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Autore: Ste_exLagu    23/07/2020    2 recensioni
dal testo: Tum Cha
Tum Cha
Tum Tum Cha
applausi
urla
e poi colpisci
non per ferire
ma per primeggiare
rimbalza ancora
una zucca di gomma
sul parquet
di questa vita.
Il rumore della palla da basket rilassa i protagonisti della storia. Due vite si stanno intrecciando ma ognuno dei protagonisti vive l'esperienza in maniera differente.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maggio
[Dedicata a Cathy che mi ha aiutato. Per uno bravo chiamatelo pure ]

Kanagawa 05/09

Da più di un mese ho gli incubi in cui dei bellissimi occhi blu mi perseguitano, e nel frattempo gli occhi di Rukawa rimangono sempre marroni, e questo continua a confondermi. Non sono molto bravo come detective, non ho la più pallida idea di chi mi abbia scritto gli auguri per il compleanno. Quest’anno però anch’io, stranamente ho un fan club, devo dire che le ragazze sono meno invasate di quelle del fan club del volpino, ma sono uno spasso, spesso si mettono a battibeccare su chi sia il più bello. In questi giorni ho visto Ru Ka e Wa molto strane, discutono di continuo sul colore degli occhi della volpe, e questo mi confonde ulteriormente.
Quel ragazzo se fosse possibile è diventato più schivo di prima, siamo agli esami di metà anno e lui si è piazzato in alto in tutte le materie, ha solo dei problemi in inglese, in cui ha fatto schifo, oltre che l’idolo delle ragazze adesso è anche un secchione? Io ho raggiunto la sufficienza in tutte le materie, il basket è diventato una cosa seria. Le uniche risse che mi permetto sono quelle con Kaede, ma devo aprire una battuta di caccia ogni volta, perché si è reso introvabile. A pranzo sparisce, a lezione non possiamo, e agli allenamenti abbocca di rado alle provocazioni.

Oggi c’è un’amichevole con il Kainan e mia sorella mi ha promesso di venirmi a vedere, lo spero proprio, anche se probabilmente comincerà a picchiare le mie fan, e questo potrebbe essere un interessante diversivo. Queste cacchio di lenti a contatto colorate mi stanno facendo dannare, le sopporto male e devo ricordarmi di grattarmi in viso delicatamente o le faccio cadere. Ho ridotto le risse con il rossino al minimo, l’ultima prima di questa decisione è stata imbarazzante, spero lui non si sia accorto che sono quasi venuto nei pantaloni quando nella foga ha strusciato il suo bacino contro il mio, devo ringraziare il mio autocontrollo se non l’ho baciato di fronte a mezza scuola.
Arriva la squadra del Kainan guidata dalla guardia tiratrice Jin, e quella bertuccia urlante di Kyota mi si avvicina sbraitando qualcosa sul fatto che mi batterà e menate del genere, se solo sprecasse meno energie in cazzate del genere sarebbe un avversario degno di questo nome, così come Hanamichi, ma il rosso ha decisamente abbassato il tiro delle sue menate e alzato il suo livello di attenzione al gioco, a quel ritmico tum cha.
Dopo i soliti convenevoli pre riscaldamento guardo verso il pubblico e individuo la mia gemella con un enorme sorriso e le mie fan sono imbavagliate e le scruta in modo minaccioso. Ho paura quando fa così, la vedi in pista che balla soave o fa piroette femminili, e poi fuori è forse più manesca di me. Indossa la giacca della sua scuola e una maglietta rossa Shohoku sotto, giusto per non dare la soddisfazione di capire per chi stia tifando. Senza le esaltate capo clack il tifo sembra rivolto alla squadra e non più alla mia persona, devo fare una statua a Kiku. Il rossino sembra reagire in maniera positiva a questo ritrovato tifo che riguarda la squadra. Mia sorella per condire tutto si rivolge nella mia direzione e fa il gesto del cuoricino con le dita indicandomi, e in questo momento vorrei sotterrarmi perché mi si affianca Sakuragi “La tua ragazza ha fatto fuori le tue fan?” mi chiede ed io riesco ad articolare solo “Sorella” e lui mi guarda stranito “sorella cosa?” mi schiarisco la voce “Quella pazza è mia sorella” lui comincia a ridere senza un apparente motivo e mi colpisce con uno scappellotto, reagisco d’istinto e cominciamo la solita rissa, sotto gli occhi esasperati di Ayako che però non interviene, a farlo è la seconda manager “Ora basta fare i bambini, a fare il riscaldamento filare” siamo così stupiti dalla presa di posizione della piccola di casa Akagi che smettiamo il nostro passatempo preferito dopo il basket e corriamo a riscaldarci come bravi giocatori. Dal pubblico si sente un fischio, “Sei stata una gran figa”, purtroppo riconosco la voce soave che ha urlato questa frase.
La partita parte con un run and go ai limiti della nostra velocità, sappiamo che dobbiamo evitare che Jin tiri, è il degno avversario di Mitsui che per nostra sfortuna però è riuscito a diplomarsi, e i tiri da tre fanno tanto male. La difesa gira bene, ma loro non sono da meno, anche la bertuccia urlante sembra aver messo del sale in zucca, e mi sta facendo dannare. Uno scontro in aria e finisco steso a terra, la vista mi si appanna per qualche secondo e poi riesco a mettere a fuoco la figura di Sakuragi che mi alza come se fossi una ragazzina di quaranta chili e mi deposita sulla panchina senza dire niente, rimaniamo a fissarci negli occhi e lui sembra arrabbiato con me come non lo era da tempo.
Vengo raggiunto da mia sorella in panchina che si fa strada travolgendo chiunque. “Dede te l’ho sempre detto che il basket è brutto” esordisce “ti sta bene che ti sia fatto male”. Mi supporta come al solito la mia dolce sorella maggiore. La seconda manager arriva con del ghiaccio e mi dice di metterlo sul bernoccolo che mi sta crescendo. Nel frattempo non so cosa abbia detto Kiku all’allenatore ma è piazzata accanto a me in panchina. “Ci vediamo dopo un mese e mi svieni?” mi chiede adesso a bassa voce “scontro, gomito, occhio” lei ride piano e mi carezza la testa con una strana delicatezza. “Carina la manager che vi ha fermato” . Non riesco a collegare quello che mi sta dicendo, sto guardando la partita e sembra che il fatto che io sia in panchina abbia infervorato Sakuragi che sta giocando come un dio, che non lascia niente agli altri. Il Kainan sta cominciando a faticare grazie alla pressione del nostro centro sotto canestro. “Il rosso?” mi chiede “Si” sospiro e lei comincia a ridere in modo sguaiato, in questi momenti non sembra nemmeno possibile il fatto che abbiamo in comune i genitori. L’Akagi si avvicina a noi “Va meglio Rukawa?” e al posto mio risponde mia sorella “Ora che ho incontrato te di sicuro”. In questo momento vorrei sotterrarmi, e la manager arrossisce fino alla punta delle orecchie al complimento appena ricevuto. “ho una sorella demente” borbotto “Io sto meglio, posso riprendere a giocare” le dico e lei sembra ancora bloccata, nel frattempo si avvicina anche Ayako “Il coach ha detto che devi riposare, per oggi non rientri, hai preso una bella botta” mi passa uno specchietto e non capisco questo gesto. “Che succede?” le chiedo “Le lenti, cretino” mi porto una mano alla bocca e controllo, ne è caduta una, ormai è fatta, tolgo anche l’altra. “Partita” dico e le tre ragazze mi guardano e mia sorella traduce “smettete di parlare per favore vorrei guardare la partita. Mio fratello non ha un grande vocabolario” le rispondo un un grugnito, non la sopporto quando fa così.
La partita si conclude 89 a 88 per il Kainan, e questo fa sperare bene per il campionato.


 Kanagawa 05/10

Maledetto volpino, erano delle lenti a contatto colorate, lo odio di cuore, perché coprire i suoi occhi e poi non credo a questa cazzata della sorella, quella è la sua ragazza, mica si somigliano così tanto, cioè lei è bellissima e lui è un cesso. Chi voglio prendere in giro, quel ragazzo è bellissimo, e quegli occhi marroni me lo facevano apparire più abbordabile, più vicino, e invece no i suoi occhi sono blu, profondi, e ogni volta sembra di affogarci dentro.
Ho letto qualcosa su Marte, intanto è un dio che ha due forme una è Ares, ed è caos puro, guerra fine a se stessa, e la mia spasimante non lo ha scelto, ha scelto Marte che è un dio della guerra per proteggere, non so come spiegarmi, non sono molto convinto di essere un dio, e soprattutto della guerra, in quella sono un gran fallito. Ieri alla partita ho fatto bella figura e stamattina mi sto dirigendo verso la scuola da solo, vengo raggiunto solo da Yohei “Ciao amico” mi saluta “Ciao” rispondo svogliatamente, mi ha interrotto mentre pensavo alla mia spasimante. “che succede?” diretto come al solito, tra noi non ci sono moine o giri di parole “Non lo so, ieri ho guardato un porno” il mio migliore amico non dice nulla fa solo un cenno come ad incoraggiarmi a parlare “finalmente mi sono eccitato, ma è successa una cosa strana, non so, cioè” penso di essere arrossito sento caldo alle guance e alla punta delle orecchie “lo sai che puoi dirmi tutto” mi incoraggia “Ad un certo punto mentre…” lui annuisce “Su Hana, siamo abbastanza grandi da sapere cosa stavi facendo” mi sorride “ok, mi sono immaginato al posto di lei, non al posto di lui, non capisco, mi piacciono le femmine, mi devono piacere” guardo in volto Yohei e lui continua a sorridermi “perché ti devono piacere? Magari alcune ti piacciono, e magari vorresti anche provare con un ragazzo e non sarebbe sconvolgente, o  vuoi veramente decidere in base a quello che gli altri pensano sia giusto?” continuo a non riuscire a seguire il suo discorso. “Hana, ti voglio bene ma sei ottuso. Quella scrittura non era da femmina. Piaci ad un ragazzo, non so chi sia ma ne sono quasi certo. Sarebbe veramente un problema per te? Lo sai che la mitologia che nomina è su un popolo che non aveva nessun vincolo di eterosessualità imposto? Io sono stato solo con ragazze e mi piacciono, ma tu sei ancora ad una fase di scoperta, non precluderti niente, io ho fatto le mie prove, e non mi piacciono i ragazzi, ma anche il fatto che tu abbia smesso di ricordare i sogni è strano” lo lascio parlare come al solito è lui quello saggio, io sono quello forte. Sono confuso da morire adesso e lo sappiamo entrambi “Devo..:” e lui mi interrompe “farti un esame di coscienza, ma devi essere sincero, almeno con te stesso, perché non voglio che tu stia male, ti voglio bene come se fossi mio fratello.” sospiro “Sei mio fratello” e lui mi sorride, quando entriamo nel cortile vengo sommerso da un gruppo di ragazzine del primo anno che mi danno lettere e regalini e sono stupito, accetto tutto, oggi sarà una giornata estenuante, e ora come mi comporto? Tutte le ragazze fino ad adesso mi hanno snobbato.
Sul banco trovo un fogliettino con un disegno, sono ancora una volta io, a colori, un A4, il tratto è molto bello, sembra che stia prendendo un rimbalzo con un taglia fuori perfetto e quello dietro sembra il bestione del secondo anno del Kainan che mi marcava ieri, riconosco lo stile è lo stesso del regalo di compleanno.
Per tutto il giorno vengo chiamato da qualche ragazza che mi fa la confessione di amarmi e cose simili, e non capisco cosa sia successo, sono veramente confuso adesso, e nonostante tutto non riesco a dire si a nessuna dichiarazione.
Verso l’ora del pranzo vedo il volpino dare un foglio ad Haruko, lei arrossisce e lui sembra stia lanciando qualche insulto. Questo è tutto molto strano, e mi fa perdere completamente le staffe, mi lancio sul mio nemico a tradimento, non mi vede nemmeno arrivare e non vede il montante che lo colpisce al mento e lo fa scivolare indietro, ma il maledetto riesce a mantenere parte del suo equilibrio, si sbilancia ma non cade, e risponde pugno su pugno, con una forza che quasi non ricordo, gli occhi sono di nuovo coperti da quelle cazzo di lenti marroni e questo mi fa incazzare ancora di più, mi assesta un one inch punch* che mi fa volare indietro di qualche metro, proprio mentre ero distratto dalle lacrime che scivolano sulle sue guance candide, e che fa un male pazzesco, quasi quanto vederlo parlare con Harukina cara. Questa distanza lo fa allontanare proprio mentre suona la campanella che decreta ulteriormente la fine della nostra rissa, appena in tempo per non essere visti dalla vicepreside, rientriamo nella nostra classe come se nulla fosse accaduto, ignorandoci come sempre. Il mio banco è davanti al suo, si accomoda al suo posto prima di me e mette la testa tra le braccia appoggiate al banco. Mi ritrovo a guardare quella folta capigliatura nera, gli invidio i capelli, così neri e lucenti, mentre io ho questo color semaforo, che tutti pensano sia solo un mio sfizio personale, ma è solo genetica. Piangeva, devo proprio avergli fatto male stavolta, ma quando l’ho visto parlare con lei ho smesso di ragionare, dovevo picchiarlo a tutti i costi.

Odio Haruko Akagi con tutta la forza che ho in corpo, e odio anche Kiku, quella maledetta mi ha fatto portare alla babbuina per antonomasia il suo numero perché la trova carina, deve essere il clima del Kainan, deve avere qualche influenza negativa sui neuroni funzionanti. Mia sorella mi ha costretto, dopo una scommessa che ho perso a dare quella busta alla Akagi, è stato umiliante, e non è finita, ha pure fatto incazzare Hanamichi, non picchiava così forte dallo scorso anno in questo periodo, cacchio ho il viso che mi pulsa, e vederlo arrabbiato perché si è fatto chissà che film su me che mi dichiaro alla sua Harukina mi ha fatto più male dei suoi pugni, la delusione sul suo volto, la rabbia, mi sono sentito colpevole di qualcosa che non ho fatto. Mi sento uno straccio, e non è una questione fisica, sono bravo con le risse, ma non riesco a sopportare il suo odio nei miei confronti, mi devo riprendere per gli allenamenti, quelli devono essere perfetti, niente di meno.
La campanella decreta la fine della tortura scolastica, oggi pomeriggio a tutto questo si è unita la materia che odio di più a distruggermi il morale e il fisico. Mi dirigo sul campo, mi cambio, il polsino nero al braccio, questo polsino me lo ha regalato Kiku, e vista la giornata e le sue colpe non lo metterei ma poi mi sentirei nudo, come se mi mettessi a giocare in mutande, o peggio.
L’allenamento ha un’atmosfera del tutto surreale, io e il rosso collaboriamo, ma forse grugnisce lui più di me, e io sono noto per i miei monosillabi. Stranamente non si sente la caciara  del pubblico, finalmente direi, e riusciamo a elaborare qualche schema in più da aggiungere al nostro notorio run and go, non possiamo solo giocare di velocità, a livello nazionale ci sono squadre che fanno lo stesso ma lo fanno meglio, e quindi dobbiamo puntare alla perfezione e all’intesa nel gioco.
Alla fine dell’allenamento vado a recuperare qualche birillo ho intenzione di continuare col mio allenamento, ma vengo interrotto da mia sorella, che dovrebbe essere al suo di allenamento sul ghiaccio a farsi passare i bollenti spiriti. “Perché mi perseguiti?” l’apostrofo, oggi sono proprio arrabbiato con lei, che ogni volta riesce a farmi fare quello che vuole. “Oh fratellino, mio adorato messaggero” mi passo una mano sugli occhi, che frizzano anche per colpa delle lenti, non riesce a mantenere il tono di voce basso. “Perché non sei al palaghiaccio?” ripeto “Diventerò zia” urla tutta contenta, la guardo male, con lo sguardo peggiore che mi riesce e lei mi ride in faccia mentre con un tono di voce più alto le dico “E come di grazia, visto che sono frocio e single?”, mi fa sempre perdere la cognizione del posto dove ci troviamo, non riesco a ragionare mentre dice queste stupidate. “Ma non sei tu il padre, è Shiro il padre, diventa padre, e io sarò la zia del bambino” mi sto trattenendo dal prenderla a sberle in mezzo alla palestra. “Il silenzio, ti hanno visto quelle esaltate e hanno ancora paura?” le chiedo e lei annuisce “Speravo ti uccidessero” le confesso candidamente, mi fa essere fin troppo logorroico, quindi mi giro e mi dirigo al canestro più lontano da mia sorella.

Il volpino non deve avere tutti i venerdì, oggi è veramente insopportabile anche se gli allenamenti sono andati bene, ho messo da parte la mia rabbia contro di lui e l’ho usata per fare meglio nello sport, non posso farmi influenzare in questo da quella nullità. Alla fine dell’allenamento vado nel mio solito angolo a fare i fondamentali, so che sono la parte noiosa ma più utile per questo sport, la memoria muscolare mi permetterà di diventare il genio che professo di essere dallo scorso anno. Anche oggi c’era la pazza della partita e il Rukawa shinetai si è zittito appena è entrata, e siano lodati gli dei quelle deficienti non hanno sbriciolato le palle con i loro urletti per quello stronzo. Nel silenzio della palestra riesco a sentire i loro discorsi, e, ma se si definisce frocio perché ha una ragazza e si è dichiarato alla mia Harukina? Sono sempre più confuso, parlano di un tizio e lui le ha augurato la morte, sarà geloso?
Mi metto a palleggiare, lo so che nessuno si aspetta che un centro sia bravo a palleggiare, ma io non voglio essere uno qualunque, lo sono fin troppo in tutto il resto. Haruko si è cambiata ed è tornata in palestra “Hanachan ricordatevi di chiudere bene, ho lasciato aperta la cesta infondo” e io le sorrido è proprio carina “Si Harukina cara, non ti preoccupare il Tensai si occuperà della chiusura” lei viene raggiunta dalla pazza della partita che arrossisce, e a guardarla bene ha lo stesso taglio d’occhi volpino di Rukawa. Palleggio in movimento e mi avvicino per ascoltare cosa si dicono “Mi fratello ti ha dato il mio numero?” le chiede e la manager annuisce “Si me lo ha dato Rukawasan” l’altra sorride “Dai ti offro un dolcetto, sei stata perfetta ieri a dividere quel testone dal rosso” la mia amica mi sembra titubante “Non ti mordo tranquilla”. “Sei la seconda persona nella mia vita che si dichiara, ed è strano, sei una ragazza” la risata della ragazza volpe è piacevole infondo “Noi Rukawa siamo noti per avere i nomi che iniziano con K e per non riuscire ad essere incasellati. A proposito, ora che quelle squilibrate hanno sentito che a mio fratello piacciono i maschi succederà casino?” Vedo la mia prima cotta delle superiori pensarci. “Ne parliamo davanti al dolcetto?” e l’altra annuisce “Si, andiamo” la incita e si allontanano lasciandomi la curiosità di sapere cosa pensa possa succedere a Kaede. Ora siamo nuovamente soli, io lui e il campo da basket, mi ignora, e la pazza è realmente sua sorella, e ha invitato ad uscire Haruko? Ma che sta succedendo in questo posto? Prima era tutto chiaro io amavo lei, lei amava lui e lui faceva la diva, ma ora si scopre che lui è omosessuale, io e lei siamo amici e lei va a prendere un dolcetto con la sorella di Rukawa. Continuo con i miei fondamentali fino a quando il volpino mi raggiunge, gli occhi sono ancora nascosti dalle lenti a contatto marroni, non so per quale cazzo di motivo li nasconda. “One to one Dohao?” una frase completa in mia direzione dopo giorni di grugniti e di sue fughe. “Ti straccio” ribatto.
Le regole implicite tra noi sono che utilizzeremo metà campo, e che per poter tirare dopo aver preso il possesso palla bisogna uscire dall’area dei tre punti e si arriva a ventuno. “Palla ai perdenti” gli passo la sfera arancione e lui comincia a palleggiare in direzione del canestro, lo raggiungo e ne scaturisce una lotta serrata a poca distanza, sono così vicino che posso sentire il profumo del suo shampoo e questo mi distrae, come fa a non puzzare dopo due ore di allenamento lo sanno solo gli dei, va a canestro e io mi piazzo davanti a lui, i nostri corpi impattano e cadiamo a terra entrambi ma la palla va a segno, e lui vince portandosi a ventidue a quindici, sento la tensione calare e lui è sdraiato a terra con le braccia allargate. “Baka Kitsune, vincerò la prossima volta” lui sospira e mi risponde “sogna” e senza rendermene conto “così è veramente tua sorella” gli dico e lui mi risponde con il suo immancabile “Hn” che alla fin fine può voler dire di tutto. “Hai fatto coming out davanti alle tue fan” gli ricordo e sento per la prima volta una risata rilassata, un suono basso piacevole. “spero così evaporino” dice con tranquillità “ma non ti vergogni, ma i tuoi? Ma gli altri?” sono shockato del modo in cui sta vivendo questa cosa “I miei lo hanno saputo appena l’ho capito, e l’ho detto dopo Kiku, lei ha fatto coming out molto prima di me. Non mi vergogno, sono così e del giudizio di chi non mi vuole bene non me ne fotte proprio niente” ci conosciamo da un anno e penso di aver sentito più parole uscire da quelle labbra oggi rispetto a quelle che ha detto fino ad adesso sommate insieme. “Come l’hai capito” devo essere stanco se chiedo a lui cose del genere, ma oggi sembra così umano, non gelido come al solito, ha gli occhi chiusi e i capelli scuri sparsi sul parquet, io sono seduto a gambe incrociate che cerco di capire perché mi sia messo a parlare con la persona che più odio su questa terra. “Mi sono accorto di fare fantasie sui ragazzi, ma in casa non ci sono mai stati tabù, sii chi sei, non ti cambiamo.” si lecca le labbra e rimango ipnotizzato dal leggero passare della sua lingua, e la mia bocca si prosciuga. “Perché?” mi chiede. “Volpe perché cosa?” lui sbuffa “che ti interessa?” diretto come al solito, non è uno che perde tempo in chiacchiere “Che vuoi che ti dica Kitsune, sei più socievole del solito, non lo so davvero mi è venuta così”.
Mi alzo in piedi “Forza dobbiamo chiudere”, lui si alza lentamente stirando i muscoli e questo mi fa avere una reazione inaspettata, mi sono appena eccitato. Metto via tutto alla velocità della luce e lui sembra frastornato quando ci troviamo fuori dalla palestra vicino alla sua bici “Alla prossima” lo saluto dileguandomi a corsa.

Parole Sparse
Stavo scrivendo 31 aprile… questo dovrebbe fungere da giustificazione alla mia idiozia… o forse no. Poi con l’aiuto di Cathy ho anche capito che stavo scrivendo un’ulteriore boiata, la golden week. Sono un caso umano...
*Montante: pugno dal basso verso l’alto tipico della boxe.
one inch punch: premettendo che ho provato a tirarlo al saccone e fa male se non dato bene, e per imparare la tecnica ci vuole del tempo perché è un pugno che coinvolge il polso, si tratta di un pugno a breve distanza da qua one inch, un pollice come unità di misura, è un pugno esplosivo in fatto di forza, ed è dato con tutto il corpo, sfruttando peso e velocità col braccio quasi fermo.
Ok, non so perché mi sia preso di rivalutare la babbuina che odio alla follia.
Kiku mi sta prendendo la mano…
  
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