualmente provocarti un'embolia.- 
- Senti... cerca di calmarti... so quello che provi in questo momento... possiamo metterci d'accordo.- 
- E' troppo tardi.- fece Dean con lo sguardo di un assassino pronto ad uccidere - L'ho detto a Crowley, ed ora lo dico anche a te... hai pestato i piedi all'idiota sbagliato... potrei legarti su un lettino e farti a pezzi, scorticandoti un cm di pelle alla volta, prima di cominciare a tagliare... ma viste le circostanze sarò clemente.- fece trascinandolo a forza accanto al calorifero. Gli ammanettò un polso, e per finire gli infilò un ago collegato ad un tubicino di plastica, nel braccio.
- Argh!- 
- Lo sai... che ci vogliono solo quattro minuti per dissanguare un essere umano?- fece Dean - Quattro minuti... duecentoquaranta secondi. E in quei secondi, avrai il tempo di capire come ci si sente ad essere rinchiusi in un luogo dimenticato da Dio e dagli uomini, senza che nessuno freghi di venirti a cercare.... non avevo intenzione di ammazzarti, ma tu mi hai fatto cambiare idea!-  Poco prima di allontanarsi da Azazel sparò un colpo a vuoto, in modo che i poliziotti, che ormai contava fossero fuori ad aspettare capissero che era il segnale convenuto, e che il '' medico'' che doveva occuparsi di Sam pensasse che Azazel lo avesse ucciso, facendogli abbassare la guardia.
Iniziò a cercare il fratello in ogni dove di quel mattatoio.
- Sam! Sam!- urlava a perdifiato.
'' Ti prego fa che non sia troppo tardi....''
- Lasciami! Lasciami andare, tu sei malato!!!!- sentì la voce di Sam spezzare il silenzio. 
- Sam...-
...
...
...
- Dean!- urlava Sam mentre il dottor Alastair cercava di trattenerlo su un lettino operatorio. Nemmeno la vista di un bisturi puntato alla sua gola ed il pensiero che presto di lui non sarebbe rimasto che un corpo svuotato dei suoi organi vitali riuscivano a spaventarlo quanto lo terrorizzava l'idea che il fratello fosse morto mentre tentava di salvargli la vita.
- Sta fermo!- fece Alastair tentando di tenerlo fermo come poteva - sta fermo e farò in modo che tu non senta niente ok?- 
- NO! LASCIAMI ANDARE!- urlava Sam in preda la panico - DOV'E' DEAN, CHE GLI AVETE FATTO???-
- Tranquillo.- fece Alastair con il ghigno serafico di una iena - Tra poco lo rivedrai, e niente e nessuno potrà più dividervi.- 
Quelle parole per Sam furono l'equivalente di una doccia gelata. Dean era morto. Il colpo di pistola che aveva sentito probabilmente gli aveva spaccato il cuore o aperto la testa in due come un'anguria. A quel punto si arrese. Il dolore che provava era talmente forte che non voleva nemmeno provare a combatterlo.
Aveva ucciso tutte le persone che amava e che lo avevano amato. Sua madre era morta mentre cercava di portarlo via dall'incendio che si era scatenato nella sua cameretta... suo padre ucciso da un rapinatore mentre faceva gli straordinari per mantenere lui e Dean a seguito della morte della moglie... Brady, che aveva convinto a tentare di scappare per cercare aiuto...ed ora Dean. Suo fratello, il suo migliore amico, il suo abbraccio sempre pronto, la spalla che lo accoglieva sempre per piangere... la sua morte era un peso troppo grande da sopportare. Non si accorse nemmeno di Alastair che gli iniettava un tranquillante e che lo legava al lettino.
- Adesso devo solo farti qualche analisi per verificare il gruppo sanguigno...- fece il medico con un sorriso inquietante ed un tono falsamente paterno - e poi cominciamo Sammy. Tra poco sarà tutto finito, te lo prometto.- 
  
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