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Autore: Mo0ny_    21/07/2020    1 recensioni
[Solangelo]
"-Nico, cos'hai? -
-Seriamente Solace, cambia registro. Mi fai sempre la stessa domanda -
-Quindi è tutto apposto? -
-No... - "
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questione Di Scommesse

 
Era stata una scommessa, la sua.
Era sempre stato in fuga, sempre in cerca di una casa, di un misero posto da considerare come tale. Di qualcuno. 
Bianca era casa. Con il suo affetto e l'amore che gli aveva sempre mostrato, Nico non ce la faceva proprio a dimenticarla. Gli mancava afferrarle il cappello verde e sentirla urlare di rimando. Gli mancava guardare il suo viso quando gli sistemava gli ultimi bottoni del giubbino che per qualche assurdo motivo, il moro non riusciva a chiudere bene. Gli mancava sentire la mano sulla fronte che gli spostavano le ciocche nere per posarvi un bacio sopra.
Bianca era così dolce con lui, era sua sorella infondo. Non l'aveva giudicata quando aveva preferito unirsi alle cacciatrici d'Artemide. Infondo sperava per lei che prima poi la smettesse di essere la sua balia e potesse concedersi del tempo in più per sé stessa.
Eppure fece male.
Fece male sapere anche che Percy era là con lei e non era riuscito a proteggerla.
Percy di cui si fidava così tanto.
Percy di cui era invaghito nonostante la tenera età.
Ma Nico l'aveva capito. Le persone cambiano, Nico era cambiato e Percy non era più il ragazzo che amava da bambino.
Si era trasformato in un idolo, un ideale da seguire.
E Nico l'aveva capito per un semplice e puro stupido scherzo del destino. 
Fra tutti i ragazzi del campo... Proprio Solace? Proprio lui doveva essere ad aprirgli gli occhi? 
Lo ricordava pochi anni prima. Quando vi era ancora Michael a dirigere la casa di Apollo, quando Will Solace era ancor solo un bambino paffuto con la lingua troppo lunga. 
Fu durante la missione in cui sua sorella morì che lo conobbe. Infondo era là, da solo. In un campo con tante persone. doveva pur avvicinarsi a qualcuno, no? Non sapeva come farlo esattamente ma non ce ne fu bisogno perché Will si presentò prima. Non gli fu molto simpatico, anzi. Lo trovò fastidioso, parlava troppo. Eppure ogni volta che pensava ciò si ricordava che quelle critiche gli venivano mosse da sua sorella. Quindi stringeva i denti e se lo faceva piacere lo stesso. 
-Sono quasi certo che lo sgambetto a Clarisse non sia stato Chris a farlo-
-Con i coltelli fai pena, eppure sei piccolo e minuto!-
-Sono un figlio di Apollo, ti dico che devi andare a dormire. Ordini del dottore - 
A pensarci bene, aveva sempre avuto il vizio di credere di avere potere per le sue capacità intuitive.
E Nico lo odiava.
Perché semplicemente aveva sempre ragione. E Will sbatteva in faccia la verità come una freccia che si conficca perfettamente nel bersaglio. 
Nico lo odiò ancor di più quando gli disse che le sue fughe dal Campo Mezzosangue erano una sua responsabilità e sua soltanto perché qualcuno pronto ad amarlo c'era. 
Cazzo se era vero, cazzo se era semplice capirlo. 
Lo faceva sempre sentire stupido. Come quella sera, in cui si svegliò in infermeria con gli occhi lucidi e il labbro tremante. Non si ricordava nemmeno più cosa avesse sognato, ma poteva immaginarlo. 
-Non avrai mica intenzione di andar... Che cos'hai? -Era entrato con un aria sbeffeggiante, pronto sicuramente a prenderlo in giro. E poi l'aveva visto in quello stato. 
-Cristo, Solace! Ma lasciami in pace! -ogni parola era interrotta da un singhiozzo. 
Perché?! 
Perché proprio davanti a lui doveva mostrarsi così debole?! 
Se ne pentì subito, ma era troppo agitato per occuparsi anche di Will.
-Cos'hai?-ripeté il biondo avvicinandosi al volto di Nico. 
-Non ho nulla! Solo un sogno!- Era troppo vicino. Odiava la vicinanza, soprattutto quando provava qualcosa di così controverso per quella persona. 
-Uhm... - Will gli tocco le palpebre, allargando l'occhio e guardando attentamente. Si sentiva così strano, Nico. Aveva seriamente voglia di sotterrarsi, di non vederlo mai più. E mentre pensava a questo, subito si sentiva ancora più male. Era proprio come aveva detto Will: preferiva sparire piuttosto che affrontare i problemi. 
Che confusione in quella testa. 
Come si sentiva stupido. 
Will sorrise. 
-È normale nelle tue condizioni. Hai ancora i traumi dei viaggio ombra, se poi ci mettiamo il fatto che tu sia stato in una giara per del tempo senza cure adeguate al tuo risveglio... Beh, riposa-
Stupido, stupido Solace. 
Lo lasciava sempre così, con una confusione incredibile. 
Aveva scommesso che avrebbe trovato una casa lì. E lo aveva fatto perché Will, ancora una volta, gli aveva offerto la possibilità di trovare una casa, proprio come anni fa la prima volta al campo. 
-Dobbiamo parlare! - gli aveva detto Nico a'improvviso dopo due giorni dall'infermeria. E Will lo aveva seguito senza porre altre domande, perché la sua faccia gli indicava un completo disorientamento. 
Erano l'uno davanti all'altro vicino al laghetto. Voleva parlare, Nico. 
Voleva davvero dirgli qualcosa. Ma che doveva mai dirgli?! Come iniziava quel discorso? 
-Nico, cos'hai? -
-Seriamente Solace, cambia registro. Mi fai sempre la stessa domanda - 
-Quindi è tutto apposto? - 
-No... - 
-Vuoi andare in infermeria? Potrei esserti più utile lì - 
-No... - Era tutto così complicato. Nico si sedette a terra con la mano a reggersi la testa -Senti... Perché volevi che rimanessi al Campo? - 
Ecco, Nico pensava che porre la più semplice delle domande fosse una buona idea. Non era così. Will sembrò quasi arrabbiato. 
-Sul serio?! Sul serio non l'hai capito?! - 
Si, Nico credeva di saperlo. Ma come esserne certi?! 
-Io... - Si maledì per essersi seduto. Will sembrava più imponente guardato dal basso e in quel momento, con le guance purpuree e lo sguardo offeso faceva anche più paura. - Non lo so!- sbuffò infine rialzandosi. - Non so perché cazzo sto così male al pensiero che questa potrebbe seriamente divenire la mia casa! Non so perché cazzo sono così spaventato dall'idea di apparire stupido davanti a te! E cazzo... In questo momento non so proprio niente! - 
Will fece un passo in avanti, sfiorò le guance del moro. 
-Giuro, dopo questa crisi credevo mi mozzassi la mano per essermi avvicinato così - sorrise il biondo. 
-Solace... - 
-Non voglio che tu te ne vada perché mi piaci. - e a Nico andarono a fuoco le guance. Lo stomaco divenne leggero, quasi si fosse liberato di un enorme nodo. E il cuore... Il cuore se lo sentiva palpitare all'impazzata. A quel punto Will prese la guancia del moro avvicinandosela di più al viso. Gli scoccò un bacio e corse via con la consapevolezza di non sapere chi dei due fosse più in imbarazzo in quel momento. 

E Nico pensò che infondo, aveva scommesso bene.










 
Angolo Autrice
Sono passati 4/5 anni da quando ho postato qualcosa (di trash) in questo fandom. Ammetto, mi mancava tantissimo. Ho letto tutte le vecchie fanfiction che leggevo tempo fa e almeno avevo dei bei gusti nonostante scrivessi malissimo. Non che adesso sia una scrittrice eccellente, ma mi reputo molto migliorata. Purtroppo la storia non tiene conto di ToA, perdonatemi se va contro qualcosa detto in quella serie! Spero di ritornare a scrivere presto su questi due!
Alla prossima!
   
 
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