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Autore: Mnemosine__    24/07/2020    1 recensioni
Nico sbuffò per la terza volta in quell'unico minuto.
Seriamente, chi glielo aveva fatto fare?
Lui era il figlio di Ade, perdinci. Non aveva bisogno di abbassarsi a quei livelli.
Chissà perché, però, ora come ora si trovava nel campo di tirò con l'arco, con arco in mano e faretra sulle spalle, mentre guardava torvo il bersaglio che avrebbe dovuto centrare.
Una decina di frecce erano conficcate nel terreno tutte intorno, ma nessuna su quello stupido pallino rosso al centro del bersaglio.
Sul serio, come c'era finito lì?
"Abbassa le spalle." Gli suggerì la voce di Will Solace, appena dietro di lui.
Ah, ecco perché era lì.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ade, Apollo, Jason Grace, Nico/Will, Percy Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questione di gusti


Nico sbuffò per la terza volta in quell'unico minuto. 
Seriamente, chi glielo aveva fatto fare? 
Lui era il figlio di Ade, perdinci. Non aveva bisogno di abbassarsi a quei livelli.
Chissà perché, però, ora come ora si trovava nel campo di tirò con l'arco, con arco in mano e faretra sulle spalle, mentre guardava torvo il bersaglio che avrebbe dovuto centrare.
Una decina di frecce erano conficcate nel terreno tutte intorno, ma nessuna su quello stupido pallino rosso al centro del bersaglio. 
Sul serio, come c'era finito lì?

"Abbassa le spalle." Gli suggerì la voce di Will Solace, appena dietro di lui.
Ah, ecco perché era lì.

"Più basse di così mi cadono, Solace." 
Sentì Will ridere. Nico incoccò una nuova freccia, prese la mira e mandò l'arma dritta su un albero, a tre metri dal bersaglio. Nico sbuffò contrariato.
"Aspetta." Disse il figlio di Apollo, portandosi esattamente dietro di lui.
"Ora ti toccherò, tu non mi uccidere."
Il figlio di Ade deglutì.
Oh oh.
"Devi concentrarti." 
Will appoggiò il suo petto alla schiena di Nico, per correggergli la posizione. 
"E assumere una posizione corretta." 
Lentamente, portò le sue mani abbronzate su quelle pallide del re degli spettri.

Nico sussultò al contatto, mentre sentiva il respiro del figlio di Apollo sui suoi capelli.
Will era caldo, in confronto a lui. Ovunque lo toccasse, Nico sentiva calore. Ma non era sicuro se fosse perché Will era figlio di Apollo o solamente perché il resto del suo corpo andava a fuoco come la sua faccia. 
Concentrarsi, facile, se non fosse che la sua cotta  gli stava toccando, anzi tenendo stretto il cinquanta per cento del corpo, ed era così vicino da alitargli sul collo.
Nico me era sicuro, ormai la sua faccia era diventata una tavolozza che andava dal rosso al fucsia. Forse non solo la sua faccia.
Meglio continuare a dare le spalle a Will, per sicurezza.
Will gli strinse le mani, incoccando la freccia e spostando la posizione di Nico con il proprio corpo, facendolo aderire al suo.
Accidenti Solace.

Insieme presero la mira e scoccarono. 
Per la prima volta in quella giornata, la freccia di Nico si incastrò nel bersaglio. Sul bordo, certo, ma sempre parte del bersaglio era.
"Oh." Disse.
"Visto?" Chiese Will, ancora attaccato al figlio di Ade.
Nico annuì, era sicuro che se avesse provato a dire qualcosa, probabilmente gli sarebbe frenata la voce.
"Riproviamo." Disse Will sorridendo e prendendo una nuova freccia. 
Come prima, strinse le mani del figlio di Ade impostandogli la posizione. 
Will tolse la mano da quella di Nico che teneva la freccia e la appoggiò casualmente sul fianco del più piccolo.
Sotto il suo tocco, Nico tremò.
Ripigliati, Nico. Si disse da solo.

Presero la mira e, esattamente prima di scoccare, Will avvicinò la sua bocca all'orecchio di Nico, soffiandoci piano con il suo fiato caldo.
Bastò quello. 
Nico si mosse e lasciò la freccia, che partí in tutt'altra direzione rispetto al bersaglio. O ai bersagli. O dal campo di tiro con l'arco in generale.
"Solace." Ringhiò il figlio di Ade. 
"Sei carino quando arrossisci." Si complimentò Will. 
Nico mollò l'arco a terra, coprendosi il viso con le mani e emettendo dei versi indistinti.
"Potrei spedirti negli Inferi, sai?" 
Will scoppiò a ridere. "Certo, ma poi chi ti darebbe lezioni di tiro con l'arco?"
Nico non rispose, si limitò a guardarlo torvo.

"Ehi Nico!" 
Il figlio di Ade grugnì. 
Jason e Percy gli stavano correndo incontro. 
"Ciao Will." Salutò Percy. 
"Ehi!" 
"Che fate?" Chiese Percy guardandosi intorno, come se fosse stata la prima volta che visitava il campo di tiro con l'arco.
"Insegno a Nico a usare l'arco." Disse Will. 
"Io faccio schifo con l'arco." Lì informò Percy.
"Lo sappiamo." Annuì Will.
"Comunque" si intromise Jason "Percy avrebbe bisogno del tuo aiuto, Will."
"Ah si?" 
Percy annuì e si girò. 
"Accidenti, Nico, ma non è una delle tue frecce?" Chiese il figlio di Apollo indicando il sedere di Percy. 
"Mhmm." Annuì Nico. "Percy é il tipo di persona che si merita sempre e comunque una mia freccia nel fondoschiena." 
"Tipo?" Chiese Percy con una strana voce.
Will soffocò una risata, mentre Jason lo guardò con uno strano scintillio negli occhi da dietro le lenti degli occhiali.
Nico spalancò gli occhi, rendendosi conto di cosa aveva appena detto. 
E Jason era un pervertito, proprio come suo padre. Guai a chi dice che non c'è nessun tratto somigliante tra Giove e Jason Grace.
Ma poi, che diavolo ci facevano quei due così vicini al campo dove stavano Will e Nico?
Jason si lisciò la maglietta metà nera metà arancione. Cosa c'era scritto, poi su quella maglietta, era difficile.
Una parola strana.
Solangelo? Che vuol dire?

"Non credevo di essere il tuo tipo!" Disse Percy, che ovviamente non aveva capito l'accidentale e per niente programmato doppio senso di Nico.
"Ahi!" Gridò Percy, mentre Will gli estraeva la freccia dal sedere. 
"Per fortuna era una freccia da allenamento." Disse Will "Ha solo bucato i pantaloni, non il tuo fondoschiena. Ma ti verrà un bel l'ematoma." 
Disse picchiettando la freccia sulla spalla del figlio di Poseidone.
Percy non se ne curò e continuò imperterrito "Ma se non sono il tuo tipo... chi lo è?" 
Il figlio di Giove si schiarì la voce, indicando a Nico la sua maglietta nuova.
Jason gli diede delle pacche sulle spalle "Non credo siano affari tuoi, Bro." 
"Come no? Certo che sono affari miei!" Protestò Percy. "Jason? Non dirmi che è Jason."
"Scusate, cos'è questa storia del tipo?" Chiese Will, confuso.

Nico guardò Male tutti e tre, chiedendosi perché diamine non era tornato negli Inferi.
Almeno laggiù non c'erano tipi.
O persone cretine e vive un generale.

"Jackson, io devo finire la lezione. Fuori dalle palle." 
Fine, molto fine Di Angelo.
Jason annuì "Andiamo Percy, Nico deve conoscere anche questo tipo di arma." 
Disse guardando Nico e facendogli cenno di si con la testa perché, si, quel Will Solace era cotto di lui. Si vedeva da chilometri. 
E se Nico non se ne accorgeva tanto valeva mandargli dei segnali espliciti. O no? 
Tanto quei due non si sarebbero accorti di piacersi reciprocamente nemmeno con dei cartelli scritti spiaccicatigli davanti.
Nessuno aveva visto la sua bellissima maglietta nuova?

"Ma l'arco è brutto! E difficile." Borbottò Percy.
"Beh, solo perché tu non lo sai usare. È questione di gusti." Disse Will mentre prendeva l'arco di Nico, incoccava una freccia e faceva centro. 
"Si, questione di gusti." Annuì Jason indicando con gli occhi il figlio di Ade e di Apollo indicando la scritta della sua maglietta.
Nico lo guardò male.

"L'arco è il mio tipo di arma prediletto."
"E l'unico che sai usare." Disse Nico.
"Potresti sempre insegnarmi come tenere una spada." Gli disse Will sorridendogli.
"Beh Nico potresti prestargli la tua spada." Buttò lì Jason. Aveva un'espressione da pazzo. 
Nico scoccò un'occhiataccia a Jason. Si, essere figlio di suo padre lo aveva reso un pervertito. Sicuro.

Per fortuna nessun altro aveva pensato male, oltre al figlio di Giove.
"Aspetta un momento." Disse Percy.
Dei, pietà. Nico alzò gli occhi al cielo.
"Non è che sia Will il tuo tipo?" 
"Fuori dalle palle, Jackson!"

 

   
 
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