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Autore: sallythecountess    24/07/2020    1 recensioni
Ian è uno sceneggiatore, aspirante scrittore fallito, che ama i libri e la vita comoda, ma per un caso del destino incontra lei: un'attivista, politicamente scorretta, sovversiva, rockettara e francamente bellissima. Si scontrano, si provocano e ovviamente finiscono col desiderarsi. C'è solo un problema, però: lei è la ragazza di cui è innamorato suo nipote. Riusciranno Ian e V a trovare una loro dimensione in tutto questo casino?
“Vedete il destino è sempre molto chiaro con noi, ma a volte siamo noi ad accanirci. Lui ce lo fa capire chiaramente che due persone troppo diverse non possono essere felici, ma noi continuiamo a sbattercene in nome di quella cosa terribilmente stupida che chiamiamo amore. Eppure c'è un motivo per tutto, solo che non vogliamo accettarlo. C’è un motivo se il giorno e la notte non s'incontrano mai, e neanche la luna e il sole. Due parallele, semplicemente, non dovrebbero mai incontrarsi o sono veramente casini. Quindi non prendetevela con il destino, se siete voi ad ignorare tutti i segni e a lanciarvi a capofitto in storie che non possono far altro che dilaniarvi. "
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo: un rimprovero
“Ah qui sei stronzo? Adesso ti sistemo io…” mi ringhiò contro Kim, con atteggiamento particolarmente aggressivo, ed io che avevo appena preso un bicchiere con qualcosa di alcolico dentro, mi strozzai.
“Dai Kim, stai calma…” sussurrò Val, accarezzandole i capelli, ma io ero sempre più perplesso. Non avevo la minima idea del perché si stesse comportando così, ma Kim sembrava quasi volermi picchiare: mi fissava con occhi di brace e un atteggiamento molto aggressivo. Provai a cercare V con gli occhi, ma da quando eravamo arrivati alla festa avevamo deciso di separarci e lei stava parlando con delle persone che non conoscevo. Ci fissavamo a distanza, di tanto in tanto, scambiandoci qualche sorriso, ma lei era di spalle adesso e non riuscii a chiederle aiuto.
“Non mi rispondi neanche? Sei anche un codardo, quindi…” ringhiò Kim, sempre più agitata, ma io sussurrai solo “ma che è successo?” estremamente perplesso.
“E’ successo che mi sono fatta un’idea sbagliata di te, che sembravi tutto carino e tenero, ed invece sei uno stronzo…” mi comunicò, con modi molto diretti ed io le chiesi solo cosa le avessi fatto per farla arrabbiare tanto.
“Che hai fatto ieri sera, eh idiota?” ruggì furente ed io capii: c’era un equivoco, probabilmente non immaginava che io e V avessimo fatto pace, pensava che io l’avessi scaricata. Così con il sorriso le dissi “ma no, è tutto risolto, stai tranquilla” e lei…niente, si arrabbiò ancora di più e mi disse che non mi avrebbe permesso di stare con “la sua V” se avessi continuato a fare lo stronzo in quel modo.
Mi parve molto eccessivo, onestamente, e provai a spiegarmi, ma lei mi afferrò per un braccio e mi trascinò in un angolo con fare estremamente minaccioso.
“Quindi ti ha perdonato? Siamo a questo livello?” mi disse, con le braccia incrociate ed io annuii e le dissi “sì, ma non ho fatto nulla, eh…”
“Ah no? Ti sei rifiutato di venire a conoscere Mark, l’hai lasciata da sola ad affrontare il fatto che probabilmente non si rivedranno più e poi te ne sei andato con un’altra, davvero?”
Lo so, anche voi lo state pensando, ed io ce lo avevo stampato in faccia il “di che diavolo stai parlando?”ma neanche questo mi salvò dalla sua furia.
“Non sono andato via con nessuno, ero solo scocciato. E non so chi sia la persona di cui parli…” le dissi piano e lei sbuffando cambiò espressione, totalmente. Se pensate che io sia bipolare, avreste dovuto vedere Kim: si trasfigurò letteralmente e divenne soltanto molto dispiaciuta e mi disse piano “quindi non ti aveva detto della cena prima del dj set?” ed io scossi solo la testa, ma iniziai a preoccuparmi.
“…non ha avuto il coraggio di chiederlo, non ci credo. Fa sempre così…” disse, parlando con non so chi perché io non ci stavo capendo niente.
“E’ un’idiota orgogliosa Ian, e si ucciderebbe pur di non mostrarsi debole, questo lo devi sapere” aggiunse Kim dispiaciuta, mettendomi una mano sulla spalla e io pensai solo “oh fantastico: ci sto capendo meno di prima, è un record” ma in quel momento giunse la mia signorina, che sorridendo ci chiese di cosa stessimo parlando così seri.
“Non gli hai detto niente? Per questo ti ha scaricato, idiota!” le disse, con tono molto materno e V portò gli occhi al cielo e sbuffò, lasciandomi ancora più perplesso.
“Non serviva dire niente…” rispose stizzita, incalzata dalle domande di Kim ed io bisbigliai solo “Che succede?” ma lei sbuffando ancora mi raccontò la verità: la sera del dj set avevano organizzato una cena molto intima a casa di questo Mark, un loro amico purtroppo molto malato, e lei voleva farmelo conoscere, ma quando io le avevo detto che sarei andato con Jimmy, aveva deciso di fare l’orgogliosa e non dirmi di quanto fosse importante per lei quella cena.
“E per questo eri una furia?” le chiesi sorridendo e lei alzando il sopracciglio annuì e basta.
“Sì ma sei scema!” mi venne fuori spontaneamente e lei col sopracciglio alzato mi intimò di stare attento alle parole che usavo, ma io sconvolto aggiunsi “come diavolo dovevo fare a capire tutto questo? Nella mia testa dovevo solo venire alla tua serata, e ho pensato che se ci fosse stato Jimmy era meglio che io fossi arrivato con lui…”
“Sì, l’ho capito…” mi disse con un sorriso, perché non aveva voglia di litigare ancora, ed io aggiunsi “Sì Ari, ma se non mi parli, non puoi pretendere che io immagini le cose”
Adesso, finalmente, aveva tutto un senso, ma se Kim non me ne avesse parlato, probabilmente avrei pensato che fosse una pazza e basta e forse avrei anche chiuso con lei. Dio, sarebbe stato un errore enorme.
“Beh ti avevo chiesto di venire con me, tu hai detto che volevi venire con Jimmy…quindi non ho insistito…” mi disse molto seria, come se stesse dicendo la cosa più logica del mondo, ma io le risposi sconvolto “…va benissimo eh, se poi dopo non t’incazzi perché non ho fatto una cosa che non mi avevi detto di voler fare”.
 Sapete cosa fece quella matta? Si mise a ridere e stringendosi nelle spalle mi rispose solo “sì, ok, hai ragione. Forse devo lavorarci, ma te l’ho detto che non sono brava con i rapporti. Comunque adesso è passato, no?”
“Sì, ma Ari: non volevo farti sentire rifiutata o messa da parte, te lo giuro. Sarei venuto subito a conoscere il tuo amico, se me ne avessi parlato…” le dissi, ma era la discussione più assurda del mondo, perché c’erano tutti e non potevo neanche abbracciarla, quindi stavo dicendo cose tenere ad una con cui apparentemente dovevo sembrare un conoscente. Divertente, davvero, vi invito a provarci.
Lei mi mise la mano sulla spalla e con un occhiolino mi sussurrò “mi sono comportata da bambina instabile ed immatura Ian, capito. Cercherò di essere più comunicativa. Adesso basta parlarne, godiamoci la serata, ok?”
Non potetti rispondere, però, perché giunse Black e fece una cosa che mi diede un fastidio terribile: le mise un braccio intorno al collo e le disse qualcosa all’orecchio, che la sconvolse totalmente. Entrambi si girarono allora, con fare molto sorpreso e lei iniziò a ridere e mi disse “Sono finalmente riuscita a far rimettere insieme Nigel e Clarissa” indicandomi due che si baciavano in modo un po’ imbarazzante, ed io le feci i miei complimenti, ma il caro Black mi fece un sorriso imbarazzante e le disse un’altra cosa all’orecchio prima di lasciarci soli.
Rimanemmo a chiacchierare fino all’alba con i loro amici, e scoprii un sacco di cose di Ariel che ignoravo, tra cui che era molto vicina a concludere gli studi e che stava già lavorando alla sua tesi e poi, quando si accorse che i suoi amici erano tutti troppo presi, mi prese per mano e mi portò a ballare un lento estremamente dolce. Era una versione rock di un pezzo dei Rolling Stones, e mi piacque un sacco perché lei appoggiò la fronte alla mia e sussurrò “ti sei annoiato? Avrei voluto presentarti un po’ di persone, ma con la storia di Jimmy e della band ho evitato…”
“sono simpatici, non mi sono annoiato…” sussurrai pianissimo e lei ridendo aggiunse “…vorrei poterti baciare adesso…” ed il mio cuore si fermò. Provai a controllare se ci fosse qualcuno di sospetto in giro, ma lei ridacchiando mi spiegò che chiunque era sospetto, perché “V con un fidanzato non è una cosa a cui sono abituati, quindi spettegolerebbero a tempo di record…”
“E allora dopo…” sussurrai e lei ne convenne con me.
“V…per il tuo amico avevi bevuto tanto?” aggiunsi, con un tono estremamente dolce e un po’ riluttante, perché non volevo rovinare un bel momento, ma lei sbuffando rispose “…quello e le altre cose. Non è stata una giornata piacevole, te l’ho detto.”
“…e tu non sei abituata a mostrare il tuo lato vulnerabile a qualcuno, scommetto…” aggiunsi, stringendola ancora di più e lei scoppiò a ridere e mi disse di non avere lati vulnerabili, ma io fissandola intensamente risposi “come no” e ridemmo. La canzone purtroppo finì, ma V prese il cellulare e ne mise un’altra, così restammo così vicini ancora per un po’.
“Io vorrei conoscerlo, comunque…” sussurrai, intrecciando le mie dita nelle sue e lei sorrise molto amaramente e rispose “Chissà. Mark è sempre molto critico con i ragazzi che mi piacciono, ma generalmente sono dei grandissimi stronzi, quindi ha anche ragione…”
“Allora devo conquistarlo… ho già perso punti con Kim e sono sicuro che Black e Nigel non mi amino particolarmente…” le dissi, cercando di farla ridere e lei sorridendo rispose “…per non parlare di quello che dice di te Jen…” ed io alzai gli occhi al cielo, perché lo immaginavo. Continuammo a parlare e lei mi disse che se tra un po’ di mesi io fossi stato con lei ancora lo avrei incontrato alla sua laurea.
“Forse…” aggiunse, un po’ triste ed io le dissi solo “e perché non andiamo a conoscerlo adesso?” e lei ridacchiando mi disse che era impossibile, ma io provai a coinvolgere anche Kim in questa cosa e lei ridendo gli scrisse un messaggio.
“Kim, ammetti che mi vuoi bene, vero?” le dissi, perché aveva smesso di guardarmi come se avesse voluto uccidermi e lei ridendo rispose che non dovevo fare lo stronzo.
“Mi sei stato presentato come “bellissimo, gentile, buono e generoso come nessuno, anche se un po’ bizzarro” ed è meglio che resti in questa definizione” mi disse, facendo andare di traverso a V la vodka e facendomi andare letteralmente a fuoco.
“Giuro che c’era anche sexy…” aggiunse la bionda ridacchiando, dopo aver preso a schiaffi il braccio della sua amica che se la rideva, ed io le baciai soltanto la mano, mentre Kim mi mostrava il messaggio originale dicendo “no, non c’era sexy”.
 Così, per farvela breve, a poche ore dal mio addio a Londra recuperai un po’ di punti con Kim e conobbi anche Mark, e vorrei dirvi che gli piacqui e diventammo migliori amici, ma la verità è che mi trovò “vecchio, grasso e con fastidiosi capelli rossi” ma V sorridendo mi disse che era la cosa migliore che avesse detto di uno dei suoi ragazzi, perciò la presi come una vittoria.
Nota:
Ciao a tutti, che ne pensate di questo capitolo? troppo triste? troppo strano? Fatemi sapere.
   
 
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