21/07/2020
1 recensioniPrima volta, morte di Benji Fenwich: orrore.
Partecipai tutta la notte, nonostante il disappunto di mio padre. Trovai qualcosa, pensavo il corpo del nostro compagno, era una mano. Mi voltai appena in tempo per vomitare anima e dolore a quella vista, a quella crudeltà. La guerra è orrore, è dolore, è ferocia e malvagità.
«Abituati, questo è ciò che ti attende se continuerai al nostro fianco, questo è ciò che fanno i nostri nemici, e noi li combattiamo per fermarli per sempre» mi disse mio padre quando il mio corpo smise di contorcersi. Nessuno rise a quella vista, nessuno rise di me, i loro occhi comprensivi mi fecero capire che loro ci erano già passati.
«Abituati, questo è ciò che ti attende se continuerai al nostro fianco, questo è ciò che fanno i nostri nemici, e noi li combattiamo per fermarli per sempre» mi disse mio padre quando il mio corpo smise di contorcersi. Nessuno rise a quella vista, nessuno rise di me, i loro occhi comprensivi mi fecero capire che loro ci erano già passati.
˜˜
Seconda volta, morte dei miei genitori e dei miei amici: dolore.
Si fece fuoco tutto intorno a me e non vidi più nulla, non mi fu concesso di vederli morire per me o di piangerli davanti a una bara. Nascosta al resto del mondo, morta per il resto del mondo, piansi i miei genitori e i miei amici di un dolore indicibile e incommensurabile.
«Piangi, Lele, sfoga il tuo dolore, piangi fino a farti male e a stare male, ma ricorda una cosa… quel dolore non ti abbandonerà mai davvero, farà sempre parte di te e sarà la tua forza, la base da cui partirai per combattere».
Le parole di Silente mi parvero pazzia, l’unica cosa che desideravo era morire, ed estirpare quel tremendo dolore dal mio cuore, dalla mia vita, dalla mia anima. Per sempre.
«Piangi, Lele, sfoga il tuo dolore, piangi fino a farti male e a stare male, ma ricorda una cosa… quel dolore non ti abbandonerà mai davvero, farà sempre parte di te e sarà la tua forza, la base da cui partirai per combattere».
Le parole di Silente mi parvero pazzia, l’unica cosa che desideravo era morire, ed estirpare quel tremendo dolore dal mio cuore, dalla mia vita, dalla mia anima. Per sempre.
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Terza volta, Silente, Sirius, Harry: apprendimento.
Il primo mi trasmise tutti gli insegnamenti che mio padre non fece in tempo a tramandarmi a causa della morte.
Il secondo mi ricordò che i nostri amici non morirono invano, ma per qualcosa in cui tutti noi abbiamo sempre creduto e voluto, un mondo dove non ci fossero distinzioni, dove tutti potessero vivere secondo le loro aspirazioni, magiche o meno.
Il terzo mi mostrò come quel qualcosa non fosse utopia, ma un futuro possibile, se solo avessimo creduto in lui e nel destino scritto nella sua cicatrice.
Il secondo mi ricordò che i nostri amici non morirono invano, ma per qualcosa in cui tutti noi abbiamo sempre creduto e voluto, un mondo dove non ci fossero distinzioni, dove tutti potessero vivere secondo le loro aspirazioni, magiche o meno.
Il terzo mi mostrò come quel qualcosa non fosse utopia, ma un futuro possibile, se solo avessimo creduto in lui e nel destino scritto nella sua cicatrice.
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Quarta volta, Bellatrix: combattere per proteggere.
Mi trovo davanti a colei che meglio rappresenta il mio percorso, colei che, insieme al suo Oscuro Signore, mi ha privata di tutto, portandomi a desiderare di abbandonare la lotta e la vita per abbracciare la morte e una finta e futile pace.
Davanti a lei io rinasco per l’ennesima volta, comprendendo appieno ciò che devo fare, il motivo per cui mi trovo ancora qui a combattere, nonostante il dolore mai realmente sopito che mi ha fatto compagnia per tutti questi anni.
Il mio unico scopo è proteggere le persone alle mie spalle, coloro che amo, coloro che possono realmente creare quel futuro in cui ho creduto un tempo e in cui ho ripreso a credere. Non importa se vivrò o morirò, se quelle persone vivranno io avrò adempiuto al mio compito e al mio credo, combattere per proteggere, e avrò vinto a prescindere dalla morte.
Note dell'autrice: Salve a tutti! Questa piccola flashfic nasce da un'altra iniziativa del gruppo Facebook Caffè e Calderotti ( https://www.facebook.com/groups/556282841944578/?ref=group_header ), iniziativa intitolata A Scatola Chiusa. Tale iniziativa, indetta da Rosmary (https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=190616 ) dava solamente un prompt: "soldati". E io non potevo non prendere in considerazione Lele e considerare quattro fasi,quattro momenti che lehannoformato non solo il carattere,maanche e soprattutto mente e volontà per farla diventare ciò che poi è diventata, ovvero qualcunoche combatte, manonper uccidere, maper proteggere coloro chedevono essere protetti.
Detto questo vi saluto (sì, il nuovo capitolo della long è a metà, e io sono capace di scrivere poco causa caldo, perdonatemi!) e vi do appuntamento al prossimo scritto.
A presto!
Lina Lee
Davanti a lei io rinasco per l’ennesima volta, comprendendo appieno ciò che devo fare, il motivo per cui mi trovo ancora qui a combattere, nonostante il dolore mai realmente sopito che mi ha fatto compagnia per tutti questi anni.
Il mio unico scopo è proteggere le persone alle mie spalle, coloro che amo, coloro che possono realmente creare quel futuro in cui ho creduto un tempo e in cui ho ripreso a credere. Non importa se vivrò o morirò, se quelle persone vivranno io avrò adempiuto al mio compito e al mio credo, combattere per proteggere, e avrò vinto a prescindere dalla morte.
Note dell'autrice: Salve a tutti! Questa piccola flashfic nasce da un'altra iniziativa del gruppo Facebook Caffè e Calderotti ( https://www.facebook.com/groups/556282841944578/?ref=group_header ), iniziativa intitolata A Scatola Chiusa. Tale iniziativa, indetta da Rosmary (https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=190616 ) dava solamente un prompt: "soldati". E io non potevo non prendere in considerazione Lele e considerare quattro fasi,quattro momenti che lehannoformato non solo il carattere,maanche e soprattutto mente e volontà per farla diventare ciò che poi è diventata, ovvero qualcunoche combatte, manonper uccidere, maper proteggere coloro chedevono essere protetti.
Detto questo vi saluto (sì, il nuovo capitolo della long è a metà, e io sono capace di scrivere poco causa caldo, perdonatemi!) e vi do appuntamento al prossimo scritto.
A presto!
Lina Lee