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Autore: Lisbeth Salander    22/07/2020    12 recensioni
Dicono che non è la tua guerra, perché appartieni ad un altro mondo e da quella guerra puoi scappare, se vuoi.
Per te la guerra non è ineluttabile.
Non vedono che, tu, quella guerra l’hai abbracciata, scelta, sposata.
[Storia partecipante all'iniziativa "A scatola chiusa" del Gruppo Facebook "Caffè e calderotti"]
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fleur Delacour
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Storia partecipante all'iniziativa A scatola chiusa del gruppo Facebook Caffé e calderotti.



À l'amour comme à la guerre



Dicono che non è la tua guerra.
Eppure sei tu ad essere entrata nel labirinto da cui Cedric non è uscito vivo.


Dicono che non è la tua guerra.
Eppure sei tra i primi ad accorrere ad Hogwarts, non appena l’Ordine chiama.


Dicono che non è la tua guerra.
Eppure è il tuo promesso sposo ad essere graffiato e ferito dai morsi del più feroce dei Lupi Mannari.


Dicono che non è la tua guerra.
Eppure non esiti ad offrire il tuo corpo per il più pericoloso degli scopi.


Dicono che non è la tua guerra.
Eppure è il tuo matrimonio ad essere devastato dai Mangiamorte.


Dicono che non è la tua guerra.
Eppure è alla tua porta che bussano in cerca di rifugio e conforto.


Dicono che non è la tua guerra.
Eppure sei lì quando c’è da combattere ancora, anche dopo aver visto un compagno cadere.


Dicono che non è la tua guerra.
Eppure hai anche tu un fratello da piangere.


Dicono che non è la tua guerra, perché appartieni ad un altro mondo e da quella guerra puoi scappare, se vuoi.
Per te la guerra non è ineluttabile. 
Non vedono che, tu, quella guerra l’hai abbracciata, scelta, sposata.


Dicono che non è la tua guerra ma sei proprio lì quando inizia, con un ragazzo di diciassette anni morto per sbaglio accanto alla coppa della vittoria ed un quattordicenne, ancora una volta, simbolo della Resistenza.
Sei lì quando la guerra è silenziosa, insidiosa, nascosta e quando esplode in tutta la sua atrocità. 
Non ti tiri indietro, mai, nemmeno vestita da sposa nel giorno più bello.


Dicono che non è la tua guerra perché non si può appartenere a due mondi e che tu sei fuori posto, che non sei davvero nata per combatterla.
Non hai che la bacchetta, la fede a fasciarti l’anulare sinistro e la mano di Bill pronta a raggiungerti sempre.
È tutta qui la tua armatura.


Dicono che non è la tua guerra. 
Continuano a ripeterlo.
Eppure di chi altri dovrebbe essere, questa guerra, se non di chi ha sposato le sue battaglie? 
 
 
Note: la storia nasce nell'ambito dell'iniziativa "A scatola chiusa" del gruppo Facebook "Caffè e calderotti", basata su un'iscrizione al buio e sull'assegnazione di una traccia soltanto in un momento successivo all'iscrizione. Rosmary ci ha assegnato la traccia 'Soldati' e dovevamo trattare un racconto con protagonista un personaggio che ha scelto di combattere per qualcosa in cui crede, ripercorrendo valori, emozioni, istanti legati alla scelta fatta.
Nel mio caso il personaggio scelto è Fleur Delacour: mi ha sempre affascinato il fatto che lei rinunci praticamente a tutto immergendosi completamente in una guerra apparentemente non sua, ma di cui sposa battaglie e combattenti. In fin dei conti, lei è lì quando inizia con la morte di Cedric, torna in Inghilterra dopo il diploma e decide di combattere alla Battaglia della Torre di Astronomia (dove muore Silente), di prendere la Pozione Polisucco per trasformarsi in Harry (è a questo il riferimento sull'offerta del corpo, che spero si compreda), non si tira indietro davanti alle ferite di Bill; il suo matrimonio è interrotto da Mangiamorte, a casa sua arriva Ron nel pieno della guerra, poi seguito da Harry e gli altri. 
So che probabilmente tutto ciò è superfluo ma è il primissimo tentativo di brevità da me sperimentata. Di regola, sono abituata a spiegare tutto e ho l'ansia (perché, in generale, io nella vita ho l'ansia) che non si colgano riferimenti.
Insomma, mi affascinava l'idea di trattare di questa ragazza che avrebbe ogni ragione per andar via da quella guerra, che non nasce come sua, ma la sceglie e la sposa solo ed unicamente per amore.
Il connubio tra amore e guerra mi ha un po' attratta ed è per questo che ho scelto questo titolo, anche se ho impiegato più tempo a decidere come intitolare questa storia piuttosto che a scriverla.
Scusate se ho imperversato in queste note. Grazie ancora per aver letto tutto ed essere passati di qui.
F. 

 
   
 
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