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Autore: Mnemosine__    24/07/2020    3 recensioni
Nico sbuffò per la terza volta in quell'unico minuto.
Seriamente, chi glielo aveva fatto fare?
Lui era il figlio di Ade, perdinci. Non aveva bisogno di abbassarsi a quei livelli.
Chissà perché, però, ora come ora si trovava nel campo di tirò con l'arco, con arco in mano e faretra sulle spalle, mentre guardava torvo il bersaglio che avrebbe dovuto centrare.
Una decina di frecce erano conficcate nel terreno tutte intorno, ma nessuna su quello stupido pallino rosso al centro del bersaglio.
Sul serio, come c'era finito lì?
"Abbassa le spalle." Gli suggerì la voce di Will Solace, appena dietro di lui.
Ah, ecco perché era lì.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ade, Apollo, Jason Grace, Nico/Will, Percy Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Will si sentiva osservato. 
Forse era colpa dell'enorme cane a tre teste che gli scodinzolava vicino, in attesa di Nico.
Cerbero era enorme, pensava Will, ma lui n fondo sembrava solo un gran cucciolone che stravedeva per il suo padroncino. Continuava a guardare la porta con tutte e tre le teste sperando che Nico uscisse in fretta.
Tutti i ragazzi che passavano davanti alla cabina di Ade lo guardavano sbalorditi.
Will incrociò le braccia, ormai erano passati ben cinque minuti e Nico non era ancora uscito dalla cabina 13.
Certo, era stato Will che gli aveva intimato di cambiarsi e indossare degli abiti asciutti perché -così rischi di ammalarti-, ma il figlio di Apollo non credeva di dover aspettare così tanto.
Erano già passati per la cabina 7, dove Will aveva recuperato una maglietta arancione in più e aveva intimato al più piccolo di metterla.
"Devi aggiungere un po' di colore." Aveva detto.
Nico lo aveva guardato torvo, mentre gliela strappava di mano e si incamminava verso la sua cabina per cambiarsi.
Ma non aveva protestato e questo Will lo considerava un passo in avanti.

Cerbero si avvicinò alla porta e la grattò con la zampona.
"Ti ho detto mille volte di non rovinare le porte!" Gridò una voce dall'interno.
Cerbero sussultò e fece alcuni passi indietro, appoggiando le tre teste sulle zampe.
"Allora potresti uscire." Suggerì Will.
Sentì Nico grugnire, ma aprí la porta di scatto. 
Cerbero scattò sull'attenti, iniziando a scodinzolare felice.
Nico lo guardò male, mentre trascinava fuori dalla cabina di Ade un sacco pieno di palle da baseball.
Aveva cambiato i pantaloni, rigorosamente neri e indossava la maglietta di Will.
Il figlio di Apollo cercò di limitare la sua espressione adorante davanti a quello spettacolo (Nico indossava la sua maglietta, perdinci) ad un semplice sorriso.
"Non una parola Solace." Lo bloccò Nico prima che potesse dire qualcosa, si incamminò verso la spiaggia e fischiò. 
Cerbero trotterellò verso di lui, mentre Will si malediceva da solo. Con la sua maglietta, più grande di almeno due taglie, non poteva vedere il magnifico didietro del figlio di Ade. 
Bel lavoro Solace.
"Will!" Lo richiamò Nico.
La sua maglietta arancione si alzava e abbassava a ogni passo, occludendo la vista del fondoschiena del figlio di Ade.
Poco male.
Troverò il modo di vederlo lo stesso, quel fondoschiena. Pensò
Will si riscosse"Agli ordini!" disse sorridendo mentre correva verso il figlio di Ade.
La testa più vicina di Cerbero gli abbaiò contro, felice di avere un altro compagno di giochi.
In poco tempo arrivarono in spiaggia e il grande cane si lanciò dritto in acqua, mentre Nico borbottava insulti perché poi lo avrebbe dovuto asciugare lui.
Will sorrise pensando che quello poteva essere un momento quasi normale: due ragazzi che giocavano in spiaggia con un cane, anche se il cane in questione non era proprio nella norma.
"E tutte quelle palle da baseball?" Chiese il figlio di Apollo, mentre Nico buttava il sacco a terra e lo apriva con calma.
"Gli piacciono, ma le distrugge ogni volta che ci gioca, quindi ne servono tante." Rispose Nico prendendo una palla e lanciandola a Will.
"Gliela dovrei lanciare io?" Chiese il più grande. 
Will deglutì. Lui era un medico, non era fatto per attività fisica di quel tipo. 
Certo, tirava con l'arco ma l'attività sportiva di quel genere non faceva per lui. 
Avere l'arco era un conto, usare il suo braccio per lanciare lontano una palla... non era proprio una buona idea. Cioè, faceva schifo. Avrebbe fatto decisamente schifo.
E Nico lo avrebbe visto.

Il figlio di Ade fischiò forte, e il cagnolone si girò con tutte e tre le teste verso Will, in attesa. 
"Ehm..."
"Dovresti lanciarla." Disse Nico "Lui la prende e poi te la riporta, teoricamente bucata." 
"Oh..." Will strinse la palla con forza. 
Beh, ora non poteva tirarsi indietro. Nico gli aveva chiesto di fare un giro con Cerbero, insieme loro due.
E stranamente non aveva ancora visto Jason e Percy cercare di nascondersi da qualche parte. 
Forse avrebbe dovuto cogliere l'occasione.
Prese un bel respiro e lanciò con forza.
La palla voló in alto per alcuni metri, mentre Cerbero scattava, i due semidei guardarono la palla finire esattamente tra le fauci della testa centrale. A tre metri da loro.
Will arrossì, mentre Cerbero con due balzi li raggiunse e sputò tra le mani di Will un misto di bava e resti di palla.
"Bleah!" 
Nico sorrise, stringendo un'altra palla tra le dita.
La mosse davanti al cagnolone per attirarne l'attenzione e con un gesto fluido la lanciò lontano. 
Mentre Cerbero correva a riprenderla, Will decise che era arrivato il momento di parlare con Nico.
"Senti..." fece un respiro profondo.
"Sono un po' di settimane che passiamo del tempo insieme." Cominciò lui. 
Nico lo guardò, cercando di capire il succo del discorso.
"E... forse mi sono fatto l'idea sbagliata, ma anche prima sulla canoa..." disse Will cercando di comporre un discorso sensato.
"Volevo capire se ho interpretato in modo giusto i segnali o mi sono immaginato tutto e costruito dei film mentali perché..."
Cerbero lo placcò scodinzolante, tirando giù anche Nico.
La testa al centro abbaiò felice di aver trovato la palla, mentre le teste laterali leccavano Will e Nico.

"Che schifo!" Gridò il figlio di Ade mentre al suo fianco Will muoveva la testa cercando di non essere investito dalla lingua bavosa e viscida del cane.
Con le zampe li spinse piano piano uno vicino all'altro.
Quando fu soddisfatto, Cerbero si alzò in piedi e corse di nuovo in mare, cercando di mordere dei gabbiani che stavano riposando sul pelo dell'acqua.
Nico fece una faccia disgustata, mentre guardava torvo il suo cane.
Will si pulì dalla saliva di cane con la maglietta, per poi sentire qualcosa sulla sua mano.
Strabuzzò gli occhi, mentre sentiva la mano di Nico stringere la sua. 
Vide il figlio di Ade arrossire mentre muoveva il pollice accarezzandogli il polso.
Strinse la mano di Nico a sua volta.
"Nico, riguardo al discorso di prima..." 
Il figlio di Apollo vide tutto al rallentatore.
Nico che gli stringeva la mano, si alzava sui gomiti e girava il viso verso il suo. 
E lo baciava.
Nico lo stava baciando.
Nico, il figlio di Ade che odiava categoricamente il contatto, lo stava baciando di sua spontanea volontà.
Nico aveva fatto la prima mossa.

Will chiuse gli occhi, le labbra di Nico erano calde e morbide. 
Fu un solo bacio a stampo e durò pochi secondi, perché Nico si staccò di scatto da lui color porpora.
Will gli sorrise immediatamente.
"Ecco..." balbettò Nico. "Scusami... io..."
"Scusa di cosa?" Chiese Will avvicinando il suo viso a quello del figlio di Ade.
"Io non... tu forse non volevi e..."
Will rise scuotendo la testa. Delicatamente portò una mano dietro la testa di Nico e lo avvicinò a lui, baciandolo a sua volta.
Nico non si oppose, nemmeno quando Will fece scendere la mano sul suo fianco, per sentirlo più vicino.
Will lo sentì tremare sotto il suo tocco, quindi si staccò e lo guardò negli occhi.
"Non... non ti piace?" Chiese.
Nico scosse la testa, tornando ad assumere un colorito molto in tinta con la maglietta del campo.
"Mi piace... mi piaci tu." Sussurrò a bassa voce senza guardarlo negli occhi.
"Anche tu mi piaci Nico." Disse Will aiutandolo ad alzarsi e spazzando via la sabbia dai loro vestiti.
Ne approfittò per toglierla bene anche dai pantaloni di Nico, in quel punto che aveva tanto voluto vedere ma era coperto dalla maglietta arancione.
Nico si guardò intorno.
"Cerbero è andato via." Disse.

"La prossima volta ricordami di dargli dei biscotti." Disse Will.
"Ci ha sbattuti a terra." Puntualizzò Nico.
"Ma così mi hai baciato." 
Il figlio di Ade non rispose, tentennando sul posto.
"Adesso... cosa facciamo?" Chiese.
Will non disse niente, limitandosi a baciarlo di nuovo.

Intanto, da dietro ad un albero spuntato del tutto casualmente vicino alla spiaggia, provenivano dei gridolini non del tutto normali. Mhmm... normali proprio per niente.
"Nico lo ha baciato per primo!" Gridò Jason mentre si allungava per vedere meglio. 
"Jason togliti non vedo niente!" 
"Il mio bambino ha il ragazzo!" 
"Siete proprio dei cretini." 
Ade guardava i tre pazzoidi salterellare felici, mentre accarezzava le teste del suo mastino.
"Tu invece sei stato proprio bravo." Lodò Cerbero.
Il cane scodinzolò felice. 
"Quei due avevano bisogno di una spinta da qualcuno con un po' di sale in zucca." Disse riferendosi a se stesso.
Già, se fossero intervenuti quei tre matti che continuavano a gridare in modo strano... non voleva nemmeno pensarci.
Di sicuro suo figlio sarebbe stato stuprato. Apollo e figli dei suoi fratelli non erano proprio un esempio di castità e sanità mentale.
Avrebbe dovuto chiamare un terapeuta, probabilmente.
"E smettetela di gridare, idioti! Ci sentiranno!"



Grazie per essere entrati e aver letto questa storia. Lo so che di solangelo ce ne sono di viste e riviste, ma è la mia OTP insieme alla Pecabeth quindi non ho proprio resistito. Magari ditemi che ne pensate ;)

   
 
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