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Autore: Baudelaire    24/07/2020    10 recensioni
Nell'era dominata dall'Avere, l'Essere è dimenticato.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“La modalità dell’esistenza secondo l’avere non è stabilita da un processo vivente, produttivo, tra soggetto e oggetto; essa rende cose sia il soggetto che l’oggetto. Il rapporto è di morte, non di vita.”
(Erich Fromm, “Avere o essere”)
 
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L’era dell’Avere, che l’Essere ha soppiantato.
L’era dei Social che, a dispetto della parola, rendono l’uomo più solo e vuoto che mai.
Avere, ostentare.
Che tutti osservino, che tutti ammirino. Che il verme dell’invidia si insinui nelle loro viscere palpitanti e li confonda, li consumi, li renda schiavi in catene.
Solo questo conta. Pubblicare, lasciarsi guardare.
Fotogrammi, immagini, reali o presunte, che importa? Purchè si ostenti.
Avere, avere, avere.
Mostrare quell’Avere come fosse il succo stesso dell’esistenza.
Senza, saresti il Nulla.
O, forse, lo sei già?
Ma non ci pensi, che importa?
Sei triste e solo, svuotato, infelice, piangente.
Dai, via quelle lacrime, asciuga le guance, mettiti in posa. Là sopra ti aspettano.
Sorriso smagliante, come se fosse reale. Ce la fai? Oh sì, qualunque cosa, pur di ingannare.
Ma sei tu l’oggetto del tuo stesso scherno, non vedi?
No, non vedi.
E allora via, posa, capello spettinato, sbarazzino. Non sei perfetto, ma c’è il filtro che i difetti celerà, la tua immagine perfetta renderà.
Eccoti, magnifico, splendente.
Un Dio.
La foto è online, attendi il responso. Dal numero di “like” dipenderà la tua giornata.
Avere, ostentare.
La bellezza di un corpo che non esiste, il sorriso di chi piange ma non può darlo a vedere.
Perché tutto è finzione, attori squattrinati di un teatro decadente. Il pubblico applaude, inchinatevi  agli omaggi immeritati.
Avere, ostentare.
La casa più bella, l’auto più veloce, superba, fiammante.
La famiglia felice, il riso dei bimbi, che tutti vedano quanto vi amate! Che nessuno osi pensare che non siete perfetti! Belli, luccicanti, splendenti.
E sotto?
Sotto c’è l’Ombra, ma non si può dire.
Amici, giorni spensierati, compagnia, sorrisi, felicità.
Viaggi. Impossibile non postare ogni minimo spostamento. Vorrai mica che non ti guardino?
Che l’invidia li colga, gli stessi amici con cui sorridi in quella foto traboccante di felicità.
Avere, ostentare.
E l’Essere?
Essere? Non conosco costui.
Depredato, dilaniato, distrutto, calpestato come serpe velenosa da agi e consumi, da un mondo frenetico che tutto divora, tutto ciò che è puro, tutto ciò che vale, tutto ciò che conta.
Essere, dove sei?
Perduto, annientato, castigato.
Dimenticato.
Io ti invoco.
Vieni a salvare la pietosa stirpe di Adamo, persa dietro se stessa, in questo arido deserto che non conosce confini.
Assetata, in ginocchio, accecata dall’ingordigia, ha perso di vista i valori più grandi, quelli per cui era stata creata.
Risorgere è possibile?
Vinta è la Speranza.
Non resta che Amarezza.
Essere, dove sei?
Io ti invoco.
Unica e sola salvezza per un’Anima tormentata.
Io ti invoco.
Che questa supplica non vada perduta nel vento.
   
 
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