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Autore: vanity_gemini    21/07/2020    1 recensioni
La guerra contro Vega era da poco terminata, quindi Actarus e sua sorella Maria decidono di andare a ricostruire il loro pianeta natio, ma dopo ben quattro anni fanno nuovamente ritorno sulla loro seconda patria, ma a questo punto, cosa troveranno? Cosa comporterà per tutti loro? Cambiamenti, amori, nuove amicizie e forse tanto altro.
NOTA: CAPITOLI COMPLETAMENTE REVISIONATI E CORRETTI IN PIU' PARTI.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Actarus/Duke Fleed/Daisuke Umon, Alcor/Koji Kabuto, Dottor Procton/Genzo Umon, Maria/Maria Grace Fleed, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Siamo giunti al quarto ed ultimo capitolo, ma ho già in mente un suo seguito, per cui mi ritroverete spero a breve, altre storie iniziate permettendo, a bazzicare da queste parti.
Al momento vi saluto ci vediamo alla fine del capitolo per le solite note finali.
Buona lettura!
Samp!
 
Capitolo 4.
 
Passarono alcune settimane dall'arrivo su Fleed dei due principi di Emperius, e nel frattempo venne anche decisa la data che avrebbe portato alle nozze Actarus e Aurora.
In quell'occasione ci sarebbe stato anche il rito dell’incoronazione dei due neo sposi, che sarebbero diventati ufficialmente il re e la regina della stella Fleed.
A corte come in tutto il pianeta, ovviamente vi era parecchio movimento, considerato che per tutti gli abitanti quello che si stava apprestando ad arrivare era un evento attesissimo, quindi nessuno se lo voleva assolutamente perdere.
Per le vie del centro cittadino, all'interno dei caffè più in voga, e anche nel ritrovo preferito da quasi tutti gli abitanti, il The Fleed South Beach Golf Club, si parlava solo ed esclusivamente di quell'evento mondano.
Piano, piano, che si stava avvicinando il fatidico giorno, Elsa e Noel, le due creatrici di moda avevano avuto il loro gran bel d’affare per confezionare abiti su abiti, per la maggior parte dei cortigiani, ma anche i cuochi di corte erano a loro volta parecchio impegnati, visto che dovevano cucinare per ben milleduecento invitati.
Alle quelle nozze erano stati invitati quasi tutti i regnanti della galassia di Vega, e anche delle galassie vicine.
Lo stesso identico impegno lo avevano avuto anche i fioristi, che si ritrovarono ad essere molto impegnati ad addobbare il gran salone, dove gli invitati avrebbero consumato il vasto banchetto nuziale.
Inoltre parecchi giardinieri si dovettero anche occupare del vastissimo parco, dove i vari ospiti si sarebbero intrattenuti in diverse attività all'aperto.
Tali attività erano:
Bagni nella vastissima piscina olimpionica in marmo bianco, così come lo erano i templi dell’antica Grecia, giocare nei nuovissimi campi da tennis, o in alternativa da golf.
Invece per chi non piaceva praticare sia il tennis che il golf, vi era la possibilità di giocare a beach volley proprio sulla spiaggia privata del palazzo reale.
Insomma, ve ne era davvero per tutti i gusti possibili e immaginabili, ma d'altronde per intrattenere al meglio tutti quegli ospiti, i regnati di Fleed qualcosa di grandioso dovettero pure inventarsi!
Ma come se tutto ciò non fosse stato più che sufficiente, anche la SPA sarebbe stata messa a loro disposizione per quella giornata, giusto per le invitate che desideravano potersi rilassare con i vari tipi di massaggi, che le ragazze della SPA molto professionalmente sapevano loro proporre.
Inoltre in alternativa vi era anche una rappresentazione teatrale.
La prima assoluta dell’opera più famosa di William Shakespeare, ovvero Romeo and Giuliet, ovviamente proposta in due orari differenti, per poter così accontentare più persone possibili.
 
*
 
Dopo quel tanto faticare per tutti, ecco che finalmente arrivò il tanto atteso giorno!
 
Appartamento privato dei principi.
 
  • Fratello, ma sei troppo agitato, vedi di darti una calmata! – Maria cercò invano di tentare di calmare un poco Actarus.
  • A te sembra facile e semplice, ma io…. – fece balbettando.
  • Ma tu sei troppo agitato – poi sorridendo – Non è che al momento del sì, tu rispondi no!? – lo rimbeccò.
  • Ma va, non sono mica uno stupido – disse quasi con stizza.
 
La ragazza guardò il fratello mentre che questi si agitava sempre di più.
Dovette ammettere che le faceva parecchio strano quel suo comportamento, visto e considerato che uno come lui, quando si era trattato di affrontare dei nemici sempre più pericolosi e forti, pronti ad uccidere senza troppi problemi, lo aveva fatto senza paura, senza mai esitare, solo con tanto coraggio e sangue freddo.
Mentre invece in quel momento era seduto nervosamente sopra al sofà e per giunta stava tremando come una foglia, solo perché era in procinto di sposarsi!
Roba da pazzi!
 
  • Tieni, prendi questo! – sorridendogli gli porse un bicchiere contenente alcune gocce.
  • Ma che cosa sono? – domandò lui con malcelata diffidenza.
  • Tranquillo fratello, mica ti voglio avvelenare – gli sorrise, poi con fare convincente – Queste servono solo per rilassarti un pochino.
  • No, scordatelo, io quella robaccia non la prendo! – sbottò.
  • Ma dai, cosa vuoi che siano. Sono solo dieci gocce di Valeriana, vedrai che ti calmeranno un pochino.
 
Con titubanza il principe prese il bicchiere tra le sue mani, e bevve in un sol sorso tutto il contenuto.
Dovette ammettere che si era sentito subito un pochino meglio, evidentemente quella poca dose aveva già fatto il suo effetto, anzi si sentiva leggermente intorpidito, piano piano si stava rilassando.
Si sentì decisamente più pacifico.
In un’altra stanza vi era completamente un’altra situazione.
Al contrario del principe, la principessa era invece decisamente molto tranquilla.
 
  • Aurora, stai benissimo! – esclamò entusiasta Noel, non appena ebbe terminato di sistemare l’abito da sposa.
  • Altezza, sono arrivate la truccatrice e la parrucchiera – dopo aver fatto un reverenziale inchino, comunicò un’ancella di corte.
  • Perfetto, fatele accomodare – Aurora sorrise.
 
Subito dopo nella stanza della principessa fecero la loro entrata le due ragazze, che prontamente si apprestarono a truccare e a sistemare accuratamente l’acconciatura di sua altezza reale.
Nel frattempo Sayaka e le altre ragazze terminarono anche loro di prepararsi, mentre Koji, Tetsuya e Hiroshi erano stranamente già belli tirati a lucido, invece gli altri ragazzi erano ancora terribilmente indietro coi loro preparativi.
 
*
 
Il grande orologio a pendolo che era posizionato in cima della grande scalinata, segnava che erano le dieci e quarantacinque.
La funzione era prevista per le undici in punto.
La cattedrale della capitale di Fleed era già bella che gremita, visto che molte persone erano presenti già dalle primissime luci dell’alba, per riuscire a prendere i posti migliori.
Ovviamente nelle prime file vi erano il professor Yumi e gli altri professori, dopodiché tutti i cortigiani, mentre nel fondo della chiesa e sul piazzale adiacente ad essa, vi era la gente comune che era venuta ad omaggiare i loro sovrani.
Un sempre emozionato Actarus, fece il suo ingresso accompagnato da Procton, subito seguito da Maria che invece era la sua testimone di nozze.
Il principe era davvero bellissimo, anzi a dire il vero era molto più bello del suo solito, soprattutto i suoi particolari occhi blu, luccicavano di una luce diversa, nuova, mai vista.
Per quell'occasione molto importante, Actarus indossava con parecchia classe ed eleganza un raffinato abito grigio chiaro, con abbinato un lungo mantello dello stesso identico colore, ma anche Maria faceva la sua bella figura, indossando un lungo abito color azzurro che ben si intonava perfettamente col l'azzurro dei suoi occhi, mentre i suoi capelli erano stati raccolti in un morbido chignon, e con qualche ciocca che le cadeva delicatamente ai lati del volto, arrivando a toccarle le spalle.
Procton era anche lui elegantissimo. Il dottore era fasciato in un completo blu scuro, e inutile dirlo che era anche lui visibilmente emozionato.
 
Ma guardate, sta tremando come una foglia!
Già, si vede troppo che è emozionato!
Non ho mai visto sua altezza così agitato!
Uno come lui, che ha combattuto contro le forze di Vega con coraggio, si agita così tanto quando si deve sposare!?
Dici bene, roba da matti!
Eh già. In effetti fa veramente strano.
Stento a crederlo.
 
Questi furono i commenti che si sentirono bisbigliare in direzione del principe, da alcune persone sistemate in fondo alla navata centrale della grande cattedrale.
A quel punto sia Actarus che Maria, presero a sistemarsi accuratamente dinanzi all'altare, perfettamente sistemato per l’occasione.
Dopo una decina di minuti, giusto alle undici precise, ecco che fece il suo trionfale ingresso la principessa Aurora, accompagnata da sua mamma Karen e da suo fratello Abel, che le fece da testimone, ma a seguire sua altezza vi erano sei bellissime bambine come damigelle d’onore, che al suo passaggio lanciavano sopra all'immacolato pavimento di marmo, bianchi petali di rosa.
Tutti i presenti, nessuno escluso, rimasero letteralmente abbagliati da cotale bellezza.
Coi suoi lunghissimi capelli corvini lasciati sciolti, ma delicatamente presi di lato da un fermaglio a forma di fiore, i suoi espressivi occhi nocciola, perfettamente truccati, la sua pelle bronzea luccicante, il suo abito bianco semplice ma raffinato, modello chitone greco, i suoi sandali anch'essi bianchi, tacco dodici e intrecciati alla caviglia sottile, Aurora era un vero e proprio splendore.
Continuando ad essere parecchio ammirata, la principessa prese ad accomodarsi al fianco del suo bel principe.
Actarus, dal canto suo visto e considerato che era già abbastanza emozionato in precedenza, in quel momento alla vista della sua a breve futura consorte, si emozionò ancora di più.
Stai tranquillo, andrà tutto bene.
Lei gli sussurrò rivolgendogli un caldo sorriso.
Con te al mio fianco, ne sono più che sicuro.
Rispose, prendendole la mano tra la sua.
 
*
 
Ore undici e cinque minuti, il Sacerdote prese a dare inizio alla funzione.
Appena fu terminata la funzione, e dopo aver proclamato ufficialmente i due marito e moglie, il Sacerdote passò direttamente al rito dell’incoronazione.
Il lungo rito dell’incoronazione terminò alle tredici in punto.
 
*
 
Tutti gli invitati seguirono il re e la regina a palazzo reale.
Alle quattordici, iniziò il banchetto di nozze e terminò dopo ben sei ore.
Successivamente, i vari invitati si apprestarono a trascorrere il loro tempo nella pratica dei loro sport preferiti, mentre altri invece decisero di andare a teatro, le dame invece si catapultarono all'interno dell’area SPA, altri ancora si eclissarono nelle varie sale da tè, sparse un po' per tutta reggia. Mentre alcuni di loro a fumare e bere brandy nelle sale fumatori a loro destinate.
Infine, in tanti di loro andarono nei vari salotti a tagliare e cucire, hobby parecchio diffuso tra i nobili che frequentavano assiduamente il palazzo, e che si ritrovavano già nel citato:
The Fleed South Beach Golf Club, ritrovo sì certo per gli amanti dello sport, ma anche per i vari Club del Cucito!
Tra balli e divertimenti vari, ecco che arrivò mezzanotte inoltrata, per la precisione si era fatta quasi l’una.
Alle due e mezza del mattino, venne comunicato ufficialmente la fine della festa.
Alcuni cortigiani rimasero a pernottare in una parte del palazzo riservata a loro, altri invece si ritirarono presso le proprie abitazioni.
Comprensibilmente, entrambi i sovrani erano parecchio stanchi, soprattutto lo era sua maestà la regina, la quale venne portata in braccio dal re all'interno della loro stanza, dove appena entrati si sistemarono sull'enorme letto a baldacchino.
 
Amore, ora vado a farmi un bagno caldo, magari mi toglie un poco la tanta stanchezza.
Dopo aver baciato appassionatamente il suo Actarus, Aurora si diresse verso il proprio bagno privato.
Nei loro appartamenti oltre che l’enorme stanza da letto, vi erano presenti anche due bagni, uno per entrambi.
Quello di sua altezza Aurora era di marmo rosa, con un’enorme vasca idromassaggio a forma di conchiglia. Vi era anche una piccola sauna, e in più era presente anche un locale adibito a SPA, con lettino per massaggi e anche una doccia solare.
Il tutto ad uso esclusivo di sua maestà.
Molto più semplice e spartano era invece il bagno del re.
Il colore del rivestimento era blu notte, tinta preferita da Actarus.
In quel bagno, invece della classica vasca vi era una spaziosissima doccia a gravita 0, dove una volta che si era al suo interno bastava premere un pulsante e si volteggiava proprio come essere nello spazio.
Ovviamente quest’ultima era stata ideata da un famoso scienziato di Fleed, poi per il resto era un bagno normalissimo, spazioso certo, ma non opulento com'era invece quello della regina.
Sempre nell'appartamento reale si trovava un bellissimo salottino privato, dove soprattutto la regina si intratteneva molto spesso con le cortigiane, per il classico appuntamento del tè delle diciassette.
Il salotto, era costituito da ampie vetrate con dell’edera rampicante attaccata ad esse. I divani di varie dimensioni e misure, erano in vimini e sopra di essi vi erano degli enormi cuscini.
Il tutto ovviamente era di colore rigorosamente bianco, il colore preferito per gli arredi dalla regina. Vi era anche presente un caminetto in marmo bianco, e vari tavolini e sedie in ferro battuto, anch'essi bianchi.
Successivamente vi erano gli studi privati di entrambi i regnanti, dove vi erano collocati innumerevoli tomi e pergamene antiche, i personal computer con una serie di codici ultra segreti, per evitare che venissero controllati da occhi curiosi e indiscreti.
Nel suo studio, Actarus riceveva in privato i vari collaboratori per prendere consigli e decisioni importanti per il regno, mentre invece quando doveva convocare più elementi, allora solitamente lo faceva utilizzando la ormai famosa sala della Tavola Rotonda.
La regina era in bagno, e dopo pochissimo tempo venne raggiunta dal re, il quale era ben intenzionato a mettersi anche lui a mollo, assieme alla sua dolce metà.
 
  • Pensavo che ti sentissi sola, così… – fece con un sorriso, immergendosi al suo fianco.
  • Vieni tesoro, c’è posto anche per te – rispose, facendogli spazio.
  • Uhm nuovo, ma che profumo è? – domandò lui con curiosità, dato che Aurora aveva la mania di mettere diffusori e candele ovunque.
  • Piccino mio, è il Fiore di Loto, ti piace?
  • Sì. È molto rilassante, ma da dove proviene?
  • Dalla Terra, precisamente dall'oriente. I buddisti solitamente lo usano durante la meditazione. Diciamo che ha un effetto come hai detto tu, che è parecchio rilassante – Actarus, sé la avvicinò ancora di più a sé.
  • Te l’ho mai detto di quanto sei bella, sai non mi ricordo? – le accarezzò dolcemente la guancia.
  • Uhm, fammi pensare – sorrise – Ma certo, me lo hai detto praticamente da subito, quando ci siamo conosciuti.
  • Esatto, non appena sono arrivato sulla Terra, quando siamo andati per la seconda volta a fare il barbecue alla Betulla Bianca – Aurora scoppiò a ridere, ricordandosi di quell'indimenticabile serata, la loro prima serata.
  • Mi ricordo eccome, come farei a dimenticarlo, non potrei mai – si bloccò e prese a guardarlo intensamente, poi continuò – Eravamo nel fienile, e poi siamo finiti sotto una montagna di fieno. Ne avevo ovunque, che ridere – poi facendosi un po' più seria – Però quando è entrata Venusia e ha preso il forcone in mano, bè lì mi sono abbastanza spaventata!
  • In effetti ho seriamente temuto che ci facesse diventare due colabrodo – fece lui, strizzandole l’occhio.
  • Già me lo ricordo, era davvero fuori di sé – Aurora ricordò seriamente.
  • Un po' mi è dispiaciuto – asserì Actarus – Io non volevo ferirla. Ero a conoscenza del suo grande interesse nei miei confronti. Dopo la battaglia vinta contro Vega, sono venuto via dalla Terra anche per quel motivo, oltre che per ricostruire il mio pianeta, che sapevo che non era completamente andato distrutto. Ho preso quella decisione, proprio perché ritenevo ingiusto illuderla e farla soffrire. Le ho sempre voluto bene, ma un bene come voglio a Maria, cioè da fratello maggiore e non altro.
  • Hai fatto la cosa più giusta che potessi fare – gli donò una lieve carezza – Perché è da infami prendersi gioco dei sentimenti altrui, e tu non ne sei proprio il tipo.
  • Non avevo altra scelta – glissò lui.
  • Comunque, adesso mi sembra essersi un poco tranquillizzata – lanciò lei, conscia del fatto che in quelle giornate Venusia aveva smesso di riservarle le solite occhiatacce cupe e torve.
  • Più che tranquillizzata, mi pare che si sia messa l’anima in pace. Forse finalmente, ha compreso cosa provo effettivamente per lei.
  • Meno male. Perché da incazzata fa davvero paura! – sul viso di Aurora comparve un sorrisetto.
  • Eh già – fece un sorrisetto pure lui – Ce la siamo vista davvero brutta! – sentenziò, per poi baciarla sensualmente e intensamente.
 
Dopo un bel po' di tempo, Actarus uscì dalla vasca con Aurora ben stretta saldamente tra le sue braccia.
Molto delicatamente l’avvolse in un morbido e profumato telo, e sempre tenendola in braccio prese a portarla nella loro stanza da letto.
L’appoggiò poi con delicatezza sopra al morbido lettone a due piazze abbondanti, poi senza alcun preavviso iniziò a baciarla con impeto sul volto, poi sul collo, lo fece molto delicatamente, poi piano, piano, più intensamente, fino a farla fremere dall'immenso piacere che le stava facendo provare.
 
  • Io per te, sarei disposto a donare la mia stessa vita, lo sai? – le sussurrò lentamente, baciandola.
  • No amore, tu per me devi vivere il più possibile. La mia vita sarebbe nulla senza di te.
 
Lei rispose, mentre che lui le stava baciando la sua spalla nuda.
Lui prese a sistemarsi meglio accanto al seno di lei, prendendo ad accarezzarle i fianchi, Aurora dolcemente mise le proprie mani tra i suoi morbidi e profumati capelli.
 
  • Io impazzirei senza di te – fece poi lei con un gemito strozzato. Actarus, si alzò verso il volto di Aurora.
La guardò intensamente e baciandola sul collo le mormorò.
  • Se è per quello anche io. Aurora, ti amo – per un attimo i battiti cardiaci della regina si bloccarono.
Successivamente, con in volto un’espressione felice, lei ribatté.
  • Amore, anch'io. Ti amo tanto.
 
Inutile dire che i due giovani regnanti si amarono intensamente e ininterrottamente per tutta la nottata e fino a tarda mattinata, cedendo successivamente in un sonno ristoratore, l’uno tra le calde braccia dell’altro.
 
*
 
Trascorsero quattro giornate dal giorno in cui vennero celebrate le nozze, e i principi di Emperius che si erano fermati su Fleed per presenziare a quest’ultime, partirono alla volta del loro pianeta natio.
Tutti gli amici che avevano conosciuto su quel pianeta si erano radunati al Fleed Space Station, per poterli salutare nei migliori dei modi possibili.
 
  • Fate buon viaggio, e soprattutto portate i miei più calorosi saluti e di tutto il mio popolo a re Empel, alla regina Elisa, al principe Samson e al principe Yuga.
  • Lo faremo sicuramente, Actarus puoi starne certo – asserì Ryger, porgendogli la mano destra in segno di saluto.
  • Teniamoci a stretto contatto per quella faccenda – disse solenne Actarus, guardandolo negli occhi.
  • Certamente, ma speriamo di starcene tranquilli ancora per un bel po' di tempo.
 
I due si salutarono ripromettendosi di vedersi al più presto possibile, e la stessa identica cosa la fecero anche Aurora e Cleo.
Salutati i due regnanti, i due principi presero a salutare tutti gli altri presenti.
Salirono a bordo, e una volta che accesero i motori, il genio cosmico Daikengo si alzò in volo lasciando dietro di sé una lunghissima e luminosissima scia.
 
Epilogo.
Le giornate, le settimane, i mesi successivi passarono fin troppo velocemente tra ricevimenti, party, bagni alle terme, sedute di relax nella SPA, shopping selvaggio per le vie del centro, partite di calcio, di tennis, di pallavolo, serate a teatro, giochi nel parco divertimenti.
Tutti gli abitanti, i cortigiani e alcuni reali, sembravano essere totalmente distratti e parecchio appagati da tutto ciò, ma Actarus e gli altri ragazzi in cuor loro sapevano che quella presunta pace era solo una pace effimera, perché mancava veramente poco, la minaccia da loro tanto temuta era davvero alle porte.
Sapevano che era un pericolo scuro e tetro quello che sarebbe arrivato da molto lontano, quel nemico tanto temuto purtroppo per loro si stava avvicinando alla loro oasi di pace e benessere!
 
Goldrake, avanti!
 
Fly my Ufo Robot in the sky
Because the adventure’s in my mind
My Ufo Robot in the sky
My Ufo Robot in the sky
Ready y Ufo Robot in the space
And change your body in your face
My Ufo Robot in the space
My Ufo Robot in the space
Shooting Star, Shooting Star, Shooting Star, Shooting Star
Fly my Ufo Robot in the sky
Against the monster of the night
My Ufo Robot in the sky
My Ufo Robot in the sky
Shooting Star, Shooting Star, Shooting Star, Shooting Star
Fly my Ufo Robot in the sky
Because the adventure’s in my mind
My Ufo Robot in the sky
My Ufo Robot in the sky
Shooting Star, Shooting Star, Shooting Star, Shooting Star
 
 
Colei che scrive.
Eccoci arrivati alla fine di questa prima parte.
Finalmente Actarus e Aurora sono riusciti a realizzare il loro sogno, ma questa loro pace e tranquillità sembra venire intaccata da qualcosa di potente e malvagio.
Al momento mi fermo qua, ringraziandovi per aver letto e seguito questa mia creazione, sperando di rifarmi viva al più presto possibile, nel frattempo vi dico solo.
Grazie di cuore a tutti!
Credit.
Shooting Star, singolo del gruppo Actarus, pubblicato nel 1978, come sigla di chiusura dell’anime Ufo Robot Goldrake.
Alla prossima!
Baci&Abbracci.
SAMP!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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