21/07/2020
4 recensioniPumpkin Man
Jim è chino sul campo assolato, il capo coperto da un cappello di paglia e le mani puntate sui fianchi; indossa una camicia sformata rosa pallido a righine verticali azzurre, un paio di bermuda in cotone strappati in vari punti e ai piedi indossa delle infradito grigie.
Una barba incolta e scura gli ricopre le guance, mentre un paio di occhiali da vista con le lenti progressive proteggono i suoi occhi scuri dal cocente sole di luglio.
Sta osservando le sue piantine e i frutti già in crescita, quando sente qualcuno chiamarlo per nome; si volta nella direzione del suo casolare e individua una figura maschile che agita un braccio per salutarlo.
Assottiglia lo sguardo e stenta a riconoscerlo. Ma mentre il nuovo arrivato avanza verso di lui, Jim è costretto ad accettare che si tratta proprio di Mike Patton, il cantante della sua vecchia band musicale.
Gli sembra che ormai i Faith No More appartengano a un’altra vita!
«Jim? Sei proprio tu?» chiede Mike, accostandosi al padrone di casa.
Quest’ultimo lo fissa stranito: Mike è messo su qualche chilo, porta i capelli corti e ben sistemati all’indietro con il gel e indossa abiti sobri e anonimi. Visto così sembra una persona qualsiasi, una persona normale.
«Certo, chi vuoi che sia?» sbotta bruscamente l’ex chitarrista, incrociando le braccia sul petto con fare ostile.
Non riesce proprio a capire cosa il cantante voglia da lui dopo più di sette anni dalla sua dipartita dalla band.
«Quasi non ti avevo riconosciuto, sei…» Mike sorride ironico. «Diverso» conclude.
«Vecchio, vorrai dire. Sì, e allora? Tu te la passi meglio a quanto pare. Dimmi cosa vuoi e poi lasciami lavorare» taglia corto Jim.
Mike allunga fulmineo una mano e sfiora attonito il suo cappello in paglia. «E questo da dove l’hai pescato?»
«Patton, piantala e sputa il rospo.»
Mike sospira. «Va bene, va bene! Ho avuto un’idea per un video pazzesco, per un mio progetto… i Fantômas, hai presente?»
Jim scuote il capo, mostrandosi infastidito. «E io cosa c’entro? Se vuoi chiedermi di suonare con te, scordatelo.»
Mike gli batte forte sulla spalla. «Ehi, Big Jim, non suonerei con te neanche se fossi l’ultimo chitarrista sulla faccia della terra, capito?»
«Meno male. Allora cosa vuoi?»
«Per questo video vorrei andare in Italia, in una città chiamata Genova, dove ci sono un sacco di vicoletti pittoreschi! Mi piacerebbe girare un video dove io guido uno di quei motocarri che usi tu per lavorare… in Italia si chiamano Ape, sono fighissimi!»
«E allora? Prendilo in Italia, mica te lo vorrai portare appresso dalla California!» esclama Jim sempre più confuso.
«Certo che lo prendo lì, che cazzo pensi? Volevo chiederti di insegnarmi a guidarlo!» afferma il cantante tutto entusiasta.
Jim sospira pesantemente. «E non puoi chiedere a qualcun altro?»
«Dai, Big Jim, perché fai così? Cazzo, sei diventato un vecchiaccio con le infradito e la paglietta… in Italia chiamano così quel coso che hai in testa, sai?»
«Io e te non abbiamo più niente da spartire» replica l’ex chitarrista serafico.
Mike indica i campi di zucche che li circondano con un ampio gesto del braccio sinistro. «Quindi non mi aiuti e preferisci stare con queste tristi piante?»
«Esattamente.»
«Ah, me lo sarei dovuto aspettare… pazienza.» Il cantante gli batte ancora una volta sulla spalla. «Anche se ce l’hai ancora con me, sappi che prima o poi prenderò degli struzzi e allora ti chiamerò per ordinare un po’ di zucche. So che fanno bene a quegli animali!»
Jim sbarra gli occhi e non riesce a credere alle sue orecchie; non sa cosa dire, così tace e sbuffa seccato. Credeva che Mike Patton fosse diventato uno normale, invece è ancora più bizzarro e grottesco di come lo ricordasse.
«Allora niente, me ne vado!»
«Ecco, grazie, sparisci» bofonchia Jim, passandosi una mano sulla fronte sudata per tentare di tamponarla.
«Ci sentiamo, uomo con la paglietta!»
Jim non riesce a comprendere le ultime parole pronunciate dall’ospite indesiderato, probabilmente perché in italiano, eppure non gli importa.
Una volta rimasto solo, fissa assorto i tanti frutti di cui ama prendersi cura e sospira.
Forse Patton non ha tutti i torti: ha soltanto quarant’anni ed è già un vecchio che fa il contadino, si trascura e ha abbandonato la sua più grande passione per la chitarra.
Sorride appena e riprende ad aggirarsi tra file e file di piantine, ammirando il suo enorme lavoro.
Non importa: non lascerà che anche stavolta Mike Patton influenzi le sue scelte e i suoi pensieri.
Quel tipo non ha più alcun potere su di lui.
Eppure…
Si sfila il cappello di paglia dalla testa, lo osserva e lo trova orribile.
Si guarda intorno per essere sicuro che quel parassita di Patton non sia più nei paraggi, poi lancia via l’oggetto e tira un sospiro di sollievo.
Così sembrerà un po’ meno vecchio.
♣ ♣ ♣
[Prompt 5: “Da dove l’hai pescato?”]
TANTISSIMI AUGURI BIG JIM XD
Ebbene, per Jim non ho potuto che creare una piccola shottina sospesa tra il demenziale e il raccapricciante, con quel pizzico di angst (?) che da sempre caratterizza questo chitarrista – specialmente se di fianco a lui c’è Mike Patton XD
Un paio di note sulla storia, in modo che sia comprensibile a chiunque:
- Jim Martin è nato il 21 luglio 1961, quindi oggi compie la bellezza di cinquantanove anni; questa storia è ambientata nel 2001, quando aveva appena fatto quarant’anni!
- Jim ha lasciato i Faith No More nel 1993, dopo averci militato per dieci anni ed essere stato uno dei membri fondatori, in pratica; i suoi dissapori con Mike Patton – che poi hanno coinvolto anche il resto della band – non sono mai stati un mistero.
- Questa cosa di lui che coltiva le zucche l’ho trovata tempo fa su internet, anche se poi chissà se sarà vera e quando avrà cominciato! Conoscendo le sue stranezze, non mi sorprenderebbe XD
- Leggendo il libro Epic. Genio e follia di Mike Patton scritto da Giovanni Rossi ho scoperto che Mike ha preso un allevamento di struzzi nel Montana, anche se ora non ricordo in quale periodo; documentandomi un attimo su Google, ho visto che gli struzzi mangiano le zucche, se opportunamente grattugiate!
- L’idea di Mike per il video con tanto di Ape per i vicoli di Genova è stata da lui stesso spiegata in questo video (un’intervista in italiano risalente al 2000, toh, proprio il giorno del compleanno di Roddy, EHHH), anche se poi non se n’è mai fatto nulla (peccato!): https://www.youtube.com/watch?v=4_SygV8e2rY
- L’appellativo “Big Jim” rivolto al chitarrista l’ho trovato in alcune dichiarazioni fatte da Mike riguardanti proprio il compagno di band; infatti Jim era il più alto e imponente dei FNM, gli altri sono tutti dei tappi in pratica XD
Mi pare di non aver altro da dire, se non che la descrizione di Jim conciato in questo modo da “vecchio di merda” (giusto per citare un’altra mia storia XD) è nata da uno dei miei tanti vaneggi con Soul (e ti pareva…)
Per scrivere questa cavolata di compleanno, così come ho fatto per tutti gli altri regalini di luglio, ho usato un metodo un po’ particolare per procurarmi il prompt (oltre a quello della challenge sopra citato): in casa ho un barattolino contenente sei dadi (acquisti intelligenti fatti da Tiger, capiamo il disagio XD); beh, su ogni faccia dei dadi ci sono delle immagini, così ne ho lanciato uno ed è venuta fuori l’illustrazione di un cappello in stile paglietta AHAHAHAHAH XD
Ma quanto sono demente?
Jim mi perdonerà, spero ^^”
E dopo queste note più lunghe della storia, ringrazio chiunque sia giunto fin qui e chi deciderà di lasciarmi un commentino :3
Alla prossima e ancora tanti auguri a Big Jim ♥