Sì, anche io nacqui tra gli uomini ...

É inquietante come un brutto sogno, come certe case abbandonate.

Persone che non conosce circondano il suo letto e le loro bocche sputano fuori suoni in sillabe.

Parole.

Le scimmie che vivono sugli alberi. Esse non hanno legge, sono proscritte. Non hanno un loro linguaggio, ma adoperano parole rubate che carpiscono stando sugli alberi ad origliare e a spiare.

Le loro usanze non sono le nostre. Non hanno capi, non hanno memoria .

Questo risveglio dal coma, atteso per quattro lunghi mesi, non è la fine dell'incubo. Anzi!

É l'inizio di nuove tribolazioni e pene.

Il cucciolo d'uomo appena (ri)nato è indifeso e smarrito mentre i suoi occhi terrorizzati inseguono silenzi, sorrisi pieni d'amore e sguardi pieni di aspettative.

La sua vita è una pellicola drammatica girata in un luogo sconosciuto con coprotagonsti estranei in corpi che dovrebbero essergli familiari.

Amnesia .

Muovere il braccio destro è un'impresa impossibile, resta rigido ed immobile come una statua di gesso rotta. Allora, con la mano che riesce a dimenare tasta lo spazio intorno a lui, spostando solo aria pesante che sa di disinfettante e antisettico.

Sensazioni pungenti, pulsanti, acute e lancinanti tormentano il suo corpo fragile.

Dolore .

Colin passa la lingua sulle labbra secche. Ha bisogno di quel liquidi incolore, insapore e inodore ma essenziale a placare la sua sete.

La parola giusta per chiedere si annebbia tra i suoi pochi ricordi. Cerca di metterla a fuoco ma, veloce, gli sfugge.

Inizia a girargli la testa mentre le voci di prima tornano a riempire l'aria.

Si concede un sospiro carico di stanchezza, poi sconfitto chiude gli occhi per fuggire da questo mondo sconosciuto.