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Autore: Giadavnt    23/07/2020    3 recensioni
|| BloomxValtor ||
Il Grande Drago creò l'universo servendosi della sua Fiamma. In seguito la divise il 3 poteri con lo scopo di mantenere l'equilibrio tra il Bene e il Male.
Una nuova minaccia attenta alla pace e le Winx saranno costrette a collaborare con un vecchio nemico pur di vincere.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bloom, Valtor, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Mmh, e perchè mai?- Stella ruotò su se stessa e riprese a camminare.

-Non capisco perchè stavolta sia così importante.- Aisha fece lo stesso, passando di fianco alla bionda, in senso opposto.

E così da circa un ora.

Tecna, seduta sul letto con PC, le vide quasi scontrarsi. Per l'ennesima volta.

Sbuffò sciocciata all'ennesima notifica di messaggio comparsa sullo schermo.

Erano state contattate tutte e tre dai rispettivi genitori per questioni “di immane importanza”, tanto da richiedere l'immediata presenza delle principesse a corte.
Cosa ci fosse di tanto importante non era stato rivelato ancora, a nessuna delle tre.

Rispose all'ennesimo messaggio dei genitori solo con puntini sospensivi, ormai stanca di ripetere sempre le stesse domande senza ottenere risposte precise e chiare.
Eppure non era dai suoi genitori rimanere sul vago.

Chiarezza. Logica. Immediatezza.

I tre capi fondamentali con cui era stata cresciuta ora venivano meno ai regnanti di Zenith stessi.

-No! Non ho tempo da perdere per quelli che voi definite “impegni reali”! Qui abbiamo cose importanti da fare! Non sapete che siamo costantemente al lavoro per salvare il mondo di Magix!? Eppure dovreste assere abituati ormai!- le urla di Stella risuonarono in tutto l'appartamento, staccò la chiamata e lanciò con rabbia il cellulare sul letto.

-Ehi! Stavi per colpirmi!-

-Scusa! È che sono nervosa!- la velocità con cui si muovevano le sue mani erano la prova più evidente.
Mentre la guardava accigliata, Tecna si accorse che il PC, sotto le sue mani, vibrava in modo diverso.

Una chiamata-proiezione.
Neanche la possibilità di scelta di risposta.

Addirittura suo padre gli aveva hackerato il computer! Ma stavamo dando i numeri?!

Posò con stizza il dispositivo sul letto, alzandosi ed aspettando che il laser facesse il suo lavoro ricreando le figure verdine dei suoi genitori.

Con grande sorpresa, le proiezioni dei regnanti di Zenith non furono le uniche a comparire.
La stanza solitamente così spaziosa di Stella, appariva ora stranamente soffocante.

I re e le regine di Zenith, Solaria e Andros apparivano austeri come non mai.

Aisha, l'unica rimasta al cellulare, posò l'apparecchio nella tasca senza distogliere lo sguardo dai visi severi di Re Terendor e della regina Niobe.

-Non mi sarei aspettato di dover ricorrere a tanto.- dalla mano destra di Re Electronio si intravedeva ancora il luccichio dell'incanto utilizzato.

-Cosa volete?! Sono sono stata abbastanza chiara a telefono!?- Stella guardò il padre dritto negli occhi, sperando vedesse tutta la sua rabbia e frustazione per quella situazione.

La proiezione verdina della madre le si avvicinò.

-Stella, conosciamo le tue ragioni. Ma ciò che vi stiamo chiedendo ha a che fare con la stessa cosa.- La fata della luce si ritrasse leggermente, sorpresa.
Qualcosa in sua madre non tornava.

Perchè le pareva così fredda? Da quando la Regina Luna si preoccupava di non lasciar trapelare le sue emozioni?
E inoltre...

Con la cosa dell'occhio, scambiò uno sguardo con Aisha.

-Perchè non potete parlarcene ora?-
La Regina Magnethia avanzò di un passo.

-Le comunicazioni possono essere intercettate, non è quindi sicuro parlarne per telefono.-

-Beh se ha davvero a che fare con la nostra stessa battaglia forse dovremmo andare.-
Tecna mise una mano sulla spalla di Stella per richiamarla.

-Giusto, ragazze?-
Si guardarono per un attimo e la bionda annuì. Aisha fece lo stesso.

Quando le proiezioni scomparvero e la chiamata fu terminata, le tre fate si guardarono l'una con l'altra.

-Io non ho detto nulla ai miei della faccenda del Negativo.-

-Io neanche.-

-Idem. Pensi che...-

Qualcosa non andava. Se ne erano rese conto tutte.
E sarebbe stato meglio risolvere la faccenda il prima possibile.

***

Essere svegliata da un raggio di sole dovrebbe essere una sensazione bellissima.
Quel calore confortevole che bilancia il leggero fastidio agli occhi.
Nei film d'amore, tutte le belle giornate iniziano così.

Si, davvero un momento bellissimo.

Tranne se nel momento in cui provi ad alzare appena la testa, scopri di avere il collo dolorante, una mano formicolante e la schiena a pezzi, oltre ad un mal di testa che ti fa pensare di essere ubriaca.

Si.

Davvero meraviglioso.

Bloom agitò con stizza un braccio urtando una pila di libri al fianco che iniziò a barcollare pericolosamente.
Un mugugno simile ad un “NO!” fuoriuscì dalla sua bocca mentre con uno scatto abbracciava la pila di libri per evitarne la caduta disastrosa.
Quando fu sicura della stabilità della torre, si staccò sbuffando sonoramente al senso di intopidimento.

Inoltre sentiva improvvisamente freddo.

Si lasciò cadere nuovamente sulla poltroncina portandosi una mano alla testa e chiudendo gli occhi.
Percepì qualcosa di morbido sotto le scarpe ma preferì non curarsene.

Non le piaceva lamentarsi per malesseri così futili, eppure quella mattina le sembrava stranamente insopportabile.
Aprì un occhio solo quando si rese conto della presenza di qualcuno nella sala della biblioteca.

Flora la guardava con le mani ai fianchi e con un'espressione che voleva sembrare di rimprovero ma lasciava intravedere un sorrisetto divertito.

-Mi sembrava di averti detto di non fare tardi...- le disse mentre si avvicinava.

-In effetti, se ci pensi bene, non sono tornata tardi in camera.-

-Si, perchè non ci sei tornata minimamente.- ora la castana sorrideva apertamente.

-Che ore sono?-

-L'ora che vai a darti una sistemata.-

-Mmh, spiritosa.-

-Come mai così di mal umore di prima mattina?- le chiese Flora, senza però perdere il sorriso.

-E' per caso l'influenza di Valtor? Devo preoccuparmi?-
Finalmente le labbra di Bloom si distesero in un sorriso.

-No...è che mi sento come se una navetta mi avesse investito. A proposito, dov'è?- chiese guardandosi attorno.

-Non so, credo fuori in giardino.-
-Ad aspettarci.- aggiunse poi.

-Ho capito, vado a preparmi.- la rossa si alzò, distendendosi sulle punte dei piedi, per poi avviarsi verso la porta.

-Non dimentichi nulla?-

-Cosa dovrei dimenticare?- Bloom si voltò vedendo Flora raccogliere dal pavimento un mantello bordeaux. La fata dei fiori la guardò di nuovo sorridendo.

-Sei davvero sicura di non dovermi dire niente?-
Bloom ritornò indietro, prendendole il mantello tra le mani.

-Sicurissima!- le rispose ricambiando lo sguardo, sorridendo con falso buonismo alle sottili insinuazioni della castana.
Non bastava forse l'episodio della sera precedente a metterle interrogativi in testa?

Cosa era accaduto?
Perchè le tornavano quegli attimi in mente senza lei riuscisse a fermarli?

Non era successo niente, no?
L'arrivo di Barbatea aveva interrotto qualsiasi cosa cosa fosse.

Ma se non fosse arrivata?



“Ok. Non è successo quasi nulla.” si ripetè mentalmente.
E allora perchè vedeva di nuovo gli occhi di Valtor come se fosse davanti a lei?

-Guarda che non ci sarebbe nulla di male.-
Bloom si riscosse dalla trance in cui era caduta e fissò interrogativa l'amica.

-Voglio dire che non devi sentirti “colpevole” se provi qualcosa per qualcuno diverso da Sky.-
Poi Flora perse per un attimo il sorriso.

-O almeno, non più.-
Bloom rimase in silenzio per qualche secondo.

Sky...

Quante volte avevano litigato?

Poche.

Ed ad occhio e croce, sempre a causa di qualcuno esterno a loro due.
Inoltre era sempre tornato tutto al suo posto.

Come ora, no?
Perchè non sarebbe dovuto accadere anche ora?
Ciò che era successo non era colpa loro, giusto?

-Io non ho fatto nulla di sbagliato?- chiese con un fil di voce.
Sentiva le lacrime minacciare di fuoriuscire dagli occhi.

-Ma no, tesoro! Vieni qui.- Flora allargò le braccia avvolgendola.
-Non hai fatto assolutamente nulla di sbagliato.-

Bloom si lasciò avvolgere e le sorrise a mo' di ringraziamento.
Si lasciò cullare, beandosi del profumo di vaniglia della camicetta rosa che indossava la sua amica.

Flora diceva che non aveva fatto nulla di male.

Ma lei non sapeva che lei e Sky avevano litigato a causa della presenza di Valtor.
Non sapeva cosa voleva dire entrare in contatto con lo spirito dell'altro.

Non sapeva come si sentiva alcune volte, insieme allo stregone.

Non sapeva che, per un attimo, solo per un attimo, la sera prima aveva pensato di azzerare la poca distanza tra di loro.



-Ora vai, forza. Non vedo l'ora di rivedere Lynphea.-
Bloom annuì, sbrigandosi a tornare nella loro camera.

 

***

 

Le 3 fate atterrarono davanti al castello di Solaria. Le tre coppie di regnanti si erano riunite lì ed aspettavano le rispettive figlie.
Stella, Aisha e Tecna annullarono la trasformazione tornando nei loro abiti informali.
In un ultimo e leggero atto di ribellione avevano infatti deciso di non indossare i loro vestiti da corte.

-Rimaniamo unite. Sento una strana aura. Le nostre impressioni non erano sbagliate.- Stella squadrava ogni parte del castello con gli occhi, alla ricerca del minimo elemento fuoriposto.
Percorsero il lungo giardino del castello in silenzio, attente ad ogni rumore.
Arrivate al grande portone, questo venne aperto da due guardie, mostrando la sala del trono. I regnanti del pianeta erano seduti ai loro posti, le due coppie ospiti ai loro lati.
Le fate varcarono la soglia e l'attimo dopo, sentirono una lieve pressione sulle loro schiene.

La porta era stata sigillata. Magicamente.

Si guardarono di sfuggita l'una con l'altra senza dire una parola, avvicinandosi ai genitori.
Re Radius si alzò dalla seduta. Bastò un cenno del capo e tutte le guardie presenti in sala si ritirarono.

-Sono felice di vedervi finalmente qui.- disse e Stella non potè che notare l'insolito tono piatto usato dal padre.

-Avete insistito così tanto...- rispose senza nascondere il fastidio nella sua voce.
Anche Re Terendor si alzò, prendendo la parola.

-Dato che siete così impazienti, vi mostriamo subito il motivo della vostra convocazione.-
Da una porta laterale entrarono Diaspro e Sky, ponendosi al fianco dei due Re, la prima con il suo solito ghigno, il secondo col viso indurito.

Avesse potuto, Stella li avrebbe inceneriti seduta stante.

-La Principessa Diaspro ci ha riferito l'accaduto ad Alfea e, in comune accordo, abbiamo deciso di prendere provvedimenti.Voi tre non siete più autorizzate a tornare ad Alfea, finchè Bloom e quella feccia saranno presenti.-

-Che cosa!? Non oserete!? Bloom e Valtor non sono nostri nemici! Non conoscete minimamente la situazione!- Aisha venne interrotta dal padre.

-La decisione non è trattabile Aisha! La presenza di uno stregone, per giunta vostro nemico, ad Alfea è un insulto a tutto ciò che è accaduto in passato. E tu per prima dovresti sapere di cosa è capace quel mostro!-
Aisha sgranò gli occhi. Non aveva dimenticato la sua momentanea perdita della vista e suo padre, più di altri, sapeva quanto ne fosse rimasta scossa.

Stava per replicare duramente, infischiandosene dell'etichetta e della presenza degli altri regnanti quando un uomo sconosciuto spuntò dalla stessa porta da cui erano entrati i due reali di Eraklyon.

-Non è necessario essere così duri Re Terendor.-
Re Electronio prese finalmente la parola.

-Vi presento il Generale Egnins. Ci aiuterà nella battaglia contro il Negativo.-
Tecna sgranò gli occhi.

Allora i loro sospetti erano giusti.

Conoscevano il Negativo.
Anche se nessuna di loro si era confidata con i propri genitori.

Eraklyon aveva subito un attacco che sapevano, dalle parole di Diaspro, causato dal Negativo.
Ma come potevano essere a conoscenza di tutti i retroscena?

Evidentemente qualcun'altro sapeva della situazione.
E quell'aura proveniente dal generale non le piaceva affatto. Sempre se si potesse chiamare “aura”quella pressione strana attorno a lui.

Lo studiò con attenzione mentre si inchinava con rispetto ai regnanti.
Indossava la tipica tenuta da generale.
I capelli lisci e fino alle spalle castani e rossicci, un taglio sul sopracciglio.
Quando si voltò, scorse gli occhi grigi.

Non lo aveva mai visto. Era un completo sconosciuto.

-Le Principesse sono paladine molto forti, conosciute per aver salvato Magix numerose volte.-
In un momento diverso a Stella sarebbe risultato simpatico quell' Egnins. Ora invece non poteva far a meno di cercare il suo ruolo in tutta quella falsa.

Perchè ormai ne era sicura.

I suoi genitori, come anche quelli di Tecna e Aisha, erano sotto maleficio.

Ci aveva messo anche troppo, per i suoi gusti, a percepire la leggera barriera che avvolgeva ogni regnate, tipica dell'ipnosi, ed essere nella tana del lupo non la aiutava di certo a mantenere la tranquillità.

-Io credo, invece, che potrebbe tornare molto utile la loro presenza ad Alfea, vicino alla Principessa Bloom e al suo...nuovo amico.- il generale continuava a parlare.

-Cosa consiglia, Generale Egnins?-

-Ciò gli cui avevamo parlato all'inizio, Re Erendor.- i suoi occhi si assottigliarono di scatto.

Stella, Aisha e Tecna si sentirono improvvisamente immobilizzate, appena capaci di respirare.

-Mie care...- Egnins si avvicinò alle tre, ghignando.

-Non preoccupatevi, non sentirete nulla.-
Stella annaspò e guardò i suoi genitori.

Apparivano perfettamente tranquilli e consapevoli di che stava accadendo.

Provò a trasformarsi ma sentiva i suoi poteri bloccati, non raggiungibili. Provò di nuovo ma lo sforzo le provocò solo un'altro gemito di dolore e mancanza di aria.
Sentì dietro di lei una risata sguaiata e numerosi passi che si avvicinavano.
Quando si posero di fronte loro, le fate riconobbero i tre stregoni che avevano attaccato Alfea.

Drogo appariva impassibile e annoiato, Buster ghignava ancora esaltato.
L'ultimo, Otis, aveva una mano stretta in un pungo da cui partivano tre fasci neri che, percorrendo il pavimento, termivano ai loro piedi.

Magia nera, magia illusoria che le teneva bloccate e incapati di richiamare le loro trasformazioni.

Egnins allargò leggermente le mani creando tre sferette blu.
Ghignò ancora mentre ognuna di essere attraversava il petto delle ragazze.

Stella, Aisha e Tecna si sentirono opprimere da un fortissimo calore, arido e soffocante.

La vista andava ad oscurarsi a poco a poco.

Anche la risata di Buster si affievoliva.

Tutto diveniva più ovattato fino a quando caddero per terra svenute.

 

***

 

Lynphea la sorprendeva sempre.
Tutto in quel pianeta era luce, fiori e foglie, ricco di colore. Se qualcuno le avesse mai chiesto di descrivere la magia, probabilmente avrebbe descritto Lynphea.
Era da un po' che camminavano e avevo passato tutto quel tempo a guardarsi intorno, chiedendo di tanto in tanto a Flora di dirle i nomi di qualche pianta particolare.

La fata dei fiori le camminava affianco mentre lo stregone le seguiva, pochi passi dietro di loro.
Non aveva ancora detto una parola e i suoi passi non emettevano il minimo rumore così di tanto in tanto si voltava indietro, come ad accertarsi che ci fosse ancora.

-Siamo quasi arrivati.- le disse Flora, e indicò quella che sembrava una cascata di liane ricoperte di minuscoli fiori rosati.
Le spostò delicatamente, stando attenta a non danneggiare i piccoli boccioli.
Bloom attraversò la barriera di liane stando ugualmente attenta e non appena alzò gli occhi le sembrò di essere in un sogno.

Un giardino che sembrava immenso, ancor più bello di tutti quelli che aveva visto fin ora.
Al verde si univano migliaia di sfumature variopinte date da tutti i tipi di fiori e piante che crescevano in quel posto.

Davanti a lei c'era un piccolo fiume sovrastato da un ponte naturale, dato dall'intreccio di tronchi e steli verdi.
Ma non fu questo a stupirla di più.

Guardandosi attorno più attentamente era possibile intravedere bianche colonne diroccate, in parte coperte da rampicanti e fiori e alcuni gazebi, anch'essi in rovina.
Eppure il tutto non stonava affatto.

Sembrava dare un tocco di delicatezza e antichità a quel posto, insieme alla luce lieve e chiara che filtrava tra le foglie dei grandi arbusti.
Sembrava di essere in una di quelle illustrazioni dei libri di fate che leggeva da bambina.

Le parve di sentirsi più leggera, rilassata e si beò di quella vista finchè non udì di nuovo la voce di Flora.

-Non ti consiglio di toccare quel fiore, Valtor.-
Bloom si voltò, trovando l'uomo intento ad osservare un particolare fiore viola.
Gli si avvicinò incoscientemente, curiosa di sapere cosa l'aveva attratto.

-Ha effetti allucinogeni. Il solo respirare per troppo tempo il suo profumo può provocare visioni. È il fiore più forte con queste caratteristiche.-
La fata dei fiori si avvicinò a loro, osservando prima il fiore e poi Valtor.

-È capace di portare alla pazzia. Le visioni che provoca rispecchiano i nostri desideri più profondi ed è possibile perdersi al loro interno. Per questo cresce solo qui, dove solo chi è pienamente capace e saggio da maneggiarlo può coglierlo.-
Valtor lo fissò per qualche altro secondo, poi annuì e si allontanò.

-L'entrata per la Fontana Cristallina è di qua.- continuò poi, avviandosi sul ponte.
Bloom e Valtor la seguirono a pochi passi.

-Va...tutto bene?- chiese Bloom.
Le sembrò quasi che lo stregone fosse sobbarzato, girandosi di scatto verso di lei, togliendo finalmente gli occhi dal suolo.

-Si... sto bene...- era strano sentire quell'incertezza nella sua voce ma Bloom preferì non fare altre domande. Gli sorrise soltanto sperando che, se ne avesse avuto bisogno, lui stesso si sarebbe confidato con lei.
Arrivarono davanti ad una struttura di pietra, lo spazio di forma circolare occupato da un cancello elegantemente decorato.

-Qui riposano gli spiriti di tutte le sacerdotesse di Linphea. È come un luogo sacro.- disse Flora, mentre apriva il cancello, accompagnata dal fruscio delle foglie spostate sul suolo.

La Fontana Cristallina sembrava non avere un inizio e una fine, l'acqua arrivava dall'altro, oltre i rami, le foglie e i rampiranti che facevano quasi da soffitto, cadendo lentamente, contro ogni legge della gravità, fino ad arrivare al terreno dove si ramificava, come le radici di un albero.

Sembrava una cascata. Eppure non uno schizzo, non un suono di troppo, solo un lieve fruscio che accompagnava la quiete di quel luogo.

-Floriana Marguerite, avrei bisogno di parlare con lei.- Bloom vide Flora parlare alla cascata, congiungendo le mani.
Seguì il suo sguardo, fisso in alto, su un determinato punto di quella lenta discesa d'acqua, dove sembrava che un volto, e poi un corpo, stesse riemergendo.

-Mia cara Flora, eccomi.- la figura semi trasparente di un'anziana donna, scese seguendo il flusso dell'acqua, fino a toccare il suolo.
La lunga veste e il cappuccio color sabbia lasciava scoperto solo il volto, gentile e materno, della donna.

-Floriana, è un onore poterti conoscere.- Flora avanzò verso di lei, unendo le sue mani con quelle già tese della sacerdotessa.

-Per me è lo stesso, Fata Guardiana. Come posso aiutarti?-
Flora si voltò verso Bloom e Valtor, rimasti a qualche metro di distanza.

-I miei amici hanno bisogno del tuo aiuto. C'è una nuova minaccia su Magix e loro sono gli unici in grado di risolvere tutto ma... per farlo hanno bisogno di stabilire un contatto, devono...”agire come uno”. Se potessimo conoscere come funziona il nostro legame con la natura, forse potrebbero ripeterlo e connettersi.-

-Miei cari, il legame che caratterizza gli abitanti di Lynphea è quasi impossibile da replicare. È un legame d'amore con cui si nasce perchè noi stessi siamo creati dalla Natura. Lei ci ama come noi amiamo lei e per questo amiamo anche noi stessi. Non è possibile scegliere a proprio piacere se avere questa connessione o no perchè è sempre stata presente in noi.-

Bloom guardò in basso, sospirando.
-Ma qualche modo dovrà pur esserci...-

Possibile che nessuno potesse aiutarli?

Possibile che nessuno conoscesse questo contatto?

Cosa si intende con “agire come uno”?


-Principessa Bloom di Domino, percepisco in te una grande forza. Piccola mia, tu sei la Fiamma del Drago nella sua più alta purezza.-
La sacerdotessa le si avvicinò, alzandole il mento delicatamente, in un tocco che Bloom percepì appena sulla pelle.

-Non permettere a niente e nessuno di angosciarti in questo modo.-
La fata si ritrovò a ricambiare il sorriso dolce di Floriana.

-Il contatto di cui parlate non è comprensibile a chi non lo ha vissuto. È proprio solo di coloro che lo hanno construito. E' questo il motivo per cui ti sembra di non trovare risposte.-

Floriana alzò lo sguardo verso Valtor.

-Un Neutrale...- disse quasi tra sé.

-Conosce la storia?- Valtor fece un passo avanti.

-La conosco, si. Nonostante la mia età, non sono comunque a conoscenza di passate battaglie tra i tre poteri del Fuoco del Drago, mi dispiace. Sono eventi estremamente rari, antichi e, per questo motivo, non ben conosciuti.-

-Come è possibile che scontri di questa importanza non siano stati trascritti o tramandati?!- Bloom vide lo stregone stringere i pugni.
-È in ballo il destino di Magix!-

-Sono solo capace di dirvi che, non sempre, si vuole rivivere il passato. Non sempre, chi è stato presente prima di noi ha voluto tramandare la sua storia. Per evitare che i propri errori si ripetano. Per spronare coloro che vengono dopo a cercare un'altra strada, una propria strada, piuttosto che seguirne una già scritta e magari dolorosa.-

-Io continuo a non capire, Floriana...- Bloom sussurrò quasi.

-Non credo bisogni capire Bloom, più che altro bisogna sentire. Ascolta il tuo cuore, mia cara, e sono sicura che non sbaglierai.-
Bloom fu solo capace di annuire.
La sacerdotessa le accarezzò la guancia mentre iniziava a dissolversi.

-Ricordati, Principessa, che ogni legame è dato solo da un forte sentimento.- e nel mentre, era già scomparsa.

Non ebbero il tempo di dire altro che una voce li raggiunse.

-Fata Guardiana Flora, Principessa Bloom, Valtor... non posso permettervi di rimanere qui.-
I tre si voltarono.

La Principessa Crystal nella sua trasformazione magix, accompagnata da numerose guardie, stava a pochi metri da loro.

-Principessa, ma cosa...?- Flora non riuscì a terminare la frase.

-Non posso permettere che voi rimaniate su Lynphea un minuto di più, ordini dall'alto. Vi chiedo di andare via.-

 

***

 

-Ragazze, sicure di stare bene?- Musa stava seduta a braccia conserte sul divanetto della loro stanza, la gamba accavallata ciondolava nervosamente.
Sapeva solo che Stella, Aisha e Tecna erano uscite in tutta fretta quella mattina per una convocazione dei genitori.

Nulla di strano, no?

Poteva capitare che, di tanto in tanto, dovessero occuparsi dei loro doveri da future eredi dei rispettivi pianeti.

Ciò che la preoccupava era altro.

Erano rientrate in perfetto silenzio, senza salutare, guardando fisse davanti al loro naso.
Aveva chiesto loro se qualcosa non andasse, quale assurda notizia avessero avuto per ridursi in quello stato.
Non aveva ricevuto risposta, Tecna aveva solo scosso la testa.

Quindi eccole lì: Aisha guardava fuori dalla finestra, Stella sistemava i capelli già perfettamente ordinati, specchiandosi nel piccolo portacipria, Tecna smanettava al PC e lei sul divano, sull'orlo di una crisi di nervi per quella situazione.

 

***

 

Valtor atterrò davanti al cancello di Alfea.
Si voltò a guardare l'edificio, dove ormai poteva dire di abitare, mentre le due fate tornavano normali.
Niente da fare. Quell'orrendo colore rosa gli dava sui nervi, non si sarebbe mai abituato a tutta quella brillantezza.

-Direi che siamo punto a capo, purtroppo...- Bloom lo raggiunse.

-Non che ci sperassi tanto, comunque... sembra che dovremo vedercela da soli.-
Bloom annuì di risposta.
Lo stregone sentii una ventata avvilente attraversarlo.

La fissò dall'alto, ritrovando nel volto della fata lo stesso sentimento appena provato.
Alcune volte dimenticava di poter sentire le sue emozioni, o almeno quelle più forti.

Eppure su Lynphea non era stata l'influenza di Bloom. Ne era certo.

Quel fiore...
Quel dannato fiore.

Il suo profumo l'aveva attratto subito, come se lo avesse chiamato.
Non appena era stato abbastanza vicino, si era sentito strano.

Voglia di uccidere.

Voglia di conquistare.

Voglia di dominare.

Le visioni che provoca rispecchiano i nostri desideri più profondi ed è possibile perdersi al loro interno.

Aveva sentito il suo vecchio se stesso tornare.

Sentiva di voler tornare ad essere ciò che era stato prima.

Eppure...

Qualcosa poi gli aveva permesso di risalire da quella trans in cui era caduto.
Un altro profumo...

Iris.

Quell'odore gli aveva permesso di risvegliarsi abbastanza da poter udire la fata dei fiori che lo richiamava.

Si sarebbe perso.

Non voleva perdersi.

Si era quindi concentrato sull'altro profumo.

 

Un'abbraccio...

 

Quando mai aveva abbracciato una persona?
Eppure quella fragranza gli aveva ricordato solo quello: un turbine rosso che gli si lanciava al collo per abbracciarlo.

L'unica persona ad aver avuto il coraggio di farlo.
La sua protetta.

-Mi dispiace avervi fatto perdere tempo, speravo davvero potesse essere d'aiuto.-

-Non dirlo neanche, Flora. Dobbiamo tener conto di tutte le possibilità, quindi non devi assolutamente scusarti. Anzi, grazie mille per l'aiuto.-

-Mi dispiace non solo per quello Bloom, non so cosa possa essere successo. Perchè Crystal ci abbia mandato via in quel modo.-

Già, chissà perchè...

Le due fate si erano avviate verso il cancello.
Non gli restò altro che seguirle.

Le osservò da dietro, mentre scambiavano qualche altra chiacchiera che non si preoccupò di ascoltare.

-Sono ancora qui?-

-Perchè? Cosa succede?-

-Non sai di cosa è successo alla Principessa Diaspro e al Principe Sky?-

-Ho sentito che tutti i regnanti stanno prendendo provvedimenti.-

-Confermo. Mia madre vuole che torni a casa.-

-Anche io non mi sento più al sicuro qui.-

-Di che parlate?-

-Non la sai l'ultima?-

-Come possono permettere che siano ancora qui? Sono un pericolo!-

Valtor affrettò il passo, raggiungendo le due fate che avevano smesso di parlare e sembravano anche loro in ascolto.
Vari gruppetti di studentesse si stavano formando formando un fitto chiacchiericcio. Altre, di passaggio, si aggregavano per sapere di cosa si parlasse.
Prese Bloom per il braccio e accennò con la testa all'entrata della struttura.

-Andiamo.-
Le due fate di scambiarono uno sguardo per poi aumentare il passo.

 

***

 

-Oh, siete tornati! Spero, almeno voi, con buone notizie!- Musa li accolse fuori alla porta dell'appartemento delle Winx.

-Ci stavi aspettando qui fuori?-

-Vi avrei aspettato dentro, comodamente seduta sul divano, se l'aria lì dentro non si fosse fatta improvvisamente irrespirabile.-

-Eh?-

-Stella, Tecna e Aisha! Non so cosa sia accaduto. Sono tornate da una convocazione e non sembrano più le stesse. Provate a parlarci voi!-
Bloom e Flora si scambiarono per la seconda volta nel giro di pochi minuti, un'occhiata confusa.

Musa aprì la porta, trovando le amiche nella stessa posizione in cui le aveva lasciate.

-Ehi, ciao.- accennò Flora.
Nessuna reazione.

-Siamo appena tornate da Lynphea...-Bloom non riuscì a dire altro.
Stella aveva chiuso di scatto il portacipria.

-Già, sei tornata...-

-Non so con che coraggio tu e lui- Aisha accennò con il mento allo stregone – siate ancora qui.-

-Ragazze ma cosa..?-

-Non far finta di nulla, Bloom.- Tecna aveva chiuso il portatile e si era allontanata dalla poltrona, avvicinandosi.

-Se vuoi farci fare una brutta fine, abbi il coraggio di ammetterlo.-

-Io... non capisco...-

Una ventata.
Valtor sentì puro gelo attraversarlo.

Sconforto e Confusione.

-Stando qui attirerai solo il Negativo contro Alfea. Vuoi che uccida tutte noi?-

-E oltre a questo, dobbiamo anche convivere con un nostro nemico. Con l'ansia che possa strozzarci in qualsiasi momento.- Stella guardò Valtor con astio, quasi potesse incenerirlo con gli occhi.

Altra ventata.
Bruciante e dolorosa.

Colpa e Vergogna.

Bloom aprì la bocca ma non riuscì ad emettere alcun suono.

-Ma vi sentire?! Si può sapere che vi è preso?!-
Musa si pose davanti a Bloom, seguita da Flora.

-Abbiamo solo realizzato la realtà e cioè che quei due sono solo un pericolo per tutti noi!-

-Hanno già attirato qui quei tre brutti ceffi. Non ti è bastato? Vuoi che ad Alfea arrivi il Negativo stesso?!-

Musa non pensò più.
Semplicemente la mano si mosse da sola.
Un attimo dopo realizzò di aver dato uno schiaffo a Stella che ora stava col viso di lato.

-Questo è troppo! Raggio di Pura Luce!-
La sfera luminosa si concentrò nelle sue mani per poi schizzare contro di loro.
Bloom e Musa vennero lanciate contro il muro del corridoio, fuori la stanza.

-Stella ma che ti viene in mente!?- Flora non riuscì a trattenersi.

-Tu stanne fuori! Freccia d'Acqua!-
-Raggio Bioritmico!-

I colpi si infransero su uno scudo, senza raggiungerle.
Riconobbero la magia di Valtor.

-Volete fare sul serio?! Bene! Bloomix!-
Aisha, Tecna e Stella si trasformarono preparandosi ad un attacco di convergenza.

Flora le seguì a ruota, ponendosi in posizione d'attacco, al fianco di Valtor, per difendere Musa e Bloom, ancora doloranti, in ginocchio sul pavimento del corridoio.
Stava per attivare uno scudo, vedendo come l'attacco delle tre fate si stesse potenziando a grande velocità.

Eppure, tanto veloce come era stato creato, l'attacco nelle loro mani scomparve.

Vide Stella, Aisha e Tecna guardarsi l'una con l'altra, confuse.
La bionda portò le mani al viso.

-Ma cosa stavamo facendo!?-




Angolo Autrice
Salve a tutti. Finalmente sono stata capace di aggiornare.
Lo so, non ho scusanti per questo immenso ritardo ma spero nella vostra comprensione dato il momento "turbolento" in cui ci siamo ritrovati tutti.
Spero stiate tutti bene :)
Spero anche che il capitolo vi piaccia ovviamente.
Come al solito, mi scuso per eventuali errori .

Tanti Baci.
GiadaVnt

  
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