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Autore: Duchessa712    22/07/2020    0 recensioni
Tom parla e lei ascolta. Il ragazzo è abbastanza arrogante da pensare che i morti non abbiano più una voce, siano un involucro di fumo grigio
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corvonero, Helena Corvonero, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, II guerra magica/Libri 5-7
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Brama e conoscenza

Helena, Helena, Helena.
Il suo nome è la più suadente delle cantilene e c'è stato un tempo in cui dalle sue labbra usciva distorto dalla lussuria.
(Sono vecchie amiche lei e la lussuria.
Sono compagne da che ne ha memoria, da che il Diadema ha iniziato a brillare come fanno le cose proibite e intoccabili).

La prima volta che lo ha visto era una notte senza luna e prima di notare lui ha notato lo stemma sulla sua divisa. La serpe argentea su fondo verde. (Lei odia i serpenti).
Le è sembrato che brillasse, che splendesse (come il Diadema), che le si avvicinassse e la avvinghiasse tra le sue spire fino a farla soffocare.
(È già morta e non ha più un corpo di carne, non può più essere toccata da nulla e da nessuno).

-Parlami del Diadema-.
Si incontrano ogni notte e parlano, parlano, parlano.
(Tom parla e lei ascolta. Il ragazzo è abbastanza arrogante da pensare che i morti non abbiano più una voce, siano un involucro di fumo grigio).
-No, Tom. È troppo presto. Non sei pronto-.
Non sei pronto a maneggiare quel potere, a imparare tutto, a perdere la poca innocenza che ti rimane. Non sei pronto a diventare come me, a sfidare la mia intelligenza.
Il suo viso freme e lei legge nei suoi muscoli lo sforzo che fa a non dar sfogo alla rabbia.
Ogni volta la stessa risposta.

Quando lo vede salire sul treno per l'ultima volta lo guarda mesta, consapevole di aver fatto una sciocchezza, di aver segnato il destino di tutti e cambiato il corso della storia per sempre.
(C'è una foresta in Albania, gli ha detto proprio ieri sera, alberi alti e scuri che fanno a gara per arrivare al cielo. Betulle argentee bruciate di nero.
È la mia tomba, ha mormorato.
È quella del mio assassino, non ha detto).
Si sente improvvisamente vuota e ripensa ai suoi occhi pieni di brama, al suo nome che usciva suadente dalle sue labbra.
C'è cascata un'altra volta, eppure dovrebbe averlo imparato che le serpi sono arroganti e orgogliose e pensano solo a se stesse.

Quando torna a Hogwarts per nascondere il Diadema (continua a brillare di luce proibita, continua a chiamarla, anche se adesso non sa più se si riferisca a lui o all'oggetto) lo segue di nascosto, consapevole che si è già accorto della sua presenza. -Ciao Helena-
(Non c'è più la brama nei suoi occhi, c'è il ghiaccio. Lei conosce anche quello, un poco. Il ghiaccio che si era creato attorno al suo cuore spezzato).
-Ciao Tom-.
Sorride come chi ha un segreto e sta per rivelarlo, come chi ha vinto battendoti al tuo stesso gioco. -Ti ho portato un regalo-.
Lo appoggia su uno scaffale e se ne va, le mani nelle tasche e questa volta le sembra che la serpe argentea sia reale, che lo stia avvolgendo non per ucciderlo ma per proteggerlo.
C'è Salazar in lui, certo.
(C'è tanto anche del Barone, nei modi cortesi e affettati, nel fuoco che brillava nei suoi occhi quando era un ragazza, nella strana sensazione che prova quando sono vicini).

Questo ragazzo somiglia a Tom, al Tom bambino genuinamente curioso, non ancora corrotto dalla lussuria e dal potere.
Non somiglia a Salazar, non somiglia al Barone.
C'è disperazione ben nascosta sul fondo degli occhi. Disperazione di fallire, di averlo già fatto, di non avere il tempo di fare la cosa giusta, di non riuscire a farla.
(Per un momento le balena davanti agli occhi l'immagine di sua madre sul letto di morte.
Il cuore infranto, gli occhi pieni di lacrime e sensi di colpa, la sua conoscenza del tutto inutile.
O almeno è così che se lo è sempre immaginata perché non lo ha mai visto. Non ha mai voluto vederlo).
Gli dice dove si trova il Diadema (brilla ancora dopo secoli. Brilla più del fuoco che lo sta circondano e quando viene distrutto qualcosa di lei muore con lui).

La battaglia è finita. I buoni hanno vinto.
Voldemort è un cumulo di cenere disperso nel vento.
Se fosse corporea, se potesse, piangerebbe.
-Ciao Helena-.
Non c'è brama nei suoi occhi, non c'è ghiaccio.
(C'è il fuoco della conoscenza che una volta ha animato anche lei).
-Ciao Tom-.
   
 
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